Ostraka - Forum di archeologia

L'inchiesta di Sergio Frau, (riesaminando le fonti)

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Giacomo pozza
view post Posted on 1/6/2015, 21:23




Evidentemente mi sono espresso male, non ho mai detto che tutte assieme non valgano quanto la Sardegna Nuragica, poi bisogna vedere cosa s'intende per valore, magari la vita dei Reti era centomila volte superiore a quella di una donna greca ,di uno schiavo egizio o di un nuragico, intendevo dire che prese singolarmente la maggior parte delle culture citate da Perseo non hanno lasciato un patrimonio archeologico paragonabile a quello nuragico, tutto qua, il fatto che si studi a scuola la civiltà minoica anzi che gli aborigeni australiani dell'età del bronzo è dato dal numero di reperti e le particolarità della cultura in questione.

Non ho mai voluto dire che i nuragici fossero meglio di nessuno, ho detto che tra l'età del bronzo e il primo ferro furono uno dei popoli che più lasciò traccia di sè nell'Europa occidentale tramite edifici e produzione artistica.

Non penso che chi ci imponga di studiare le grandi opere dei fiorentini o dei centro Italiani durante il rinascimento sia razzista verso i Sardi ,i Serbi, o gli Armeni, semplicemente in quel periodo furono loro a produrre più opere e quindi per questo "meritevoli" di uno spazio più ampio nei libri di testo.

Così come non si dovrebbe pensare che dare uno spazio più ampio alla civiltà nuragica sia da razzisti nei confronti delle altre civiltà Italiche dell'epoca che ci hanno lasciato meno reperti (singolarmente) su cui poter discutere e fare ipotesi.
 
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view post Posted on 1/6/2015, 21:45
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V'è inoltre un altro elemento da considerare: per quanto riguarda l'insegnmento scolastico, dovendo comunque effettuare delle scelte, mi pare abbastanza comprensibile che si dia uno spazio maggiore, necessariamente a scapito delle altre, a quelle culture che hanno avuto un'influenza determinante nello sviluppo storico. E questo influsso è per quanto riguarda la cultura nuragica, quelle italiche già citate ed altre ancora, certo inferiore e meno determinante di quella romana, per restare nell'ambito italiano. Non si tratta solo di quantità di opere prodotte, come tu, Giacomo, sembri affermare citando le opere del rinascimento fiorentino e centro-italiano, ma dell'influsso che esse hanno avuto ed hanno ancora sulla cultura di cui noi stessi facciamo parte.

Scopo dell'insegnamento scolastico e in parte anche di quello universitario è soprattutto, oltre a fornire le nozioni di base, far conoscere ed evidenziare i processi che hanno portato alla nostra cultura e fornire, nei limiti del possibile, strumenti utili a chi poi voglia poi approfondire singoli aspetti.
 
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Giacomo pozza
view post Posted on 1/6/2015, 22:10




Direi che una civiltà come quella Nuragica dovrebbe essere conosciuta dagli studenti (quelli Italiani)per capire veramente la storia della propria nazione, poi per carità quella Romana ha influenzato più di tutte sia l'Italia che tutto il mondo occidentale e a quella va data un posto di prim'ordine nei libri di testo.

Però far piombare la civiltà Romana dal cielo mi sembra sbagliato, gli studenti dovrebbero capire cosa c'era in Italia (la Sardegna fa parte dell'Italia) e a quale livello di evoluzione fossero arrivate le genti Italiane prima dei Romani.
Poi dal tuo discorso sembra che la Sardegna Nuragica dell'età del bronzo e del primo ferro non abbia influenzato nessuno e non abbia avuto nessun peso nella storia, invece avendo sempre posseduto risorse importanti (prima ossidiana poi rame, argento ed altri minerali), la Sardegna ha avuto un ruolo importante nei traffici commerciali del mediterraneo antico ed è stata una terra di incontro tra diverse culture del tutto particolare.Poi che i i Sardi antichi non abbiano influenzato l'Italia non so quanto sia vero, avevano contatti frequenti con gli Etruschi come attestato dai ritrovamenti dei bronzetti in ambiti funerari Etruschi, quindi sicuramente la loro cultura era già penetrata ed era considerata già da tempi molti antiche nel continente.

