Ostraka - Forum di archeologia

Come si orientavano i Vichinghi, Una scoperta di grande importanza

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/3/2014, 10:28
Avatar

Senior Member

Group:
oikistés
Posts:
19,436
Location:
Germania

Status:


Che i Vichinghi fossero degli abili navigatori e che le loro imbarcazioi avesso caratteristiche nautiche tali da permettere loro di raggiungere le coste del Nord America è assodato. È anche noto che i Vichinghi non conoscevano la bussola magnetica e che utlizzavano il sole per orientarsi, tanto più che nell'estate alle alte latitudini il sole permane a lungo al di sopra dell'orizzonte. I Vichinghi disponevano di due strumenti, una bussola solare ed una tavola per l'orizzonte (Horizont-Brett in tedesco, non ho trovato il termine italiano), che sono documentati da reperti archeologici, mediante i quali potevano stabilire in base all'altezza del sole e alla sua posizione sull'orizzonte all'alba e al tramonto approssimativamente la latitudine e la direzione da tenere.
Alcuni anni or sono è stato scoperto un ulteriore strumento di navigazione consistente in un cristallo di calcite, mediante il quale è possibile determinare la direzione della polarizzazione della luce solare, individuando quindi la posizione del sole anche quando il cielo era coperto di nuvole.

Un gruppo di studiosi ungheresi dell'Università di Budapest ritiene di aver individuato un altro strumento che permetteva ai Vichinghi di orientarsi anche nelle ore del crepuscolo. Si tratta di una cosiddetta"tavola crepuscolare" (Dämmerungsbrett). Un artefatto rinvenuto in Groenlandia tra le rovine di un'abbazia benedettina della localià di Uunartoq ha condotto alla scoperta. Si tratta della metà di un disco del diametro di sette centimetri con al centro un foro di 17 millimetri. Inoltre sul disco sono incise due linee, che si riteneva indicassero le ombre del sole agli equinozi e al solstizio d'estate e una serie di brevi incisioni che indicavano il nord. Per essere una bussola solare però il foro ha un diametro troppo grande e le due linee si trovano troppo all'interno, come hanno constatato gli studiosi ungheresi, che ritengono invece che si tratti di uno strumento per fare il punto quando il sole era basso sull'orizzonte e al crepuscolo. Se il sole era visibile un pezzo centrale conico gettava l'ombra. In mancanza del sole venivano utilizzati ancora due altri strumenti: una pietra solare (il cristallo di calcite) permetteva di individuare la posizione del sole non visibile direttamente e una bacchetta posta sull'elemento conico centrale simulava l'ombra.

Esperimenti condotti con una ricostruzione dello strumento hanno ddimostrato che era possibile stabilire la posizione del nord con un errore medio di 4°. Le linee brevi indicherebbero il nord, quelle lunghe la posizione delle ombre nel percorso dalla Norvegia alla Groenlandia. Osservando la Stella Polare di notte e di giorno utilizzando i divesi strumenti i Vichinghi potevano orientarsi nell'arco di tutta la giornata e di giorno anche con il cielo nuvoloso.

Qui l'abstract.
http://rspa.royalsocietypublishing.org/con...70-f8974129ca6e

Fonte: http://www.wissenschaft.de/kultur-gesellsc...6/12054/3240726
 
Top
view post Posted on 19/4/2014, 08:30

Member

Group:
Member
Posts:
155

Status:


quindi i vichinghi, pur non sapendo ancora nulla delle proprietà ottiche dei cristalli, in realtà le "conoscevano" e avevano trovato il modo di farne un uso non banale;

sono convinto che nella storia dell'umanità la tecnolgia abbia quasi sempre anticipato la scienza, che ricerca a posteriori i fondamenti teorici di usi consolidati da epoche remote.
buona giornata
 
Top
view post Posted on 19/4/2014, 10:39
Avatar

Senior Member

Group:
oikistés
Posts:
19,436
Location:
Germania

Status:


Sapere che e sapere perché sono due cose distinte. E per utilizzare uno strumento non occorre sapere perché, ma che e come funziona. Anche presupposti teorici sbagliati non impediscono un uso efficace.
 
