Ho seguito due pomeriggi del convegno e devo dire che i progetti presentati sono confortanti, perché dimostrano che nonostante tutto l'Italia si sta muovendo nel campo delle applicazioni informatiche applicate all'archeologia, sebbene molto c'è ancora da fare per alfabetizzare non solo le vecchie generazione, ma anche le nuove, visto che l'università non offre molto al riguardo.
Per questo motivo, un importante programma, sviluppato dalla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, mira a cercare di semplificare l'utilizzo del classico GIS, che a volte risulta ostico. Si chiama RAPTOR e sfrutta un'interfaccia di tipo Frontoffice, che utilizza accessi diversi per l'utente esterno e quello interno. Per le librerie si è scelto il programma JQuery (programma semplice) ed il database gestisce il dato territoriale, gli archivi ed il dato di scavo. Oltre a JQuery abbiamo OpenLayers e Geoserver, così che in sostanza hanno ottenuto un WebGis. Una funzionalità interessante è quella che permette di aggiungere le varie fasi, man mano che si studiano, quindi viene risolto il problema delle cesure temporali e tutto è aggiornabile in tempo reale e multiutente (anche le ditte possono immettere dati, semplicemente tramite un'abilitazione). Il programma è ancora in fase di sviluppo e non tutte le funzionalità sono al momento disponibili.
Un altro programma sempre in funzione della tutela, ma anche della pianificazione del territorio, è quello che ha sviluppato una società di Trento. In questo caso si è cercato di creare un WebGis descrittivo, geografico e storico. In pratica, si voleva avere a disposizione tutti i dati relativi ad insediamenti sorti in tempi relativamnete recenti (nell'800) e poter ricostruire il loro sviluppo e declino. Il programma è nato anche con l'intento di portare infomrzioni in territori poco abitati, con un approccio che ha coinvolto gli stessi abitanti dei paesi, che sono stati intervistati e i dati ricavati utilizzati come informazioni. Non è stato facile mantenere una coerenza tra dati geografici, documentali e descrittivi, ma si è superato il problema tramite un approccio cronologico basato su 3 livelli che dal generale arrivano al particolare. Quindi sono state create delle mappe tematiche basate su 5 periodi cronologici, carte che sono state realizzate in 4D per mostrare le situazioni di come si è evoluto nel tempo il paesaggio naturale ed antropico. Il programma che gestisce il tutto è il GrassGis. Sostanzialmente si è creato un Gis cronologico alla cui base c'è una ricerca pluridisciplinare e, cosa secondo me fondamentale, l'apporto degli abitanti.
Sempre nell'ambito della ricostruzione del paesaggio antico, è stato segnalato il progetto del Museo Virtuale della Valle del Tevere. In quuesto caso si è voluto, tramite installazioni mutimediali, ricostruire scenari dall'età del Ferro al Medioevo secondo la vegetazione e l'antropizzazione, Si è partiti dal DEM (fotogrammetrie ed ortofoto), poi con il Gis si sono definite le aree e si è cercato tramite metodi statistico-matematici (non ho ben capito in che modo però, hanno messo in campo un singolare approccio polinomionale e lì mi sono persa...) di ricostruire come doveva essere la coltivazione durante le varie epoche, nonché la'ntropizzazione. Tutto è stato fatto partendo da Grass perché bisogna fare lavoro in raster, ma poi verrà usato (anche in quetso caso il progetto si sta sviluppando) Vue per generare i paesaggi, ArcGis per vettorializzare ed Excel per i dati.
Infine l'ultimo progetto presentato nel pomeriggio del 12, è stato quello SITAR. Un altro WebGis che però viene integrato con il progetto M-Pic cioè la messa in rete del patrimonio immobiliare del Comune di Roma. Si uniscono in questo modo dati territoriali e dati descrittivi, si èpotranno anche perimetrare un'area ipotetica su cui mettere dei vincoli. Sitar è basato sostanzialmete su programmi free, anche se alcune mappe sono su Oracle.
www.provincia.roma.it/percorsitemat...-cittadino/4163