Ostraka - Forum di archeologia

Salve :)

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Paolos19
view post Posted on 6/6/2013, 10:30




Salve a tutti :)
Mi chiamo Paolo, sono di Salerno, ho appena compiuto 20 anni e frequento il primo anno del corso di laurea in fisioterapia presso l'università della mia città.
Tuttavia fisioterapia non mi piace per niente e sono intenzionato a cambiare facoltà. Una delle mie più grandi passioni sin da bambino è l'archeologia. Ancora oggi, come quando ero piccolo, guardo spesso documentari sull'archeologia e cerco spesso di ampliare le mie conoscenze in fatto di storia antica.
Proprio per questo stavo pensando di iscrivermi ad archeologia ma prima di prendere questa decisione vorrei un parere da studenti/lavoratori che già si trovano in questo ambito.

Prima di tutto: ci sono concrete possibilità di trovare un lavoro? E' vero che bisogna seguire le proprie passioni, ma in tempi di crisi come questi conviene iscriversi ad una facoltà che non ti offre sbocchi lavorativi? E ci sono eventualmente possibilità di lavorare all'estero?

Quali sono le migliori facoltà di archeologia in Italia? Esistono lauree triennali in archeologia oppure esiste solamente come specialistica? Ad esempio qui a Salerno abbiamo Beni culturali come triennale e archeologia come magistrale.

Spero che riuscirete a chiarire i miei dubbi :D
Grazie mille in anticipo, spero di passare bei momenti su questo forum :)
 
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view post Posted on 6/6/2013, 11:07
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Ciao e innanzitutto benvenuto! :)

Per cominciare, sappi che hai già tutta la mia stima solo per l'avatar che hai messo! ;)

Per il resto, beh, diciamo che le Facoltà di Lettere che offrono corsi di laurea in Archeologia ci sono, ma non saprei dirti quali siano le migliori: so che variano a seconda dell'impostazione che una singola Facoltà sceglie di conferire ai suoi studi (anche solo per tradizione). Firenze, per esempio, ha una tadizione maggiormente legata agli studi artistici e antiquari (che non tutti condividono, ma che a me non è dispiaciuta). Comunque sì, generalmente Archeologia esiste come laurea magistrale, mentre le triennali sono lauree più generiche (la mia era 'Storia e tutela dei beni archeologici'). Forse altri sapranno darti informazioni più precise, intanto ti rinnovo il mio benvenuto e un invito a girare un po' il forum, alla ricerca di ciò che ti interessa di più. Puoi riprendere interventi già iniziati o aprirne di nuovi, basta che il forum sia vitale e che ci siano un sano scambio di informazioni e pareri.
Buon divertimento! :D
 
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view post Posted on 6/6/2013, 11:40
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Ciao Paolo, benevnuto.
Riguardo il lavoro, inutile girarci intorno, come archeologo è difficile sbarcare il lunario. Il primo settore è quello degli scavi, ma purtroppo qui in Italia ormai anche per scavare chiedono la partita IVA (che non sarebbe regolare, però non essendoci controlli fanno come vogliono). Un altro settore è quello dei musei, che però prevede il concorso per entrare. Poi ci sono le attività didattiche legate ai musei, come visite guidate o laboratori gestite in genere da società private per conto dei vari musei e/o siti.

Comunque se vuoi una panoramica completa ti consiglio di comprare il libro di G. Galasso: "L'archeologo. Dalla formazione alla professione", edizione del 2012.
 
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view post Posted on 6/6/2013, 11:50
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (leda77 @ 6/6/2013, 12:40) 
Un altro settore è quello dei musei, che però prevede il concorso per entrare. Poi ci sono le attività didattiche legate ai musei, come visite guidate o laboratori gestite in genere da società private per conto dei vari musei e/o siti.

Questi due aspetti sarei interessato anch'io ad approfondirli. Magari apriamo una discussione più avanti.
 
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Paolos19
view post Posted on 6/6/2013, 12:00




Ciao ragazzi, grazie mille per il benvenuto! :)
Sinceramente non so che fare, le premesse non sono molto incoraggianti :(
Vorrei studiare archeologia, ma non so quanto mi convenga :(
 
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view post Posted on 6/6/2013, 13:13
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Io posso solo darti il benvenuto, archeologo non sono, sono solo un hobbista del campo, per cui...
 
