Ostraka - Forum di archeologia

Le Amazzoni erano principesse scite?, Combattevano fieramente, erano tatuate e si facevano le canne?

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view post Posted on 16/11/2014, 18:31
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Una intervista pubblicata online da una nota rivista di divulgazione scientifica degli USA
http://news.nationalgeographic.com/news/20...ampaign=Content

Incredibile come si parli di cannabis nell'indirizzo esteso (lo riporto senza l'iniziale http://)
news.nationalgeographic.com/news/2014/10/141029-amazons-scythians-hunger-games-herodotus-ice-princess-tattoo-cannabis/?utm_source=NatGeocom&utm_medium=Email&utm_content=pom_20141116&utm_campaign=Content
mentre nell'intervista viene citato Erodoto, ed è molto chiaro che "they smoked pot" si riferisce al fatto che raccoglievano erbe, fiori o semi, che Erodoto non sa precisare, gettavano quanto raccolto nel fuoco e rimanevano intossicate dai fumi.
Cosa c'entri la cannabis non si capisce.
 
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view post Posted on 16/11/2014, 23:03
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A cavallo tra il 2010 e il 2011 si tenne a Spira, al Museo storico del Palatinato (Historisches Museum der Pfalz in Speyer) una mostra dedicata alle Amazzoni.
www.museum.speyer.de/English/Startseite.htm
www.museum.speyer.de/Francais/Startseite.htm
www.museum.speyer.de/Deutsch/Startseite.htm

A suo tempo ho visitato la mostra che presentava aspetti molto interessanti e presentava le donne armate non solo del mondo antico ma anche di regioni ed epoche diverse, nonché la ricezione delle Amazzoni nella cultura moderna.

Non ricordo di aver visto nulla che richiamasse l'uso di sostanze psicotrope. Ho comunque il catalogo e vedrò se trovo qualcosa ni merito. La settimana prossima ho però poco tempo disponibile.
 
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view post Posted on 19/6/2019, 22:44
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Mi rendo di star rievocando una discussione vecchia di cinque anni ahhahaha
In ogni caso non è così impossibile che le Amazzoni utilizzassero sostanza psicotrope, casomai prima di andare in battaglia; mi ricordo che, tantissimo tempo fa, sentii in un documentario, che una popolazione germanica, prima di andare in guerra, era solita far uso di sostanze stupefacenti per distorcere la realtà e sopprimere il senso di colpa nell'uccidere altre persone. Scoprirono che, la sostanza stupefacente, presa in modo assoluto, aveva effetti molto forti e deleteri nel lungo andare, così, facendo ingerire la sostanza ad una sola persona e bevendo l'urina, gli effetti erano un po' mitigati ed era meno deleteria.
Ovviamente, bisogna escludere la Cannabis, visto che, cito Wikipedia, "In Europa l'uso della cannabis come sostanza psicoattiva è abbastanza recente, probabilmente dovuto al fatto che in Europa si diffuse maggiormente la specie Cannabis sativa mentre la Cannabis indica, più ricca di principi attivi stupefacenti, è entrata in Europa molto più tardi, nell'Ottocento, forse grazie a Napoleone, interessato alla proprietà di questa pianta di alleviare il dolore e per i suoi effetti sedativi.". Molto probabilmente sarà stato un modo balordo di semplificare un concetto... Però mi aspettavo un pochino più di professionalità dalla national Geographic...
Vi linko questo articolo su internet che tratta il tema delle droghe nell'antichità, anche se in certi punti mi sembra sia un po' sbagliato...
 
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view post Posted on 20/6/2019, 19:09
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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@Michele magno

Probabilmente hai visto un documentario della BBC che tratta della tentata invasione, a più riprese, dell'isola britannica da parte dei vichinghi o meglio dei norreni.

I Berserkir, i più feroci tra i guerrieri norreni, che avevano fatto giuramento al dio Odino, da loro adorato nella sua forma di "Voden" (letteralmente "furore"), prima della battaglia entravano in uno stato mentale di furia, detto berserksgangr, che li rendeva particolarmente feroci e insensibili al dolore.
Secondo quanto presenta il documentario, tale stato di furia era procurato tramite l'assunzione di amanita muscaria.
Un primo guerriero, che si offriva volontario, consumava il fungo crudo, cosa che causava vomito e terribili dolori. Poi orinava e gli altri bevevano la sua urina, assumendo quindi i metaboliti delle sostanze psicoattive presenti nel fungo (musciammina/muscimolo in particolare), "filtrati" dal primo.
Queste sostanze provocano quella che viene oggi chiamata sindrome panterinica, dal nome dell'amanita panterina, che contiene le stesse sostanze, ma in quantità molto maggiore e il cui consumpo quindi risulta spesso mortale.
Dato però che l'amanita muscaria contiene una quantità relativamente modesta di sostanze attive ed essendo queste metabolizzate quando venivano assunte attraverso l'urina, l'effetto era appunto quello di indurre uno stato di furia e di insensibilità al dolore.

