Ostraka - Forum di archeologia

Pastis(s)ada de cavàl coi gnochi, Piatto tipico veronese

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view post Posted on 4/2/2013, 12:21
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Questo piatto è molto antico, sicuramente di origine medievale, addirittura la leggenda lo fa risalire al 489 d.C.
Andiamo con ordine: visto che questo è un forum di archeologia, a me piace anche illustrare un po' di storia della gastronomia.

A Verona la carne di cavallo è tradizionalmente molto apprezzata, tanto che parecchie sono ancora le macellerie di carne equina presenti in città.
Magari al giorno d'oggi è apprezzata un po' meno, oggi vanno di moda un sacco di schifezze preconfezionate, la sana carne equina è troppo rossa e "sanguigna" per i deboli stomaci contemporanei.
Personalmente, una bella tartara di carne di cavallo mi fa venire l'acquolina in bocca al solo pensarci...

Il piatto più caratteristico che viene preparato con questa carne è la pastis(s)ada, cioè uno stracotto di polpa di cavallo (credo si tratti di girello o scamone, ma nelle locali macellerie equine basta chiedere della polpa per la pastissada, non c'è bisogno di indicare altro). Di solito, si serve con la polenta ma tradizionalmente, nel periodo di carnevale la pastissada viene usata per condire gli gnocchi di patate: ne risulta un piatto molto forte, che scalda, "riempie" e non è facile da digerire, insomma un piatto tipicamente invernale.

Ovviamente, l'aggiunta degli gnocchi di patate è relativamente recente, visto che l'uso nella cucina europea della patata, importata dal Perù, venne diffuso da Parmentier dopo il 1771 (all'inizio del '500 la patata e il pomodoro vennero considerate solo piante velenose perché tali sono le loro parti verdi, solo verso la fine del '600 si cominciò a piantare le patate nel nord della Germania per sfruttarne il tubero ad usi alimentari, e durante un periodo di prigionia in Germania le conobbe Parmentier che ne promosse e diffuse l'utilizzo in Francia).
Anche la polenta, ricavata dal mais altra pianta americana, è una aggiunta recente, anche se precedente l'invenzione degli gnocchi di patate.
Probabilmente, la pastissada in origine veniva servita con le paparele, pasta lunga fatta con farina impastata con acqua o uova, lavorata a mano in forma di lunghe stringhe (oggi, con il vocabolo paparele si indicano le tagliatelle).

Torniamo alla leggenda, partendo da fatti storici.
Nel 489 d.C. Teodorico, re degli Ostrogoti, entrò in Italia attraverso le Alpi Giulie e il 28 agosto sconfisse Odoacre, re degli Eruli e d'Italia, sulle rive dell'Isonzo.
Odoacre si rifugiò presso Verona, chiudendosi in un improvvisato campo trincerato alle porte della città.
E qui, il 31 agosto, Teodorico lo sconfisse nuovamente, costringendo Odoacre a rifugiarsi a Ravenna.
Fin qui, la storia.
La leggenda vuole che durante la battaglia ci sia stata una carneficina di cavalli, i cui cadaveri vennero abbandonati sul campo, appena fuori delle mura cittadine.
Passata la furia delle armi, i veronesi si diedero da fare per recuperare tanto bendidio alimentare.
Non potendo consumare tanta carne in pochissimo tempo, tentarono di conservarla utilizzando pepe, cannella e chiodi di garofano e inventarono quello stracotto che va sotto il nome di pastissada per ovviare ai possibili inconvenienti derivanti dalla troppo prolungata frollatura.

Ecco come si spiegherebbero nella ricetta la presenza della lunga frollatura, con marinatura nel vino, l'abbondante uso di spezie e la prolungata cottura: la carne che sarebbe stata utilizzata nel 489 era molto frolla, quindi pericolosa dal punto di vista sanitario, il vino è alcolico, assieme alle spezie disinfetta e la lunga cottura in qualche modo sterilizza e le spezie correggono il sapore.
Mi sembra ovvio, comunque, che gli ingredienti utilizzati attualmente non possono corrispondere a quelli di una ricetta medievale, tantomeno a quelli di una ricetta che sarebbe stata inventata nel periodo del Basso Impero.
Tanto per dire, l'attuale Valpolicella è forse l'erede dell'antico vino retico citato dei latini, ma è solo un lontanissimo cugino...