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§Karl§
view post Posted on 6/6/2013, 13:20




Ciao e benvenuto. Come detto da Leda la possibilità più "concreta" è quella dell'archeologo "militante": cantieri, cooperative, società, ecc. Scavi, interventi d'emergenza, ma c'è anche la parte di documentazione (per forza di cose quella interpretativa è limitata... Per tempi e possibilità innanzitutto), di valorizzazione, didattica presso le scuole, ecc. Le retribuzioni son quelle che sono, i contratti anche, la partita iva ormai la fa da padrone, ma in alcune regioni pagano discretamente (Trentino ad esempio al di sotto dei 1700 al mese circa non si va). Tuttavia, larga parte di chi inizia così va avanti per un periodo relativamente breve, magari anche 10 anni, ma poi... Certo non è per tutti così ma è cosa abbastanza diffusa.

Musei: allestimenti, didattica, percorsi ecc. Dipende molto da museo a museo, da regione a regione da città a città (ad esempio ultimamente sono stato nel nord-est e lì c'è una certa richiesta a fronte di una scarsità di personale seriamente interessato, disposto a imparare e che sappia bene le lingue: inglese e tedesco in primis). C'è la soprintendenza, ma per entrarci ci vuole il concorso che è cosa piuttosto rara. E c'è la carriera accademica, che oltre ad esser ristrettissima per scarsità di posti sin dall'accesso al dottorato, per la scarsità di concorsi implica, se ti va bene, l'andar avanti per anni e anni lavorando praticamente gratis (cultore della materia se e quando possibile, docenze a contratto tipo per 3.000 euro lordi l'anno - sì 3.000, non è un errore di battitura -, ecc.).

Non sono sporadici i casi di chi dovendo campare ma non volendo rinunciare al lavoro nel settore, fa il doppio lavoro. Comunque chi lavora e ci vive pur c'è, in alcune parti d'Italia in particolare, pur tra mille difficoltà e un senso diffuso di precarietà. All'estero si può sempre provare, anzi... Soprattutto per la carriera accademica. Ma tendenzialmente non sono rose e fiori nemmeno fuori, soprattuto in Europa in questo momento. Per quanto riguarda i tre anni credo che la maggior parte degli atenei abbiano una suddivisione simile a quella che conosci tu, ma diciture a parte l'offerta formativa può variare molto da ateneo ad ateneo. Tutto il percorso fino alla magistrale comunque è d'obbligo, e spesso anche il post-laurea, dai master se e quando ci sono alla scuola di specializzazione ecc. Se poi siano utili al di là del mero titolo in ambito lavorativo questo è un altro discorso...

P.S. Per inciso, dato che ultimamente se ne è tornato a parlare, l'utilizzo dei volontari nel "nostro" settore non aiuta per niente. Non l'uso in sé ma il fatto che si tratti di un abuso d'impiego (dagli scavi d'emergenza alla valorizzazione del patrimonio), che non fa altro che continuare a diffondere i luoghi comuni secondo i quali l'archeologo non è un mestiere ma un hobby, tutti in fin dei conti possono farlo, tutti in fin dei conti possono scavare, ecc. Facciamo un po' di corsi di 2-3 giorni per medici volontari e poi mettiamoli ad operare, vediamo chi ci va...
 
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Paolos19
view post Posted on 6/6/2013, 14:19




CITAZIONE (§Karl§ @ 6/6/2013, 14:20) 
Ciao e benvenuto. Come detto da Leda la possibilità più "concreta" è quella dell'archeologo "militante": cantieri, cooperative, società, ecc. Scavi, interventi d'emergenza, ma c'è anche la parte di documentazione (per forza di cose quella interpretativa è limitata... Per tempi e possibilità innanzitutto), di valorizzazione, didattica presso le scuole, ecc. Le retribuzioni son quelle che sono, i contratti anche, la partita iva ormai la fa da padrone, ma in alcune regioni pagano discretamente (Trentino ad esempio al di sotto dei 1700 al mese circa non si va). Tuttavia, larga parte di chi inizia così va avanti per un periodo relativamente breve, magari anche 10 anni, ma poi... Certo non è per tutti così ma è cosa abbastanza diffusa.