Parlare brevemente delle due civiltà principali in Italia (Etruschi e Nuragici) prima di dilungarsi per molto tempo (com'è giusto) sulla grande civiltà Romana, non mi sembra una cosa così assurda.
 
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view post Posted on 1/6/2015, 22:30
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Qui mi si fraintende: non ho mai sostenuto che non si debba parlare e far conoscere, anche a livello scolastico, la cultura nuragica o quelle delle popolazioni italiche, tutt'altro. Quel che volevo chiarire è che non è il numero dei reperti ma l'influsso sul quadro storico ad essere determinante.
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 1/6/2015, 23:10) 
Però far piombare la civiltà Romana dal cielo mi sembra sbagliato,

È di certo sbagliato e io sono ben lungi dall'affermarlo!
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 1/6/2015, 23:10) 
Poi dal tuo discorso sembra che la Sardegna Nuragica dell'età del bronzo e del primo ferro non abbia influenzato nessuno

Non ho mai inteso affermare questo!
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 1/6/2015, 23:10) 
Parlare brevemente delle due civiltà principali in Italia (Etruschi e Nuragici) prima di dilungarsi per molto tempo (com'è giusto) sulla grande civiltà Romana, non mi sembra una cosa così assurda.

Nemmeno a me, tutt'altro, non parlarne sarebbe assurdo! E questo discorso vale anche per altre culture anche fuori d'Italia, come quella celtica, importanti per capire la storia d'Europa. Magari si dedica anche troppo tempo alla civiltà romana.
 
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view post Posted on 2/6/2015, 12:45
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CITAZIONE (Giacomo pozza @ 29/5/2015, 23:30)
Perseo, non voglio togliere nulla a: Liguri, Reti, Camuni, Veneti, Umbri, Piceni, Falisci, Sabini, Equi, Volsci, Sanniti, Dauni, Peucezi, Messapi, Enotri, Sicani, Siculi, Elimi etc... Ma la maggior parte di questi popoli non ha lasciato neanche la metà della metà dei reperti che ci ha dato la civiltà Nuragica, mi sembra naturale che passino in secondo piano. La Sardegna Nuragica ha lasciato una quantità di reperti sbalorditivi ed unici: più di settemila Nuraghi (alcuni di dimensioni straordinarie, come l'Arrubbiu che raggiungeva i 25-30 metri), prime statue d'Europa, centinaia di pozzi sacri e tombe dei giganti, templi a Megaron, non so quante migliaia di villaggi nuragici, la collezione di bronzetti forse più vasta di ogni altra civiltà antica e molto altro ancora) Insomma paragonare il patrimonio che ci ha regalato la Sardegna Nuragica e Sardo-Fenicia con quello che so io, dei Reti, mi sembra un pò riduttivo. Bisognerebbe tenere in conto sia l'estrema antichità della civiltà Nuragica che il numero di reperti impressionante che ci lasciato.

E questo, secondo me, è un primo grande errore (almeno, scientificamente parlando).
Se volessi star qui a portare numeri e dati per controbattere, potrei citare per esempio il caso dei Camuni, con il loro patrimonio di incisioni rupestri di oltre 140'000 figure censite dall'UNESCO, su circa 2000 differenti rocce, comprese nei territori di ben 24 comuni (dati di Wiki)... E questo, di per se stesso, non mi parrebbe certo poco. Il problema, però, non si risolverebbe, perché non è spuntando il numero di manufatti superstiti che si calcola l'importanza storica di un popolo. Penso ai Liguri, ai Celti, ai Sanniti: è vero, non sono popoli che hanno lasciato torri in pietra di 30 metri dietro di sé; ma questo cosa significa? Che sono stati meno importanti, a livello storico, dei Sardi (e che, quindi, sono meno degni di essere studiati e divulgati a livello scolastico e universitario)? Vogliamo parlare di quante guerre questi popoli hanno fatto intraprendere ai Romani per permettergli di conquistare l'egemonia sull'intera penisola? E di quanti morti Roma ha lasciato sui loro campi di battaglia? Forse dovremmo prima di tutto stabilire cosa si intende per "importanza storica" di un popolo...

