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| Credo che un bel po' di risposte ti verrebbero da una visita al Museo Nazionale delle Navi Romane di Nemi. Lasciando perdere le vicende delle navi, andate perdute, oggi il museo ne ospita i modellini in scala 1/5 e i reperti salvatisi dall'incendio avvenuto nella notte tra il 31 maggio e l'1 giugno 1944. Qui www.comunedinemi.it/le_navi.html c'è la storia completa del recupero delle navi, dell'incendio, del perchè parte dell'oggettistica bronzea si è salvata e nel paragrafo finale, intitolato Il Museo, si descrive la tecnica costruttiva delle navi. In particolare, copio delle righe 10 - 13 del paragrafo " La carena era spalmata con minio di ferro, ed era impermeabilizzata con un rivestimento di lana impregnata di una miscela di pece vegetale, di bitume e di colofonia su cui erano applicate, con chiodini di rame, lamine di piombo spesse un millimetro e lunghe m.l,40. " Il museo ospita anche una documentazione sulla tecnica costruttiva delle navi romane, non solo delle due per le quali venne costruito.
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