Ostraka - Forum di archeologia

Elmi con le corna

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turnon
view post Posted on 21/11/2013, 22:53




mf

Edited by turnon - 23/11/2013, 15:02
 
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view post Posted on 21/11/2013, 23:20
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Bentornato!

Nel combattimento elmi cornuti (quelli "vichinghi", per intenderci) avrebbero avuto decisive caratteristiche negative, in quanto un fendente d'arma da taglio anziché scivolare di lato senza gravi danni (le spalle erano in genere ben protette) avrebbe colpito il corno alla radice compromettendo la stabilità dell'elmo, che avrebbe potuto staccarsi o comunque causare un trauma notevole dovuto anche alla trazione del sottogola.

Per ii bassorilievi di Medinet Habu hai un link?

Qui un'indicazione bibliografica "captata" in rete dal titolo promettente o quanto meno ambizioso: George Cameron Stone: A Glossary of the Construction, Decoration and Use of Arms and Armor in All Countries and in All Times. With an Introduction by Donald J. LaRocca. Courier Dover Publications, Mineola NY 1999, ISBN 0-486-40726-8

E qui un lemma, italiano stavolta, che mi pare ben fatto: http://it.wikipedia.org/wiki/Elmo_vichingo e che "taglia la testa al toro" ;) per quanto riguarda gli elmi cornuti vichinghi.
 
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view post Posted on 22/11/2013, 00:16
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Turnon rimpiccioliresti un po' il tuo avatar per uniformarlo con le dimensioni degli altri? Solo per una questione grafica. Grazie!
 
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turnon
view post Posted on 22/11/2013, 06:13




Bentornato!
...
Per ii bassorilievi di Medinet Habu hai un link?
-----------------------------


Prendo il primo che trovo sull'Internet (so che ce ne sono di migliori):

www.google.it/imgres?imgurl=http://...994&w=1420&sz=3 (www.google.it/imgres?imgurl=http://...994&w=1420&sz=3)

che è poi una rappresentazione autocelebrativa di uno degli scontri vittoriosi dell'Egitto contro i fantomatici Popoli del Mare. Essi vi sono rappresentati (nella parte inferiore destra) alcuni con una specie di diadema piumato (che più probabilmente nasconde alla vista una più pratica calotta) ed altri con uno strano elmo cornuto che ostenta anche un curioso puntale apicale con globo.
Dal punto di vista pratico non ho nulla contro il puntale (eventuale simbolismo incluso), ma ho molte resistenze contro quelle corna.

Non mi risulta, comunque, siano mai stati trovati elmi con anche solo l'alloggio per le corna.

Edited by leda77 - 25/11/2013, 12:59
 
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lama su
view post Posted on 22/11/2013, 09:43




Tema interessante.. butto lì alcuni pensieri non avendo mai approfondito troppo la questione ^_^

sinceramente non vedo perchè si debba dubitare dell'esistenza di elmi cornuti.

Per quanto riguarda i popoli germanici, guerrieri con elmi cornuti sono rappresentati nei rilievi romani (vedi arco di costantino).

C'è poi il famoso elmo trovato nel tamigi del primo secolo ac., anche se in quel caso è probabilmente un elmo cerimoniale:

http://en.wikipedia.org/wiki/Waterloo_Helmet

L'assenza di esempi archeologici secondo la mia umile opinione non è neppure troppo significativa: se non sbaglio non abbiamo neppure un singolo esemplare di lorica segmentata romana, eppure nessuno dubita che la lorica segmentata fosse l'armatura d'ordinanza delle legioni.

E con le armi in questione siamo nell'età del bronzo..

Il punto è che armi e armature sono di metallo, e il metallo è prezioso. Un elmo vecchio o rotto non si butta via (così che possa essere ritrovato dagli archeologi), ma lo si rifonde. Non vedrei neanche troppo il fatto di metterlo in una tomba (per quei popoli che seppellivano i loro morti), lo scudo si, la spada si, simboli per eccelllenza del guerriero, ma l'elmo è uno strumento più marginale, direi. Senza contare il problema che è connesso con la testa, che potrebbe aver avuto simbologie e necessità particolari al momento della sepoltura.
E poi di nuovo, la questione economica: un elmo contiene molto più metallo di una spada, mi verrebbe da pensare che non fosse una cosa che veniva "gettata" (messa in una tomba) a cuor leggero..

