CITAZIONE (Giacomo pozza @ 29/5/2015, 23:30)
Perseo, non voglio togliere nulla a: Liguri, Reti, Camuni, Veneti, Umbri, Piceni, Falisci, Sabini, Equi, Volsci, Sanniti, Dauni, Peucezi, Messapi, Enotri, Sicani, Siculi, Elimi etc... Ma la maggior parte di questi popoli non ha lasciato neanche la metà della metà dei reperti che ci ha dato la civiltà Nuragica, mi sembra naturale che passino in secondo piano. La Sardegna Nuragica ha lasciato una quantità di reperti sbalorditivi ed unici: più di settemila Nuraghi (alcuni di dimensioni straordinarie, come l'Arrubbiu che raggiungeva i 25-30 metri), prime statue d'Europa, centinaia di pozzi sacri e tombe dei giganti, templi a Megaron, non so quante migliaia di villaggi nuragici, la collezione di bronzetti forse più vasta di ogni altra civiltà antica e molto altro ancora) Insomma paragonare il patrimonio che ci ha regalato la Sardegna Nuragica e Sardo-Fenicia con quello che so io, dei Reti, mi sembra un pò riduttivo. Bisognerebbe tenere in conto sia l'estrema antichità della civiltà Nuragica che il numero di reperti impressionante che ci lasciato.
E questo, secondo me, è un primo grande errore (almeno, scientificamente parlando).
Se volessi star qui a portare numeri e dati per controbattere, potrei citare per esempio il caso dei Camuni, con il loro patrimonio di incisioni rupestri di oltre 140'000 figure censite dall'UNESCO, su circa 2000 differenti rocce, comprese nei territori di ben 24 comuni (dati di Wiki)... E questo, di per se stesso, non mi parrebbe certo poco. Il problema, però, non si risolverebbe, perché non è spuntando il numero di manufatti superstiti che si calcola l'importanza storica di un popolo. Penso ai Liguri, ai Celti, ai Sanniti: è vero, non sono popoli che hanno lasciato torri in pietra di 30 metri dietro di sé; ma questo cosa significa? Che sono stati meno importanti, a livello storico, dei Sardi (e che, quindi, sono meno degni di essere studiati e divulgati a livello scolastico e universitario)? Vogliamo parlare di quante guerre questi popoli hanno fatto intraprendere ai Romani per permettergli di conquistare l'egemonia sull'intera penisola? E di quanti morti Roma ha lasciato sui loro campi di battaglia? Forse dovremmo prima di tutto stabilire cosa si intende per "importanza storica" di un popolo...
Perché qui sta, secondo me, il grosso errore di fondo che rintraccio in questa discussione: l'equivalenza, cioè, fra resti archeologici conservati e importanza storica. Ci sono popoli che hanno rappresentato ostacoli ben più grossi dei Sardi per il popolo romano - primo grande unificatore della nostra penisola - ma che, a livello archeologico, non hanno lasciato grandi reperti dietro di sé. Il lungo elenco che ho fatto voleva solo mostrare, nel complesso, quanti differenti popoli sono esistiti in Italia e di cui non si parla mai abbastanza (a scuola così come negli atenei), senza creare in questo classifiche di merito o di importanza. Se vogliamo parlare dei resti archeologici della Sardegna in termini di risorse culturali e turismo archeologico, allora si sfonda una porta aperta per quel che mi riguarda: da questo punto di vista, infatti, la Sardegna è fra le più ricche e affascinanti delle regioni italiane. Ma se ci spostiamo sul lato storico, la questione è assai differente.
Anche perché, altrimenti, (anche se vedo che ne sai già ben consapevole) la domanda che ne conseguirebbe è...
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 1/6/2015, 23:10)
Direi che una civiltà come quella Nuragica dovrebbe essere conosciuta dagli studenti (quelli Italiani)per capire veramente la storia della propria nazione, poi per carità quella Romana ha influenzato più di tutte sia l'Italia che tutto il mondo occidentale e a quella va data un posto di prim'ordine nei libri di testo.
In che cosa la Sardegna nuragica è stata di grande importanza per la storia della penisola italiana preromana? Quale tecnica metallurgica o tipologia edilizia hanno esportato i suoi abitanti nella penisola, fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro? Quali introduzioni e/o innovazioni culturali degne di nota hanno trasmesso ai popoli della terraferma?
Domanda un po' provocatoria, la mia, me ne rendo ben conto: ma che serve a riportare un po' di equilibrio fra svalutazione e sopravvalutazione del contributo storico apportato da questo popolo. Perché, per affermare che i Nuragici sono stati importanti per la storia della nostra Nazione, concorderete che bisognerebbe prima avere qualche dato concreto in mano su cui basarsi. Questi isolani viaggiavano ed erano grandi naviganti, e da che mondo è mondo i popoli che viaggiano esportano la loro cultura (vedi i Fenici, i Cartaginesi, i Greci, i Romani etc.). Per questa ragione, (se ci sono stati), chiedo di conoscere quali siano stati i contributi degli antichi Sardi allo sviluppo della storia della nostra penisola.