Per 4 persone
600 gr di polpa di cavallo
400 gr di cipolle
carota e sedano a gusto, per la marinata
1 lt di vino Valpolicella
1 foglia di alloro
1 manciatina di chiodi di garofano
1 manciatina di grani di pepe nero, interi
un po' di brodo di carne
Sale, olio evo e burro a piacere (evo sta per extra vergine di oliva, un tempo si usavo lo strutto)

Tagliare la carne di cavallo a cubetti di 3 cm di spigolo, qualcuno ancora oggi la mette a marinare nel vino rosso (Valpolicella, ovviamente, siamo a Verona) con il sedano e la carota a tocchetti, per 24 ore se non addirittura 48.
In una casseruola, un tempo era una "ramina" cioè una casseruola di rame, scaldare l'olio e sciogliervi il burro.
Tenere da parte una cipolla non molto grande, affettare le rimanenti e metterle nella casseruola e lasciarle stufare (non devono imbiondire).
Gettare i cubetti di carne e rosolarli un po'.
Piantare i chiodi di garofano nella cipolla intera rimasta.
Aggiungere il brodo, la cipolla intera con i chiodi, i grani di pepe, la foglia di alloro e il liquido della marinata o il vino, se non si è marinata la carne.
Alzare il bollore poi abbassare la fiamma al minimo e coprire.
Cuocere a fuoco lentissimo per circa 3 ore o comunque finché la carne inizia a sfilacciarsi, aggiungendo un po' di brodo nel caso il liquido di cottura dovesse asciugarsi.
A metà cottura, togliere la cipolla intera con i chiodi di garofano, se non fa piacere ritrovarseli nel piatto.
Alla fine, deve comunque restare un po' di denso liquido di cottura.

Si serve con fette di polenta, a piacere morbide o abbrustolite ma comunque calde, oppure sugli gnocchi di patate.
Si accompagna o con lo stesso Valpolicella utilizzato per la cottura o, meglio, con un vino rosso più robusto, idealmente un buon Amarone che del Valpolicella è il fratello maggiore.
 
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view post Posted on 4/2/2013, 22:25
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Parafrasando l'Ariosto: Oh gran bontà de' cavalli antiqui!
Questo è sì un piatto vero, non di quelli, come diceva, non ai suoi clienti naturalmente, Paul Bocuse parlando della "Nouvelle Cuisine": Poco nel piatto e molto sul conto!
 
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view post Posted on 5/2/2013, 00:38
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Regina degli Indecisi

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P.S. Scusate, sono Papiria con il login sbagliato. Non ho voglia di rifare tutto. :rolleyes:



Sto sbavando abbondantemente... :P

Anche qui a Parma la carne equina è piuttosto popolare. L'ho provata cucinata in pochissimi modi (per lo più sotto forma di cotolette o polpette), perché qui la vera specialità è il macinato - che chiamiamo "pesto", pist in dialetto - e che si mangia crudo. E' usanza condirlo nel piatto con olio e limone, ma a me è sempre piaciuto al naturale (in realtà è venduto già condito con sale e forse qualche spezia, non so). E' usato anche come farcitura per panini.

La ricetta proposta da Usekar sembra davvero appetitosa. :rolleyes:
 
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view post Posted on 5/2/2013, 08:42
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Devo correggere un errore: il 489 d.C. non è già più Basso Impero, bensì Alto Medioevo, dato che quest'ultimo per convenzione inizia nel 476 d.C., proprio ad opera di Odoacre :blush.gif:


@dceg
E si, non ci sono più i cavalli di una volta, quelli ritratti da Paolo di Dono detto l'Uccello nel trittico della Battaglia di San Romano! :lol: :lol:
Non sono tipo da Nouvelle Cuisine! e si legge, viste le ricette che ho pubblicato :P (mi suona meglio di "viste le ricette che ho pubblicate", riprendendo velocemente una precedente discussione).


@Papiria (o Golden Jubilee che sia)
Ho accennato anch'io al fatto che mi piace moltissimo la tartara di carne di cavallo.
Fin da piccolo, quando mi si voleva far mangiare con appetito (ero uno scricciolo che mangiava poco o nulla) mi veniva appunto servita carne tritata di cavallo, stesa su un piatto piano, condita con poco sale, poco limone e un velo d'olio a coprirla. Veniva lasciata marinare per un'ora circa...
A Verona si usa(va) tritarla, cioè macinarla molto grossolanamente. Io oggi preferisco utilizzare un pezzo di carne intero, lo trito con il coltellaccio, poi me lo servo direttamente così, con poco sale e un po' di olio evo.
A volte, acquisto una bella bistecca alta 3 dita e me la cuocio alla piastra, molto al sangue.
Dell'apprezzamento che tu ed io abbiamo nei riguardi della carne "sanguinolenta" mi pare ne abbiamo già parlato a proposito delle curiosità sull'oreficeria precolombiana.
 
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view post Posted on 5/2/2013, 08:50
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Anch'io sono sanguinario! Qui purtroppo la carne di cavallo non si trova, persiste il tabù, in quanto il cavallo sarebbe stato l'animale totemico dei Germani, così almeno si dice.