Questo ovviamente assumento che gli elmi e soprattutto le calotte in questione fossero in metallo.
Cosa che in effetti andrebbe dimostrata..

Magari si trattava di elmi in cuoio, e in quel caso sarebbe chiaro perchè non si ritrovano negli scavi archeologici: semplicemente perchè non si conservano.

Anche l'aspetto dell' "impraticità" a livello bellico mi sembra discutibile. Prima di tutto, gli antichi non erano sempre necessariamente pratici. Un elmo con le corna magari non era il massimo a livello pratico, ma potrebbe aver avuto dei "valori aggiunti" a livello di prestigio o di effetto psicologico volto a suscitar paura o timore reverenziale (inq aunto spesso le cora erano associate alla sfera divina) che compensavano la sua impraticità pratica. Un esempio in questo senso sono certi guerrieri galli che i romani ci dicono combattevano totalmente nudi. Di certo combattere nudi non era molto pratico a livello tattico, ma aveva una forza devastante a livello psicologico: era un modo per urlare in faccia al nemico che non si aveva paura perchè si sapeva (o si era persuasi) di essere più forti, migliori, protetti dagli dei ecc.. E penso che personalmente se io mi dovessi trovare in un campo di battaglia, sarei molto più intimorito dal vedermi arrivare davanti un guerriero nudo con in mano una spata ma che corre deciso magari urlando come un forsennato, piuttosto che un guerriero che arranca lentamente sotto chili di armatura. Ovvio è psicologico, ma sul campo di battaglia la psicologia (sia moderni sia sorpattutto antichi) è un fattore fondamentale.

Inoltre, menzionate il fatto che un elmo cornuto sarebbe d'intralcio per fendenti sferrati dall'alto in basso. Però a me viene da domandarmi quanto fossero comuni vendenti dall'alto in basso sui campi di battaglia dell'età del bronzo.
Considerate che armature ventrali complete erano direi sconosciute (correggetemi se sbaglio, ma non mi viene in mente nessun esempio), e al massimo le truppe scelte avevano armature di cuoio rinforzato. Le truppe normali in genere non avevano un gran che di armatura sul torso.
ora aldare la spada, e il braccio, per sferrare un fendente dall'alto mi sembra avrebbe significato scoprire totalmente almeno un fianco (lo scudo imbracciato con l'altra mano non sarebbe servito a molto), rendendo dunque il guerriero estremamente vulnerabile.

Quanti si sarebbero presi un rischio del genere?

Non so.. insomma: non mi sembra di aver mai lette alcun tipo di critica valida all'esistenza di elmi con corna.

vero, non abbiamo nessun esempio archeologico, ma le raffigurazioni ci sono, e sono abbastanza ricorrenti in varie culture e in vari contesti, perchè quindi dubitarne?
 
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turnon
view post Posted on 22/11/2013, 10:38




Cerco di elencare i motivi che mi fanno propendere contro l'uso militare dell'elmo cornuto: non mi baso unicamente sull'argomento del silenzio.

1) certe strutture aggiunte pesano e sappiamo quanti sforzi si facessero per rendere leggere le difese passive. Infatti, conosciamo tutta una vasta gamma di strutture aggiunte, ma si tratta di strutture unicamente di vertice (che non sbilanciano) o comunque poste su un piano sagittale (solo raramente frontale) e con aggiunte leggerissime, in penne o crine di cavallo. Questo fatto si evince anche dal fatto che si usasse il lino in strati per le armature (che tra l'altro è dotato di maggiore 'compliance' del metallo, oltre che di molto minore peso). L'armatura in lino era molto diffusa - a quel poco che so - di lino era l'armatura di Alessandro il grande; di lino era quella di molti Lucumoni etruschi...

