Il Libro dei Morti di Iuefankh è un antico documento papiraceo conservato al Museo Egizio di Torino (cfr:
www.museoegizio.it/pages/iuefankh.jsp) ed è stato identificato dagli studiosi come una copia d'età tolemaica (più precisamente, del II secolo a.C.) di un modello originale del Medio Regno. In particolare, in questa discussione, voglio condividere con voi il contenuto del capitolo 26° del suddetto libro (facente parte della cd. 'serie del cuore', poiché riportante, appunto, le formule necessarie al recupero e alla protezione del cuore del defunto).
Ho deciso di condividere con tutti voi questo testo per due motivi: in primo luogo perché, secondo me, è di una bellezza e di una profondità tale che merita di essere letto, discusso e approfondito; in secondo luogo, anche perché è stato uno dei testi che dovevo portare per il mio esame di Egittologia (sostenuto giusto qualche giorno fa) e, non avendone trovata una trascrizione in rete, ho pensato di postarlo qui, dove, in futuro, altri eventuali studenti dell’ateneo fiorentino (ma non solo) potranno recuperarlo e utilizzarlo come guida allo studio.
Non sto a riportare tutte le notizie sulla storia del Libro dei Morti (inteso come corpus di formule magiche), né sulla storia di questo papiro in particolare (che, eventualmente, potremo approfondire in seguito). Ciò che mi preme principalmente, per ora, è una discussione sul testo geroglifico in sé (di cui riporterò una traduzione abbastanza letterale, per facilitarne il riconoscimento).
Il capitolo 26° del papiro di Iuefankh si apre con un titolo introduttivo (qui mantenuto diviso dal resto del testo, ma originariamente unito a esso). Mi scuso fin da subito per eventuali miei errori nella conversione della traslitterazione, dalla carta scritta alla pagina web (non sono ancora molto pratico di questo genere di operazione!).
L’intestazione recita:
r' n rdjt ib n.s n.f m xrt-nTr
‘Formula del dare a un uomo il suo cuore nella necropoli’
Di seguito, si collocano le formule del capitolo:
Dd mdw jn wsjr jw.f.'nx mAA-Xrw
‘Dire le parole da parte dell'Osiride Iuefankh, giustificato’ (lett. ‘giusto di voce’)
ib.i n.i m pr ibw
‘Il mio cuore (è) a me nella casa dei cuori’
HAty.i n.i m pr HAtyw
‘Il mio cuore (è) a me nella casa dei cuori’
jw rdj.tw n.i ib.i Htp.f jm.i
‘Mi è stato dato il mio cuore (ed) esso riposa in me’
Nn js wnm.i S' r gs wsjr
‘Non mangerò davvero la sabbia a fianco di Osiride’
Hr gs pfy n jAbt (rn.f) gAyt
'su quel lato dell'Oriente (che si chiama) Gayt'
(m) xd (m) xnty nn hA(y).<n.>i
‘Sia che si navighi verso Nord, sia che si navighi verso Sud, non scenderò’ (lett. ‘navigare secondo corrente, navigare contro corrente’)
rx.kw jm.k
‘(perché) conosco (ciò che è) in te’
jw rdj.tw n.i r'.i r mdt
‘Mi è stata data la mia bocca per parlare’
rdwy.i r Sm
‘le mie due gambe per camminare’
jw rdj.tw n.i ''wy.i r skr kftjw.i
‘Mi sono state date le mie due braccia per far cadere i miei nemici’
wn n.i AAwy pt
‘Sono aperte a me le porte del cielo’ (lett. ‘i battenti del cielo’)
sS n.i gb rp'-nTrw 'rty.i
‘Geb, il prìncipe degli dèi, ha aperto a me le mie due mascelle’
wn.f n.i irty.i Sp
‘Egli ha aperto a me i miei due occhi ciechi’
dwn.f ''wy.i krf
‘Egli ha disteso le mie due braccia contratte’
sr(w)d.n (n.i) jnp(w) mAst
‘Anubi (mi) ha rinforzato le ginocchia’
Ts.kw rf wnn.i
‘Io mi alzo (e) dunque esisto’
dwn.i m sxmt nTrt
‘Io mi tendo come la dea Sekhmet’
wn n.i pt
‘Il cielo è aperto per me’
ir.i wD.tw (n.)i m Hwt kA ptH
‘Io farò ciò che mi è stato ordinato nel tempio dello spirito di Ptah’
rx.i m ib.i
‘Io ho conoscenza nel mio cuore’
sxm.i m HAty.i
‘Io ho potenza nel mio cuore’
sxm.i m ''wy.i
‘Io ho potenza nelle mie due braccia’
sxm.i m rdwy.i
‘Io ho potenza nelle mie due gambe’
ir.i mr kA.i
‘Io farò ciò che il mio spirito desidera’
n(n) xn(r)j.tw bA.i r xAt.i
‘La mia anima non sarà tenuta lontano dal mio cadavere’
Hr sbAw nw jmnt
‘di fronte alle porte dell'Occidente’ (lett. ‘sulle porte’)
Resto disponibile per eventuali domande, chiarimenti e curiosità sul testo e sulla terminologia in esso impiegata (richiedendo, comunque, fin da ora, la collaborazione e la supervisione del nostro oikistés egittologo!).