| Ciao e benvenuto. Come detto da Leda la possibilità più "concreta" è quella dell'archeologo "militante": cantieri, cooperative, società, ecc. Scavi, interventi d'emergenza, ma c'è anche la parte di documentazione (per forza di cose quella interpretativa è limitata... Per tempi e possibilità innanzitutto), di valorizzazione, didattica presso le scuole, ecc. Le retribuzioni son quelle che sono, i contratti anche, la partita iva ormai la fa da padrone, ma in alcune regioni pagano discretamente (Trentino ad esempio al di sotto dei 1700 al mese circa non si va). Tuttavia, larga parte di chi inizia così va avanti per un periodo relativamente breve, magari anche 10 anni, ma poi... Certo non è per tutti così ma è cosa abbastanza diffusa.
Musei: allestimenti, didattica, percorsi ecc. Dipende molto da museo a museo, da regione a regione da città a città (ad esempio ultimamente sono stato nel nord-est e lì c'è una certa richiesta a fronte di una scarsità di personale seriamente interessato, disposto a imparare e che sappia bene le lingue: inglese e tedesco in primis). C'è la soprintendenza, ma per entrarci ci vuole il concorso che è cosa piuttosto rara. E c'è la carriera accademica, che oltre ad esser ristrettissima per scarsità di posti sin dall'accesso al dottorato, per la scarsità di concorsi implica, se ti va bene, l'andar avanti per anni e anni lavorando praticamente gratis (cultore della materia se e quando possibile, docenze a contratto tipo per 3.000 euro lordi l'anno - sì 3.000, non è un errore di battitura -, ecc.).
Non sono sporadici i casi di chi dovendo campare ma non volendo rinunciare al lavoro nel settore, fa il doppio lavoro. Comunque chi lavora e ci vive pur c'è, in alcune parti d'Italia in particolare, pur tra mille difficoltà e un senso diffuso di precarietà. All'estero si può sempre provare, anzi... Soprattutto per la carriera accademica. Ma tendenzialmente non sono rose e fiori nemmeno fuori, soprattuto in Europa in questo momento. Per quanto riguarda i tre anni credo che la maggior parte degli atenei abbiano una suddivisione simile a quella che conosci tu, ma diciture a parte l'offerta formativa può variare molto da ateneo ad ateneo. Tutto il percorso fino alla magistrale comunque è d'obbligo, e spesso anche il post-laurea, dai master se e quando ci sono alla scuola di specializzazione ecc. Se poi siano utili al di là del mero titolo in ambito lavorativo questo è un altro discorso...
P.S. Per inciso, dato che ultimamente se ne è tornato a parlare, l'utilizzo dei volontari nel "nostro" settore non aiuta per niente. Non l'uso in sé ma il fatto che si tratti di un abuso d'impiego (dagli scavi d'emergenza alla valorizzazione del patrimonio), che non fa altro che continuare a diffondere i luoghi comuni secondo i quali l'archeologo non è un mestiere ma un hobby, tutti in fin dei conti possono farlo, tutti in fin dei conti possono scavare, ecc. Facciamo un po' di corsi di 2-3 giorni per medici volontari e poi mettiamoli ad operare, vediamo chi ci va...
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