Perché qui sta, secondo me, il grosso errore di fondo che rintraccio in questa discussione: l'equivalenza, cioè, fra resti archeologici conservati e importanza storica. Ci sono popoli che hanno rappresentato ostacoli ben più grossi dei Sardi per il popolo romano - primo grande unificatore della nostra penisola - ma che, a livello archeologico, non hanno lasciato grandi reperti dietro di sé. Il lungo elenco che ho fatto voleva solo mostrare, nel complesso, quanti differenti popoli sono esistiti in Italia e di cui non si parla mai abbastanza (a scuola così come negli atenei), senza creare in questo classifiche di merito o di importanza. Se vogliamo parlare dei resti archeologici della Sardegna in termini di risorse culturali e turismo archeologico, allora si sfonda una porta aperta per quel che mi riguarda: da questo punto di vista, infatti, la Sardegna è fra le più ricche e affascinanti delle regioni italiane. Ma se ci spostiamo sul lato storico, la questione è assai differente.
Anche perché, altrimenti, (anche se vedo che ne sai già ben consapevole) la domanda che ne conseguirebbe è...

CITAZIONE (Giacomo pozza @ 1/6/2015, 23:10) 
Direi che una civiltà come quella Nuragica dovrebbe essere conosciuta dagli studenti (quelli Italiani)per capire veramente la storia della propria nazione, poi per carità quella Romana ha influenzato più di tutte sia l'Italia che tutto il mondo occidentale e a quella va data un posto di prim'ordine nei libri di testo.

In che cosa la Sardegna nuragica è stata di grande importanza per la storia della penisola italiana preromana? Quale tecnica metallurgica o tipologia edilizia hanno esportato i suoi abitanti nella penisola, fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro? Quali introduzioni e/o innovazioni culturali degne di nota hanno trasmesso ai popoli della terraferma?

Domanda un po' provocatoria, la mia, me ne rendo ben conto: ma che serve a riportare un po' di equilibrio fra svalutazione e sopravvalutazione del contributo storico apportato da questo popolo. Perché, per affermare che i Nuragici sono stati importanti per la storia della nostra Nazione, concorderete che bisognerebbe prima avere qualche dato concreto in mano su cui basarsi. Questi isolani viaggiavano ed erano grandi naviganti, e da che mondo è mondo i popoli che viaggiano esportano la loro cultura (vedi i Fenici, i Cartaginesi, i Greci, i Romani etc.). Per questa ragione, (se ci sono stati), chiedo di conoscere quali siano stati i contributi degli antichi Sardi allo sviluppo della storia della nostra penisola.
 
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bor_el
view post Posted on 2/6/2015, 12:55




"In che cosa la Sardegna nuragica è stata di grande importanza per la storia della penisola italiana preromana? Quale tecnica metallurgica o tipologia edilizia hanno esportato i suoi abitanti nella penisola, fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro? Quali introduzioni e/o innovazioni culturali degne di nota hanno trasmesso ai popoli della terraferma?"

Informarsi, no?
Scusa la (a mia volta) provocazione ma ormai ci sono tanti di quei libri in merito che basterebbe leggerli.
 
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view post Posted on 2/6/2015, 14:27
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CITAZIONE (bor_el @ 2/6/2015, 13:55) 
Informarsi, no?
Scusa la (a mia volta) provocazione ma ormai ci sono tanti di quei libri in merito che basterebbe leggerli.

Stiamo discutendo sulla scia dei commenti a un intervento incentrato sul saggio di Frau, che io stesso ho scritto passo passo mentre leggevo il suo volume... Quindi diciamo che i testi che critico, in linea di massima, li critico perché ho potuto visionarli in prima persona (e non certo a priori). Inoltre, dato che siamo su un forum (dove teoricamente si dovrebbe confrontarsi), credo che sarebbe forse più opportuno argomentare le proprie posizioni, invece di invitare gli altri utenti a informarsi da soli.
 
