Ostraka - Forum di archeologia

Merenptah, gli hapiru e il racconto dell'Esodo, problemi di integrazione e interpretazione

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view post Posted on 20/2/2014, 12:05
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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In questi giorni ho ordinato un piccolo volumetto, curato da P. Merlo, dal titolo 'Breve storia di Israele e Giuda' (ed. San Paolo, 2010), perché sulla storia del popolo ebraico sentivo di avere diverse lacune da colmare.

C'è un aspetto che mi torna poco, e su cui mi piacerebbe avere delucidazioni:

CITAZIONE
L'ipotesi più seguita negli scorsi decenni fu quella dell'infiltrazione pacifica, secondo cui gli antichi Ebrei, pastori seminomadi delle steppe, si stabilirono in villaggi delle colline, instaurando dapprima relazioni pacifiche con gli abitanti delle città e ottenendo poi gradualmente il controllo di tutta la regione, anche tramite singole azioni belliche. Alcuni vollero identificare questi gruppi di pastori con le bande di fuoriusciti denominati hapiru nelle lettere di el-Amarna, altri invece con le tribù di pastori shasu delle regioni del Negheb citate in testi coevi egiziani, ma tali identificazioni sono oggi solitamente respinte.
Un'altra teoria propose l'esistenza di un conflitto sociale tra popolazioni urbane e i gruppi dei fuoriusciti dissidenti [...]. Tale teoria, più che sulle fonti, si basava su modelli sociologici oggi non più seguiti.
Negli ultimi decenni, dopo un approfondimento degli studi archeologici, sta emergendo sta emergendo un certo consenso verso un'altra teoria, quella che ipotizza uno sviluppo interno e una società mista; secondo questa teoria gli "antenati" degli Ebrei sarebbero stati da sempre presenti in Palestina e lo sviluppo dei numerosi nuovi insediamenti nelle zone collinari risponderebbe semplicemente a una logica di evoluzione interna conseguente alla disgregazione urbana occorsa poco dopo il XIII sec. a.C. A questo proposito, c'è da ricordare che l'unica fonte storica di questo periodo che citi il nome di Israele è la stele del faraone Merneptah (circa 1207 a.C.), nella cui parte finale si celebra la vittoria del faraone contro i nemici asiatici. Il nome Israele citato nella stele ha ricevuto diverse interpretazioni: per alcuni farebbe riferimento alle zone collinari interne, per altri invece designerebbe un popolo all'interno del territorio di Canaan. In ogni caso, la menzione di Israele nella stele di Merneptah [...], sembra smentire il carattere forestiero di Israele, confermando che l'entità "etnica"(per altri "geografica") di Israele sarebbe presente in Palestina già prima degli sconvolgimenti occorsi durante il XII sec. a.C. e non in conseguenza di questi ultimi. Ulteriori conferme archeologiche a favore di uno sviluppo interno sono la prevalenza di continuità nella ceramica e la compresenza di economie rurali tipiche di popolazioni sedentarie (terrazzamenti, produzione di vino e olio), assieme a quelle pastorali.

[da MERLO 2010, pp. 13-14]

Se, a quanto mi pare di capire, il popolo di Israele parrebbe esser da sempre stato presente in Palestina (senza esservi giunto, quindi, in seguito a una particolare migrazione storica ben individuabile), come si può conciliare (e se lo si può fare) questo dato con il racconto biblico dell'Esodo, che parla di un popolo ebraico vissuto per secoli nella terra d'Egitto, schiavizzato dai faraoni? In base a cosa sarebbe saltata l'ipotesi di identificazione degli Ebrei con gli Hapiru delle lettere di el-Amarna (identificazione di cui anch'io ero a conoscenza, seppur sempre in termini probabilistici)?
 
