grazie dceg per aver trovato i testi originali, andavo a memoria e non ricordavo che le due espressioni fossero introdotte da una benedizione, che cmq non è data da yahwe, ma in fronte a yahwe.
CITAZIONE (felsina @ 20/10/2013, 20:59)
Ma credo da non esperto che tutto nasca sul significato di Elohim . Biglino lo traduce come plurale mentre di solito viene tradotto come singolare
su questo punto Biglino ha ragione. Elohim è, almeno da un punto di vista puramente grammaticale, plurale. Questo è chiaro e ben noto, e non è una "scoperta" di Baglino.
Certo di andare con ordine: prima di tutto, se "elohim" è plurale, allora deve esserci anche un singolare. Tale singolare è Eloah, una forma attestata nella bibbia ma rara, usata solo in poesia. La radice (le parole semitiche hanno sempre una "radice" formata dalle loro consonanti, senza le vocali) di Eloah e Elohim è aliph-l-h , ed è attesta in varie lingue semitiche sempre con lo stesso identico significato: "Dio" (in genere il dio o gli dei principali del panteon). Per esempio la stessa radice da in arabo la parola ilah = "(un) Dio", a cui aggiungendo l'articolo "al-" si ottiene il dio dell'islam, "al-lah" = "il Dio" (l'Unico). In altre lingue semitiche, come il fenicio e l'ugaritico, la forma è leggeremnte diversa, abbreviata, priva della "h" finale. Si ha quindi El, Dio fondamentale del pantheon fenicio.
Quindi, 2 punti fermi fino a qui:
-la radice "aliph-l-h" significa "Dio", nelle lingue semitiche in generale.
-la forma elohim è plurale
Ora la domanda, perchè la bibbia usa una forma plurale se parla di un dio unico?
Prima di tutto, va detto che ci sono casi in cui la forma è plurale, ed è chiaramente intesa come un plurale e va tradotta come un plurale. Questi sono i casi dove per esempio "Elohim" non si riferisce al re di israele, ma piuttosto agli Dei di paesi stranieri.
In questi casi è interessante notare che il verbo di cui elohim è soggetto è generalmente al plurale. Quindi "Elohim fanno..."
Poi ci sono i casi in cui Elohim è usato per riferirsi a Yahwe, al dio unico di israele. La prima cosa da notare è che in questi casi il verbo di cui elohim è soggetto è singolare. Quindi "Elohim fa..." Il che è già una differenza degna di nota, ma su cui torneroò più avanti. (se non spaglio anche gli aggettivi sono al singolare, quindi "bello elohim", non "belli elohim", ma vado a memoria, non ricordo nessun passo preciso al momento)
Ora la domanda: perchè plurale?
Di fatto ci sono due possibili risposte.
La prima è la risposta data dai teologi (crisitnai o ebrei che siano), o ingenerale dalla gente di fede che crede nella bibbia come testo religioso dettato da un dio unico.
Per loro la risposta è che "Elohim" si riferisce a yahwe, dio unico, ed è dunque di significato singolare. Il fatto che sia di forma plurale viene spiegato come un "plurale di rispetto", cioè una forma grammaticalmente plurale usata per indicare un'entità singolare per deferenza e rispetto.
Di fatto abbiamo lo stesso identico fenomeno anche in italiano: "Egregio presidente,
vi andrebbe di esprimerci la
vostra opinione?"
"Vi" e "vostra" sono chiaramente morvologicamente plurali, ma È chiaro che qui vanno intese come forme plurali di cortesi, da intendere in realtà come singolari, in quanto "presidente" è singolare (ma in italiano anche il verbo è al plurale plurale!).
E in effetti va detto che a volte l'ebraico ha strane irregolarità tra singolare e plurale, maschile e femminile (per esempio la parola "ab", "padre", a un singolare grammaticalemnte maschile, ma ha un plurale, "abot", che ha la forma grammaticale del femminile)
Quindi, questa è la prima possibile spiegazione, generalmente data da chi vuole mantenere la "monoteisitictà" della bibbia nel suo insieme: elohim è plurale perchè forma di cortesia.
