Ostraka - Forum di archeologia

Heraion di Samo

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view post Posted on 17/9/2016, 09:42
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CITAZIONE (dceg @ 16/9/2016, 20:55) 
Credo che il passaggio dalla navata doppia a quella singola implichi un progresso decisivo delle tecniche costruttive. Mentre i sostegni centrali scaricano il peso direttamente sul terreno, una campata come necessario per la navata unica produce carichi e spinte diversi sulle pareti o sostegni laterali certamente più difficili da controllare.

E' una spiegazione logica... Oggi!
Ma ci stiamo dimenticando qualche millennio di capanne neolitiche: sono certo che una ricerca accurata in questo ambito ci mostrerebbe qualche esempio di abitazioni con doppia fila di colonne di sostegno o addirittura senza alcun sostegno centrale http://ambientecultura.it/territorio/alba/...-del-neolitico/. D'altronde le costruzioni in muratura erano già ampiamente diffuse in Anatolia e perfino a Creta (Cnosso, Festo, ...). E' da lì che i Greci hanno imparato.
Quindi benché la tua spiegazione sia ingegneristicamente corretta e plausibile, mi appare ancora necessaria ma non sufficiente.
Proviamo a fare un passo in più. Proviamo a coinvolgere l'antropologia religiosa, la paletnologia, la mitologia comparata e tutte quelle discipline che ci permettono di considerare l'Uomo e le sue opere (in qualunque tempo) come il frutto del suo passato e come il seme del suo futuro.
Ok, sto scivolando nell'epistemologia. Mi fermo qui.
 
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view post Posted on 17/9/2016, 11:02
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CITAZIONE (Righel @ 17/9/2016, 09:42) 
CITAZIONE
Secondo tutti quelli che hanno tentato di dare una collocazione al simulacro della divinità all'interno del tempio primitivo, quello a 2 navate divise da una fila di colonne di legno, il simulacro, statua o betilo che fosse, non era collocato centralmente, cosa che lo avrebbe nascosto alla vista di quanti erano al di fuori dell'edificio, bensì asimmetricamente in fondo ad una delle 2 navate.

Perché si deve sempre partire dalla convinzione che i "primitivi" siano stati tutti cretini?

Infatti, proprio su questo si basa la mia convinzione che nello studiare l'iconografia e le incisioni impresse sulle giade, mio hobby quasi lavoro per il tempo che ad esso dedico, molto spesso si trascurino segni apparentemente privi di senso.
Incidere una pietra così dura costava molto tempo, e forse ne avevano a iosa, ma soprattutto molta fatica e grande abilità tecnica, quindi secondo me nessun segno inciso è privo di significato.
Condivido quindi le tue considerazioni a proposito della struttura ad ambiente unico diviso in 2 da una fila di colonne che non avrebbe permesso di vedere il simulacro di una divinità, posto nel mezzo proprio dietro la fila di colonne, soprattutto se il primo simulacro fosse stato il tronco di un albero, come ipotizzato: quand'anche fosse stato visibile perché posto asimmetricamente in una delle due navate laterali, si sarebbe confuso con le colonne
CITAZIONE
non si sprecano tante risorse umane, economiche e politiche per costruire un tempio sbagliato

CITAZIONE
CITAZIONE
Righel, va meglio? La schiena, intendo...

No, non va meglio. Né potrebbe, visto che dopo un anno e mezzo sono ancora privo di una diagnosi attendibile.
Però sto imparando a conviverci.

Mmmmh, ne so qualcosa, ho iniziato ad avere problemi alla colonna vertebrale quasi 50 anni fa... però, almeno io ho una diagnosi precisa e posso praticare esercizi "ginnici" che mi aiutano molto a conviverci

Preciso perché secondo me il simulacro si sarebbe confuso con le colonne.
Le misure da tutti accettate del primo Ekatompedon sono di 100x20 piedi, cioè 32x6.5 mt.
Considerato lo spazio occupato dalle colonne centrali, ciascuna navata sarebbe larga al massimo 3mt.
Allora come si sarebbe potuto distinguere bene un tronco d'albero (ma anche una statua, lignea o marmorea che fosse) in fondo ad un budello di 32x3 mt, visto da una ulteriore distanza, diciamo quindi da 50mt in tutto? Considerando poi che chi stava fuori dal tempio era in piena luce, mentre il dio stava in fondo a un andito che doveva essere molto più in ombra?
 
