Ostraka - Forum di archeologia

Dilemmi

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Nùx
view post Posted on 16/8/2013, 18:38




Ciao a tutti,
allora cercherò di spiegarmi il più chiaramente possibile..
Frequento il secondo anno di scienze archeologiche e diciamo, sono un po' in crisi su cosa indirizzarmi.. Mi spiego meglio:
Mi piace molto filologia o comunque le lingue antiche ma non vedo proprio possibilità di farci qualcosa in un futuro.. Anche se dovessi eccellere chissà in quale maniera..

Museologia: ecco, mi piacerebbe molto incentrarmi in questo ambiente.. Ho visto anche che ci sono dei master per questo lavoro.. E' una realtà possibile o indirizzarsi in questo campo è inutile? (nel senso che non c'è bisogno di effettuare in futuro un master in questo ambito, bastano già le conoscenze base dell'archeologia.)

Paleopatologia/Geochimica ecc.. L'ambito che mi affascina di più è quello scientifico, ricerca, laboratorio ecc.. Ho visto numerosi master in questo settore, ma non capisco CONCRETAMENTE cosa si fa dopo.. La vedete come una buona strada da intraprendere?
 
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view post Posted on 16/8/2013, 20:57
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Devi avere un pochino di pazienza. Alcuni utenti che forse potrebbero aiutarti sono al momento in vacanza, ma torneranno presto! :D
 
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Nùx
view post Posted on 17/8/2013, 14:35




(solo ora mi rendo conto degli orrori che ho scritto :O)

Grazie mille dceg, ho scelto proprio il momento peggiore per farmi venire i dubbi esistenziali eheh :D
 
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massinissa
view post Posted on 17/8/2013, 17:42




Qualcuno purtroppo non è in vacanza. Cercherò di rispondere per mia esperienza e per quello che so.

Dunque da quello che ho capito, hai dubbi su come proseguire gli studi e menzioni però delle discipline che sono afferenti all'archeologia, ma che con una futura laurea in questo campo non sarà possibile lavorarvi da professionista. Mi spiego meglio: 1) Filologia è una disciplina che richiede uno studio completo. Sarebbe stato più opportuno frequentare una facoltà di lingue o prendere comunque un indirizzo in storia antica e laurearsi in filologia latina o greca. E' disciplina afferente all'archeologia, soprattutto alle branche classica, orientale dove anche l'archeologo deve avere una buona conoscenza di lingue antiche e che fanno parte delle ricerche che intraprende.

2) Museologia è parte integrante del lavoro dell'archeologo: allestimento mostre, eventi, allestimento musei, percorsi archeologici, siti musealizzati ecc. ma non è una professione per così dire unica. Infatti questa attività può farla anche un architetto (per es. posizionare luci, vetrine pannelli). Dovresti avere tra gli esami da dare anche questa parte, spesso titolata proprio "Museologia" o come corso a se stante o parte di un altro esame (io l'avevo insieme a metodologia al corso di laurea e a se stante alla specializzazione). Puoi fare un master per museologia, ma divenire "museologo" sarà difficile perchè non penso esista come professione se non inclusa in quella dell'archeologo o architetto.

Paleopatologia/geochimica, due discipline totalmente scientifiche con preparazione che la laurea in archeologia non ti da, se non superficialmente con corsi come archeometria, geoarcheologia, o antropologia fisica. Un master in questi settori potrebbe essere complicato da seguire proprio per le basi mancanti! Poi liberissimo di farlo, ci mancherebbe! Per paleopatologia che riguarda addirittura l'area medica, credo ci siano dei corsi a Pisa. Una mia collega di specializzazione si occupa di questo settore pur essendo archeologa, ma credo che la sua preparazione la indirizzi sempre e comunque su uno studio di resti ossei, mummificati ecc. però da un punto di vista prettamente archeologico. Infatti il prof. con cui collabora è medico paleopatologo ed è lui che risolve la parte più scientifica e medica.

Palepatologia è quella scienza medica che si occupa di studiare ed analizzare attraverso ossa e resti mummificati ciò che è successo all'individuo in esame, con particolare riferimento a malattie, traumi subiti e cause di decesso.

Geochimica lo dice il nome stesso è lo studio della chimica e della composizione dei terreni. Serve molto in archeologia per comprensione della vita di un sito e se è stato antropizzato. Attraverso analisi geochimiche si può anche capire per cosa è stato utilizzato il terreno: coltivazione o se in presenza di stallatico allevamento.

Spero di essere stato chiaro. Poi, qualcun altro potrà sicuramente rimpolpare e dare migliori suggerimenti!