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lino85
view post Posted on 20/2/2014, 20:36




CITAZIONE (Perseo87 @ 20/2/2014, 12:05) 
Se, a quanto mi pare di capire, il popolo di Israele parrebbe esser da sempre stato presente in Palestina (senza esservi giunto, quindi, in seguito a una particolare migrazione storica ben individuabile), come si può conciliare (e se lo si può fare) questo dato con il racconto biblico dell'Esodo, che parla di un popolo ebraico vissuto per secoli nella terra d'Egitto, schiavizzato dai faraoni? In base a cosa sarebbe saltata l'ipotesi di identificazione degli Ebrei con gli Hapiru delle lettere di el-Amarna (identificazione di cui anch'io ero a conoscenza, seppur sempre in termini probabilistici)?

Beh, mi pare che sia un dato ormai assodato tra tutti gli studiosi accademici di oggi che non è possibile che un intero popolo che nel V secolo a.C. si identificava come "ebrei", (intendendo con questa denominazione l'avere in comune lo stesso antenato, lingua, religione, e unità politica) avesse già una tale identità genealogica-linguistica-religiosa-politica nel XIII secolo a.C., data tradizionale dell'Esodo di solito ricavata dal testo biblico (il testo di Finkelstein "Le tracce di Mosè" è rilevante al riguardo).

Al massimo si può ritenere che sono esistiti gruppi di popolazioni semitiche che prima dell'esilio babilonese hanno avuto legami conflittuali con le popolazioni egizie, ma di sicuro nessuna di esse erano gli antenati diretti di tutti coloro che dopo l'esilio si identificarono etnicamente, religiosamente e politicamente come "ebrei" (un vero e proprio monoteismo si rende esplicito solo durante l'esilio o forse ancora prima con Giosia, ma è difficile distinguerlo da un "enoteismo" in cui i "figli di Dio" più che angeli sono ritenute divinità minori su cui ammettere l'esistenza ma non adorare al pari di YHWH). Mario Liverani in "Oltre la Bibbia" ritiene che il termine "esodo" sia una memoria in seguito mitizzata e fraintesa di un "codice motorio" inteso come la fine e quindi "uscita" (intesa in senso non geografico, ma politico) di una popolazione da una "dominazione" straniera.

L'obiezione principale che sembra proprio confutare una migrazione di una popolazione antenata in qualche modo degli ebrei dall'Egitto fino alla Palestina nel XIV-XIII secolo a.C., (il periodo in cui il testo biblico colloca l'esodo ebraico) è il fatto che in quel periodo 1) la stessa Palestina era militarmente controllata in modo ferreo proprio dall'Egitto 2) sempre in quel periodo in Palestina mancavano insediamenti sugli altopiani palestinesi, che compaiono invece dall'XI secolo a.C. come mostrano gran parte dei reperti archeologici (compresa la stele di Merneptah, che puoi leggere anche qui

http://en.wikipedia.org/wiki/Merneptah_Stele

dove viene citato per la prima volta il nome di Israele come nome di una popolazione non sedentaria ma nomade). Ciò non vuol dire che nel racconto biblico manchino totalmente ricordi anche vaghi di eventi storici ma sicuramente la datazione è un'elemento inventato, dato che la composizione dei testi più antichi del pentateuco relativi all'Esodo non può risalire prima del VII secolo (come viene spiegato anche nel testo "Le tracce di Mosè" di Finkelstein prima citato, di fatto gli autori dei testi biblici non ricordavano come era il reale Egitto e Palestina prima di quel secolo).

Uno degli elementi della narrazione biblica che sembrano comunque avere un fondamento storico è l'origine egizia del nome di Mosè, nel saggio "I sandali di Mosè" a pag. 30-31 questa antichista (in base a varie considerazioni linguistiche) conclude che "Mosè è un nome egizio trascritto in ebraico prima del V secolo a.C. mentre Ra'amses è un nome trascritto dopo quella data". Originariamente peraltro la tradizione originale su Mosè (riportata da scrittori ellenistici come Ecateo di Abdera) affermava che lui riuscì a entrare in Palestina dove fondò Gerusalemme e un tempio, dove in esso vi era ancora ai tempi del re Ezechia, nell'VIII secolo a.C. un serpente di bronzo (anch'esso peraltro di chiara origine egizia) a scopo di proteggere da malattie e pestilenze (anche questo è considerato un dato storico abbastanza attendibile, in quanto contraddice la più tarda proibizione ebraica di fabbricare immagini per scopi religiosi). In seguito, sempre secondo la Moro, i redattori biblici pare che scelsero di cancellare questa tradizione di un Mosè che entra vivo in Palestina perché gli ultimi re di Giuda violarono la legge mosaica troppe volte e quindi sembrava quasi indegno far entrare l'autore della legge in una terra dove in seguito sarebbe stata violata troppo spesso.