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view post Posted on 17/9/2016, 12:03
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CITAZIONE (Usékar @ 17/9/2016, 09:02) 
Le popolazioni centro-messicane e i Maya costruivano templi bi/trigemini ben separati, sulla piattaforma di una piramide o ai lati di una piazza.

Lo so, non ho dimenticato le tue spiegazioni sui "gemelli" americani. :rolleyes: Ma naturalmente potremmo riferici ache agli Asvin indù. Comunque templi multi-dei sono presenti ovunque, anche in Italia, sia nel mondo romano che in quello osco od etrusco. Pensa ai templi di tipo tuscanico, che sono più larghi che profondi. Perché?
CITAZIONE
Nel caso dell'Heraion di Samo la tua ipotesi prevede l'esistenza di 2 altari all'esterno della fronte del tempio: ce ne sono tracce?

Non ne ho idea e comunque non sono nelle condizioni di poter effettuare lunghe ricerche sui testi in mio possesso (come preferirei) o sul web, come sai. Devo basarmi fondamentalmente sulla mia memoria.
Però dobbiamo considerare che se l'ara fosse stata costruita utilizzando materiali "pregiati", cioè di facile ed economico riutilizzo, in qualche fase temporanea di abbandono dell'uso della struttura... beh, tutto il mondo è paese :sick:. Ma qualche traccia, anche minima, dovrebbe essere sopravvissuta. Poi bisogna tenere in considerazione anche i templi che presentano un altare solo ma decentrato. Mi viene in mente quello di Iside a Pompei... molto più tardo, certo, ma che ho sottomano in questo periodo perché mi è stata richiesta una ricerca specifica dall'egittologa del MANN.
Mal di schiena o no, come si fa a dire di no a un'amica di vecchia data? Un'amica che tanti anni fa si prese la briga di controllare, prima della stampa, se i nomi che avevo utilizzato in un saggio-romanzo sulla VI Dinastia fossero effettivamente in uso in quel luogo e a quell'epoca.
CITAZIONE
L'ipotesi comunemente e concordemente accettata e cioè che si sia trattato sin dal principio di un heraion, un luogo di culto dedicato alla sola Hera/Grande Madre, potrebbe aver portato a trascurare indizi in merito?

Forse sì. Ma era veramente Hera? Intendo dire: la stessa Hera che la tradizione mitologica greca ci ha consegnato? Questo forse non lo sapremo mai.
CITAZIONE
E l'orientamento ha a che vedere con questo?

Già... e con questo doverosamente devo rispondere anche a dceg.
Pensate che mi sia preso la briga, in passato, di analizzare un centinaio e più di templi della cultura greca solo per curiosità?
Se lo pensate avete parzialmente ragione: la curiosità è la mia compagna di cammino da quasi 77 anni a questa parte. Ma non è fine a se stessa.
Tempo fa iniziai questa ricerca per vedere se quegli orientamenti potessero avere una finalità astronomico-economica (come ho già dimostrato per i templi degli osco-sanniti). I dati di cui dispongo sono sufficienti ma non li ancora elaborati completamente. Per questo ho risposto a dceg che era troppo presto.
Spero di farcela in tempo per questa vita ;) .

CITAZIONE (Usékar @ 17/9/2016, 12:02) 
Infatti, proprio su questo si basa la mia convinzione che nello studiare l'iconografia e le incisioni impresse sulle giade, mio hobby quasi lavoro per il tempo che ad esso dedico, molto spesso si trascurino segni apparentemente privi di senso.
Incidere una pietra così dura costava molto tempo, e forse ne avevano a iosa, ma soprattutto molta fatica e grande abilità tecnica, quindi secondo me nessun segno inciso è privo di significato.

Ne convengo. La ricerca deve essere multidisciplinare, come ho già avuto occasione di scrivere.
CITAZIONE
Preciso perché secondo me il simulacro si sarebbe confuso con le colonne.
Le misure da tutti accettate del primo Ekatompedon sono di 100x20 piedi, cioè 32x6.5 mt.
Considerato lo spazio occupato dalle colonne centrali, ciascuna navata sarebbe larga al massimo 3mt.
Allora come si sarebbe potuto distinguere bene un tronco d'albero (ma anche una statua, lignea o marmorea che fosse) in fondo ad un budello di 32x3 mt, visto da una ulteriore distanza, diciamo quindi da 50mt in tutto? Considerando poi che chi stava fuori dal tempio era in piena luce, mentre il dio stava in fondo a un andito che doveva essere molto più in ombra?

