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Tarquinia - La Necropoli della Doganaccia

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view post Posted on 23/9/2013, 18:47
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àrchon
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Al confine tra Toscana e Umbria

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Su suggerimento di Leda, mi accingo a descrivere la Necropoli della Doganaccia, in riferimento al mio post riguardante il ritrovamento eccezionale avvenuto presso questa stessa necropoli.

La Necropoli della Doganaccia si trova a poca distanza dalla necropoli di Monterozzi. In quest'area si trovano due grandi tumuli, probabilmente i più grandi che siano mai stati trovati a Tarquinia.
Questi sono chiamati "del Re" e "della Regina" e sono stati datati al periodo Orientalizzante, quindi VII sec. a.C.

Lo studio più approfondito fu quello effettuato per il c.d. "Tumulo del Re" situato ad est, il cui diametro è di ben 36 metri. Questo, scavato nel 1928, è costituito di una camera sepolcrale scavata in parte nella roccia e coronata nella parte superiore da filari di conci squadrati. Le pareti laterali sono aggettanti e vanno a divergere poco prima della della sommità, creando un profilo carenato. La camera è preceduta da un dromos a cielo aperto, costituito da un'anticamera quadrangolare con pareti in parte scavate e in parte costruite. Sotto il tumulo è presente un cunicolo molto pendente, interpretato come drenaggio per l'acqua.
Sebbene la tomba fosse stata già saccheggiata, alcuni frammenti ceramici ci riportano il nome Rutile Hipucrates. Questo nome appartenne probabilmente ad un uomo greco di cultura etrusca che trasformò il suo originario gentilizio greco Ippocrate e che adottò un prenome di derivazione latina, ossia Rutilus. Non si sa se il nome di questa iscrizione sia del padrone della tomba o di un offerente che "firmò" il dono.

L'altro tumulo quello della Regina, che sta studiando l'Università di Torino, non è mai stato scavato in modo scientifico. Questo tumulo è ancora più grande del precedente, poiché ha un diametro di 40 metri e può a ben diritto essere considerato il tumulo più grande rinvenuto a Tarquinia fin'ora.
Questo è in parte scavato nella roccia e doveva essere rivestito di blocchi in calcare. Le ricerche hanno messo in luce la presenza di una sorta di sacello sacro anteriore e a cielo aperto, che veniva utilizzato per rituali in onore del defunto.
Si ritiene che il "Tumulo della Regina" sia ispirato ad alcune tombe reali dell’VIII-VII secolo a.C. presenti soltanto in un altro ambito del Mediterraneo: a Cipro. Nella necropoli regale di Salamina, area sud-orientale dell'isola, sono presenti tombe con ricchissimi corredi funebri confrontabili direttamente con quelle di Tarquinia, accostabili sia per le grandi dimensioni dell'ingresso che per il tumulo.
Con molta probabilità l'origine di questo modello sepolcrale è dovuta ad architetti di formazione orientale sbarcati a Tarquinia circa 2700 anni fa, che introdussero quel modello architettonico innovativo.

Accanto al "Tumulo della Regina" è stata individuata un tomba di tipo "gemino", ossia con due camere sepolcrali simili ed affiancate. Si ritiene che queste siano state costruite per una coppia di parenti del proprietario del tumulo principesco. Le due tombe gemelle hanno una pianta rettangolare ma irregolare con, forse, una copertura a falsa ogiva e hanno due banchine per la deposizione dei corpi. Anche questa tomba è datata al VII sec. a.C. e si ritiene che sia il più antico esempio di sepolcro gemino.
 
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