Ostraka - Forum di archeologia

Intervista alla Gavagnin su Tell Beydar

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lino85
view post Posted on 1/12/2013, 22:49




Segnalo che stasera a "Che tempo che fa" Fabio Fazio ha intervistato l'archeologa Katia Gavagnin sulle sue scoperte in Siria, in particolare nel sito di Tell Beydar, l'intervista è nel video seguente:

Video

Che ve ne pare? Mi sembra che sia un caso di divulgazione da parte proprio di una degli "addetti ai lavori" che non mi pare si veda nei documentari divulgativi più abituali... Secondo voi la scelta dell'argomento è stata azzeccata o ci sono secondo voi altre scoperte archeologiche recenti che dovrebbero essere fatte conoscere in modo più rilevante, fermo restando che è difficile trovare anche il "target" di pubblico che è interessato a questi temi?

Ciao.
 
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view post Posted on 1/12/2013, 23:26
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A parte un certo fastidio per la figura dell'archeologo "obbligatoriamente" associata all'inizio a Indiana Jones e Lara Croft, come non si potesse parlare di archeologia senza citare i due personaggi, mi pare una divulgazione ben riuscita. Certo l'archeologa era nervosissima, emozionata, parlava forse troppo velocemente, ma ha spiegato, e questo i pare importante, che non sono i "tesori", le scoperte epocali, ma le piccole scoperte del quotidiano quelle che permettono di ricostruire il passato, e che "il coccio" vale la pena di essere scavato, studiato, analizzato. Certo esistono, anche in Siria, siti più "ipmortanti", ma proprio il fatto di essere un sito "secondario" fa, o cerca di far capire che cosa è l'archeologia, o quanto meno certi suoi aspetti.
 
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view post Posted on 2/12/2013, 07:56
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 1/12/2013, 23:26) 
A parte un certo fastidio per la figura dell'archeologo "obbligatoriamente" associata all'inizio a Indiana Jones e Lara Croft, come non si potesse parlare di archeologia senza citare i due personaggi

Tutte le volte che parlo del mio interesse per l'archeologia precolombiana, immancabilmente...


CITAZIONE (dceg @ 1/12/2013, 23:26) 
ha spiegato, e questo i pare importante, che non sono i "tesori", le scoperte epocali, ma le piccole scoperte del quotidiano quelle che permettono di ricostruire il passato, e che "il coccio" vale la pena di essere scavato, studiato, analizzato. Certo esistono, anche in Siria, siti più "ipmortanti", ma proprio il fatto di essere un sito "secondario" fa, o cerca di far capire che cosa è l'archeologia, o quanto meno certi suoi aspetti.

Ricordo che un giovane indio mi accompagnò su una collinetta dove si scorgeva ancora la piattaforma in ciottoloni e terra battuta della sua casa natale, una "palapa" delle cui strutture in pali e foglie di palma ormai si vedevano solo i fori di sostegno nel terreno.
Lungo un declivio poco lontano c'erano cocci a tonnellate, cocci semplici, non decorati, accompagnati dai resti di una antica fornace.

Mi chiese se la cosa poteva interessare, dato che non c'era nulla di intero e di apparentemente apprezzabile. Si meravigliò quando gli spiegai che dal punto di vista dell'archeologo era la situazione più interessante: avere a disposizione un "botadero" dal quale poter ricavare una serie di dati sulla produzione di cose utilitaristiche.

Certo, tutti siamo rimasti più colpiti dal tesoro della tomba di Tut-ankh-Amon...
 
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2 replies since 1/12/2013, 22:49   86 views
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