Ostraka - Forum di archeologia

Radici comuni delle religioni pre-cristiane

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Tricum Caelestia
view post Posted on 21/1/2015, 00:16




Salve a tutti , sto portando avanti una certa ricerca personale che a parer mio deve includere alcune informazioni storico/archeologiche di base .
Sto conducendo un indagine sul neopaganesimo materia sulla quale ho avuto sempre molte riserve e sono qui per capire se questi dubbi sono frutto di un mio pregiudizio o hanno un fondamento di altra natura.

Ve la faccio breve: il neopaganesimo è un movimento spirituale costituito da culti e religioni eterogenee e sto parlando di neo-druidismo , neo-stregoneria , etenismo e via dicendo.

Premesso che i leader (e non solo) di tali culti riuniti nel neopaganesimo vantano di essere gli eredi del paganesimo antico mi sorgono 2 domande (sarebbero di più ma non vi voglio tediare) :

1) cosa hanno in comune le religioni germaniche con quelle celto-druidiche e cosi via? La mia sensazione è che abbiano messo in una scatola piselli, manzo e acqua e abbiano fatto un minestrone .
2) Vi risulta che nelle religioni sopra ci fosse in antichità un seppur minimo accenno ad un etica di amore verso la natura e a una sorta di regola etica del tipo "se non fai male a nessuno fa cio' che vuoi" ?

Se qualcuno mi puo' rispondere gliene sarei grato.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 10:03
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Le tue riserve sono da me condivise, anche se della materia mi sono interessato pochissimo. Per quanto ne so vi è una notevole tendenza, in questo analoga a quella dei "fantacosi" di mescolare elementi diversi distanti tra di loro millenni e farne un minestrone, come tu con una bella immagine constati, come i druidi a Sonehenge e compagnia bella.

Sulla sopravvivenza nel conque e seicento dei culti e di certe credenze "pagane" conoscerai il libro di Carlo Ginzburg, I beneandanti, che io lessi negli anni '60 quando fu pubblicato per la prima volta ma che è stato ripetutamente riedito.

A naso vedo nelle religioni antiche piuttosto che un atteggiamento etico nei confronti della natura, il pisogno di propiziarsi ed ammansire le forze della natura, vissute, e questo è ben comptrensibile, come quanto meno potenzialmente minacciose.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 12:18
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Anche io ho molte riserve sul neo-paganesimo, soprattutto perchè fa un pout-pourrì di tutto e di niente e soprattutto mi pare molto spesso un'americanata! :)
Io mi sono occupata di culti protostorici villanoviani ed in parte europei per la mia tesi, ma nulla sul druidismo e culti celtici perchè molto posteriori. Concordo con Dceg che tutte le religioni pre-cristiane non contemplavano il rispetto dell'ambiente come lo concepiamo noi, bensì con i loro riti cercavano di propiziare le forze della natura per i loro scopi, che fossero la guerra, il raccolto, la semina e così via!
Il rispetto dell'ambiente è un concetto moderno. Noi vivendo ormai in insediamenti super-urbanizzati abbiamo perso quel contatto diretto con la natura e i suoi cicli, quindi solo adesso ci rendiamo conto che gli animali vanno rispettati perchè non più in antagonismo per la sopravvivenza, che la terra va rispettata perchè produce il nostro sostentamento e perchè abbiamo solo questo pianeta.
Finchè l'uomo, invece, è stato inserito all'interno della natura, quindi soggetto all'essere mangiato e soggetto ai capricci del clima (basta il detto dalle mie parti "troppi funghi è carestia" a causa della troppa acqua), doveva in qualche modo ingraziarsi queste forze naturali più grandi di lui.
Io credo, inoltre, che molte delle idee sui culti pagani druidici e celtici siano il frutto di una visione romantica ottocentesca del paganesimo in contrasto con la demonizzazione apportata dal cristianesimo dei primi secoli.

:B):
 
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view post Posted on 21/1/2015, 12:36
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Il rispetto dell'ambiente, quanto meno per quanto riguarda l'impero romano, era sconosciuto. Ne fanno prova i disboscamenti dovuti anche alla grande necessità di combustibile per le terme, con conseguenze disastrose. Delle miniere romane di oro in Spagna, se ben ricordo, e delle conseguenze se ne era parlato altrove. Per quanto ne so furono la Repubblica di Venezia e l'Austria, ma in epoca assai più tarda, a curare le foreste e a rimboschire certe zone, sia per ragioni economico-militari (costruzione delle flotte) che per frenare il vento (bora nel carso triestino). Il tutto però non legato a religione.
 
