CITAZIONE (dceg @ 1/12/2013, 23:26)
A parte un certo fastidio per la figura dell'archeologo "obbligatoriamente" associata all'inizio a Indiana Jones e Lara Croft, come non si potesse parlare di archeologia senza citare i due personaggi
Tutte le volte che parlo del mio interesse per l'archeologia precolombiana, immancabilmente...
CITAZIONE (dceg @ 1/12/2013, 23:26)
ha spiegato, e questo i pare importante, che non sono i "tesori", le scoperte epocali, ma le piccole scoperte del quotidiano quelle che permettono di ricostruire il passato, e che "il coccio" vale la pena di essere scavato, studiato, analizzato. Certo esistono, anche in Siria, siti più "ipmortanti", ma proprio il fatto di essere un sito "secondario" fa, o cerca di far capire che cosa è l'archeologia, o quanto meno certi suoi aspetti.
Ricordo che un giovane indio mi accompagnò su una collinetta dove si scorgeva ancora la piattaforma in ciottoloni e terra battuta della sua casa natale, una "palapa" delle cui strutture in pali e foglie di palma ormai si vedevano solo i fori di sostegno nel terreno.
Lungo un declivio poco lontano c'erano cocci a tonnellate, cocci semplici, non decorati, accompagnati dai resti di una antica fornace.
Mi chiese se la cosa poteva interessare, dato che non c'era nulla di intero e di apparentemente apprezzabile. Si meravigliò quando gli spiegai che dal punto di vista dell'archeologo era la situazione più interessante: avere a disposizione un "botadero" dal quale poter ricavare una serie di dati sulla produzione di cose utilitaristiche.
Certo, tutti siamo rimasti più colpiti dal tesoro della tomba di Tut-ankh-Amon...