CITAZIONE (Michele magno @ 19/6/2019, 23:44)
Vi
linko questo articolo su internet che tratta il tema delle droghe nell'antichità, anche se in certi punti mi sembra sia un po' sbagliato...
In effetti, l'articolo che hai indirizzato contiene errori e imprecisioni.
Poco dopo l'inizio, si accomunano oppio e hashish come derivati dal papavero.
L'hashish non è ricavavto dal papavero e per quanto riguarda l'oppio, i papaveri sono un intero genere della famiglia delle Papaveraceae, tra cui il Papaver rhoeas L. comune nei nostri campi. Bisognerebbe specificare da quale specie di papavero è ricavato l'oppio, il Papaver somniferum L. noto anche come Papaver officinale C.C.
Più avanti si cita il luppolo tra le piante che danno frutti i quali, una volta fermentati, sono ricchi di sostanze psicoattive.
Il luppolo, o meglio, i fiori maschili essiccati del luppolo sono utilizzati per aromatizzare molte birre, conferendo loro il caratteristico fondo amarognolo e non mi risulta che alcuna parte della pianta abbia azione psicoattiva/psicotropa.
I germogli primaverili li uso spesso in cucina, antica tradizione veneta, ottimi il risotto e le carni arrosto con contorno di luppolo lessato e passato nel fondo di cottura della carne.
Il polline che si ricava dal fiore maschile veniva utilizzato per regolare il ciclo femminile e nella farmacopea ufficiale viene ancora indicato il suo utilizzo in tal senso.
Non mi risulta l'uso della ayahuasca nell'America centrale e per quanto ne so è una bevanda ricavata dalla macerazione e bollitura di un miscuglio di erbe, foglie e cortecce di varie
piante amazzoniche, come effettivamente l'articolo specifica qualche riga più avanti.
Successivamente, l'articolo parla di consumo di ayahuasca da parte di Maya e Aztechi, ripeto che si tratta di un grave errore. Gli shamani dell'America centrale (ma sarebbe meglio dire della Mesoamerica) utilizza(va)no macerati di erbe differenti da quelle con le quali si produce l'ayahuasca.
Il nome e la composizione di tali macerati non sono noti, mentre è certo che i loro shamani consuma(va)no funghi allucinogeni del genere psilocybe, alcuni tipi di cactus e il vino di coyol, che ha un effetto molto particolare.
Il vino di coyol viene bevuto alla sera e il giorno successivo lo shamano si espone al sole diretto, il che induce uno stato di ebbrezza che può arrivare fino alla trance, se la bevanda la sera precedente è stata assunta in quantità notevole.
L'ergot citato più volte nell'articolo altro non è che il nome volgare francese del fungo Claviceps purpurea, da cui in italiano il nome ergotina dato al principio attivo e di ergotismo allo stato alterato indotto da questa sostanza.
Stranamente, nell'articolo non viene mai citato il consumo di Datura stramonium e Datura inoxia.
Il consumo dei semi di queste piante induce uno stato di alterazione della coscienza per cui non si distingue più la realtà dalla fantasia e può portare a cecità e morte.
Le foglie dello stramonio erano utilizzate, fino alla metà del '900, per confezionare sigarette il cui fumo calmava l'asma. Solo dopo attente osservazioni ci si accorse che induceva un grave stato di dipendenza, per cui furono bandite dalla farmacopea e non vengono più utilizzate in medicina.
Entrambe queste piante appartengono alla famiglia delle solanacee, come patate, melanzane, pomodori, peperon, gojii, le cui parti verdi sono tutte più o meno tossiche, dato il loro contenuto di solanina, sostanza peraltro presente in tutte le parti delle piante, compresi i frutti, ragion per cui il consumo costante e prolungato di grandi quantità di tali frutti è sconsigliato.
Ma sono andato troppo fuori dal tema principale, meglio che mi fermi qui...