Edited by massinissa - 17/8/2013, 19:00
 
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IunoMoneta
view post Posted on 17/8/2013, 19:37




Premesso che trovare un proprio spazio nel mondo dell'archeologia italiana non è esattamente semplice, ti consiglierei prima di tutto di chiarirti che tipo di archeologo vuoi diventare (romanista, grecista, medievista, orientalista, etc.). Da lì puoi partire per cercare di capire quale taglio dare al tuo curriculum studi: ovvero se vuoi dedicarti di più agli aspetti tecnico-scientifici puntando a diventare una delle figure di collegamento fra archeologi e chimici, fisici, medici etc. oppure ad aspetti più legati alla divulgazione (museologia, museografia). Per questo secondo campo tieni presente che, come diceva Massinissa, il mercato è già occupato da altre figure professionali, in primis gli architetti che si occupano del progetto allestitivo (vetrine, luci, supporti per i pezzi, etc.). Inoltre, non è che si facciamo mostre o si riallestiscano musei tutti i giorni per cui tieni presente che le possibilità di lavoro non sono tantissime.
 
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Nùx
view post Posted on 18/8/2013, 17:51




Ragazzi siete fantastici! grazie mille delle vostre risposte, molto esauriente fra l'altro!

Ok lasciamo perdere il ramo filologico.. Vengo da un istituto tecnico e latino non lo sopporterei proprio! L'ho presa in considerazione solo per sumerico, accadico o epigrafia semitica. Comunque dubito fortemente di specializzarmici in futuro!

Forse i questi che mi sono posto sono un po' prematuri.. Però vedo che fra i miei colleghi di corso c'è molta leggerezza nei confronti del futuro, nel senso "Ok, lavoro non si trova ed è difficile combinare qualcosa" ma nessuno si interroga MINIMAMENTE su cosa si può realmente fare con una laurea in archeologia o come eventualmente "modellare" il proprio percorso, per poi aver più chance di rimanere in questo ambiente.

Per quanto riguarda me personalmente, avrei preferito seguire un percorso orientale (dato che mi sono innamorato di storia del vicino oriente antico ed ho un amore particolare per l'india e le lingue orientali in generale!) ma non disprezzo neppure la branca medievale o preistorica-protostorica. Ma questo è il problema minore datto che il II anno lo inizio ad Ottobre :)

Inoltre non mi dispiacerebbe arricchire tutto con delle conoscenze chimico-fisiche-biologiche così da poterle attuare in futuro, ma non capisco a che figura professionale posso ambire!

Da quanto ho percepito poi, l'archeologo è una sorta di figura jolly, né carne né pesce.. Per questo raramente si riesce a trovare posto nel mondo nel lavoro, ma forse (e mi auguro) che questo pensiero sia errato.
I rami scientifici mi appassionano molto come idea, ma posso fare già qualcosa dalla specialistica? Cioè detta in parole povere sarebbe bello poter lavorare in laboratori su resti umani e non, analizzarli per capire e ricostruire la storia di quel suddetto personaggio e dell'ambiente circostante.

Un altro quesito che mi pongo è riguardo lo scavo: Ok è bello, interessante e gratificante, ma in futuro non mi ci vedo proprio con la trowel a scavare costantemente, anche perché dei problemi alla schiena non me lo perdonerebbero mai. Diciamo che sono più tipo da ricognizione :D

Infine, da vero e proprio dummy, non capisco come posso mettere in pratica il ramo geochimico. Ho visto anche dei master a riguardo ma non sono per chi proviene da un indirizzo geologico?
 
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massinissa
view post Posted on 19/8/2013, 08:20




Aggiungo solo due cose. La figura professionale dell'archeologo, non è affatto un jolly! Anzi, è un profilo ben definito e ben inquadrato nelle conoscenze specifiche che ha. Diventeresti un jolly invece rimanendo in un limbo tra paleopatologia e archeologia, per esempio. Forse è un pò prematuro che tu ti ponga i quesiti che esponi. Nel senso che, pur essendo giusto e intelligente chiedersi cosa fare "dopo", devi ancora ben capire cosa fare e diventare "prima"! Se vuoi un consiglio, che rimane espresso da me personalmente io finirei gli studi. Nel corso di essi, dopo vari esami, dopo una tesi triennale e magari una specialistica avrai certamente le idee più ferme. E di sicuro sarà il tempo a modellare le tue inclinazioni e le tue aspettative di una professione futura. Per gli scavi, capisco i tuoi problemi. Ma se essi al momento (sei giovanissimo!) non ti danno troppi problemi, qualche scavo lo farei. E' fondamentale il lavoro sul campo se poi vuoi affrontare quello più da laboratorio.

Da ultimo come già ti avevo accennato, la geochimica è una scienza. O sei geochimico o sei archeologo. Quest'ultimo può averne conoscenze superficiali, perchè è una materia applicata all'archeologia, ma forse allora dovresti aver intrapreso chimica o geologia...

Per gli interessi specifici in ambito archeologico, cioè se scegliere preistoria piuttosto che medievale.. beh, sarà il tempo anche qui che ti indirizzerà al meglio.
 
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Mirko8710
view post Posted on 21/8/2013, 13:58




Nulla potrà darti più consigli del tempo che trascorrerai in Università fra i vari esami. La tua mente si creerà un percorso di studi quasi autonomo e ti renderai conto man mano quali sono gli argomenti, i periodi, e le varie sfaccettature della nostra professione che più ti interessano.
Va bene interrogarsi sul futuro, non va bene fregarsene altamente...aspetta e con pazienza vedrai per cosa sei portato e con cosa potrai "sfondare".
Mio consiglio: passa il tempo in scavo, ti faranno già capire se sei un archeologo da campo o da biblioteca e frequentando gli ambienti capirai anche quali aspetti ti interessano di più.

