CITAZIONE (Perseo87 @ 20/2/2014, 12:05)
Se, a quanto mi pare di capire, il popolo di Israele parrebbe esser da sempre stato presente in Palestina (senza esservi giunto, quindi, in seguito a una particolare migrazione storica ben individuabile), come si può conciliare (e se lo si può fare) questo dato con il racconto biblico dell'Esodo, che parla di un popolo ebraico vissuto per secoli nella terra d'Egitto, schiavizzato dai faraoni? In base a cosa sarebbe saltata l'ipotesi di identificazione degli Ebrei con gli Hapiru delle lettere di el-Amarna (identificazione di cui anch'io ero a conoscenza, seppur sempre in termini probabilistici)?
Beh, mi pare che sia un dato ormai assodato tra tutti gli studiosi accademici di oggi che non è possibile che un intero popolo che nel V secolo a.C. si identificava come "ebrei", (intendendo con questa denominazione l'avere in comune lo stesso antenato, lingua, religione, e unità politica) avesse già una tale identità genealogica-linguistica-religiosa-politica nel XIII secolo a.C., data tradizionale dell'Esodo di solito ricavata dal testo biblico (il testo di Finkelstein "Le tracce di Mosè" è rilevante al riguardo).
Al massimo si può ritenere che sono esistiti gruppi di popolazioni semitiche che prima dell'esilio babilonese hanno avuto legami conflittuali con le popolazioni egizie, ma di sicuro nessuna di esse erano gli antenati diretti di tutti coloro che dopo l'esilio si identificarono etnicamente, religiosamente e politicamente come "ebrei" (un vero e proprio monoteismo si rende esplicito solo durante l'esilio o forse ancora prima con Giosia, ma è difficile distinguerlo da un "enoteismo" in cui i "figli di Dio" più che angeli sono ritenute divinità minori su cui ammettere l'esistenza ma non adorare al pari di YHWH). Mario Liverani in "Oltre la Bibbia" ritiene che il termine "esodo" sia una memoria in seguito mitizzata e fraintesa di un "codice motorio" inteso come la fine e quindi "uscita" (intesa in senso non geografico, ma politico) di una popolazione da una "dominazione" straniera.
L'obiezione principale che sembra proprio confutare una migrazione di una popolazione antenata in qualche modo degli ebrei dall'Egitto fino alla Palestina nel XIV-XIII secolo a.C., (il periodo in cui il testo biblico colloca l'esodo ebraico) è il fatto che in quel periodo 1) la stessa Palestina era militarmente controllata in modo ferreo proprio dall'Egitto 2) sempre in quel periodo in Palestina mancavano insediamenti sugli altopiani palestinesi, che compaiono invece dall'XI secolo a.C. come mostrano gran parte dei reperti archeologici (compresa la stele di Merneptah, che puoi leggere anche qui
http://en.wikipedia.org/wiki/Merneptah_Steledove viene citato per la prima volta il nome di Israele come nome di una popolazione non sedentaria ma nomade). Ciò non vuol dire che nel racconto biblico manchino totalmente ricordi anche vaghi di eventi storici ma sicuramente la datazione è un'elemento inventato, dato che la composizione dei testi più antichi del pentateuco relativi all'Esodo non può risalire prima del VII secolo (come viene spiegato anche nel testo "Le tracce di Mosè" di Finkelstein prima citato, di fatto gli autori dei testi biblici non ricordavano come era il reale Egitto e Palestina prima di quel secolo).
Uno degli elementi della narrazione biblica che sembrano comunque avere un fondamento storico è l'origine egizia del nome di Mosè, nel saggio "I sandali di Mosè" a pag. 30-31 questa antichista (in base a varie considerazioni linguistiche) conclude che "Mosè è un nome egizio trascritto in ebraico prima del V secolo a.C. mentre Ra'amses è un nome trascritto dopo quella data". Originariamente peraltro la tradizione originale su Mosè (riportata da scrittori ellenistici come Ecateo di Abdera) affermava che lui riuscì a entrare in Palestina dove fondò Gerusalemme e un tempio, dove in esso vi era ancora ai tempi del re Ezechia, nell'VIII secolo a.C. un serpente di bronzo (anch'esso peraltro di chiara origine egizia) a scopo di proteggere da malattie e pestilenze (anche questo è considerato un dato storico abbastanza attendibile, in quanto contraddice la più tarda proibizione ebraica di fabbricare immagini per scopi religiosi). In seguito, sempre secondo la Moro, i redattori biblici pare che scelsero di cancellare questa tradizione di un Mosè che entra vivo in Palestina perché gli ultimi re di Giuda violarono la legge mosaica troppe volte e quindi sembrava quasi indegno far entrare l'autore della legge in una terra dove in seguito sarebbe stata violata troppo spesso.
In pratica sembra si possa affermare che una sorta di profeta che riteneva di avere poteri di guaritore di malattie (e anche di provocatore di esse contro i nemici) di nome Mosè ritenuto di origine egizia aveva una sua fama a Gerusalemme nei secoli tra l'XI e il VIII a.C. e, come riportano Finkelstein e Silberman nel loro testo, tale tradizione di fama fu utilizzata da re Giosia nelle sue lotte contro gli Egizi facendolo diventare il condottiero di tutti gli Ebrei contro le minacce egizie del tempo (anche se bisogna ammettere che non tutti gli ebrei condividevano tale tradizione, se si pensa che gli ebrei di Elefantina nei loro papiri non citano mai Mosè o tradizioni dell'Esodo simili a quelle bibliche). ecco qui di seguito un testo della Moro proprio su tale argomento
www.academia.edu/853319/Mose_fondatore_di_GerusalemmePer quanto riguarda le tradizioni sugli Hyksos come popolo poi identificato con gli ebrei (probabilmente dovuto al loro legame con l'adorazione del solo dio Aton, e quindi a una credenza simile al monoteismo ebraico o a una loro fase precedente di enoteismo) puoi leggere, sempre della Moro, il seguente testo:
http://www.academia.edu/853322/Lidentifica...ti_alessandrineMi verrebbe quindi da dire che con buone probabilità la narrazione biblica dell'Esodo contiene in parte ricordi di un'epoca abbastanza recente tra l'VIII e il V secolo, tuttavia in effetti è presente (più in testi extra-biblici come Manetone ed altre tradizioni di epoca ellenistica) qualche allusione a eventi anteriori dell'epoca della cacciata degli Hyksos, di sicuro comunque ci sono tradizioni risalenti a prima del V secolo d.C. a causa del ragionamento sopra fatto riguardo al nome di Mosè.
Ciao.