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Giacomo pozza
view post Posted on 2/6/2015, 15:55




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In che cosa la Sardegna nuragica è stata di grande importanza per la storia della penisola italiana preromana? Quale tecnica metallurgica o tipologia edilizia hanno esportato i suoi abitanti nella penisola, fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro? Quali introduzioni e/o innovazioni culturali degne di nota hanno trasmesso ai popoli della terraferma?

Domanda un po' provocatoria, la mia, me ne rendo ben conto: ma che serve a riportare un po' di equilibrio fra svalutazione e sopravvalutazione del contributo storico apportato da questo popolo. Perché, per affermare che i Nuragici sono stati importanti per la storia della nostra Nazione, concorderete che bisognerebbe prima avere qualche dato concreto in mano su cui basarsi. Questi isolani viaggiavano ed erano grandi naviganti, e da che mondo è mondo i popoli che viaggiano esportano la loro cultura (vedi i Fenici, i Cartaginesi, i Greci, i Romani etc.). Per questa ragione, (se ci sono stati), chiedo di conoscere quali siano stati i contributi degli antichi Sardi allo sviluppo della storia della nostra penisola.
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Ma tu fai benissimo a fare domande Perseo, secondo delle teorie di archeologi come Giovanni Ugas, le tecniche architettoniche Nuragiche furono esportate verso diverse aree del bacino Mediterraneo: http://pierluigimontalbano.blogspot.it/201...evoluzione.html

Per quanto riguarda le tecniche metallurgiche, i bronzetti Nuragici erano molto apprezzati nella penisola, soprattutto in Etruria dove venivano considerati oggetti di grande prestigio e dunque venivano utilizzati nelle sepolture, quindi è abbastanza chiaro che l'arte e la cultura Nuragica abbiano influenzato quella Etrusca e peninsulare.

Penso che i Nuragici furono importanti anche per la diffusione del vino in ambito mediterraneo come dimostrano gli askos ritrovati in Spagna ed Etruria.
 
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view post Posted on 2/6/2015, 15:59

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CITAZIONE (Perseo87 @ 2/6/2015, 13:45) 
In che cosa la Sardegna nuragica è stata di grande importanza per la storia della penisola italiana preromana? Quale tecnica metallurgica o tipologia edilizia hanno esportato i suoi abitanti nella penisola, fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro? Quali introduzioni e/o innovazioni culturali degne di nota hanno trasmesso ai popoli della terraferma?

Ed infatti qui sta il mistero della storia della Sardegna antica. Un'isola creduta dai Greci la più grande al mondo, posta in mezzo a tutte le rotte del Mediterraneo occidentale, ricca di metalli, abitata da una cospicua civiltà che l'aveva riempita di grandi strutture megalitiche, in realtà nell'antichità sembra quasi assente. Per quale motivo? Forse le fonti antiche che ne parlano sono andate perdute, forse i Sardi e la Sardegna nell'età arcaica erano noti sotto un altro nome (mia personale ipotesi favorita). Nelle sue Storie Erodoto non parla mai della Sardegna, la nomina solo indirettamente alcune volte per alludere ad altro, anche se si evince che era ritenuta l'isola più grande del mondo, un'isola felice ed impossibile da sottomettere. Non potrei citare innovazioni culturali trasmesse dalla Sardegna ai popoli della terraferma (non significa che non può essere avvenuto, ma non ne abbiamo le evidenze). Non ultimo, le caratteristiche genetiche dei Sardi, altamente conservate fino ad oggi, che indicano un grande isolamento genetico, diversamente dalle altre isole del Mediterraneo, Corsica inclusa, che invece ha visto cambiare la sua popolazione a livelli confrontabili con i popoli della terraferma.
 
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Giacomo pozza
view post Posted on 2/6/2015, 16:07




Per me citazioni molto antiche dei Sardi Nuragici ci sono: fonti Egizie, fonti Bibliche (Tartesso e le isole) ma sono molto controverse, eppure I Micenei, i Ciprioti, i Filistei ed altri popoli molti antichi ce li avevano posati sicuramente i piedi in Sardegna e viceversa i Sardi Nuragici si sono avventurati fuori dall'isola già da tempi molto antichi, secondo me questa oscurità della Sardegna è data dall'egemonia Cartaginese che dopo una serie di invasioni riuscì a zittire i Sardi per sempre intorno al vi-v secolo a.c.
 