Edited by dceg - 5/2/2013, 09:51
 
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Papiria
view post Posted on 6/2/2013, 01:06




CITAZIONE (Usékar @ 5/2/2013, 08:42) 
@Papiria (o Golden Jubilee che sia)
Ho accennato anch'io al fatto che mi piace moltissimo la tartara di carne di cavallo.
Fin da piccolo, quando mi si voleva far mangiare con appetito (ero uno scricciolo che mangiava poco o nulla) mi veniva appunto servita carne tritata di cavallo, stesa su un piatto piano, condita con poco sale, poco limone e un velo d'olio a coprirla. Veniva lasciata marinare per un'ora circa...
A Verona si usa(va) tritarla, cioè macinarla molto grossolanamente. Io oggi preferisco utilizzare un pezzo di carne intero, lo trito con il coltellaccio, poi me lo servo direttamente così, con poco sale e un po' di olio evo.
A volte, acquisto una bella bistecca alta 3 dita e me la cuocio alla piastra, molto al sangue.
Dell'apprezzamento che tu ed io abbiamo nei riguardi della carne "sanguinolenta" mi pare ne abbiamo già parlato a proposito delle curiosità sull'oreficeria precolombiana.

Anch'io ho un'infanzia a base di cavallo macinato: da piccola ero molto inappetente, ed era una delle poche cose che riuscivano a farmi mangiare. Il manzo ad esempio proprio non mi andava giù (finché da grande ho capito che era perché me lo cuocevano troppo :rolleyes: ).
 
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view post Posted on 6/2/2013, 08:33
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Non capisco perchè non mi arrivano le segnalazioni dei vostri interventi... :hmm.gif: :ph34r:

A me la carne è sempre piaciuta, cavallo, manzo, maiale, pollo, anatra, tacchino, oca... per non parlare del pesce.
Però anch'io ho scoperto solo dopo i 20anni la carne al sangue, sebbene le tartare di cavallo mi siano state servite sin dall'infanzia.
 
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view post Posted on 8/2/2013, 11:40
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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A proposito di carne equina, nel mondo anglosassone è un vero tabù, leggete questa notizia
http://affaritaliani.libero.it/cronache/le...-con080113.html

Anche in America Centrale la carne di cavallo non i mangia, il cavallo è considerato uno strumento di lavoro di grande utilità e come tale è rispettato, al contrario dei bovini e dei suini.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 8/2/2013, 13:53




Premesso che sono una carnivora, ammetto che la sola idea di mangiare carne di cavallo mi dà ribrezzo... Sarà perchè l'animale mi piace vivo, ma proprio non ce la farei a mangiare carne equina. Esattamente come la carne di coniglio (di cui per altro non mi piace il sapore e l'asciuttezza).
Se invece mi presentate un bel pezzo di manzo, specie se di fassona piemontese (slurp!), o di maiale o di pollame a scelta non mi tiro certo indietro! E non disdegno neppure la selvaggina (se non da bracconaggio!).
 
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view post Posted on 8/2/2013, 14:15
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In Francia si mangia anche l'asino, trasformato in salame. Ed è ottimo.
Io sono ipocrita di natura. Non mangio volentieri carne dove si vede che è un animale, soprattutto se ci sono le ossa. Altrimenti sono spietato.

La selvaggina, non d'allevamento, è la carne migliore con le migliori condizioni di vita degli animali, che crescono liberi, si muovono senza limitazioni, si nutrono in base a quanto reperibile secondo le loro preferenze, non assumono medicinali ed ormoni. E se sia più "umano" morire uccisi da un abbattibuoi che da una fucilata, mi pare alquanto opinabile. Oltre tutto la selvaggina ha qualche possibilità in più di cavarsela. E non raccontatemi che polli, vitelli o maiali d'allevamento sono "abituati" ad essere macellati. Siamo noi che lo troviamo normale.
Per la cronaca, non sono cacciatore!

Edited by dceg - 8/2/2013, 14:36
 
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view post Posted on 8/2/2013, 14:32
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Anche in Italia ci sono piatti a base di carne asinina, in Lombardia, soprattutto credo nella provincia di Mantova, si consuma lo stacotto, eccone una ricetta
http://www.ricettepercucinare.com/ricetta_...lla_paesana.htm

Nelle province di Padova e Vicenza si produce un tipico salame di asino www.prodottitipici.com/prodotto/3085/salame-di-asino.htm, che si ritrova anche in altre zone italiane, così come bresaole e cacciatori di cavallo.
In Piemonte, è celebre il salame d'asino di Moncalvo http://virtualblognews.altervista.org/sala...uzione/7137885/.

Mai mangiate le "ochette"? con questo nome si designa(va)no nella bassa veronese i petti d'oca affumicati e conservati nello strutto. Si mangia(va)no tagliati a fette sottili, come un salume.
Oggi credo non siano prodotti nemmeno in casa, li ho conosciuti da piccolino, credo se ne sia pero anche il ricordo...

 
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10 replies since 4/2/2013, 12:21   285 views
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