In pratica sembra si possa affermare che una sorta di profeta che riteneva di avere poteri di guaritore di malattie (e anche di provocatore di esse contro i nemici) di nome Mosè ritenuto di origine egizia aveva una sua fama a Gerusalemme nei secoli tra l'XI e il VIII a.C. e, come riportano Finkelstein e Silberman nel loro testo, tale tradizione di fama fu utilizzata da re Giosia nelle sue lotte contro gli Egizi facendolo diventare il condottiero di tutti gli Ebrei contro le minacce egizie del tempo (anche se bisogna ammettere che non tutti gli ebrei condividevano tale tradizione, se si pensa che gli ebrei di Elefantina nei loro papiri non citano mai Mosè o tradizioni dell'Esodo simili a quelle bibliche). ecco qui di seguito un testo della Moro proprio su tale argomento

www.academia.edu/853319/Mose_fondatore_di_Gerusalemme

Per quanto riguarda le tradizioni sugli Hyksos come popolo poi identificato con gli ebrei (probabilmente dovuto al loro legame con l'adorazione del solo dio Aton, e quindi a una credenza simile al monoteismo ebraico o a una loro fase precedente di enoteismo) puoi leggere, sempre della Moro, il seguente testo:

http://www.academia.edu/853322/Lidentifica...ti_alessandrine

Mi verrebbe quindi da dire che con buone probabilità la narrazione biblica dell'Esodo contiene in parte ricordi di un'epoca abbastanza recente tra l'VIII e il V secolo, tuttavia in effetti è presente (più in testi extra-biblici come Manetone ed altre tradizioni di epoca ellenistica) qualche allusione a eventi anteriori dell'epoca della cacciata degli Hyksos, di sicuro comunque ci sono tradizioni risalenti a prima del V secolo d.C. a causa del ragionamento sopra fatto riguardo al nome di Mosè.

Ciao.
 
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view post Posted on 20/2/2014, 21:17
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (lino85 @ 20/2/2014, 20:36) 
L'obiezione principale che sembra proprio confutare una migrazione di una popolazione antenata in qualche modo degli ebrei dall'Egitto fino alla Palestina nel XIV-XIII secolo a.C., (il periodo in cui il testo biblico colloca l'esodo ebraico) è il fatto che in quel periodo 1) la stessa Palestina era militarmente controllata in modo ferreo proprio dall'Egitto 2) sempre in quel periodo in Palestina mancavano insediamenti sugli altopiani palestinesi, che compaiono invece dall'XI secolo a.C. come mostrano gran parte dei reperti archeologici

Domanda (spero non stupida) da estraneo alla materia trattata: detta così, sembra quasi che si sia verificato il contrario, nel senso che non sarebbero stati gli Ebrei a esser fuggiti dall'Egitto, ma piuttosto gli Egizi ad aver abbandonato i luoghi in cui gli Ebrei già risiedevano (e questo probabilmente in conseguenza al periodo di crisi innescatosi a causa delle incursioni dei Popoli del Mare). Ho interpretato bene?
 
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lino85
view post Posted on 21/2/2014, 21:45




CITAZIONE (Perseo87 @ 20/2/2014, 21:17) 
detta così, sembra quasi che si sia verificato il contrario, nel senso che non sarebbero stati gli Ebrei a esser fuggiti dall'Egitto, ma piuttosto gli Egizi ad aver abbandonato i luoghi in cui gli Ebrei già risiedevano (e questo probabilmente in conseguenza al periodo di crisi innescatosi a causa delle incursioni dei Popoli del Mare). Ho interpretato bene?