Altri sostengono che la trance furiosa fosse provocata tramite l'assunzione dell'ergotina contenuta nella cosiddetta segale cornuta, una infezione della segale e di altre specie di graminacee causata dal fungo Claviceps purpurea.
Oltre all'ergotina, la Claviceps purpurea contiene anche acido lisergico, meglio conosciuto come LSD.

In tempi precedenti la tentata invasione dell'isola britannica da parte dei norreni, l'unica menzione a guerrieri dalle caratteristiche simili ci viene da Tacito, parlando dei guerrieri della tribù germanica dei Lugi (Germania, 43).
 
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view post Posted on 21/6/2019, 10:32
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CITAZIONE (Usékar @ 20/6/2019, 20:09) 
Altri sostengono che la trance furiosa fosse provocata tramite l'assunzione dell'ergotina contenuta nella cosiddetta segale cornuta, una infezione della segale e di altre specie di graminacee causata dal fungo Claviceps purpurea.
Oltre all'ergotina, la Claviceps purpurea contiene anche acido lisergico, meglio conosciuto come LSD.

Anche a me risulta la stessa cosa, addirittura nel Neolitico.
L'assunzione casuale del Claviceps, e quindi dell'LSD, contenuto in qualche spiga di segale cornuta, forse raccolta per caso quando l'agricoltura si trovava agli inizi della sua diffusione (il che ci potrebbe portare indietro fino al Mesolitico) potrebbe aver dato luogo alla scoperta dei suoi effetti.
Ovviamente ho usato il condizionale.
 
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view post Posted on 21/6/2019, 11:56
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Comunque il mito delle amazzoni è durato a lungo ed è arrivato fino alle nostre terre.
Lo dimostra questa antefissa presente nel Museo Archeologico di Capua Vetere (l'antica Capua), ritrovata nel fondo Patturelli.
 
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view post Posted on 21/6/2019, 12:32
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Michele magno @ 19/6/2019, 23:44) 
Vi linko questo articolo su internet che tratta il tema delle droghe nell'antichità, anche se in certi punti mi sembra sia un po' sbagliato...

In effetti, l'articolo che hai indirizzato contiene errori e imprecisioni.

Poco dopo l'inizio, si accomunano oppio e hashish come derivati dal papavero.
L'hashish non è ricavavto dal papavero e per quanto riguarda l'oppio, i papaveri sono un intero genere della famiglia delle Papaveraceae, tra cui il Papaver rhoeas L. comune nei nostri campi. Bisognerebbe specificare da quale specie di papavero è ricavato l'oppio, il Papaver somniferum L. noto anche come Papaver officinale C.C.

Più avanti si cita il luppolo tra le piante che danno frutti i quali, una volta fermentati, sono ricchi di sostanze psicoattive.
Il luppolo, o meglio, i fiori maschili essiccati del luppolo sono utilizzati per aromatizzare molte birre, conferendo loro il caratteristico fondo amarognolo e non mi risulta che alcuna parte della pianta abbia azione psicoattiva/psicotropa.
I germogli primaverili li uso spesso in cucina, antica tradizione veneta, ottimi il risotto e le carni arrosto con contorno di luppolo lessato e passato nel fondo di cottura della carne.
Il polline che si ricava dal fiore maschile veniva utilizzato per regolare il ciclo femminile e nella farmacopea ufficiale viene ancora indicato il suo utilizzo in tal senso.

Non mi risulta l'uso della ayahuasca nell'America centrale e per quanto ne so è una bevanda ricavata dalla macerazione e bollitura di un miscuglio di erbe, foglie e cortecce di varie piante amazzoniche, come effettivamente l'articolo specifica qualche riga più avanti.
Successivamente, l'articolo parla di consumo di ayahuasca da parte di Maya e Aztechi, ripeto che si tratta di un grave errore. Gli shamani dell'America centrale (ma sarebbe meglio dire della Mesoamerica) utilizza(va)no macerati di erbe differenti da quelle con le quali si produce l'ayahuasca.
Il nome e la composizione di tali macerati non sono noti, mentre è certo che i loro shamani consuma(va)no funghi allucinogeni del genere psilocybe, alcuni tipi di cactus e il vino di coyol, che ha un effetto molto particolare.
Il vino di coyol viene bevuto alla sera e il giorno successivo lo shamano si espone al sole diretto, il che induce uno stato di ebbrezza che può arrivare fino alla trance, se la bevanda la sera precedente è stata assunta in quantità notevole.

L'ergot citato più volte nell'articolo altro non è che il nome volgare francese del fungo Claviceps purpurea, da cui in italiano il nome ergotina dato al principio attivo e di ergotismo allo stato alterato indotto da questa sostanza.

