|
|
| Boh, per me le notizie milanesi non rappresentanto altro che storie raccontate in famiglia. Quindi si tratta di pura "tradizione orale", che per un archeologo non è che di valore ce ne abbia un granché.
Però mi pare di ricordare queste cose: - il lavori sull'area di Santa Tecla (che già avevano avuto delle anticipazioni nell'ultimo quarto del XIX secolo, ma come si usava a quell'epoca puramente sotto forma di annotazione dei "trovanti" presenti sotto la superficie della piazza registrata da tecnici edili) avevano avuto un passaggio molto sostanziale negli anni '40 del Novecento, in relazione ad interventi pubblici curati per conto del Comune dal Secchi, lo "storico" architetto dell'ufficio tecnico di Milano. Già prima degli interventi disastrosi della Linea Rossa. Non ho la più pallida idea se sia mai stato pubblicato qualcosa riguardo a questo aspetto, però i Milanesi "sapevano";
- ho un ricordo personale molto vago ed incerto, però mi rimane molto forte la sensazione che Sartori avesse lavorato su quelle (o parte di quelle?) tracce epigrafiche prima del 2009, azzarderei molto prima;
- nel 2013 in occasione dei lavori (prevalentemente su strutture in alzato o su superfici decorate) di restauro all'edificio del Duomo, mi risulta sempre a chiacchiera che ci siano stati anche nuovi interventi nel sottosuolo, dei quali chi li avrebbe seguiti archeologicamente si sarebbe dichiarato molto soddisfatto.
Ripeto: notizie de relato, ricordi di famiglia, ciciarade, blablabla. però . . .
|
| |