Musei: allestimenti, didattica, percorsi ecc. Dipende molto da museo a museo, da regione a regione da città a città (ad esempio ultimamente sono stato nel nord-est e lì c'è una certa richiesta a fronte di una scarsità di personale seriamente interessato, disposto a imparare e che sappia bene le lingue: inglese e tedesco in primis). C'è la soprintendenza, ma per entrarci ci vuole il concorso che è cosa piuttosto rara. E c'è la carriera accademica, che oltre ad esser ristrettissima per scarsità di posti sin dall'accesso al dottorato, per la scarsità di concorsi implica, se ti va bene, l'andar avanti per anni e anni lavorando praticamente gratis (cultore della materia se e quando possibile, docenze a contratto tipo per 3.000 euro lordi l'anno - sì 3.000, non è un errore di battitura -, ecc.).

Non sono sporadici i casi di chi dovendo campare ma non volendo rinunciare al lavoro nel settore, fa il doppio lavoro. Comunque chi lavora e ci vive pur c'è, in alcune parti d'Italia in particolare, pur tra mille difficoltà e un senso diffuso di precarietà. All'estero si può sempre provare, anzi... Soprattutto per la carriera accademica. Ma tendenzialmente non sono rose e fiori nemmeno fuori, soprattuto in Europa in questo momento. Per quanto riguarda i tre anni credo che la maggior parte degli atenei abbiano una suddivisione simile a quella che conosci tu, ma diciture a parte l'offerta formativa può variare molto da ateneo ad ateneo. Tutto il percorso fino alla magistrale comunque è d'obbligo, e spesso anche il post-laurea, dai master se e quando ci sono alla scuola di specializzazione ecc. Se poi siano utili al di là del mero titolo in ambito lavorativo questo è un altro discorso...

P.S. Per inciso, dato che ultimamente se ne è tornato a parlare, l'utilizzo dei volontari nel "nostro" settore non aiuta per niente. Non l'uso in sé ma il fatto che si tratti di un abuso d'impiego (dagli scavi d'emergenza alla valorizzazione del patrimonio), che non fa altro che continuare a diffondere i luoghi comuni secondo i quali l'archeologo non è un mestiere ma un hobby, tutti in fin dei conti possono farlo, tutti in fin dei conti possono scavare, ecc. Facciamo un po' di corsi di 2-3 giorni per medici volontari e poi mettiamoli ad operare, vediamo chi ci va...

Ti ringrazio per la risposta cosi dettagliata. Sinceramente non so proprio che fare...
 
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view post Posted on 6/6/2013, 14:36
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Scusa, Paolos19, non è necessario citare nella risposta l'intero messaggio precedente. La citazione serve piuttosto per richianmare un punto che si vuole discutere.

E coraggio e auguri per la tua scelta. Non sono archeologo, ma capisco e condivido le critiche di Karl all'uso dei volontari. Il fenomeno non è solo italiano, purtroppo.
 
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§Karl§
view post Posted on 6/6/2013, 19:14




CITAZIONE (Paolos19 @ 6/6/2013, 15:19) 
Ti ringrazio per la risposta cosi dettagliata. Sinceramente non so proprio che fare...

Eh lo so, non è facile, ci siam passati tutti ed è un problema che si ripropone in continuazione anche dopo la laurea. Purtroppo (o per fortuna, come vuoi) ci possono dire mille cose ma la scelta alla fine sta a noi. Anche perché al di là dell'aspetto della razionalità economica, quel che "senti" puoi saperlo solo tu. L'importante, anche se poi nel concreto serve a ben poco, è avere un minimo di consapevolezza del fatto che - assurdamente data la ricchezza storica e culturale ma soprattutto stratigrafica del paese in cui viviamo (e lo dico da orientalista che almeno per formazione tende a disinteressarsi del suolo italico) - di strade sbarrate puoi trovarne davvero tante e altrettanti di vicoli ciechi. E magari ti ci sei ficcato da solo...
 
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Trambuccone
view post Posted on 16/6/2013, 13:26




CITAZIONE
Facciamo un po' di corsi di 2-3 giorni per medici volontari e poi mettiamoli ad operare, vediamo chi ci va...

Bellissimo!

T.
 
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view post Posted on 18/6/2013, 10:03
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CITAZIONE (Paolos19 @ 6/6/2013, 11:30) 
Prima di tutto: ci sono concrete possibilità di trovare un lavoro?

