Ostraka - Forum di archeologia

Ma l'Italia ha veramente il 60% del patrimonio artistico mondiale?

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view post Posted on 24/8/2015, 16:42

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Salve a tutti.

Poichè la stampa ha recentemente scritto molti articoli sui nostri musei e i nostri beni culturali, in seguito alle nomine dei direttori dei maggiori musei italiani, mi è capitato di dover riflettere sul concetto che l'Italia avrebbe il 60% del patrimonio artistico (e/o culturale) al mondo.

Questa affermazione viene da tempo riportata dalla stampa, ripetuta da molti esponenti della politica e perfino della cultura italiana. Devo confessare di non aver mai riflettuto più di tanto su questo e pensavo avesse un fondamento, anche perchè, indubbiamente "a occhio", non c'è dubbio che l'Italia possieda un grande patrimonio artistico.

Invece sembra che questa affermazione sia da ritenersi un luogo comune senza nessun fondamento scientifico. L'idea deriva dalle famose qualificazioni dell'UNESCO di siti d'interesse culturale,artistico e anche naturalistico come Patrimonio dell'Umanità. L'UNESCO finora ha recensito 1081 siti (beni culturali, naturalistici e misti) in 162 paesi, e l'Italia è il paese che detiene il più alto numero di questi siti (51 pari al 4,72%).

Il problema è che la definizione di Patrimonio dell'Umanità è alquanto inconsistente. Ad esempio, è contato come 1 sito "il Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura ", oppure "Venezia e la sua Laguna" oppure "il Villaggio Nuragico di Barumini". E' chiaro che è impossibile calcolare numericamente i beni culturali con un metodo simile, poichè i siti non sono equivalenti. Quale valore numerico dovrei dare ai 2 siti Roma e Venezia? Dovrei elencare tutti i beni artistici contenuti in questi 2 siti. Un sito indiano è il Taj Mahal. Come lo calcolo rispetto al sito Venezia?

Ed inoltre come li posso comparare? Vale di più Fontana di Trevi o il Taj Mahal o l'Alhambra?

Ma allora perchè questa affermazione è diventata un luogo comune?
 
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view post Posted on 24/8/2015, 23:25
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Dato che non si tratta di beni commerciabili una comparazione di "valore" non è possibile, diversamente da quanto accade - con tutte le riserve d'uopo - con beni commerciabili, come ad esempio i quadri, per fare un esempio. Che poi in certi casi il prezzo dipenda anche, come mi diceva un gallerista, dalla parete in cui è infisso il chiodo a cui il quadro è appeso, è un altro discorso.

Il valore poi può essere assai diverso, artistico, storico, culturale, religioso o anche materiale, e dipende anche da chi considera il sito o il bene.

Come sia nato il mito del 60% (O.T. mi ricorda La soluzione settepercento, ; https://it.wikipedia.org/wiki/Sherlock_Hol...e_settepercento) non lo so neppure io, ma l'ho sentito ripetere spesso, forse con percentuali diverse. Che poi sia vero, e in base a quali criteri, non importa forse molto. Credo che nel ripeterlo ci sia un certo atteggiamento in cui si intrecciano un certo orgoglio con una punta di rammarico, legato ad un passato glorioso, con radici quanto meno petrarchesche (Italia mia...) con un rammarico con una punta di orgoglio di un presente non certo altrettanto glorioso. Se vogliamo restare in campo cinematografico: Miseria e nobiltà, e gli italiani si compiacciono di entrambe. E questo famoso 60% giustifica naturalmente la difficoltà o anche l'impossibilità di gestire e salvaguardare questo immenso patrimonio.

Restando seri: anch'io mi sono chiesto in base a quali criteri l'UNESCO definisca che cosa sia Patrimonio dell Umanità, non ho però mai cercato se esistono documenti che lo spieghino, e ho talvolta l'impressione che ci sia una tendenza inflazionistica, in quanto il titolo ha, non certo illeggittimi, risvolti turistici ed economici.