Giusta osservazione. Anche di questa bisogna tener conto.
 
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CITAZIONE (Righel @ 17/9/2016, 13:03) 
Lo so, non ho dimenticato le tue spiegazioni sui "gemelli" americani. :rolleyes: Ma naturalmente potremmo riferici ache agli Asvin indù. Comunque templi multi-dei sono presenti ovunque, anche in Italia, sia nel mondo romano che in quello osco od etrusco. Pensa ai templi di tipo tuscanico, che sono più larghi che profondi. Perché?

Nel caso centro-messicano, non di gemelli si trattava bensì di duali, cioè i due aspetti opposti della medesima divinità.
Dei templi di tipo tuscanico so niente, andrò a leggermi qualcosa, anch'io sono curioso.

CITAZIONE (Righel @ 17/9/2016, 13:03) 
se l'ara fosse stata costruita utilizzando materiali "pregiati", cioè di facile ed economico riutilizzo, in qualche fase temporanea di abbandono dell'uso della struttura... beh, tutto il mondo è paese :sick:. Ma qualche traccia, anche minima, dovrebbe essere sopravvissuta.

Nei lavori che ho letto in questi giorni sul web, non se ne parla proprio. Per questo, ho accennato al fatto che se si ragiona sempre e solo tenendo a mente l'idea che si sia trattato di un tempio dedicato a una unica divinità, possono essere sfuggiti o essere stati "trascurati" indizi che portano in una direzione diversa.

CITAZIONE (Righel @ 17/9/2016, 13:03) 
Ma era veramente Hera? Intendo dire: la stessa Hera ? Questo forse non lo sapremo mai.

Per quanto riguarda l'Ekatompedon, tutti gli autori che ho letto, a cominciare da chi ha scritto il lemma della Treccani, concordano sul fatto che fosse dedicato all'Hera "che la tradizione mitologica greca ci ha consegnato".
Scrivono che tale culto era iniziato ben prima dell'erezione del tempio, perché sotto l'albero che sorgeva in quel preciso luogo sarebbe nata la dea. E il tronco di quell'albero sarebbe stato il simulacro che veniva conservato all'interno dell'Ekatompedon, appunto in fondo al "budello".
Poi, aggiungo io, la natura fece il suo corso: i coleotteri xilofagi (anobidi, scolitidi, cerambicidi, lucanidi, scarabeidi, dermestidi...) avrebbero ridotto il tronco molto male e l'alluvione avrebbe fatto il resto.
Per questo nel nuovo tempio fu necessario collocare una statua, che inizialmente sarebbe stata lignea, "opera di Skelmis o Smilis di Egina, che aveva rappresentato la dea in una figura lignea da vestirsi, di cui è tramandata forse l'effigie da monete dell'isola", riporto dalla Treccani. Immagino che anche la statua lignea subì le ingiurie del tempo e così fu sostituita da una in pietra.

CITAZIONE (Righel @ 17/9/2016, 13:03) 
CITAZIONE
E l'orientamento ha a che vedere con questo?

Già... e con questo doverosamente devo rispondere anche a dceg.
Pensate che mi sia preso la briga, in passato, di analizzare un centinaio e più di templi della cultura greca solo per curiosità?
Se lo pensate avete parzialmente ragione: la curiosità è la mia compagna di cammino da quasi 77 anni a questa parte. Ma non è fine a se stessa.
Tempo fa iniziai questa ricerca per vedere se quegli orientamenti potessero avere una finalità astronomico-economica (come ho già dimostrato per i templi degli osco-sanniti). I dati di cui dispongo sono sufficienti ma non li ancora elaborati completamente. Per questo ho risposto a dceg che era troppo presto.
Spero di farcela in tempo per questa vita ;) .

CITAZIONE (Usékar @ 17/9/2016, 12:02) 
Infatti, proprio su questo si basa la mia convinzione che nello studiare l'iconografia e le incisioni impresse sulle giade, mio hobby quasi lavoro per il tempo che ad esso dedico, molto spesso si trascurino segni apparentemente privi di senso.
Incidere una pietra così dura costava molto tempo, e forse ne avevano a iosa, ma soprattutto molta fatica e grande abilità tecnica, quindi secondo me nessun segno inciso è privo di significato.