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view post Posted on 2/6/2015, 16:18
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CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 16:55) 
Per quanto riguarda le tecniche metallurgiche, i bronzetti Nuragici erano molto apprezzati nella penisola, soprattutto in Etruria dove venivano considerati oggetti di grande prestigio e dunque venivano utilizzati nelle sepolture, quindi è abbastanza chiaro che l'arte e la cultura Nuragica abbiano influenzato quella Etrusca e peninsulare.

L'Etruria ha apprezzato molto i bronzetti sardi, indubbiamente, ma se parliamo dell'età del bronzo e del primo ferro, la toreutica che ha influenzato fortemente il mondo villanoviano è quella dell'Europa Centro-orientale. E questo nelle forme vascolari, come le situle o biconici in lamina di bronzo, nelle armi, i coltelli, nelle tecniche come il bulino, lo sbalzo e le borchiette e nelle forme di decorazione.

Forse dirò una cosa impopolare, ma non considererei la Bibbia come fonte storica attendibile, considerato che si tratta di mitologia ebraica. E' come cercare la verità nei testi di mitologia greca!
 
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Giacomo pozza
view post Posted on 2/6/2015, 16:28




CITAZIONE (Cerebia @ 2/6/2015, 17:18) 
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 16:55) 
Per quanto riguarda le tecniche metallurgiche, i bronzetti Nuragici erano molto apprezzati nella penisola, soprattutto in Etruria dove venivano considerati oggetti di grande prestigio e dunque venivano utilizzati nelle sepolture, quindi è abbastanza chiaro che l'arte e la cultura Nuragica abbiano influenzato quella Etrusca e peninsulare.

L'Etruria ha apprezzato molto i bronzetti sardi, indubbiamente, ma se parliamo dell'età del bronzo e del primo ferro, la toreutica che ha influenzato fortemente il mondo villanoviano è quella dell'Europa Centro-orientale. E questo nelle forme vascolari, come le situle o biconici in lamina di bronzo, nelle armi, i coltelli, nelle tecniche come il bulino, lo sbalzo e le borchiette e nelle forme di decorazione.

Forse dirò una cosa impopolare, ma non considererei la Bibbia come fonte storica attendibile, considerato che si tratta di mitologia ebraica. E' come cercare la verità nei testi di mitologia greca!

Non sono proprio d'accordo, i miti hanno spesso un fondo di verità, ovviamente gli eventi sovrannaturali devono essere considerati come fantasie, ma i popoli citati dalla Bibbia raramente sono completamente inventati, così come quelli citati dai miti Greci, possono essere mitizzati, ingigantiti, specialmente se lontani nel tempo da chi racconta, ma si ispirano a popoli realmente esistiti, bisogna sapere codificare.

Ad esempio degli Hittiti prima che si sapessero tradurre i geroglifici o che venissero trovati i siti archeologici, solo la Bibbia ne parla e documenta abbastanza bene le popolazioni del tempo, poi che il tutto sia mitizzato è vero, ma le popolazioni citate erano spesso genti veramente esistenti.

per quanto riguarda Tarshish e le isole, queste vengono citata molte volte nella Bibbia e si parla dell'esistenza di Tarshish in un periodo non del tutto mitico (i primi secoli dell'età del ferro) abbastanza vicino a chi probabilmente ha scritto i racconti, inoltre Tarshish viene citata da più fonti, per esempio anche da quelle Assire e per questo non bisognerebbe gettare tale testimonianza nella spazzatura solo perchè citata in un testo religioso.
 
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lino85
view post Posted on 2/6/2015, 16:31




CITAZIONE (Cerebia @ 2/6/2015, 17:18) 
Forse dirò una cosa impopolare, ma non considererei la Bibbia come fonte storica attendibile, considerato che si tratta di mitologia ebraica. E' come cercare la verità nei testi di mitologia greca!