2) quello che dice dceg mi sembra molto sensato: un colpo ricevuto sulla calotta (per quanto 'difficile' come tu asserisci con buone argomentazioni) si scompone in vettori. Tanto più è grande il vettore tangente, tanto meno il portatore dell'elmo ne risente. Dal punto di vista sperimentale, si possono affermare un paio di asserzioni:
a) il colpo rompe oppure stacca il corno dall'elmo; in tal caso tuttta la struttura dell'elmo ne risulta indebolita.
b) il colpo viene completamente fermato dall'angolo fra corno ed elmo; questo è - con ogni probabilità - il caso peggiore per il portatore dell'elmo. Tutta la forza del colpo si scarica infatti in direzione di ciò che l'elmo contiene (cranio ed encefalo) e di ciò che lo sorregge (rachide cervicale e muscoli del collo e della nuca). Si possono avere vari danni (contusivi, osteo muscolari ed anche ossei) dalla trasmissione di tale forza, a seconda di quale ne sia l'entità.

3) Le corna, se saldamente congiunte all'elmo, costituiscono un ostacolo ai movimenti in zone non "pulite" (arbusti, boscaglia). Ma soprattutto costituiscono appigli più utili al nemico (per immobilizzare il portatore) che al portatore dello stesso elmo. Infatti le decorazioni 'guerriere' a cui mi riferivo prima si staccano o si rompono, ma non possono essere usate come maniglie, per la loro leggerezza: eppure svolgono egregiamente il compito 'psicologico' di fare sembrare più imponente e spaventoso il guerriero.

4) gli elmi non erano tutti in metallo: certamente, questo dipende anche dalle diverse epoche che si possono prendere in considerazione. I primi erano calotte in cuoio. Conosciamo gli elmi realizzati con zanne di animale, montati su una struttura morbida isolante. Conosciamo gli elmi intrecciati di vimine (come gli scudi): un probabile lavoro d'intreccio non affibbiato alle donne, perché - probabilmente - non considerato muliebre (un'interessante questione di 'gender archaeology!). Mi sembra che, dal punto di vista della 'praticità' sia dal punto di vista dell'approccio psicologico, gli antichi guerrieri avessero già pensato a tutto.

5) certamente, sappiamo che c'erano eccezioni, ad es.: l'oplita greco era pesantissimo e doveva essere portato su un carro fino al luogo della battaglia, per poi esservene allontanato con lo stesso mezzo dopo pochi minuti di orribile fatica. Ma si tratta di un'eccezione. Forse ce n'erano altre. Malgrado la riutilizzazione del metallo, egualmente nei musei (greci, ma non solo quelli) disponiamo di numerosissimi elmi di 'stile' differente, in metallo, nessuno dei quali mostra strane appendici corniformi, né l'alloggio per ospitare le stesse. Per tale motivo l'asserzione per cui la cheratina delle corna non si sarebbe conservata fino a noi non sembra reggere

6) mi sono preso la briga di leggere le descrizioni scritte degli elmi nelle varie epoche, da varie fonti per esempio la Bibbia e gli scrittori antichi che ne parlano e le fotografie degli elmi dell'Oriente antico, della Grecia e via dicendo: non ho trovato elmi cornuti.

7) esistono altresì numerose rappresentazioni (statuine in vario materiale, bronzetti, sculture, terrecotte, corno etc), bassorilievi ed altro, che mostrano 'guerrieri' con elmi cornuti. Ma si tratta di rappresentazioni, che possono avere valenze simboliche e religiose, o altro. Credere in quelle sarebbe come credere anche nell'Idra di Ercole o nelle sirene di Ulisse, insomma: non si può cadere nell'inganno dell'immagine.

8) alcuni episodi ci offrono 'guerrieri' abbigliati in modo strano ed inusuale: si pensi all'episodio degli Etruschi sorpresi dai romani che uscirono d'improvviso dalla selva Cimina (raccontato da Livio, mi sembra):i sacerdoti stessi affrontarono i romani armati di varie stregonerie, tra cui serpenti vivi, urlando maledizioni. I romani esistarono sorpresi all'inizio, poi li uccisero tutti. La psicologia è sempre stata usata, con esito incerto. Se avessimo una rappresentazione in bassorilievo di quello scontro, crederemmo a guerrieri etruschi 'serpentarii'?

