| Raccogliendo materiale per scrivere un 'trattatello' su alcune curiosità riguardanti l'oreficeria precolombiana mi sono imbattuto in una serie di termini di origine controversa. O per meglio dire, vengono citati in letteratura termini che indicano oro e sue leghe dei quali non riesco a stabilire l'origine. Mi rivolgo quindi ai linguisti che frequentano il forum, sperando che qualcuno mi possa dare indicazioni in merito.
Cominciamo da guanín. Secondo i primi cronisti, i Taino di lingua Arawak che abitavano le Grandi Antille utilizzavano questa parola per indicare i pettorali metallici indossati dai capi. I Taino sono estinti, pare ci siano ancora 2500 persone che parlano lingue Arawak, però non nelle Antille, bensì nelle Guyane e in Venezuela. I dizionari online della lingua Arawak si possono consultare solo a pagamento e comunque riguardano una lingua per così dire moderna, in un certo senso ricostruita dai contemporanei haitiani che si richiamano all'antica cultura Taino e vorrebbero farla rivivere. Domanda: in una delle lingue del ceppo Arawak è veramente esistito questo vocabolo o qualcosa di simile? In caso affermativo, che cosa indicava? Il rame, l'oro, la lega rame-oro, i pettorali, i grandi cacique? I moderni haitiani, o dominicani che dir si voglia, che si richiamano alla cultura Taino scrivono questo termine Gua-NiN (maiuscole comprese) e lo traducono 'nobile tra i nobili'...
Caona: alcuni testi dicono che con questo termine i Taino indicavano l'oro. Non sono riuscito a trovare testi di cronisiti spagnoli che ne parlino. Solo Andrés Bernáldez, che si dice amico e confidente di Colombo e da lui avrebbe raccolto la storia del secondo viaggio, trascritta in "Memorias del reinado de los Reyes Católicos que escribía el bachiller Andrés Bernáldez, Cura de los Palacios", cita alcuni cacicchi incontrati da Colombo ad Haiti il cui nome iniziava per Caona.
Calcouri: Sir Robert Duddeley (A selection of curious, rare and early voyages ..., in Hakluyt's Collection of the Early Voyages, Travels and Discoveries, Volume 4, pag. 60, R.H. Evans, London, 1811, prima edizione 1589) dice di aver raccolto a Trinidad questo termine, pare anche citato da Sir Walter Raleigh nei suoi diari di viaggio. Indicherebbe la lega di oro e rame o l'oro stesso. Caracoli: lega di oro e argento, in Giulio Ferrario, Il costume antico e moderno, Milano, 1821, vol IV America, cap. Degli abitatori delle antille, pag. 456. Sven Loven (Origin of the Tainian culture, West Indies, Goteborg, 1935, pag. 468) cita caricoli per guanin. Questi 3 termini apparterrebero a lingue del ceppo Caribe: penso siano diverse interpretazioni dello stesso vocabolo, oppure lo stesso vocabolo raccolto presso tribù stanziate in isole diverse, sempre ammesso che sia esistito. In particolare, Duddeley viaggiò nelle Antille attorno al 1585 e pubblicò il suo lavoro nel 1589, quando ancora gli indigeni non erano stati sterminati dal 'regime di vita' loro imposto dai Conquistatori e soprattutto dalle malattie epidemiche da questi ultimi importate.
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