Ne convengo. La ricerca deve essere multidisciplinare, come ho già avuto occasione di scrivere.
CITAZIONE
Preciso perché secondo me il simulacro si sarebbe confuso con le colonne.
Le misure da tutti accettate del primo Ekatompedon sono di 100x20 piedi, cioè 32x6.5 mt.
Considerato lo spazio occupato dalle colonne centrali, ciascuna navata sarebbe larga al massimo 3mt.
Allora come si sarebbe potuto distinguere bene un tronco d'albero (ma anche una statua, lignea o marmorea che fosse) in fondo ad un budello di 32x3 mt, visto da una ulteriore distanza, diciamo quindi da 50mt in tutto? Considerando poi che chi stava fuori dal tempio era in piena luce, mentre il dio stava in fondo a un andito che doveva essere molto più in ombra?

Giusta osservazione. Anche di questa bisogna tener conto.

Butto lì.
Corridoio lungo e stretto, dunque poco o nulla illuminato, orientato in maniera precisa, il tronco spoglio di un albero o una statua, magari 2 laggiù in fondo... non è che il/i simulacro/i fosse/ro sempre poco o nulla visibile/i dall'esterno e in particolari, molto particolari giorni dell'anno un raggio di luce, solare o lunare, lo/li illuminasse direttamente? La cosa si verifica in numerosi monumenti megalitici, in Sardegna e a Carnac, per esempio, sia ad opera della luce solare che di quella lunare (anche se in questo caso si tratta di pozzi in cui la luce penetra verticalmente)
 
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view post Posted on 17/9/2016, 19:13
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CITAZIONE (Usékar @ 17/9/2016, 15:18) 
Butto lì.
Corridoio lungo e stretto, dunque poco o nulla illuminato, orientato in maniera precisa, il tronco spoglio di un albero o una statua, magari 2 laggiù in fondo... non è che il/i simulacro/i fosse/ro sempre poco o nulla visibile/i dall'esterno e in particolari, molto particolari giorni dell'anno un raggio di luce, solare o lunare, lo/li illuminasse direttamente? La cosa si verifica in numerosi monumenti megalitici, in Sardegna e a Carnac, per esempio, sia ad opera della luce solare che di quella lunare (anche se in questo caso si tratta di pozzi in cui la luce penetra verticalmente)

E' possibile. Il tempio ha un orientamento di 78° quindi ci sono sicuramente due giorni dell'anno in cui il Sole può penetrare al suo interno, se il tempio non poggia su di un declivio con l'apertura verso il basso, ma questo sarebbe altamente improbabile. Si può calcolare, volendo, senza particolari difficoltà. Ma che cosa ce ne faremmo di due date se non conosciamo il calendario delle festività locali in quel periodo?
Per la Luna la questione è più complessa e, a mio parere, assai poco probabile: i suoi movimenti sono molto complessi e in pochi casi (lunistizi maggiori o minori) possono essere utilizzati per definire una data.
Lasciamo perdere, per ora, il caso del pozzo di Paulolatino in Sardegna, che ho avuto occasione di visitare una trentina d'anni or sono: sono molto perplesso sulla possibilità che la luce della Luna possa entrare "verticalmente" in esso.
Si potrebbe infine pensare alla visibilità della levata eliaca di qualche stella particolarmente luminosa. Anche questo si può calcolare, ma bisogna decidere a quale epoca riferirsi: il cielo profondo cambia la sua posizione nel corso dei secoli a causa della precessione degli equinozi.
 
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view post Posted on 22/9/2016, 10:08
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Sono deluso :( .
Mi aspettavo che qualcuno commentasse una frase "civetta" che avevo inserito nel messaggio precedente:
CITAZIONE
Si può calcolare, volendo, senza particolari difficoltà. Ma che cosa ce ne faremmo di due date se non conosciamo il calendario delle festività locali in quel periodo?

Avevo già accennato al concetto di "pensiero laterale", ma evidentemente senza effetto.
Perché non provare a capovolgere il problema?
E' vero che non conosciamo il calendario delle festività locali in quel luogo e in quel periodo ma, come ho scritto, è possibile calcolare le date. Perché non cercare fra le festività greche classiche qualcuna che si svolga in periodi analoghi? Chissà che non si sia tramandata fino all'epoca ellenistica!
Ultimo tentativo: vi fornisco le date.
La luce del Sole entrava nell'Heraion, e probabilmente lo illuminava fino in fondo, all'alba del 28 Agosto e del 22 Marzo.
Il calcolo è stato eseguito "ipotizzando" l'anno 900 a.C. (calendario giuliano) ma una differenza di qualche secolo in più o in meno potrebbe modificare solo l'orario, e di poco... molto poco.
Non faccio domande, non ipotizzo soluzioni.
Aspetto solo che qualcuno ci ragioni su: è una sfida. Chi la raccoglie?
 
