Aquinum |
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| Certo, conosciamo benissimo la zona. Abbiamo anche portato avanti un progetto di scavo a Fabrateria Nova (vicino Fregellae) dal 2007 al 2010 grazie ad un accordo tra Università del Salento, Università di Cassino, DAI (Istituto Archeologico Germanico) e la Soprintendenza del Lazio. Per ciò che concerne Aquinum (le indagini del sito non sono mai state interrotte, anzi abbiamo lavorato parallelamente tra Fabrateria e Aquinum per lunghi periodi) riporto testualmente i cenni storici riportati sul sito web segnalato, dove potranno essere trovate informazioni relative alle indagini svolte, ai monumenti dell'area archeologica e allo scavo stesso (c'è un blog dedicato) oltre ai vari social collegati. CITAZIONE Cenni Storici L’antica città di Aquinum sorgeva nella media valle del Liri (l’antica valle Latina), ai piedi del gruppo montuoso dominato dal monte Cairo (m. 1.669) in una vasta area pianeggiante lambita ad Est da tre antichi laghi oggi prosciugati e bonificati (Vallone di Aquino), dove scorre un corso d’acqua, affluente di sinistra del Liri, denominato Le Forme d’Aquino. Aquinum fa la sua prima apparizione nelle fonti storiche in occasione della seconda guerra punica, quando Livio ricorda come nel 211 a.C. l’esercito di Annibale passò nelle vicinanze della città, per poi proseguire la sua marcia verso Fregellae. Per il periodo successivo non abbiamo testimonianze fino al I sec. a.C., soprattutto in rapporto a vicende legate all’importante figura di Cicerone, nato in zona nella vicina Arpinum, frequentatore e profondo conoscitore dei luoghi e dei costumi aquinati. Ai tempi di Cicerone la città doveva essere un municipium, mentre in età triumvirale, venne dedotta una colonia. E’ in questo momento, tra la fine dell’età repubblicana e la prima età imperiale, che Aquinum raggiunse il suo massimo splendore, tanto da essere definita “grande città” dal geografo Strabone. In questo stesso momento furono costruite le nostre Terme Centrali, quasi certamente sui resti di un edificio preesistente. Originario di Aquinum, era probabilmente il poeta Giovenale, che nei versi di una sua satira ne parla in contrapposizione con Roma, come esempio di città a misura d’uomo. Nessun avvenimento degno di nota è da ricordare nei primi secoli dell’impero, mentre in età tardo -antica si delinea un’importante comunità cristiana; intorno alla metà V e all’inizio del VI secolo d.C., infatti, compaiono i primi nomi di vescovi aquinati. Infine, il momento di passaggio tra la città tardo-antica e la Aquino Medievale è da collocare intorno agli anni 587-589 d.C., con l’arrivo dei Longobardi che occupano stabilmente e trasformano definitivamente la città romana. [/QUOTE]
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