| Nel 2010, dopo 5 anni di scavi, è stato inaugurato, nel centro storico di Pistoia, il museo di Pistoia Sotterranea. Si tratta di un percorso unico nel suo genere (quantomeno, in Toscana), che permette di ripercorrere, per circa 650 metri, il letto di un'antica gora - un canale di scolo per le acque - offrendo la possibilità ai visitatori di ammirare, dal sottosuolo, tutta la stratificazione della vita e dell'evoluzione di Pistoia, dall'età medievale fino al XX secolo.
Il percorso comincia sotto l’arcata del vecchio ponte che scavalcava la gora, e che, a partire dal 1277, ospitò su di sé il primo e più antico nucleo dell'Ospedale del Ceppo, qui fondato dall’omonima Compagnia, insieme con il locale ordine dei Fraticelli della Vergine del Ceppo. Nel soffitto delle volte si possono ancora osservare gli antichi 'butti' dell'ospedale, da cui i reparti scaricavano le ceramiche rotte o infette nel canale sottostante. Il percorso prosegue poi secondo l’antica linea di espansione dell’edificio, prima in direzione di un vecchio frantoio, risalente al 1188 (ed entrato nelle disponibilità dei frati nel corso del ‘400), di cui sono ancora visibili parti della ruota lignea cinquecentesca, e poi verso il monastero delle Oblate, che, nel XVI secolo, fu annesso all’ospedale, andando a ospitare il reparto femminile.
Proseguendo nella visita, si attraversa il sottosuolo di Piazza San Lorenzo, fino a raggiungere l’antica area dei lavatoi medievali e la ruota vitruviana del Mulino Beccaccini (1833), un tempo annesso all’officina di un fabbro ferraio, il cui deposito ha restituito un gran numero di strumenti da lavoro in ferro. Il percorso si conclude nell’area dove, fino al XIX secolo, sorgeva l’antica chiesa di San Lunardo: qui sono presenti uno scolmatoio per la deviazione dell’acqua durante le piene della gora (è ancora visibile l’iscrizione latina del VII secolo d.C., murata sotto una delle arcate di sostegno, che ammonisce NE AQUAE ELEVENTUR), i resti del cosiddetto ‘Ponte di San Lunardo’ (probabilmente risalente, nelle fondazioni, all’età romana) e alcuni elementi architettonici della già citata chiesa di San Lunardo, sconsacrata nel XVII secolo e spogliata dei suoi materiali decorativi nei secoli successivi.
Nel biglietto è inclusa anche la visita al vecchio anfiteatro anatomico dell’Ospedale del Ceppo. Aperto nel 1785, per le lezioni di anatomia patologica degli studenti della Scuola Medica Pistoiese, l’edificio fu chiuso nel 1844, per volere del Granduca Pietro Leopoldo, che spostò le lezioni all’Università di Firenze. Nell’anfiteatro pistoiese – il più piccolo d’Europa – si possono ancora ammirare le originarie decorazioni parietali in stile neoclassico, i letti marmorei per le esercitazioni sui cadaveri, una lista degli esami che gli studenti dovevano sostenere, e ancora una morsa per lo studio delle teste e parte di una ricca collezione di strumenti medici di fine Ottocento. La Scuola Medica di Pistoia è stata fra le più illustri e rinomate della Toscana, e, secondo la tradizione storiografica, proprio al suo interno sarebbe stato inventato il bisturi, che deriverebbe il suo attuale nome dal latino (gladius) pistoriensis.
La decorazione del percorso sotterraneo con ciottoli fluviali, i faretti posti a illuminare le ampie volte in mattoni e il silenzio che regna in tutta la galleria (interrotto appena dal leggero scorrere dell’acqua, in una piccola canaletta laterale) rendono l’atmosfera di Pistoia Sotterranea decisamente suggestiva. Le visite sono esclusivamente guidate dal personale del museo, che fa capo al locale Istituto di Ricerche Storiche e Archeologiche (I.R.S.A.), e possono essere effettuate da lunedì a domenica, mattina e pomeriggio (ne parte una circa ogni ora, fra le 10.30 e le 17.00). L’area ospita anche attività didattiche e ricreative per bambini, esposizioni temporanee di arte moderna, presentazioni e conferenze di vario genere. L’accessibilità all’area archeologica sotterranea e all’anfiteatro anatomico è garantita anche ai visitatori affetti da disabilità motorie, per tutto il percorso di visita.
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