Ostraka - Forum di archeologia

Interpretazione iscrizione latina

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view post Posted on 21/8/2016, 18:38
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Mi interesserebbe un parere, in particolare di qualcuno che ha studiato epigrafia (io no, premetto) su un'iscrizione latina incisa una pietra tombale, o un altare. Ne avevo discusso su un forum francese (non quello del collegamento) ma mi è rimasto qualche dubbio.
Qui si trovano le foto:

http://forums.futura-sciences.com/archeolo...le-romaine.html

Questa è la mia interpretazione.
M
C MINV[CIVS] [SA]
TVR NINVS [...]
M MINVCIVS
CATVLLINVS SIBI
SIBI SVISQVE POSTERI[S]
[?] HSE
La M posta in cima all’iscrizione potrebbe essere un’abbreviazione di D(IS) M(ANIBUS) ‘Agli Dei Mani’ o di D(IS) M(ANIBUS) (SACRUM) ‘Consacrato agli Dei Mani’
HSE è un’abbreviazione per HOC SEPULTUS EST
Traduzione:
Agli Dei Mani
CAIO MINUCIO SATURNINO [...]
MARCO (?) MINUCIO CATULLINO PER SE’
PER SE’ E PER LA PROPRIA DISCENDENZA
[...] QUI E’ SEPOLTO
Manca, nell’iscrizione, un verbo come FECIT, AEDIFICAVIT, POSUIT. Forse è collocato nell’ultima riga davanti a HSE, ma l’iscrizione è molto degradata e non si capisce bene. I nomi dei due personaggi sono al caso nominativo, di conseguenza tutti e due hanno fatto costruire e incidere la pietra tombale? L’abbreviazione HSE sembra indicare un solo morto ma si tratta di una formula standardizzata. Dopo SATURNINUS potrebbe esserci stato un AC o un ET.
 
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view post Posted on 21/8/2016, 19:17
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Purtroppo, mi accorgo ora, che l'immagine dell'iscrizione non è più visibile. L'avevo salvata, vedrò di postarla.



 
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view post Posted on 23/8/2016, 21:11
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Nessun epigrafista latino? :cry:
 
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view post Posted on 11/12/2016, 13:47
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Riporto in auge, mi piacerebbe un parere.
 
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view post Posted on 3/11/2017, 15:20
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Ho scoperto che l'iscrizione è stata pubblicata nel Corpus Inscriptionum Latinarum VIII 17473:
D(is) M(anibus) [s(acrum)]
C(aius) Minuc[iu]s Sa-
turninus et
M(arcus) Minucius
Catullinus sibi
{sibi} suisq(ue) posteris
fec(erunt) h(ic) s(itus) e(st).
Apparentemente i due Minucii non si sono decisi tra "fecerunt" e "hic situs est" e, quindi, li hanno messi tutti e due...
Comunque, devo dire che, senza conoscere la pubblicazione, ero riuscito a ricostruire praticamente tutta l'iscrizione, salvo fec(erunt). che è la parte più degradata.
 
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view post Posted on 3/11/2017, 21:07

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Mmh, non so. Qualcosa non soddisfa proprio fino in fondo.
Soprattutto prenderei in considerazione di leggerci invece Catulli[a]nus che nel Kajanto come congnomen comunque c'è (pag. 110 e 250). Infatti senza integrare una "a" la lettera "i" è poco credibile sia come lettura (c'è un segno residuo in basso a destra che la farebbe sembrare ancora più "l" delle due "l" precedenti) sia soprattutto come spaziatura.

Sono invece d'accordo con la proposta di espungere uno dei due "sibi": un classico errore del lapicida nel riportare dalla carta alla pietra.

Inevitabile integrare la formula iniziale "DM[S]" per giustificare i nominativi.

Quanto invece alla formula finale non so cosa dire: la foto secondo me non permette di pronunciarsi.
 
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view post Posted on 3/11/2017, 22:46
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Potrebbe essere, in effetti. Per quanto riguarda la formula finale fec(erunt forse chi ha pubblicato l'iscrizione aveva una visione migliore.
 
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view post Posted on 8/11/2017, 08:46

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Anche sulla proposta di lettura suisq(ue) si potrebbe forse provare a ragionare ulteriormente.
A parte che io il trattino basso della Q proprio non riesco a vedercelo e a parte che forse forse mi sarei aspettato non "sibi suisque posteris" ma piuttosto "sibi, suis posteribusque" resta il fatto che la spaziatura sembra decisamente anomala, sia prima che dopo la presunta lettera Q.
 
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view post Posted on 8/11/2017, 19:07
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Perché posteribusque? L'ablativo plur. è posteris.
 
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view post Posted on 8/11/2017, 21:40

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Per guadagnare una posizione alta sui motori di ricerca, ovviamente :censored2.gif:
Posterisque, certo.
Il problema di come gira questa parte della formulazione è legato a cosa possiamo pensare di quella dell'ultima riga.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 07:27

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Sappiamo se qualcuno sul web ha già provato a raddrizzare digitalmente l'immagine per cercare di capire qualcosa di più riguardo a quel segno grafico molto spaziato, sembra una Q ma non ci giurerei, compreso fra le parole "suis" e "posteris"? Se non è stato ancora fatto, forse è un esperimento che si potrebbe tentare.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 14:52
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Questo è quel che sono riuscito a fare:

[IMG]58v43k[/IMG]
 
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view post Posted on 10/11/2017, 15:52
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ho copiato l'immagine grande che Ratapena ha inserito qui http://storiaepolitica.forumfree.it/?t=75010344 e l'ho "trattata" con un programma che permette di variare luminosità e contrasto, esaminandola con varie combinazioni.