No.
A meno di conoscere qualche Santo in Paradiso

CITAZIONE
E' vero che bisogna seguire le proprie passioni, ma in tempi di crisi come questi conviene iscriversi ad una facoltà che non ti offre sbocchi lavorativi?

No.
A meno di disporre già da ora di una cospicua rendita vitalizia.

CITAZIONE
E ci sono eventualmente possibilità di lavorare all'estero?

No.
E questo te lo dico per esperienza diretta. Mia nuora dopo aver lavorato per una decina di anni al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) ha avuto la brillante idea di lasciare il lavoro per seguire mio figlio che lavora come ingegnere aeronautico in Francia. Sono tre anni che è lì ma di ritrovare una benché minima occasione di impiego non se ne parla nemmeno.
Io non sono archeologo (mi occupo di archeoastronomia) ma negli ultimi vent'anni di attività ho avuto modo di conoscere e di stimare numerosi archeologi professionisti e Soprintendenti con i quali ho più volte collaborato come consulente... gratuito. Ma non sono andato a disturbarli per cercare una raccomandazione: prima di tutto perché mia nuora è fortunata, ha un marito che guadagna bene e una bambina deliziosa, non ha "bisogno" di lavorare; in secondo luogo perché so già che non ne avrei ricavato nulla di utile.
E' fortunata ma la sua passione per l'archeologia è rimasta a Napoli... e ne soffre.

In conclusione: valuta le tue motivazioni.
Oggi come oggi, la scelta di dedicarsi all'archeologia come lavoro ha senso solo se è supportata da una delle seguenti circostanze:
1) Un'incoscienza smisurata.
2) Un'altrettanto smisurata passione, tale da viverla come una missione.

Fino a dieci/quindici anni fa la situazione era migliore.
E in futuro... " πάντα ῥεῖ " diceva Eraclito.
 
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Paolos19
view post Posted on 18/6/2013, 10:14




CITAZIONE (Righel @ 18/6/2013, 11:03) 

Ciao.
Ti ringrazio per la risposta cosi diretta, anche se un pò scoraggiante. La passione c'è e la voglia di intraprendere questo nuovo percorso è tanta. Fisioterapia non mi piace. Ho fatto 2 esami su 3 nel primo semestre e sono andati bene, ma ormai non riesco più a studiare. Dover aprire un libro per studiare cose di cui non mi interessa assolutamente nulla è triste e infatti non riesco più a trovare lo stimolo per farlo. Voglio fare altro. Se non riesco a diventare archeologo e a partecipare a scavi mi andrebbe bene anche lavorare in musei o altre cose simili. L'importante è stare a contatto con la storia...è questo che vorrei ma mi sento demotivato a intraprendere questa carriera con questi presupposti :(
 
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view post Posted on 18/6/2013, 10:18
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CITAZIONE (Righel @ 18/6/2013, 11:03) 
No.
A meno di conoscere qualche Santo in Paradiso

Sano realismo. Ai miei tempi, durante la mia breve esperienza nella facoltà di archeologia tenni in considerazione la cosa, notavo come funzionava il principio del Santo in Paradiso (ho ancora impressi i nutriti codazzi di ansimanti studenti e non, che attorniavano i Prof...) e cambiai: non ne sono affatto pentito.

Una passione per me non vale una vita a raccattare un qualche incarico, soprattutto se sono costretto a passare dalla porta del "lecchinaggio" e della raccomandazione.

Ci saranno senz'altro eccezioni al principio, ma sono appunto eccezioni.

L'Italia non è un paese per laureati, ancor meno lo è per laureati in materie umanistiche, e ancor meno ancora lo è per archeologi, anche se ne avrebbe bisogno.
 
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Paolos19
view post Posted on 18/6/2013, 10:30




CITAZIONE (DedaloNur @ 18/6/2013, 11:18) 
Sano realismo. Ai miei tempi, durante la mia breve esperienza nella facoltà di archeologia tenni in considerazione la cosa, notavo come funzionava il principio del Santo in Paradiso (ho ancora impressi i nutriti codazzi di ansimanti studenti e non, che attorniavano i Prof...) e cambiai: non ne sono affatto pentito.

Posso chiederti per cosa hai cambiato?
 
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21 replies since 6/6/2013, 10:30   385 views
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