Stranamente, nell'articolo non viene mai citato il consumo di Datura stramonium e Datura inoxia.
Il consumo dei semi di queste piante induce uno stato di alterazione della coscienza per cui non si distingue più la realtà dalla fantasia e può portare a cecità e morte.
Le foglie dello stramonio erano utilizzate, fino alla metà del '900, per confezionare sigarette il cui fumo calmava l'asma. Solo dopo attente osservazioni ci si accorse che induceva un grave stato di dipendenza, per cui furono bandite dalla farmacopea e non vengono più utilizzate in medicina.
Entrambe queste piante appartengono alla famiglia delle solanacee, come patate, melanzane, pomodori, peperon, gojii, le cui parti verdi sono tutte più o meno tossiche, dato il loro contenuto di solanina, sostanza peraltro presente in tutte le parti delle piante, compresi i frutti, ragion per cui il consumo costante e prolungato di grandi quantità di tali frutti è sconsigliato.

Ma sono andato troppo fuori dal tema principale, meglio che mi fermi qui...
 
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view post Posted on 21/6/2019, 18:24
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CITAZIONE (Righel @ 21/6/2019, 12:56) 
Comunque il mito delle amazzoni è durato a lungo ed è arrivato fino alle nostre terre.
Lo dimostra questa antefissa presente nel Museo Archeologico di Capua Vetere (l'antica Capua), ritrovata nel fondo Patturelli.

A me però l'antefissa (ma di quando è?) ricorda Epona, divinità celtica raffigurata di consueto non a cavalcioni del cavallo, come le amazzoni, ma di traverso.

Tra le solanacee va aggiunto il tacacco (Nicotiana)
 
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view post Posted on 21/6/2019, 19:20
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CITAZIONE (dceg @ 21/6/2019, 19:24) 
A me però l'antefissa (ma di quando è?) ricorda Epona, divinità celtica raffigurata di consueto non a cavalcioni del cavallo, come le amazzoni, ma di traverso.

Non ricordo con certezza la datazione, ma mi pare che sia stata fatta risalire all'VIII / VII secolo a.C.
L'ipotesi che si tratti di un'amazzone sembra confermata dalla presenza del piccolo arco che stringe nella mano destra.
 
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view post Posted on 21/6/2019, 20:12
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ormai sono entrato in tema, quale apprendista shamano la cosa mi prende, per cui aggiungo qualche curiosità sugli usi degli indigeni dell'America centrale e meridionale.

@dceg Ovviamente, tacacco sta per tabacco...
In effetti, ancora oggi i curanderos Maya utilizzano sigari confezionati con le foglie di una varietà di Nicotana tabacum L. molto ricche di alcaloidi.
Nella chiesa di S. Giovanni Battista a S. Juan Chamula (Chiapas, Mexico), che ho visitato un mese addietro, è facile assistere a "cure mediche" praticate dagli shamani Maya Tzotzil utilizzando appunto il fumo di sigari di tal fatta, alcool e coca cola (sic!), oltre che candele di diversi colori, a seconda dell'infermità, fisica o psichica, da curare. Il tutto accompagnato dal sacrificio di una gallina, il cui sangue viene sparso tutto intorno il malato.
Lo shamano aspira il fumo dal sigaro e lo soffia sul malato. Il fumo è talmente denso che lo modella utilizzando le mani per creare sopra l'infermo una nuvola che dovrebbe scacciare il male, assieme agli spruzzi di alcool e di bibita.

In America centrale si utilizza(va) la cohoba, polvere allucinogena ricavata macinando i semi tostati di una leguminosa arborea, Piptadenia (Anadenanthera) peregrina L., il cui uso è attestato nei Caraibi sin dai primi sbarchi degli Europei.
Questa pianta è diffusa in tutta la parte tropicale delle Americhe, cioè i territori della Mesoamerica e degli attuali Venezuela, Colombia e Amazzonia settentrionale. In queste ultime aree dell'America meridionale la polvere viene chiamata yopo dagli indigeni.
Questa polvere contiene tra l'altro bufotenina, presente anche nel fungo Amanita citrina, ma è tipica delle giandole della pelle di alcune specie di rospo (bufo in latino) che vivono in quegli stessi luoghi e la cui pelle, essiccata e triturata, veniva in antico utilizzata allo stesso scopo.
La cohoba/yopo viene insufflata reciprocamente nelle narici, tramite un lungo tubo. Provoca vomito e mal di testa, ma anche una esperienza allucinatoria, del tipo volo magico, che dura dai 15 ai 45 minuti.

Gli indigeni della Sierra Nevada de Santa Marta, in Colombia, sono portatori di credenze che a noi paiono molto singolari.
Si definiscono nostri "fratelli maggiori" perché portatori di conoscenze a noi ignote o da noi perdute e dicono che con noi devono portare molta pazienza, come si fa con i bambini piccoli, perché debbono insegnarci la vera conoscenza.
I maschi sono tutti consumatori di foglie di coca, che masticano assieme a calce spenta per veicolare con maggiore efficacia gli alcaloidi in esse contenuti, abitudine peraltro condivisa con tutti gli abitanti degli altipiani peruviani, boliviani e cileni.
In particolare, gli shamani Kogi della citata Sierra colombiana sostengono che nelle foglie di coca è "nascosta" la loro memoria storica. Gli antropologi culturali che hanno studiato i loro racconti in merito non sono ancora riusciti a capire cosa questo significhi esattamente.
 
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