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view post Posted on 17/3/2019, 21:44
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Mmmmh, Righel, immagino tu sia rimasto deluso dal fatto che nessuno abbia buttato lì una ipotesi qualsiasi. E ci voleva una breve e sciocca polemica sollevata in un'altra discussione, iniziata 2 anni e mezzo dopo la "sospensione" di questa, perché mi venisse in mente di rileggerla e avanzare una interpretazione.

Beh, per il 22 marzo posso pensare all'equinozio di primavera: non ho idea di quando si verificasse nel 900 a.C., sono passati quasi 30 secoli, quest'anno leggo si verificherà fra 3 giorni, cioè il 20 marzo.
Forse in quel momento aveva luogo la processione detta Tonaia, che viene interpretata come propiziatoria di nuova vegetazione e fertilità: la statua della dea veniva portata al fiume Imbrasos e immersa nelle sue acque, presumo per un bagno lustrale.

Per il 28 agosto non mi viene in mente alcunché che riguardi fenomeni astronomici ciclici, anche la "pioggia" delle Perseidi mi sembra troppo lontana dal 28, almeno attualmente.
Ci sono antiche feste che cadevano in quella data? Forse l'altra festività di Samo, chiamata Heraia, che celebrava il matrimonio di Hera, come pare abbia scritto Varrone (citato da Lattanzio)?
 
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view post Posted on 21/3/2019, 17:25
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CITAZIONE (Usékar @ 17/3/2019, 21:44) 
Mmmmh, Righel, immagino tu sia rimasto deluso dal fatto che nessuno abbia buttato lì una ipotesi qualsiasi. E ci voleva una breve e sciocca polemica sollevata in un'altra discussione, iniziata 2 anni e mezzo dopo la "sospensione" di questa, perché mi venisse in mente di rileggerla e avanzare una interpretazione.

Non faccio commenti su questa polemica.
Dico solo che non la condivido e che mi auguro che Francesco Leopardi ci segua qui, in modo da ottenere, se possibile, esaustive risposte alla sua legittima curiosità.
CITAZIONE
Beh, per il 22 marzo posso pensare all'equinozio di primavera: non ho idea di quando si verificasse nel 900 a.C., sono passati quasi 30 secoli, quest'anno leggo si verificherà fra 3 giorni, cioè il 20 marzo.

Nel 900 a.C. (anno -899, in astronomia) l'equinozio di primavera si è verificato il 29 marzo alle


CITAZIONE (Usékar @ 17/3/2019, 21:44) 
Forse in quel momento aveva luogo la processione detta Tonaia, che viene interpretata come propiziatoria di nuova vegetazione e fertilità: la statua della dea veniva portata al fiume Imbrasos e immersa nelle sue acque, presumo per un bagno lustrale.

Per il 28 agosto non mi viene in mente alcunché che riguardi fenomeni astronomici ciclici, anche la "pioggia" delle Perseidi mi sembra troppo lontana dal 28, almeno attualmente.
Ci sono antiche feste che cadevano in quella data? Forse l'altra festività di Samo, chiamata Heraia, che celebrava il matrimonio di Hera, come pare abbia scritto Varrone (citato da Lattanzio)?


Edited by Usékar - 21/3/2019, 18:03
 
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Hai dimenticato qualcosa... :shifty:
 
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CITAZIONE (Usékar @ 17/3/2019, 21:44) 
Mmmmh, Righel, immagino tu sia rimasto deluso dal fatto che nessuno abbia buttato lì una ipotesi qualsiasi. E ci voleva una breve e sciocca polemica sollevata in un'altra discussione, iniziata 2 anni e mezzo dopo la "sospensione" di questa, perché mi venisse in mente di rileggerla e avanzare una interpretazione.

Non faccio commenti su questa polemica.
Dico solo che non la condivido e che mi auguro che Francesco Leopardi ci segua qui, in modo da ottenere, se possibile, esaustive risposte alla sua legittima curiosità.
CITAZIONE
Beh, per il 22 marzo posso pensare all'equinozio di primavera: non ho idea di quando si verificasse nel 900 a.C., sono passati quasi 30 secoli, quest'anno leggo si verificherà fra 3 giorni, cioè il 20 marzo.

