Ostraka - Forum di archeologia

Colonizzazione dell'America, Nuove scoperte

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icon3  view post Posted on 13/7/2012, 08:34
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Secondo studi di recente pubblicazione la colonizzazione del continente americano avvenne in tre fasi distinte e si ebbe anche in ritorno di popolazioni dall'America alla Siberia. Inoltre nell'America del Nord si sviluparono due culture distinte tra loro.
www.nature.com/nature/journal/vaop/...ature11258.html
 
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view post Posted on 9/2/2013, 22:06
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Ho or ora visto un servizio (sceneggiato, con inserti documentari e interviste) di una emittente televisiva franco-tedesca, in genere piuttosto seria, in cui si esponeva la teoria del prof. Bruce Bradley (http://humanities.exeter.ac.uk/archaeology/staff/bradley/) che, in base a reperti archeologici datato con il C14 e risultati di indagini sul DNA delle popolazioni originarie americane, sostiene che all'incirca 17.000 anni or sono individui provenienti dall'Europa (Francia meridionale, cultura solutreana) avrebbero raggiunto, trasportati dalle correnti sul pack, i banchi di Terranova (allora emersi) e quindi la costa del continente americano. Si tratterebbe, a suo avviso, della prima presenza umana in America, precedente di molte migliaia di anni all'arrivo attraverso la Beringia delle popolazioni siberiane.
In proposito ha pubblicato il volume:
Dennis J. Stanford (Author), Bruce A. Bradley (Author), Michael B. Collins (Foreword)
Across Atlantic Ice
The Origin of America's Clovis Culture

Qui la trasmissione, in inglese: Video

Edited by dceg - 10/2/2013, 12:46
 
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view post Posted on 10/2/2013, 10:56
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I primi studi su questa ipotesi risalgono al 1999, per una volta wiki italiana è aggiornata:

http://it.wikipedia.org/wiki/Clovis#L.27ipotesi_solutreana

Tuttavia ci sarebbero anche prove contrarie a questa ipotesi come riporta wikipedia.
 
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view post Posted on 30/11/2013, 17:57

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L'ipotesi che i nativi Americani avessero anche una radice europea è stata formulata più volte, con diversi livelli di scientificità.
(Personalmente trovo difficile credere ad una traversata transatlantica paleolitica, anche se teoricamente possibile, in ogni caso non è mai stata dimostrata)

Le tracce genetiche europee trovate in nativi Americani sono sempre state catalogate come risultato di incroci con i coloni europei. Ma i dubbi sono rimasti.

Uno studio appena pubblicato su Nature
http://www.nature.com/nature/journal/vaop/...ature12736.html

potrebbe fornire un'interessante spiegazione. E' stato sequenziato un intero genoma di un individuo vissuto durante il Paleolitico Superiore nella Siberia del centro-sud, risalente a 24000 anni fa, ed è pertanto il genoma umano (Homo sapiens) più antico conosciuto finora. Il genoma di questo antico Siberiano ha rivelato una doppia eredità genetica, asiatica ed europea. Inoltre il suo cromosoma Y è risultato essere alla base dei gruppi genetici nativi Americani per questo cromosoma. Questa scoperta supporta l'ipotesi che questo individuo appartenesse ad un gruppo umano dal quale si sono originati i nativi Americani, e che tracce genetiche europee fossero già presenti in questi primi coloni provenienti dall'Asia.
 
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view post Posted on 30/11/2013, 18:08
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Quindi tracce genetiche europee provenienti da ovest, non da est. Questo chiarirebbe la loro origine senza inficiare la teoria che l'America sia stata colonizzata dalla Siberia.

È davvero fantastico come la genetica stia fornendo risposte a quesiti aperti e controversi!
 