Diciamo che hai interpretato bene la questione, precisererei però anche che, come afferma Liverani in "Oltre la Bibbia", che di fatto di questo ricordo di esodo inteso come "codice motorio" (usato ad esempio anche in testi ittiti e in alcune lettere di El-Amarna) indicante un'uscita solo in senso "politico" (e non geografico) di una popolazione da un dominio egiziano doveva essere piuttosto vago, dato che in seguito è stata ingrandita la narrazione citando elementi geografici e culturali (ad esempio le varie tappe dell'esodo Ezion-Geber Goshen, Pithom, Succoth, Ramesses e Kadesh Barnea e la citazione in Es 3,9 dei dromedari, addomesticati solo dopo il I millennio a.C. e peraltro in tale forma si diffusero in Egitto solo dal 200 a.C. ) risalenti non ai tempi di tale uscita ma in un periodo molto più recente (come affermano Finkelstein e Silberman in "Le tracce di Mosè"), risalente all'VIII-VII secolo a.C., epoca appunto in cui sorsero queste tradizioni sull'esodo, in contemporanea alle campagne del faraone Necao II in Palestina, scontrandosi con il regno di Giuda di Giosia. Dunque la tradizione biblica dell'Esodo, avente scopi più ideologici che storici, possiede stratificazioni legate ad epoche e situazioni diverse tra loro.

Ciao.
 
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Valy1
view post Posted on 26/1/2017, 16:00




Le tesi di Finkelstein, Silberman Donald Redford o William Johnstone sono ormai superate da quando si è scoperto il Pi-Ramses si è data una nuova luce. Specialmente dopo il lavoro svolto da James Hoffmeier sembra proprio che tutta la storia del Esodo è vera.
 
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view post Posted on 26/1/2017, 18:27
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Valy, potresti fornire qualche ulteriore informazione?
 
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view post Posted on 19/8/2019, 17:02

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Riapro questo post, per porvi le seguenti due domande, correlate all'argomento originario:
1- stante che, come sopra ricordato, la stele di Merenptha è il primo reperto con un riferimento ad Israele, quali sono i successivi (se ne esistono)?
2- il toponimo Ashkelon, che compare nella stele di Merenptha è anche nel (discusso) piedistallo di Berlino, è riconducibile unicamente alla cultura filistea o potrebbe essere appartenente ad insediamenti precedenti?
Grazie anticipatamente se qualcuno volesse darmi qualche informazione
 
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BluEmme
view post Posted on 28/7/2020, 21:12




E' una materia avvincente quella dell'esodo.
Certamente i dati del racconto biblico sono imprecisi (termine bonario): dai censimenti del libro dei Numeri, risultano oltre 600.000 uomini e ciò significherebbe una popolazione almeno doppia considerando le donne e ciò è palesemente esagerato.
Basandomi sul racconto biblico della battaglia di Qarqar (combattuta alcuni secoli dopo da una coalizione anti-assira in cui il Regno di Israele era parte) ho stimato che i numeri degli eserciti riportati in nei libri storici dell'Antico Testamento potessero essere stati moltiplicati di un fattore 40 rispetto alla realtà. Pertanto, gli israeliti al seguito di Mosè sarebbero potuti essere circa 30.000. E' sempre un bel po' considerando l'epoca, ma non è così improbabile se immaginiamo che avvenne in un contesto di sovvertimenti sociali, invasioni barbariche ecc...

Personalmente ritengo che l'esodo possa essere realmente avvenuto, ma è possibile che altre parti della storia dell'antico Israele siano meno autentiche, per esempio la gloria del regno di Davide e la costruzione del tempio da parte di Salomone...
 
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7 replies since 20/2/2014, 12:05   1104 views
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