Quanto riesco a leggere, anche nelle foto "normali" che ha inserito in questa discussione Ratapena e in quella "modificata" inserita da dceg, contrasta non poco con quanto riuscite a leggere voi.

Anzitutto, nella prima riga non vedo la D, solo un segno che potrebbe essere M, ma non è chiaro.

Nella seconda leggo C MINV che si potrebbe completare effettivamente in C MINV[CIVS], inserendo poi nella mancanza il [SA], per chiarire la riga seguente.

Nella terza leggo all'inizio una I, con un tratto rettilineo in testa a sx, quindi forse da leggere T, seguita da VRNINVS.

Nella quarta leggo CAIV seguito da I I I e da un ampio spazio bianco, dove sembra mancare una lettera, poi NVS SIBI.
L'interpretazione CATVLLINVS sembra essere la più probabile, ma in effetti la T e le due L sembrano delle I e resta da spiegare l'ampio spazio bianco tra CATVLLI e NVS, forse ha ragione LA nel proporre CATVLLI[A]NVS.

Nella quinta leggo SIBI, con la B molto erosa, SVIS , uno spazio bianco dove sembra mancare una lettera larga, O, altro spazio bianco dove sembra mancare una lettera, POSTERI[S?] ma della S finale non vedo traccia, perché dopo la I c'è subito il bordo, forse il lapicida aveva calcolato male la distanza e si è trovato nella necessità di omettere la S.
A Ratapena la O sembra una Q, ma non scorgo il trattino in basso e restano da spiegare i due spazi bianchi che isolano la lettera dal testo precedente e seguente. Mi sembra difficile leggere SVIS Q[VE], la Q sarebbe molto staccata e non vedo spazio sufficiente per poter inserire VE tra l'ipotetica Q e la P.

Infine, (non riesco a capire di che lettera/segno si possa trattare, sembra una L rovesciata) I C, poi uno spazio bianco molto ampio, quindi H, spazio, S, spazio, I.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 17:59

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Bella elaborazione, non avrei sperato tanto.

CITAZIONE (Usékar @ 10/11/2017, 15:52) 
( . . . )
POSTERI[S?] ma della S finale non vedo traccia, perché dopo la I c'è subito il bordo, forse il lapicida aveva calcolato male la distanza e si è trovato nella necessità di omettere la S.

Ma sì, non ha tanta importanza leggere posteris oppure posteri(s) anzi che posteri[s] (e già che ci sono ci metterei anche posteri//s perché ho come l'impressione che la lettera S possa magari essere finita fuori dallo specchio epigrafico, girando sulla cornice) la sostanza non cambia. La questione è che a me suonerebbe assai meglio se il -que fosse lì di seguito e non prima. Io ad un certo punto avevo addirittura pensato ad una parola differente invece di posteris, ma è un ragionamento fuori luogo fra me e me che fra ripensamenti e correzioni del mio messaggio mi ha fatto scrivere strafalcioni qualche post fa: in realtà quello che c'è sulla pietra è evidente. Il problema semmai potrebbe stare nella presunta Q, e in questo il ragionamento sulle spaziature potrebbe essere dirimente.


CITAZIONE (Usékar @ 10/11/2017, 15:52) 
( . . . )
A Ratapena la O sembra una Q, ma non scorgo il trattino in basso e restano da spiegare i due spazi bianchi che isolano la lettera dal testo precedente e seguente. Mi sembra difficile leggere SVIS Q[VE], la Q sarebbe molto staccata e non vedo spazio sufficiente per poter inserire VE tra l'ipotetica Q e la P.

Io ho il sospetto che non sia una Q. Secondo me qui c'è un altro errore del lapicida, che in questo punto potrebbe addirittura essere andato nel panico, come se non riuscisse ad interpretare la bozza di testo da trasferire sulla pietra. Potrebbe aver inciso un segno senza senso, ma simile a qualcosa di preciso che vedeva nella bozza (magari pensando che se gli avessero poi fatto osservazione avrebbe potuto usare lo spazio per aggiustare meglio).


CITAZIONE (Usékar @ 10/11/2017, 15:52) 
( . . . )
Infine, (non riesco a capire di che lettera/segno si possa trattare, sembra una L rovesciata) I C, poi uno spazio bianco molto ampio, quindi H, spazio, S, spazio, I.

Sull'ultima riga decisamente mi arrendo: persino il bel raddrizzamento fotografico non sembra aiutare.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 18:20
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Sarebbe interessante sapere chi ha inserito e trascritto l'iscrizione nel Corpus Inscriptionum Latinarum VIII 17473. Ho tratto la notizia, e la resa, dal forum francese su cui era stata inserita la discussione, ma non vi era menzionato l'autore.
 
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80 replies since 21/8/2016, 18:38   787 views
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