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| In realtà il GIS nasce principalmente in relazione al territorio, e dunque agli scavi, che però poi sono correlati con i reperti. Il GIS serve proprio a mettere in relazione uno scavo con i reperti, ovviamente a seconda delle interrogazioni che si fanno. Chi andrà a studiare i reperti avrà quindi un riferimento preciso riguardo allo strato/periodo relativo al reperto in oggetto e dunque otterrà informazioni utili sui reperti che serviranno nel momento in cui si andrà a musealizzare il reperto e a realizzare i pannelli o altri supporti didattici. Questo tipo di GIS è chiamato territoriale, perché appunto riguarda porzioni di territorio. Esiste però un altro tipo di GIS, quello architettonico, che si occupa di analisi di singoli manufatti archietttonici. Qui il GIS può venire utilizzato in molteplici contesti, legati da una parte alla rappresentazione e alla conservazione degli edifici, dall'altra alla ricostruzione digitale e/o alla reltà virtuale, perché uno degli utilizzi principali del GIS è quello di creare delle mappe. Ovviamente in questi casi entrano in gioco anche altre applicazioni, ad esempio il laser scanner o il CAD. Esempi di GIS architettonico si possono trovare qui: www.itabc.cnr.it/f_progetti_pescarin.htmIl GIS virtuale è dunque una di quelle applicazioni su cui si sta puntando molto nell'ambito museale. A tal proposito potete leggere qualcosa in merito, a cura di Maurizio Forte, un esperto del settore, qui: http://books.google.it/books?id=XPF7BNCKzy...epage&q&f=false
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