Su Tartesso c'è un thread qui:

https://ostraka.forumfree.it/?t=65254789

io comunque non direi affatto che dato che un testo come la Bibbia presenta parti mitologiche, allora di per sé a priori non è di alcuna attendibilità nel ricostruire eventi storici dell'antichità. Il fatto che si sia dimostrato che un testo non è attendibile nel narrare alcuni aspetti di una certa epoca non vuol dire che sia a priori inattendibile su ogni altro aspetto di ogni epoca. Allora dovremo ritenere inutilizzabile anche l'Iliade in quanto testo "di mitologia greca"? Faccio comunque notare che di Tartesso parlano autori come Erodoto e vari altri.

Ciao.
 
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view post Posted on 2/6/2015, 17:10
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CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 16:55)
Ma tu fai benissimo a fare domande Perseo, secondo delle teorie di archeologi come Giovanni Ugas, le tecniche architettoniche Nuragiche furono esportate verso diverse aree del bacino Mediterraneo [...] Per quanto riguarda le tecniche metallurgiche, i bronzetti Nuragici erano molto apprezzati nella penisola, soprattutto in Etruria dove venivano considerati oggetti di grande prestigio e dunque venivano utilizzati nelle sepolture, quindi è abbastanza chiaro che l'arte e la cultura Nuragica abbiano influenzato quella Etrusca e peninsulare. [...] Penso che i Nuragici furono importanti anche per la diffusione del vino in ambito mediterraneo come dimostrano gli askos ritrovati in Spagna ed Etruria.

Uhm... Però io ho chiesto quali influenze avrebbe avuto il popolo sardo nella storia della penisola preromana e romana: l'articolo del blog che citi parla di influenze sarde nell'architettura insulare del Mediterraneo occidentale (Corsica e Baleari) e nell'Egeo del Tardo Bronzo (con un possibile interscambio fra maestranze sarde, micenee e ittite). Sulle prime non ho dubbi, sulle seconde ne ho già qualcuno (fosse solo che modelli di strutture come le tholoi vengono sperimentati per la rima volta nel Vicino Oriente, e quindi mi pare più logico pensare che da qui si siano poi diffusi nel resto del Mediterraneo, com'è dimostrato essere accaduto anche per molti altri elementi culturali comuni ai popoli che si affacciarono storicamente su questo bacino).

Per quanto riguarda i bronzetti, invece, io so che ne sono stati ritrovati in alcune tombe delle necropoli di Vulci e Vetulonia, dove attesterebbero verosimilmente l'esistenza di rapporti di varia natura (commerciali, matrimoniali etc.) con la Sardegna. Da qui a dire, però, che questi bronzetti abbiano "influenzato l'arte dell'Etruria e della penisola italiana", mi pare ce ne corra (anche qui, quali sarebbero gli esempi di arte etrusca chiaramente ispirata a quella sarda?). E per quanto riguarda il vino, non so quanto i Sardi possano aver contribuito al suo smercio, ma credo che i Greci, gli Etruschi e soprattutto i Fenici e i Cartaginesi (i cui insediamenti sono attestati perfino oltre Gibilterra!) siano stati i popoli che maggiormente hanno battuto le rotte del Mediterraneo occidentale e contribuito alla sua diffusione in quest'area (prima della romanizzazione completa del nostro mare, intendo).

CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 17:07)
Per me citazioni molto antiche dei Sardi Nuragici ci sono: fonti Egizie, fonti Bibliche (Tartesso e le isole) ma sono molto controverse, eppure I Micenei, i Ciprioti, i Filistei ed altri popoli molti antichi ce li avevano posati sicuramente i piedi in Sardegna e viceversa i Sardi Nuragici si sono avventurati fuori dall'isola già da tempi molto antichi, secondo me questa oscurità della Sardegna è data dall'egemonia Cartaginese che dopo una serie di invasioni riuscì a zittire i Sardi per sempre intorno al vi-v secolo a.c.

