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Rame sardo nel Bronzo scandinavo

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Guglielmo da Baskervill
view post Posted on 2/1/2014, 10:57 by: Guglielmo da Baskervill
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CITAZIONE (massinissa @ 13/8/2013, 00:03) 
Vogliamo parlare di armi rinvenute in Sardegna di provenienza iberica?...

Rileggendo i post, colgo l'occasione per rispondere a leda su una cosa da lei detta: hai ragione nel dire che i fenici non compaiono sulle nostre coste ( e anche in Sardegna) prima del X-IX sec. a.C. I commerci e i contatti con il Mediterraneo dall'età del bronzo medio-recente in poi, erano totalmente controllati dalla potenza micenea che nel momento di massima espansione arrivano anche a toccare, per l'Italia, l'attuale regione marchigiana. Al culmine di questa potenza, si registra addirittura una koinè micenea una sorta di "globalizzazione" dei prodotti che coinvolgono non solo le aree peninsulari del Mare Nostrum, ma anche l'Egitto per esempio. I ciprioti, assoggettati a questa realtà sono solo degli accompagnatori dei commercianti micenei e pur dando importantissimi contributi a livello materiale e tecnologico restano per così dire in ombra. Solo dopo la caduta della potenza micenea, i ciprioti possono apparire con più evidenza sullo scenario commerciale del Mediterraneo. I fenici dunque, per tornare al discorso, fanno parte dei protagonisti della successiva età del ferro. E in Sardegna, se ne registra la presenza dal IX sec. in poi.

Un'ultima cosa: sempre per i llingotti (da distinguere in ben quattro categorie), si pensa non tanto ad un loro valore monetale o pre-monetale, ma piuttosto a valori ponderali usati (date le dimensioni e il peso non indifferenti) negli scambi dei prodotti che ripeto in massima parte arrivano dall'Egeo o come materiali prodotti in loco, o indirettamente offerti dai micenei (perline in pasta vitrea di provenienza egizia ecc.).


Se interessati per una lettura del periodo e in particolare sulla questione dei prodotti in metallo: Fulvia Lo Schiavo "Archaeometallurgy in Sardinia", 2005 con riedizione aggiornata del 2010 0 2011 non ricordo bene . G. Lilliu "La civiltà dei Sardi, dal paleolitico all'età dei nuraghi", riedizione aggiornata e ampliata del 2002.

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Saluti a tutti voi, e buon 2014! :cheers.gif:

... volevo riloggarmi proprio per commentare con voi l'interessantissima notizia, ma vedo che ci ha già pensato il buon Massinissa sempre attento ai mal di testa di Sardegna :P

Tolto che non sono d'accordo con Massinissa con l'immagine dei Micenei come superpotenza e che non ono poi nemmeno tanto sicuro della presenza fenicia nel IX secolo in Sardegna se non come mera frequentazione e commercio, vorrei rimarcare che gli autori della ricerca datano il commercio del rame sardo al XVII-XVI secolo a.C.

Si tratta di una datazione che stravolge gli assunti fin qui costruiti da Fulvia Lo Schiavo, in primis ma pure da altri sulle capacità metallurgiche nuragiche. F. Lo Schiavo a cui vanno numerosi meriti è sostenitrice di una piena e matura produttività metallurgica in Sardegna solo nel periodo dei rapporti tra Nuragici e Ciprioti. La stessa coltivazione delle miniere sarde, secodo la studiosa prese il volo solo con i rapporti ciprioti di cui tuttavia registra l'assenza sull'Isola sarda. Altri, addirittura sostenevano o sostengono, che i Nuragici (nonostante alcuni rinveniemtni di mazze e lucerne nuragiche in miniere sarde) non sapessero estrarre rame dalle miniere (Bartoloni) adducendo tale incapacità come motivo delle mportazioni del rame cipriota.

ora quanto detto sopra andrebbe rivisto e, a mio modesto avviso, bisognerebbe ammettere finalmente che, della metallurgia del bronzo antico, medio ed anche recente, non si conosce granchè a causa dello stravlgimento dei contesti culturali nuragici (funerari e templari) già per opera degli stessi Nuragici.

Del bronzo antico si conoscono appena 15 spade di tipologia Iroxi. al bronzo medio appartengono appena 10 daghe di ispirazine italiana. l'unica spada certamente databile al bronzo recente (oltre alle centinaia di spade votive) è una Allerona-naue II frammentata. ma per i suddetti periodi sono altresì molto carenti le attestazioni di utensili: tolto qualche deposito di asce a margini rialzati che per morfologia sono accostabili ai tipi più antichi della Toscana non c'è altro per il bronzo medio. Nonostante l'intensa attività scultorea e architettonica che a mio parere presuppone l'utilizzo di scalpelli in metallo, non abbiamo scalpelli riferibili al bronzo medio. Se solo pensiamo al fatto che al bronzo medio appartengono ben 132 tombe isodome perfettamente scolpite concio per concio, che nulla hanno da invidiare ai più bei pozzi sacri, il dato risalta in tutta la sua assurdità o falsità.

tutta la metallurgia nuragica è praticamente schiacciata al bronzo finale, primo ferro e ferro II. Questa scoperta impone qundi una riconsiderazione, almeno di quelle stratrigrafie del bronzo medio e recente a cui si sovrappngono quelle del bronzo finale-primo ferro: il che per la Sardegna nuragica è la norma essendo i templi costantamente utilizzati e ristrutturati per tutto l'arco di viat della cultura nuragica, essendo la civiltà nuragica priva di tombe singole, ma solo di tombe collettive nelle quali vigeva la regola della assenza di corredo e di norma utilizzate, costantemente, dal bronzo medio al bronzo finale, essendo pure i villaggi costantemente abitati e ristrutturati ed il metallo quasi senza dubbio, riciclato.

Dimenticavo: l'ambra non penso possa essere indicata come la merce di scambio del rame sardo giunto in Svezia. . i ritrovati di ambra, estremamente numerosi in tutta l'Isola sono per adesso datati al Bronzo finale-Primo Ferro, in quanto è in tale periodo che la si data nei complessi santuariali della sardegna nuragica, mntre come detto sopra L'import di rame sardo in Svezia raggiunge il picco nel primo perido del Bronzo Medio per poi, apparentemente, cessare.

Ma qui si ritorna al discorso di sopra. Pur avendo, tutti santuari nuragici, una fase definita di precedente frequentazione (indicata da rare e fuori posto armi, e fibule ceramiche), l'archeologia riesce a leggere e documentare in qualche modo solo la fase del bronzo finale e primo ferro
 
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