| La gente 'comune', che non ha un'elevata cultura in ambito artistico e archeologico, non comprende, purtroppo, il valore del contesto e non si fa problemi a portar via pezzi (anche importanti) di storia e di cultura antica da un paese straniero. Per farsene cosa, poi, mi verrebbe da chiedermi: per il gusto di avere un 'reperto antico' in casa, che, magari, a) non sai come si chiama, b) non sai a quando risale, c) non sai a cosa serviva, d) non sai neanche se può essere o meno 'di valore' (economico, s'intende)...?
Inoltre, anche con la restituzione del 'trofeo', il danno, purtroppo, ormai è fatto - tutt'ora leggo che il pezzo segnalato nella cronaca di Leda potrebbe esser stato pertinente tanto al Foro quanto al Palatino - e, anche se si apprezza il gesto, i dati scientifici desumibili unicamente dall'analisi di quest'ultimo sono comunque irimediabilmente persi.
Se non altro, anche a me lascia ben sperare il fatto che una coscienza più matura sembri andare formandosi anche in quelle categorie di persone di cui parlavo all'inizio. La cosa più sorprendente, comunque, è che, arrivati all'aeroporto, al porto o alla dogana, pezzi di questa natura e importanza siano sfuggiti a qualsiasi tipo di controllo (alla fine non si tratta di ladri professionisti, ma di semplici turisti...).
|