Spero che quanto sopra elencato possa almeno valere a creare un legittimo dubbio, circa l'uso militare dell'elmo cornuto...

Edited by leda77 - 25/11/2013, 12:29
 
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view post Posted on 22/11/2013, 11:03
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Anche il famoso elmo tedesco, usato dal 1843 sia in Prussia che poi in altri stati tedeschi di militari ed in seguito anche dalla polizia sino alla I Guerra Mondiale era di cuoio, non di metallo. La punta serviva in origine a deviare i fendenti di arma da taglio. http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...oon_officer.jpg

Anni or sono avevo letto, ma non saprei dire dove, che la ricostruzione degli ermi cornuti vichinghi era dovuta ad un fraintendimento: si sarebbero rinvenuti nelle sepolture elmi a calotta in ferro e corna, corni potori, che messi insieme produssero gli elmi cornuti.

Gli elmi greci che conosco, anche come reperti, corinzi, illirici ecc. non presentano mai appendici simili a corna, né attaccature che ne facciano supporre l'esistenza.

L'esistenza di elmi cornuti è indiscutibile, non mi risulta però che se ne siano trovati con segni di combattimento. Naturalmente le argomentazioni di lama sul riutilizzo del metallo sono valide. Quel che non si è ritrovato non è per questo non esistito. "L'assenza della presenza non implica la presenza dell'assenza"
 
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view post Posted on 22/11/2013, 11:45
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CITAZIONE (Righel @ 22/11/2013, 11:30) 
Forse la Sardegna faceva eccezione?

No di certo, avevo anch'io pensato ai bronzetti nuragici!
Tuttavia anche qui resta aperto il quesito se tali elmi fossero usati in combattimento o avessero piuttosto una funzione cerimoniale, rappresentativa ecc. Raffigurazioni di elmi cornuti sono presenti in altre culture ed epoche, ad esempio sul calderone di Gundelstrup: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Gundestrup_C.jpg
 
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lama su
view post Posted on 22/11/2013, 12:20




scusa turnon, ma non mi trovo d'accordo con praticamente nulla di quello che dici.

:P

1) non penso che un paio di cornini come quelli dei rilievi di medinet abu aggiungessero un peso particolare che potesse influenzare il portatore (erano querrieri dopo tutto, mica bambini). e anche corna più grosse o lunghe, fintanto che erano dirette verso l'alto e non in orizzontale (per questioni di equilibrio e baricentro.. e nota che le raffigurazioni con corna lunghe hanno corna lunghe che puntano verso l'alto) non avrebbero sbilanciato poi molto.

2) come detto, se le corna erano piccole non penso che avessero una grande influenza, sia che ci fossero sia che venissero perse in battaglia. E del resto mi sa che se uno riceveva un fendente così potente da staccare un corno dell'elmo, semplicemente era nella maggior parte dei casi semplicemente morto (o direttamente, o con il colpo successivo che avrebbe seguito direttamente lo stordimento del colpo in testa). Quindi il problema dell'equilibrio non si poneva neppure.

Per quanto riguarda corna allungate verso l'alto (come rappresentate nei bronzetti sardi o in un cratere miceneo se ricordo bene), esse potrebbero in realtà aiutare a deviare il colpo (se si tratta di un fendente dall'alto), così come farebbe il fianco dell'elmo stesso.

Secondariamente, vettori, forze, equilibrio, baricentro sono modi di pensare moderni, non antichi. Per lo meno di certo non dell'età del bronzo. All'epoca l'attenzione era più per prestigio, vigore, far scena.. (anche perchè poi in realtà le "battaglie" eran spesso poco più che scaramucce)

Infine parli di fendenti di spada (e si potrebbe aggiungere l'ascia da guerra), ma quanti guerrieri antichi usavano le spade? le truppe d'alto rango. Ma almeno durante l'età del bronzo l'arma dei soldati comuni era piuttosto la lancia (o armi da lancio), non la spada (o l'ascia).