Top
view post Posted on 22/4/2014, 17:07

Member

Group:
Member
Posts:
155

Status:


Ciao dcge,
penso siamo d’accordo;

intendevo che considerare la tecnologia solo come prodotto collaterale e consecutivo alla ricerca scientifica, come generalmente si suppone, è riduttivo;

la tecnologia si è sviluppata su basi empiriche indipendentemenete e prima della scienza intesa in senso moderno, e in molti casi la scienza ha “semplicemente” sistematizzato, teorizzato e razionalizzato i procedimenti di una tecnologia precedente, non li ha “inventati”;
la scienza può produrre tecnologia, ma non ne ha l’esclusiva;

ciao, buona serata
 
Top
view post Posted on 22/4/2014, 19:26

Member

Group:
Member
Posts:
706
Location:
Verona

Status:


CITAZIONE (maurizio66geo @ 22/4/2014, 18:07) 
la tecnologia si è sviluppata su basi empiriche indipendentemenete e prima della scienza intesa in senso moderno, e in molti casi la scienza ha “semplicemente” sistematizzato, teorizzato e razionalizzato i procedimenti di una tecnologia precedente, non li ha “inventati”;
la scienza può produrre tecnologia, ma non ne ha l’esclusiva;

La tua affermazione è senz'altro valida per la tecnologia del passato (anche relativamente recente). Ad esempio, la bicicletta (XIX secolo) è stata inventata su basi totalmente empiriche e solo recentemente i fisici hanno potuto formulare una "spiegazione" formale (in questo caso inutile, visto che la bicicletta si era già ampiamente sviluppata e diffusa).

Gradualmente però, con l'aumentare della sua complessità, durante il periodo compreso tra la seconda metà del XIX secolo e tutto il XX secolo, la tecnologia è divenuta sempre più dipendente dalla scienza, fino a diventarne un prodotto.

Le tecnologie moderne sono troppo sofisticate per poter essere inventate o anche solo migliorate su basi empiriche. Ad esempio l'elettronica (attuale), le biotecnologie, l'energia nucleare, per citarne qualcuna, sono totalmente inaccessibili ai "praticoni".
 
Top
view post Posted on 26/4/2014, 19:37

Member

Group:
Member
Posts:
155

Status:


CITAZIONE (Mario_A @ 22/4/2014, 20:26) 
Gradualmente però, con l'aumentare della sua complessità, durante il periodo compreso tra la seconda metà del XIX secolo e tutto il XX secolo, la tecnologia è divenuta sempre più dipendente dalla scienza, fino a diventarne un prodotto.
Le tecnologie moderne sono troppo sofisticate per poter essere inventate o anche solo migliorate su basi empiriche. Ad esempio l'elettronica (attuale), le biotecnologie, l'energia nucleare, per citarne qualcuna, sono totalmente inaccessibili ai "praticoni".

Vero,
in alcuni settori è senz’altro così e lo sarà sempre di più;

sai però qual è, secondo me, la tragedia?
Che accanto all’inaccessibilità di tecnologie troppo sofisticate per essere inventate o migliorate su basi empiriche (e che pertanto ci vedono ridotti al ruolo di utilizzatori), c’è stata anche la perdita di conoscenza di quelle più semplici, “antiche” e alla portata veramente di tutti;

quanti di noi, ad esempio (per rimanere alla questione da cui la discussione è partita), saprebbero ancora riconoscere e nominare con sicurezza stelle e costellazioni per orientarsi? Oppure dire in che fase è oggi, là fuori, la Luna?

ma stiamo forse andando OT, anche se il tema è molto interessante; ecco qui allora un link al quale è liberamente scaricabile un lavoro precedente che verifica e “fonda” la tecnologia vichinga delle pietre del sole (la fig. 6 è particolarmente sintetica a riguardo).

http://rspa.royalsocietypublishing.org/con...1.full.pdf+html

ciao, buona serata a tutti
 
Top
5 replies since 26/3/2014, 10:28   1737 views
  Share