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Tricum Caelestia
view post Posted on 21/1/2015, 13:32




Ecco meno male mi avete confermato un po' i miei dubbi . Sembra strano ma a dire il vero la ripetitività di certa propaganda , ti fa veramente venire dei dubbi.
Loro giustificano queste tesi , con il prefisso neo . In pratica dicono noi siamo neo-druidi, neo-pagani quindi abbiamo una concezione più moderna del Divino, dell'etica e della società rispetto ai culti pagani antichi. Sì ok , nel 2015 non si può sacrificare un toro , non si può ammazzare qualcuno perchè ti ha offeso la mamma,sono d'accordo...... ma tutto il resto delle castronerie???

Prima c'era la natura a far da padrona (e forse dico una cavolata , ma gli Dei più o meno erano uno degli aspetti di tale forza) , dopo la cristianizzazione l'uomo dominava sulla natura pur rimanendo sottomesso a Dio ..Durante le carestie o nelle tempora si raccomandavano a Dio per i raccolti e via dicendo .....quindi cosa sarebbe cambiato? A me sembra nulla. Però c'è chi dice che l'uomo nel mondo pagano faceva parte della natura e quindi vi era comunione e non dominazione tra uomo e natura.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 14:00
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Attenzione! L'uomo, pagano o no, ha sempre cercato di "dominare" la natura, con riti o con la tecnologia, poco importa. Anche il paesaggio alpino che conosciamo e ammiriamo come "naturale" è dovuto all'azione umana.

Grazie alle tecniche di irrigazione le popolazioni della Mesopotamia e dell'Egitto hanno creato oasi artificiali lungo i fiumi, "dominando" la natura.
 
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Tricum Caelestia
view post Posted on 21/1/2015, 14:02




Sì infatti , io tutto questo amore e comunione con la natura non ce lo vedo nel paganesimo e nell'umanità antica in generale .
Forse potrebbero essere fatti delle distinzioni per i popoli celtici e per i druidi (e mi riferisco alla casta sacerdotale ) che praticavano dei culti anche animistici, ma francamente non mi sento in grado di farle.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 14:24
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CITAZIONE (Tricum Caelestia @ 21/1/2015, 13:32) 
Sembra strano ma a dire il vero la ripetitività di certa propaganda , ti fa veramente venire dei dubbi.

La religione del "copia-e-incolla" è quella dominante. :B):
 
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view post Posted on 21/1/2015, 15:53
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Ho iniziato proprio oggi a leggere un libro di Jared Diamond, Collasso. L'autore, di cui ho letto altri libri, espone all'inizio la tesi che il collasso di diverse civiltà del passato sia dovuto a motivi ecologici di origine antropica. Altro che unità con la natura!
 
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view post Posted on 21/1/2015, 15:54
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CITAZIONE (Tricum Caelestia @ 21/1/2015, 13:32)
Prima c'era la natura a far da padrona (e forse dico una cavolata , ma gli Dei più o meno erano uno degli aspetti di tale forza) , dopo la cristianizzazione l'uomo dominava sulla natura pur rimanendo sottomesso a Dio ..Durante le carestie o nelle tempora si raccomandavano a Dio per i raccolti e via dicendo .....quindi cosa sarebbe cambiato? A me sembra nulla. Però c'è chi dice che l'uomo nel mondo pagano faceva parte della natura e quindi vi era comunione e non dominazione tra uomo e natura.

L'uomo faceva parte della natura nel senso che era soggetto ai cicli naturali come gli altri animali e questo è cambiato solo con l'industrializzazione, ossia con l'arrivo della modernità! Il c.d. rispetto sta nel fatto che le coltivazioni non erano estensive, non si usavano concimi azotati, non si usavano mezzi meccanici, non c'erano gas serra ecc. Ma allo stesso tempo è vero ciò che dice Dceg sui Romani che hanno contribuito al disboscamento di ampie zone e all'estinzione di numerosi animali.
Solo noi contemporanei, guardandoci indietro, abbiamo la consapevolezza di ciò che è stato e di ciò che stiamo facendo all'ambiente, ma solo perchè ormai siamo fuori dallo stato di natura!