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lama su
view post Posted on 11/12/2013, 13:19




Se non ricordo male l'ipotesi di una migrazione dall'europa occidentale (che a differenza di mario non trovo troppo impossibile, le coste artiche durante l'era claciale non dovevano essere poi molto diverse dalle coste artiche lungo le quali vivono, e pescano, ancora oggi comunità inuit, ma non ho mai approfondito l'argomento e potrei sbagliare) tendeva a sostenere che se tale passaggio c'è stato, si è estinto senza influenzare la successiva colonizzazione di origine asiatica. Un po' come avvenne con gli insediamenti vichinghi in terranova.
Il punto era soprattutto di ordine archeologico: le produzioni di selci della cultura americana clovis erano state considerate molto simili a quella solutreana, ma pare vi sia un gap stratigrafico fra la cultura clovis e le successive culture amerinde, che potrebbe indicare che la clovis si sia estinta prima dell'arrivo delle nuove migrazioni.

Vado però a memoria, e magari sono cose già dette nei link che avete postato (e che non riesco ad aprire). Se così, mi scuso ^_^
 
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view post Posted on 12/12/2013, 23:57

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CITAZIONE (lama su @ 11/12/2013, 13:19) 
Se non ricordo male l'ipotesi di una migrazione dall'europa occidentale (che a differenza di mario non trovo troppo impossibile, le coste artiche durante l'era claciale non dovevano essere poi molto diverse dalle coste artiche lungo le quali vivono, e pescano, ancora oggi comunità inuit,

Ho scritto difficile da credere, non impossibile. Mi riferivo inoltre alla traversata sull'Oceano Atlantico, come è stata ipotizzata da diversi autori. Per quanto riguarda una migrazione attraverso l'artico, gli Inuit sono una popolazione adattata al freddo e difficilmente un gruppo umano europeo durante il Paleolitico avrebbe potuto imitarli. Durante l'ultimo massimo glaciale la popolazione europea si era praticamente estinta, ed è stata salvata da sparuti gruppi di uomini sopravissuti in aree piu' a sud, detti refugia, tra cui il più studiato è il rifugio Franco-Cantabrico nell'area pirenaica
 
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lama su
view post Posted on 13/12/2013, 16:14




mm.. non sono sicuro di trovarmi d'accordo con te mario, in questo caso, o forse non sono sicuro di capire cosa intendi dire

CITAZIONE (Mario_A @ 12/12/2013, 23:57) 
Durante l'ultimo massimo glaciale la popolazione europea si era praticamente estinta, ed è stata salvata da sparuti gruppi di uomini sopravissuti in aree piu' a sud, detti refugia, tra cui il più studiato è il rifugio Franco-Cantabrico nell'area pirenaica

la cultura solutreana, a cui è stata paragonata la produzione litica della cultura clovis in america, è attestata in un area molto più estesa del rifugio franco cantambrico: prima di tutto in buona parte dell'attuale francia occidentale, lungo la costa atlantica fin poco sotto la bretagna (e non è da escludere che si estendesse anche più a ovest, su territori ora sommersi ma accessibili in epoca glaciale) nonch'è in area pirenaica, lungo la costasettentrionale spagnola, e, dettagli interessante, anche lungo la costa meridionale spagnola (ma non, che io sappia, nell'entrterra iberico - segno di una espansione costiera, legata ad attività legate al mare di queste popolazioni?)

In pratica, i solutreani si trovavano proprio nell'area ideale da cui partire per un'ipotetica traversata

CITAZIONE
Mi riferivo inoltre alla traversata sull'Oceano Atlantico, come è stata ipotizzata da diversi autori. Per quanto riguarda una migrazione attraverso l'artico, gli Inuit sono una popolazione adattata al freddo e difficilmente un gruppo umano europeo durante il Paleolitico avrebbe potuto imitarli.