La seconda possibilità (a cui io mi allineo), in genere quella supportata da archeologi o accademici che cercano di tenere separata la propria eventuale fede dal proprio studio della bibbia, e prendono e analizzano la bibbia come un puro documento antico con una sua storia redazionale, una sua "vita", varie fasi ecc, la risposta è più semplice: elohim è grammaticalmente plurale perchè originariamente era inteso come un plurale e significava "Dei" (o forse più come un collettivo, "assemblea degli Dei", o simile, come è in ugaritico).
L'idea è che semplicemente i miti raccontati dalla bibbia (e sorpattutto quelli in cui compare la forma elohim) non sono unici della cultura monoteistica ebraica, ma hanno paralleli e probabilmente appartengono a un più generale panteon fenicio/cananeo (e semitico più in generale) originariamente chiaramente politeistico.
Per semplificare, l'idea quindi è che l'origine di questi miti e questi passi della bibbia vada cercata in una fase storica in cui gli israeliti erano politeisti (come tutti gli altri cananei), mentre la versione che ne abbiamo oggi attraverso la bibbia è il risultato di un processo di "monoteizzazione" che è avvenuto in un momento storico successivo (io, come altri, tendo a situarlo attorno al regno di Giosia, per lo meno nelal sua fase più radicale).
È dunque possibile che in questo processo di monoteizzazione si sia "ripulito" il testo e i miti delel componenti più strettamente politeisitche, mentre la forma "elohim", per una ragione o per un'altra è riuscita a sopravvivere (magari perchè pur sempre parola riferita al divino, e quindi troppo "importante" per essere "purgata", anche dal più fanatico dei monoteisti?), ma è stata reinterpretata come riferita al dio unico (e qui si ritorna alla forma di cortesia, che potrebbe essere una "reinterpretazione" della forma plurale, piuttosto che la causa dell'uso del plurale al momento della composizione).
Infine per quanto riguarda i verbi, è possibile che gli scribi monoteizzanti abbiano sistematicamente cambiato le forme verbali per adattarle alla loro nuova visione monoteistica, ma non è neppure indispendabile: è ben noto che in alcuni casi (e soprattutto con parole di significato collettivo) l'ebraico, come anche l'arabo, può usare un verbo al singolare con un soggetto grammaticalemente plurale. Quindi di per se, non ci sarebbe nulla di troppo anormale o inspiegabile in questo.
E tra l'altro, sempre a proposito del fatto che la bibbia non è un testo nato perfetto, ma anzi è un testo che chiaramente è stato composto e modificato nel corso di vari secoli, aggiungendo ed eliminando, e spesso fondendo tradizioni diverse, può qui interessare dare un'occhiata alla questione della tradizione elohista e della tradizione yahwista. Di fatto è stato notato che spesso la bibbia contiene due versioni dello stesso mito (la creazione del mondo, per esempio, è raccontata due volte di fila, con parole diverse ma ripedendo lo stesso concetto), con in genere uan versione in cui l'attore è yahwe, e l'altra versione in cui l'attore è elohim. La questione è estremamente complessa e controversa, però l'idea di fondo è che queste due versioni potrebbero essere il riflesso, il resto, la traccia di (almeno) due tradizioni religiose (in raltà nelal bibbia si possono distinguere almeno 4 tradiziioni diverse) analoghe e molto simili, ma distinte, che coesistevano nella società israelita e che sono confluite assieme nella bibbia, finendo per trovarsi fianco a fianco al momento della redazione finale del testo (che probabilmente è avvenuta dopo il 10-9 secolo a.c.)
Qui qualche riferimento, purtroppo solo in inglese:
http://en.wikipedia.org/wiki/Elohisthttp://en.wikipedia.org/wiki/JahwistQuindi tutto questo per la questione del elohim plurale, su cui come detto Biglino ha di fatto ragione.
Come però hanno già sottolineato gli altri, quello che non capisco è come si faccia a passare da questo fatto, all'idea che yahwe e elohim siano termini che si riferiscono a degli alieni, e non a delle semplici divinità.