Anche per una semplice questione economica: il bronzo era prezioso, una lancia ne richiedeva molto meno di una spada.

3) non mi sembra che questo sia un grande problema nel mediooriente. E di certo non negli scontri in campo aperto.
Senza contare che anche altri equipaggiamenti (faretre, lance, scudi,..) sarebbero stati altrettanto se non più di ostacolo, che non un paio di corna su un elmo

4) esatto. Quindi non c'è troppo da stupirci se non se ne trovano.

5) ribadisco: gli elmi "numerosissimi" non sono così numerosi, o non sono così antichi, e soprattutto cmq come detto non abbiamo nessun esempio di lorica segmentata, eppure nessuno dubita della sua esistenza.
L'assenza a livello archeologico non è un argomento decisivo in questo caso, soprattutto visto che esistono raffigurazioni.

6) anche qui: non abbiamo nessun trattato antico (parlo sempre dell'età del bronzo) sull'equipaggiamento militare. Non è dunque sorprendente che "elmi" siano menzionai, ma non siano descritti. Del resto hai mai trovato una descrizione di una freccia, per esempio nella bibbia? una descrizione che descriva esplicitamente la punta in bronzo, la natura e numero e tipo di attaccamento delle alette, la forma e natura della cocca?
Io mai.
Ne dedurresti forse che le frecce antiche erano delel semplici aste di legno, con una punta di bronzo (perchè attestata archeologicamente) ma senza alette e senza cocca - nonostante le raffigurazioni ci mostrano chiaramente sia le une sia le altre)?
O di un arco se è per questo..
Il punto è che gli antichi non scrivevano "per noi moderni", e in genere non descrivevano ciò che per loro era normale.


7) esistono raffigurazioni che possono avere valenza simbolica, come i bronzetti nuragici. È vero. Ma non tutte le raffigurazioni hanno valenza simbolica.
I rilievi di medinet abu sono simbolici/propagandistici nell'insieme, ma non hanno nulla di simbolico nelle rappresentazioni dei guerrieri (a meno fino a prova contraria, ma va dimostrato).
stesso discorso per altre raffigurazioni egizie, o per questo cratere miceneo (nota che i guerrieri sono armati di lancia, non di spada):

http://classconnection.s3.amazonaws.com/67...16739362135.jpg

8) i romani erano un popolo "tardo" con un esercito professionista con un addestramento che per certi versi anticipa l'addestramento militare moderno. Non è sorprendente che sapessero gestire meglio l'aspetto psicologico.
Il fatto però che gli etruschi abbiano pensato che quello fosse un valido modo per affrontare i romani, ci dice chiaramente che non tutti i popoli antichi ragionavano come i romani. Anzi.
E questo verosimilmente ancor di più nell'età del bronzo (ma anche in epoche successive: era uso comune degli eseciti crociati avere in prima fila un pezzo della "vera croce"..).

Infine rilancio :P con la seguente osservazione: se gli elmi con corna erano "inverosimili" nell'età del bronzo, dovevano esserlo ancora di più nelle epoche successive.

E allora com'è che per lo meno due società successive che erano profondamente guerriere e decisamente avanzate a livello di tecniche di combattimento, non solo usavano elmi con corna ma anche elmi con decorazioni e aggiunte molto più voluminose e ingombranti?
Mi riferisco in particolare da un lato all'europa medievale (basta darsi una sfogliata al codice Manesse per rendersi conto quante cose ridicole i cavalieri medievali erano usi mettersi in testa ( www.ub.uni-heidelberg.de/Englisch/a...dexmanesse.html )

dall'altro al Giappone medievale, dove erano comunissimi, fra i samurai, elmi con corna anche enormi, o altri tipi di aggiunte. E si noti, in riverimento alle obiezioni che sollevi per la questione fendenti ecc, che nel caso del giappone l'arte della spada era estremamente sviluppata e includeva i fendenti dall'alto.