Cercando nel sito dell'UNESCO ho trovato le linee guida:
http://whc.unesco.org/en/guidelines/
 
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view post Posted on 28/8/2015, 14:42

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CITAZIONE (Mario_A @ 24/8/2015, 17:42) 
Invece sembra che questa affermazione sia da ritenersi un luogo comune senza nessun fondamento scientifico. L'idea deriva dalle famose qualificazioni dell'UNESCO di siti d'interesse culturale,artistico e anche naturalistico come Patrimonio dell'Umanità. L'UNESCO finora ha recensito 1081 siti (beni culturali, naturalistici e misti) in 162 paesi, e l'Italia è il paese che detiene il più alto numero di questi siti (51 pari al 4,72%).

Credo che la bufala della esagerata concentrazione in Italia si trascini da parecchi anni.
Io me la ricordo già negli anni Settanta, forse inizialmente raccontata un po' diversa e forse senza inizialmente dichiarare percentuali precise come quelle che poi sono misteriosamente (e del tutto fantasiosamente) emerse.
Nel tempo la falsità si è ingigantita e si è sempre più ammantata di una finta certezza man mano che veniva raccontata e ripetuta a braccio.
Potrebbe persino essere, ma è una idea che sto proprio buttando là, che nei primissimi tempi nella Lista UNESCO -la quale se non mi sbaglio venne istituita appunto in quegli anni- ci sia stato uno sbilanciamento iniziale a favore dei casi italiani persino più marcato di oggi e che in buona sostanza possa magari esserci stato davvero un momento iniziale del censimento nel quale per puro caso e temporaneamente il dato formale potesse effettivamente dare una impressione di apparente esagerata concentrazione in Italia rispetto all'Europa e di tutta l'Europa rispetto alla generalità delle Nazioni Unite. Non so. D'altra parte quell'elenco non doveva servire per stabilire dei primati in chiave nazionalistica sulla concentrazione di patrimoni eccezionali.
 
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view post Posted on 28/9/2015, 07:11
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Veramente io sapevo che la percentuale era veritiera (magari con qualche arrotondamento) ma non riferita al mondo intero, bensì alla sola Europa.
Di certo, nessun paese in Europa può vantare il nostro patrimonio. Se si pensa che persino in paesini che contano giusto qualche migliaio di abitanti spesso si trovano siti archeologici e non di rado anche di una certa importanza, probabilmente l'affermazione è nata da questa constatazione.

Aggiornamento: sembra che la percentuale sia riportata nel Rapporto Eurispes 2006, riferita proprio al mondo e non solo all'Europa. Decisamente esagerata, come fa anche notare Settis in un articolo:

www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2012/10/114543.html

Edited by leda77 - 28/9/2015, 09:00
 
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view post Posted on 4/10/2015, 16:50

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Boh, se la questione è in termini di "possedere una certa percentuale del Patrimonio mondiale" non avrei esitazioni a riconoscere che le ricorrenti affermazioni esageratamente a vantaggio dell'Italia siano semplicemente una bufala. E grossolana pure.

