Leggendo l'interessantissimo volume di M. Torelli,
Il rango, il rito e l'immagine, che mi è stato consigliato qui sul forum da leda (che ringrazio ancora per le sue preziose indicazioni) e che essendo esaurito ho faticato non poco a trovare, mi sono imbattuto nella rappresentazione di scimmie nell'età del ferro (a proposito del carrello bronzeo proveniente dalla tomba 2 della necropoli di Olmo Bello di Bisenzio, conservato a Villa Giulia:
www.canino.info/inserti/tuscia/luog...lo_bisenzio.jpg,
www.villagiulia.beniculturali.it/ge...174&w=400&h=359).
Sul carrello sono presenti rappresentazioni di scimmie e uccelli sui montanti di sostegno. Ricordo, o credo di ricordare
, di aver visto rappresentazioni di scimmie arrampicate al fusto di candelabri bronzei certamente più tardi, se non erro, ma potrei davvero sbagliarmi, alla Polveriera Guzman di Orbetello e al Museo Faina di Orvieto.
La presenza di scimmie in libertà in Europa mi risulta essere limitata alla colonia di Gibilterra (provabilmente portate dall'uomo). È possibile e documentato che in epoca antica esistessero scimmie in Italia, o si trattava comunque di esemplari importati, e quale significato esse potessero avere? Putroppo né nella letteratura disponibile a casa né in rete ho trovato nulla in proposito per l'età del ferro. Torelli accenna alle scimmie senza però alcuna considerazione sulla loro provenienza.
Le scimmie del carrello di Bisenzio mi sembra non abbiano altra valenza che quella di rappresentare un ambiente naturale, assieme agli uccelli. Di epoca più tarda, ad esempio di ambito etrusco-corinzio, VI s. a.C., mi sono note rappresentazioni fittili di scimmie con valenze diverse, da prototipo dell'amore materno a figure buffe, sciocche o anche astute.
Edited by dceg - 25/10/2012, 23:49