(qui vari esempi, nelle varie vetrine, dal museo di Boston: http://wrongsideofthecamera.wordpress.com/...rmal-things-is/

e qui più in generale sugli elmi giapponesi
http://en.wikipedia.org/wiki/Kabuto
)

E si noti che il giappone è molto più boschivo di praticamente tutto il mediterraneo, e sono note battaglie della storia giapponese, anche importanti, avvenute almeno in parte su terreno non aperto

Edited by lama su - 22/11/2013, 18:10
 
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view post Posted on 22/11/2013, 12:38
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CITAZIONE (lama su @ 22/11/2013, 12:20) 
5) ribadisco: gli elmi "numerosissimi" non sono così numerosi, o non sono così antichi, e soprattutto cmq come detto non abbiamo nessun esempio di lorica segmentata, eppure nessuno dubita della sua esistenza.
L'assenza a livello archeologico non è un argomento decisivo in questo caso, soprattutto visto che esistono raffigurazioni.

Questo non è esatto. Non abbiamo esempi completi, ma resti di lorica segmentata stati ritrovati, tanto che esiste anche una classificazione di tale lorica che vede due modelli principali quello Corbridge e quello Newstead, dal nome dei due siti dove sono state rinvenute le placche.
Qui un articolo che riassume la cronologia, così come riportata nel testo del Bishop, attualmente uno dei più aggiornati, se non il più aggiornato, sull'argomento:


www.romanhideout.com/documents/segmentata.asp

Il modello di Alba Iulia si basa non su ritrovamenti, ma su un rilievo.
Frammenti di lorica segmentata, assai numerosi, sono stati rinvenuti anche Bad Deutsch-Alterburg. Qui la storia delle scoperte e delle ricostruzioni:

http://legioneromana.altervista.org/it/con...ta-introduzione
 
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turnon
view post Posted on 22/11/2013, 12:55




Molto, molto bene, grazie: è proprio da un contraddittorio che si traggono maggiori spunti.
Ringrazio anche quel briccone di Righel, per avermi quotato il blog.

Io mi ritengo già soddisfatto così (anche se - naturalmente - il discorso potrebbe farsi molto più lungo, a volerlo sviscerare fino alla completezza più esauriente). E per onestà aggiungo che resto della mia opinione, ma che ho molto apprezzato quanto mi è stato detto e lo terrò in debita considerazione.

www.touregypt.net/featurestories/defense.htm

http://3.bp.blogspot.com/-x2NVaxJgMvw/UjFo...g5I/s1600/1.jpg

Vorrei solo ricordare (purtroppo il motto 'vox populi, vox dei' in questo caso non deve prevalere) che i bronzetti rinvenuti in Sardegna sono 'sardi' e non 'nuragici'.
Sono in genere posteriori al periodo Nuragico, qualsiasi data si voglia attribuire al Nuragico (che è una questione un po' controversa). Alcuni - come l'Ercole di Siniscola sono addirittura del 600 a.C, In genere, però, risalgono al Ferro, anche se qualcuno insiste con l'attribuirne almeno alcuni al Bronzo Finale.
Gli sperimentatori/fonditori con cui ho parlato mi hanno spiegato che è la tecnica stessa della fusione a 'cera persa' che determina questo fatto. Non è affatto agevole rifinire un bronzetto, dopo la fusione, se non si dispone di strumenti che siano almeno di ferro: recidere tutti i peduncoli di sfiato dell'aria e di fuga della cera è cosa possibile solo con una tronchese di metallo più duro (e - spesso- non li toglievano neppure tutti).

I copricapi cornuti rappresentati nei bronzetti sono diversi e di differente foggia. Alcuni non sono affatto elmi, bensì, più propriamente 'tiare', alla moda orientale. Ma qui il discorso si fa più incerto: molto più opinabile e meno scientifico (oltre che lungo e complicato). E verte sul motivo stesso per cui i bronzetti furono fatti, che è ignoto e preda di speculazioni, naturalmente.
Quindi, per me, io passo la mano.
Grazie ancora.