Tu sai comunque che nelle fonti egizie non esiste un'attestazione certa dell'etnonimo dei Sardi? Perché l'equivalenza tra etnonimi come "Shardan" e "Sardi" è un'ipotesi ancora tutta da provare (a che mi ricordi io di aver letto, anche su questo e altri fora). Ci sono molte altre spiegazioni che potrebbero essere chiamate in causa per spiegare Shardan e non si possono cestinare nemmeno queste a priori (soprattutto Lama_su ne indicò diverse, andrebbe rintracciata la discussione). Comunque, se sulle presenze di Micenei in Sardegna non ho dubbi, attenzione anche a utilizzare la tipologia di ceramica rinvenuta in un sito come prova della frequentazione di quello stesso sito da parte del popolo che l'aveva prodotta: come molti altri beni, la ceramica viaggiava e non necessariamente il produttore coincideva con colui che la commerciava. A Ischia e a Tarquinia, per esempio, sono stati ritrovati oggetti recanti il cartiglio del faraone Bocchoris, ma questo non implica che gli Etruschi abbiano avuto in questi casi un contatto diretto con gli Egizi (i cui prodotti erano spesso esportati nel Mediterraneo occidentale dai Fenici).

Non mi dilungo oltre, comunque, perché così finiamo per allontanarci dal tema del topic...
Solo ritengo importante fare un'ultima notazione:

CITAZIONE (Cerebia @ 2/6/2015, 17:18) 
Forse dirò una cosa impopolare, ma non considererei la Bibbia come fonte storica attendibile, considerato che si tratta di mitologia ebraica. E' come cercare la verità nei testi di mitologia greca!

CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 16:55)
Ad esempio degli Hittiti prima che si sapessero tradurre i geroglifici o che venissero trovati i siti archeologici, solo la Bibbia ne parla e documenta abbastanza bene le popolazioni del tempo, poi che il tutto sia mitizzato è vero, ma le popolazioni citate erano spesso genti veramente esistenti.

Quella di Cerebia non è solo una precisazione doverosa e corretta, ma dimostra anche il "rischio" di utilizzare le fonti in nostro possesso senza conoscerle abbastanza approfonditamente: premesso che non mi occupo di Vicino Oriente, so per certo (per averlo studiato) che gli Ittiti presenti nella Bibbia non sono i più noti Ittiti dell'età "imperiale" (e cioè, dell'età del Bronzo), perché con questo nome l'Antico Testamento designa i principati Neo-Ittiti (che sono in pratica gli eredi dell'impero ittita ormai collassato e scomparso dallo scacchiere geopolitico del Mediterraneo orientale).
Anche sul toponimo Tarshis c'è un dibattito infinito e non ci sono riferimenti nelle fonti che ne agevolino una chiara collocazione.
 
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Giacomo pozza
view post Posted on 2/6/2015, 17:31




Ok Perseo, io ritengo che almeno in un primo tempo siano stati i Nuragici ad esportare il vino in alcune zone del mediterraneo perchè si tratta di ceramiche e ritrovamenti di tarda età del bronzo ed anche per la presenza di ceramiche Nuragiche nello strato di fondazione di Cadice ed in altri siti molto antichi, probabilmente i Sardi essendo stati i primi produttori di vino nel mediterraneo occidentale avranno anche pensato di esportare una merce così pregiata.

Per quanto riguarda il fatto dei contatti diretti e indiretti tra i popoli vedo che siamo abbastanza d'accordo, io infatti non ho parlato degli scarabei egizi che sono spiegabili nella maggior parte dei casi come arrivati per via indiretta, ho parlato di ceramiche micenee e Nuragiche di età del bronzo.

Per quanto riguarda gli Shardana o Sherden mi dilungherei per troppo tempo se dovessi spiegare bene i motivi per cui sostengo tale tesi, comunque tutte le altre ipotesi (come quella di Sardis per citarne una) mi sembrano poco convincenti e ci sono troppe "coincidenze" che accomunano Shardana e Sardi nuragici, non ho mai detto di esserne certo, ma è sicuramente l'ipotesi che più mi convince per diversi motivi.
 
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150 replies since 27/1/2014, 20:26   5235 views
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