Quello che posso dire è che i neo-pagani imitano i rituali dell'antichità, ma solo quelli incruenti...ossia il sacrificio di derrate alimentari, balli, canti ecc... spero che come di tu, Tricum, nessuno si metta a sacrificare un toro!

Comunque, dopo l'avvento del Cristianesimo la natura viene percepita come creato, un creato fatto da Dio ad uso e consumo dell'uomo e questo in qualche modo ha contribuito, in età moderna, allo sfruttamento della natura da parte degli uomini, bianchi!
 
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view post Posted on 21/1/2015, 16:17
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CITAZIONE (Cerebia @ 21/1/2015, 15:54) 
spero che come di tu, Tricum, nessuno si metta a sacrificare un toro!

Pensi davvero che per il toro faccia una differenza esser sacrificato tra balli e canti o esser macellato in un apposito edificio?

Ancor oggi nel mondo occidentale si "sacrificano" animali, anche se in forma non del tutto palese (il tacchino di thanksgiving, l'agnello di pasqua, il capitone, l'oca natalizia, ecc.) in quanto divenuti "piatto tradizionale".
 
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Tricum Caelestia
view post Posted on 21/1/2015, 16:36




Uccidere un animale per ricavarne cibo lo capisco di più rispetto ad un sacrificio rituale.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 16:49
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Se non sbaglio quanto meno spesso gli animali sacrificati venivano mangiati, dopo che alcune parti erano state dedicate agli dei. Pagani ma non spreconi!
 
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view post Posted on 21/1/2015, 17:30
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CITAZIONE (dceg @ 21/1/2015, 15:53) 
Ho iniziato proprio oggi a leggere un libro di Jared Diamond, Collasso. L'autore, di cui ho letto altri libri, espone all'inizio la tesi che il collasso di diverse civiltà del passato sia dovuto a motivi ecologici di origine antropica. Altro che unità con la natura!

Il collasso dei Maya avvenuto nel IX-X sec. pare sia stato dovuto proprio alla eccessiva deforestazione, vedi https://ostraka.forumfree.it/?t=60354372

Anche i Greci dell'epoca classica hanno patito non poco a causa della quasi completa deforestazione del loro territorio operata al fine di ottenere legname da opera o legna da ardere.
Un tempo, la Grecia era coperta da foreste di larici e pini, attualmente solo l'Eubea è ancora in gran parte coperta da foreste di pino silvestre, dalle quali si ricava la rezina con cui viene aromatizzato gran parte del vino prodotto in Grecia.
La quasi totale deforestazione di Attica, Beozia e Peloponneso causò un declino a favore delle popolazioni che occupavano l'Epiro e la Macedonia, regioni più fertili perché già di per sé più piovose.
A parte il fatto che la sarissa, la lunga lancia in dotazione agli opliti della falange macedone, era fatta con aste di corniolo, il cui legno è molto resistente e leggero ad un tempo.

Quanto ai veneziani, è vero che la Foresta del Cansiglio venne protetta dalla Serenissima per avere a disposizione dell'ottimo legname da opera, ma è altrettanto vero che l'Altipiano della Lessinia (o dei 13 Comuni ), la dorsale del Monte Baldo e gran parte dell'Altipiano di Asiago (o dei 7 Comuni), un tempo interamente ricoperti di foreste di faggi, al tempo del dominio della Serenissima, cioè dopo il 1400, vennero quasi totalmente disboscati per far posto a pascoli destinati all'alpeggio.

OT
Pare che gli Aztechi usassero mangiare alcune parti degli umani sacrificati, in particolare le dita delle mani...
Secondo alcune cronache, dopo averne estratto il cuore ancora palpitante, il corpo del sacrificato veniva fatto rotolare lungo la ripida scalinata che dava accesso alla piattaforma templare posta sulla sommità degli edifici piramidali (teocalli).
Alla base della scalinata pare ci fosse un fossato riempito di braci ardenti, i cadaveri venivano costaggiù arrostiti e le loro carni distribuite agli "spettatori". Le dita si dice fossero particolarmente apprezzate.
Qualcuno ha prospettato l'idea che questa pratica fosse al fotto che la normale dieta del popolano azteco (macehual) era molto povera di proteine.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 17:41
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L'Islanda venne completamente disboscata, ma gli abitanti seppero trovare il modo di sopravvivere, con successo.
L'Isola di Pasqua venne pure disboscata, con effetti disastrosi.
 
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