Personalmente se dovessi dire di un Paese d'Europa con un Patrimonio a mio parere sicuramente inferiore all'Italia e fossi costretto a metterci la mano sul fuoco forse direi l'Islanda e nessun altro con certezza. Ma non escludo che ciò dipenda anche dal fatto non ci sono mai stato. Su tutti gli altri non avrei il coraggio di bruciarmi la mano azzardando una graduatoria.
Certo, se procedessimo ad una semplice "conta", forse anche il culturalmente ricchissimo Belgio potrebbe magari dare in termini assoluti dei numeri inferiori (con tutte le avvertenze suggerite nel post iniziale di questa discussione sulle modalità di una tenuta contabile di queso genere), ma a fronte di un territorio e di una popolazione più piccoli.
Può anche essere che con argomenti puntuali mi si convinca magari che il patrimonio italiano risulti di misura superiore a quello francese o spagnolo singolarmente presi, cosa della quale in questo momento non sarei abbastanza convinto da affermarlo con serenità, ma troverei sempre paradossale che si volesse sostenere che sarebbe ancora superiore a quello di Francia e Spagna messe insieme, tanto per capirci.
La capillarità della presenza di testimonianze significative del Patrimonio culturale anche nei centri minori vale da noi come da loro. L'attestazione di diverse eccellenze di portata mondiale pure.
Nella mia personalissima percezione, la densità del Patrimonio storico artistico ed archeologico è più o meno simile in tutto il vecchio continente (quello archeologico, che conosco meglio, particolarmente lo vedo in termini di equilibrio rispetto alla estensione del territorio). Fuori d'Europa - e comunque con importanti eccezioni- la sensazione potrebbe essere quella di una tendenziale rarefazione rispetto alla superficie territoriale, ma con il sospetto forte nel mio pensiero che ciò possa in parte dipendere da una proporzione meno vantaggiosa fra ciò che c'è e ciò che è visibile al pubblico nei paesi extraeuropei delle Nazioni Unite.

Poi si può parlare di qualità, di eccezionalità, di rispondenza ai canoni tradizionali di particolare rinomanza, di rappresentatività su pressappoco tutti i capitoli di un ideale buon libro della Storia dell'Arte occidentale, o semplicemente di particolare appetibilità turistica, ma allora la questione anderebbe riformulata.

I censimenti, come si diceva all'inizio di questa stessa discussione, possono essere fatti in tantissimi e diversissimi modi. Aggiungo che a mio parere non è nemmeno obbligatorio che le modalità siano sempre per forza coerenti: basta saperlo.
Qulche settimana fa una importante missione archeologica italiana in un territorio di guerra del Medio Oriente ha reso noto di aver individuato mediante una delicatissima attività sistematica di archeologia di superficie nel giro di pochi anni di indagini (cito a braccio, mi perdonerete eventuali inesattezze) la bellezza di 500 siti archeologici su un'area di circa 3.000 km quadrati.
Io potrei dire che in un intervallo di tempo paragonabile dalle mie parti nel territorio di una sola provincia italiana su un territorio di poco più di 2.500 km quadrati abbiamo individuato, mappato e quasi sempre almeno parzialmente scavato un buon 1.000 siti archeologici, in relazione ad una normativa locale particolarmente attenta alla interferenza fra attività edilizie e patrimonio archeologico sepolto.
Ma è ovvio che non è la stessa cosa e che sarebbe ridicolo voler affermare che "siamo in vantaggio noi", se non per il rassicurante motivo di rallegrarsi che al momento da noi non ci sono guerre in corso (e che da noi per Legge Regionale la tutela archeologica si fa di pari passo con le trasformazioni urbanistiche del territorio).
 
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§Karl§
view post Posted on 6/11/2015, 16:06




Sono più di 800 al momento i potenziali siti individuati (ero lì). Probabilmente è anche diverso il territorio e la sua storia. Stiamo parlando del Kurdistan iracheno, parte dell'area è il pedemonte degli Zagros (e anche più in su per le grotte paleolitiche). Il modello insediamentale varia anche molto tra paleolitico, neolitico, bronzo, ferro, periodi più tardi ed età islamica.
 
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Curioso15
view post Posted on 27/3/2017, 22:42




L’Italia non possiede il 50% dell’intero PATRIMONIO CULTURALE del Pianeta , ma si può fare comunque un calcolo ?

Un calcolo, ovviamente approssimativo , lo si potrebbe fare ?
 
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view post Posted on 28/3/2017, 06:20

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C'era una vecchia discussione sull'argomento.
Ripartirei da lì.
Anzi forse non sarebbe male accorpare in una unica.

https://ostraka.forumfree.it/?t=71283043
 
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view post Posted on 28/3/2017, 10:49
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Fatto!
 
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8 replies since 24/8/2015, 16:42   11638 views
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