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Racconto di Sinuhe, vv. 25-35

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view post Posted on 18/8/2012, 15:12
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Riprendo a pubblicare la traduzione che stavo facendo di Sinuhe. Questa parte è abbastanza semplice rispetto alla precedente, ma se qualcuno vuole precisare i miei dubbi in commento è il benvenuto, anche per le parti precedenti :)
La traduzione è la più letterale possibile, perché più che la traduzione a senso è importante per me capire se ho identificato correttamente i vari elementi della frase.


Sinuhe sopravvive e inno al faraone

sDm.n=i xrw nmi n 25] mnmnt
udii il suono del muggito del bestiame

gmH styw
(e) vidi degli asiatici

siA.n=wi 26] mtn im pA wnn Hr kmt
mi riconobbe lo sceicco là (??) (che) era stato in Egitto
(=wi compl. ogg., sceicco= sheikh, il capo)

aHa.n 27] rdi.n=f n=i mw psf n=i irTt
quindi lui mi diede l’acqua, mi cucina del latte
(aHa.n = quindi, costruzione pseudoverbale?, rdi.n=f: diede lui, n=i: a me)

Sm.n=i 28]Hna=f n wHyt=f nfr iri.t.n=sn
andai con lui alla sua famiglia, loro hanno fatto (del) bene
(“famiglia” è da intendersi magari come “tribù”...)

rdi.n=wi xAst n 29] xAst

terra straniera mi dà terra straniera
(passo di paese in paese)

xf.n=i r kbn Hsi.n=i r qdn
lasciai indietro Byblos, mi allontanai da Qeden
(“qdn” deve essere un altro toponimo. “Hsi” significa sia “allontanarsi” che “torno indietro”, nel contesto vanno bene entrambe, ma la prima sembra più logica visto tutta la narrazione fino ad ora. Nella realtà, bisognerebbe conoscere la locazione dei due posti per decidere quale delle due è più corretta. Aggiunta posteriore alla traduzione: a quanto pare va tradotto torno indietro a Queden.)

iri.n=i 30] rnpt gs im ini.n=wi amwnynSy
avevo fatto un anno e mezzo, Amuneneshi mi prende
(Lett.:“mi prende” , a senso: “mi fa venire”. Mi sembra che il segno N35A debba essere interpretati in maniera fonetica quindi “mw”. Curioso l’uso di D35 per la “n”)

HkA pw 31] n rTnw Hr(y)t
(Questi è) il capo di Retenu del nord (Siria)
(si tratta di una frase a predicato nominale del tipo ”A pw”, in cui il predicato è “HkA n rTnw Hrt”,ma in cui il genitivo indiretto è spezzato da “pw”. Lett.: “n rTnw Hrt”, “di Retenu che si trova sopra/superiore”. Hr(y)t è un nome di relazione derivato da “Hr”, che è al femminile perché probabilmente sottintende “xAst”.)

dD=f n=i
Mi disse:

nfr tw Hna=i sDm=k r 32] n kmt
si starebbe bene con me, ascolti il linguaggio dell’Egitto
(ovvero: parlano egiziano presso Amuneneshi. Interessante questa frase: la particella “tw” mi fa pensare ad un congiuntivo passivo, che sta bene nel contesto. Quindi “nfr tw Hna=i”, lett.: “si starebbe bene con me” puo’ essere reso con “staresti bene con me”.)

dD.n=f nn rx.n=f qd=i sDm.n=f 33] SsA=i
disse questo: era venuto a conoscenza (del)la mia reputazione, aveva udito (del)la mia saggezza,

mtr.n=wi rTn(w) 34] kmt (ntyw?) im Hna=f
testimoniano di me i Reteni (siriani) 34] di Egitto … che erano con lui.
(ma qui c'è un errore, D50 deve essere T14)

aHa.n dD.n=f n=i
Quindi mi disse:

pH.n=k nn 35] Hr m iSst pw
Perché sei venuto qui?
(“pH.n=k” = sei venuto, “nn”=qui, “Hr m iSst”=perché?)

in iw wn xpr.t m 36] xnw
c'è (qualcosa) (che è) accaduto nella residenza?
(difficile da tradurre letteralmente, “in” o “in iw” è il gruppo che denota la domanda, “iw wn” ha il ruolo di “c'è”, “esiste” - con “wn” perfettivo del verbo “wnn” - e “xpr.t” è una qualche forma del verbo “xpr”, accadere, divenire. “.t” l’ho associato al participio, quindi “(che è) successo/accaduto”.
Nel complesso, una traduzione scorrevole sarebbe “E' successo qualcosa nella residenza?”)

Djoser
 
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