perché una popolazione eropea non avrebbe potuto compiere una traversata atlantica lungo la costa dell'artico dell'epoca, che si estendeva molto più a sud dell'attuale?
Il cibo non penso sarebbe stato un grosso problema, come non lo è per gli inuit (pesca, caccia di vari animali come foche ecc, magari qualche cetaceo - di nuovo quello che hanno fatto gli inuit o le popolazioni siberiane per millenni con una tecnologia che di fatto era poco diversa da quella paleolitica), e quanto al freddo, non sono sicuro di capire il tuo commento: intendi che visto che gli europei paleolitici non erano fisicamente adatti al freddo (ma anche questo sarebbe interessante da verificare, per esempio partendo da un'analisi di resti umani associati alla cultura solutreana - non so se ne esistono.. massinissa magari ne sa di più) non avrebbero potuto compiere la traversata?
Tuttavia ci sono numerose popolazioni che nonostante non siano così fisicamente adatte al freddo hanno storicamente trovato modi per sopravvivere a climi proibitivi. Penso ai vari gruppi di cacciatori nomadi siberiani, o ai lapponi, o anche a scandinavi e vichinghi nelle attraversate via mare (c'è stato un interessante esempio di archeologia sperimentale che ha mostrato come una "giacca" di pelle di foca -se ricordo bene- come quelle apparentemente usate dai marinai vichinghi è impermeabile e ha una capacità termica equivalente se non addirittura superiore alle moderne giacche high-tech sintetiche, e di posso anche dire che in questi mesi che mi trovo in nepal nel villaggio dove ho lavorato praticamente tutti gli abitanti -tra cui molti "indoeuropei", quindi fisicamente comparabili agli europei- andavano in giro con i sandali a piedi nudi, con addosso una camigia e al massimo un giubbottino di lana, quando io avevo freddo con due paia di calze di lana, ghette di lana, canottiera termica, due maglioni di lana e una giacca a vento.. poi piano piano mi ci sono un po' abituato..)

Del resto, Otzi mostra chiaramente che le popolazioni neolitiche erano in grado di produrre abiti che permettavano loro di resistere al freddo di montagna e di attraversare i passi alpini, non penso sia troppo inverosimile immaginare che anche dei paleolitici potessero avere degli indumenti che permettessero loro di resistere al freddo.

Ovvviamente poi sono tutte speculazioni, che difficilmente troveranno mai conferma archeologica: se mai questa traversata c'è stata, le uniche tracce che questi uomini avranno lasicato saranno state su una banchina di ghiaccio sciolta e scomparsa ormai da migliaia di anni.. e finchè non ci si metterà a scavare sistematicamente i fondali atlantici in cerca di lame di selce.. :rolleyes:
 
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view post Posted on 18/12/2013, 22:39

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Ovviamente ho espresso il mio parere personale, che non vuole essere verità scientifica, soprattutto in un campo di cui non sono esperto.

Che la glaciazione abbia quasi fatto estinguere l'uomo in Europa l'ho trovato riportato più volte in articoli di giornali scientifici di altissimo livello, poi come questo fatto abbia influito sulla diffusione delle culture paleolitiche non mi è chiaro.

Gli Inuit sono biologicamente adattati al freddo, mentre non lo sono gli altri Europei, Scandinavi inclusi. Non so se lo fossero gli abitanti paleolitici del continente europeo, ma non credo che ci sia modo di poterlo sapere.

Come ho detto prima, una migrazione di antichi europei in America lungo l'Artico non è impossibile, ma, sempre a titolo personale, considerando che non è mai stata provata, applicando il rasoio di Occam, non credo sia mai avvenuta.
 
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view post Posted on 18/5/2014, 22:14
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Un nuovo studio di recente pubblicazione (www.sciencemag.org/content/344/6185/750) condotto sullo scheletro di un individuo femminile di 15 o 16 anni di età e datato a 12.000 anni or sono che è stato rinvenuto in una caverna inondata da 10.00 anni nello Yucatan ha portato elementi a favore dell'ipotesi che gli abitanti delle Americhe discendano da un'unica popolazione di origine siberiana che soggiornò dapprima nella Beringia a lungo isolata. La morfologia cranio-facciale che faceva supporre l'influsso di popolazioni giunte in epoche successive o da altre regioni è presente assieme alle caratteristiche genetiche proprie delle popolazioni di origine siberiana.
 
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