Museologia? Il mio parere è esattamente quello di chi mi ha preceduto. Senza nulla togliere a chi ha fatto o farà un Master in museologia ma un buon architetto o un buon archeologo potranno tranquillamente fare queste operazioni, ovviamente se commissionate.

Saluti,
Mirko
 
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view post Posted on 22/8/2013, 12:39
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CITAZIONE (Mirko8710 @ 21/8/2013, 14:58) 
Museologia? Il mio parere è esattamente quello di chi mi ha preceduto. Senza nulla togliere a chi ha fatto o farà un Master in museologia ma un buon architetto o un buon archeologo potranno tranquillamente fare queste operazioni, ovviamente se commissionate.

Saluti,
Mirko

Mi spiace dover contraddire chi sostiene queste affermazioni, ma la museologia non è affatto praticabile da chi non ha alle spalle un solido bagaglio di conoscenze specifiche. Innazitutto è necessario avere solide basi di restauro e conservazione (a partire dai processi di degrado dei materiali fino ai danni provocati da un microclima non adatto ai vari materiali); poi è molto importante conoscere le tecniche relative a visione e comunicazione delle immagini (negli ultimi manuali di museologia italiani vi sono accenni addirittura alla psicologia della Gestalt http://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_della_Gestalt); inoltre fondamentale è il ruolo dell'illuminazione per la miglior visione dei pezzi, così come quello dei supporti ed il modo di scrivere i testi (è il tasto dolente di mostre e musei, anche quelli migliori a volte, ed i testi li scrivono proprio gli esperti della materia).
Se si pensa che basta essere un bravo archeologo per fare una buona esposizione, siamo fuori strada. E questo spiega la differenza abissale tra i nostri musei e quelli degli altri paesi, specie là dove la museologia ha una lunga tradizione, mentre da noi per troppo tempo si è parlato soltanto di museografia, con grave ritardo sull'altro versante, altrettanto fondamentale per la buona riuscita di un allestimento.
 
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Mirko8710
view post Posted on 22/8/2013, 13:03




Ovviamente le mie parole, così come avevo precisato, non erano volte a svilire chi ha effettuato questi percorsi di studio.
Il nuovo utente ha posto una domanda, in Italia, e in Italia, come tutti noi ben sappiamo, questi percorsi sono molto difficili, soprattutto in ambiti come questi citati (senza contare che il Master in Museologia lo stanno facendo un sacco di persone, quasi come per dire "ho un Master").
Sono conscio che ogni occupazione, ogni ambito ha le sue specializzazioni ma nella situazione in cui versiamo, che tende a tagliare le occupazioni il più possibile, viene da se che anche un buon archeologo può progettare degli allestimenti. Per Archeologo intendo un professionista da anni nel settore con grosso bagaglio d'esperienza e che conosce tutte le problematiche del caso. Conosco casi di esposizioni museali (di piccoli musei) fatte da archeologi che nulla hanno da invidiare ai più grandi musei (salvo le difficoltà economiche)...e conosco anche archeologi esteri che si occupano più che ottimamente alla conservazione dei loro beni e alla loro conseguente esposizione.

Come sempre tutto è a seconda dei casi e alla praticità delle persone. C'è quello che ha scavato per 10 anni e non comprende ancora la differenza tra uno strato di argilla e uno di sabbia e quello che alla sua prima volta comprende il più limoso con il meno limoso...così come c'è chi ha un Master e non è capace mentre uno che è arrivato "solo" ad un Dottorato lo fa decisamente meglio.
 
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Nùx
view post Posted on 26/8/2013, 16:32




Grazie mille a tutti, mi servivano comunque diversi pareri di persone più esperte e già, più o meno, inizio a farmi un'idea!
Ora rimane il mio più grande dilemma: Percorso orientale o medievale? :(
Vorrei modellare il mio percorso di studi verso uno di questi ambiti, ma ahimè, mi piacciono molto tutti e due..
Spero che il tempo possa placare il mio animo perfezionista e desideroso di capire tutto e subito, ma come sappiamo, ognuno ha i propri difetti hehe :D
 
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§Karl§
view post Posted on 27/8/2013, 00:29




CITAZIONE (Nùx @ 26/8/2013, 17:32) 
Spero che il tempo possa placare il mio animo perfezionista e desideroso di capire tutto e subito

Sì si stempera un pochetto ma nemmeno tanto - almeno per quanto mi riguarda. Più che altro da un lato subentra un pizzico di cinismo e quindi capita di cedere, anzi, di scegliere di cedere al "ma chissene"; e dall'altro affini un metodo che visti gli obiettivi - la perfezione e "l'onniscenza", seppur relativa a uno o più ambiti specifici - deve necessariamente tener conto del tempo e delle fasi necessarie a realizzarli :lol:
 
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