Edited by leda77 - 25/11/2013, 21:55
 
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view post Posted on 22/11/2013, 14:46
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CITAZIONE (turnon @ 22/11/2013, 12:55) 
Vorrei solo ricordare (purtroppo il motto 'vox populi, vox dei' in questo caso non deve prevalere) che i bronzetti rinvenuti in Sardegna sono 'sardi' e non 'nuragici'.
Sono in genere posteriori al periodo Nuragico, qualsiasi data si voglia attribuire al Nuragico (che è una questione un po' controversa). Alcuni - come l'Ercole di Siniscola sono addirittura del 600 a.C, In genere, però, risalgono al Ferro, anche se qualcuno insiste con l'attribuirne almeno alcuni al Bronzo Finale.

Non è insistenza. Ci sono due pubblicazioni in cui la stratigrafia parlerebbe in tal senso e i frammenti di bronzetti ritrovati sarebbero da attribuirsi all'età del Bronzo.
Uno è questo:

www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2008-120.pdf

Un altro è questo:

http://151.12.58.75/archeologia/bao_docume...6_LOSCHIAVO.pdf

Specialmente nel secondo studio ci sono vari esempi di bronzetti o frammenti di bronzetti datati al BR e BF (Bronzo recente e finale).
 
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lama su
view post Posted on 22/11/2013, 18:05




grazie leda per la precisazione, ricordavo evidentemente male: ricordavo che non se ne erano trovate intere, ma non ricordavo che si erano trovati dei frammenti. ma ora che lo menzioni mi viene in mente. Che stupido ^_^


e va bene, questi elmi sono in bronzo, ma quanti di questi sono dell'età del bronzo? quanti sono micenei? ;)

io ovviamente non parlavo di ritrovamenti *in bronzo*, ma di ritrovamenti *dell'età del bronzo*, visto che le raffigurazioni di elmi con corna sono dell'età del bronzo..
 
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view post Posted on 22/11/2013, 20:05

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CITAZIONE (turnon @ 22/11/2013, 12:55) 
Vorrei solo ricordare (purtroppo il motto 'vox populi, vox dei' in questo caso non deve prevalere) che i bronzetti rinvenuti in Sardegna sono 'sardi' e non 'nuragici'.
Sono in genere posteriori al periodo Nuragico, qualsiasi data si voglia attribuire al Nuragico (che è una questione un po' controversa). Alcuni - come l'Ercole di Siniscola sono addirittura del 600 a.C, In genere, però, risalgono al Ferro, anche se qualcuno insiste con l'attribuirne almeno alcuni al Bronzo Finale.

In aggiunta alle precisazioni di Leda, vorrei ricordare che molti bronzetti sardi, credo la maggioranza, sono stati trovati nell''800, spesso l'origine del sito di ritrovamento è ignoto, e sono pertanto "reperti decontestualizzati", per cui una datazione precisa è alquanto improbabile.

CITAZIONE (turnon @ 22/11/2013, 12:55) 
Gli sperimentatori/fonditori con cui ho parlato mi hanno spiegato che è la tecnica stessa della fusione a 'cera persa' che determina questo fatto. Non è affatto agevole rifinire un bronzetto, dopo la fusione, se non si dispone di strumenti che siano almeno di ferro: recidere tutti i peduncoli di sfiato dell'aria e di fuga della cera è cosa possibile solo con una tronchese di metallo più duro (e - spesso- non li toglievano neppure tutti).

Non ho capito bene questo punto: non vorrei che tu volessi dire che le corna sarebbero "artefatti" dovuti alla tecnica! Perchè, in tal caso, non saprei neppure come commentare una simile affermazione.

Visti dal vero, i bronzetti sardi appaiono molto ben rifiniti invece. Direi che gli antichi Sardi erano molto abili in quest'arte, e tutti gli studiosi seri che si sono occupati di questa civiltà, italiani e stranieri, concordano su questo punto. Le corna sugli elmi sono molto ben fatte e regolari, e in alcune statuette sono molto lunghe con ornamenti sulle punte.
 
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