Nel 900 a.C. (anno -899, in astronomia) l'equinozio di primavera si è verificato il 29 marzo alle 20:51. Ne possiamo dedurre che per almeno un secolo prima o dopo lo stesso equinozio si sia verificato tra il 28 e il 30 marzo: dipende dall'orario perché l'equinozio è un istante.
Siamo troppo lontani dalla data del 22 marzo, ma almeno ci hai provato! ;)
CITAZIONE
Forse in quel momento aveva luogo la processione detta Tonaia, che viene interpretata come propiziatoria di nuova vegetazione e fertilità: la statua della dea veniva portata al fiume Imbrasos e immersa nelle sue acque, presumo per un bagno lustrale.

Delle Tonaia (o Tonee) non so la data, ma solo che erano celebrate in onore di Atena.
Ma si era già sviluppato il culto di Atena a quell'epoca?
CITAZIONE
Per il 28 agosto non mi viene in mente alcunché che riguardi fenomeni astronomici ciclici, anche la "pioggia" delle Perseidi mi sembra troppo lontana dal 28, almeno attualmente.

Le Perseidi sono generate da frammenti della cometa 109P/Swift-Tuttle che ora è una cometa periodica ma non sappiamo quando sia stata catturata in un'orbita solare. Il più antico riferimento che io conosca risale al primo secolo d. C. Può darsi che nella dark age non esistessero ancora.
Comunque ritengo improbabile che i proto-Greci divinizzassero uno sciame meteorico. Al massimo ne avrebbero avuto paura, come per le comete e le eclissi solari.
CITAZIONE
Ci sono antiche feste che cadevano in quella data? Forse l'altra festività di Samo, chiamata Heraia, che celebrava il matrimonio di Hera, come pare abbia scritto Varrone (citato da Lattanzio)?

Nemmeno delle Heraia (o Eree) so molto; mi pare però che venissero celebrate il secondo anno di ogni olimpiade, le quali cominciano dal 776 a.C.
Troppo presto per le nostre esigenze.
Non ci siamo ancora.

Boh!?... Non so perché la prima volta mi è venuta fuori solo la prima parte della risposta.
Chiedo scusa e vi rimando alla successiva.
 
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view post Posted on 21/3/2019, 20:46
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Per le Tonaia/Toneia/Tonee, ho trovato parecchi lavori che citano la celebrazione a Samo di una festa con questo nome, in onore di Hera, che si svolgeva con le modalità che ho descritto: la statua di legno veniva portata in processione fino al fiume Imbrasos, immersa nelle sue acque e poi accuratamente asciugata e rivestita di rami di una erba chiamata lygos, cioè l'agnocasto.

Si sarebbe trattato della rievocazione delle nozze tra Zeus ed Hera, v. per es. VII Statues Enchaineés in Thesaurus Cultus Et Rituum Antiquorum, vol. II

Secondo quest'altro lavoro, www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10361/1/Sassu.pdf
pag. 247 e sgg., nell'Heraion di Samo sarebbero attestati culti relativi ad almeno 4 divinità, Hera, Zeus, Hermes e Afrodite e poi una non ben identificata Euagghellis. Inoltre vengono citate sia le Heraia che le Tonaia/Tenaia, anche se non vengono specificati nè i tratti relativi alle cerimonie nè il periodo dell'anno nel quale si svolgevano


Come ben sai, non sono un esperto in materia, mi devo affidare a quanto trovo sul web...
 
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view post Posted on 22/3/2019, 10:53
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CITAZIONE (Usékar @ 21/3/2019, 20:46) 
Secondo quest'altro lavoro, www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10361/1/Sassu.pdf
pag. 247 e sgg., nell'Heraion di Samo sarebbero attestati culti relativi ad almeno 4 divinità, Hera, Zeus, Hermes e Afrodite e poi una non ben identificata Euagghellis. Inoltre vengono citate sia le Heraia che le Tonaia/Tenaia, anche se non vengono specificati nè i tratti relativi alle cerimonie nè il periodo dell'anno nel quale si svolgevano

E qui sorgono i primi problemi.
La Sassu allude ad altre due costruzioni che chiama "Nordbau" e Südbau", termini che non conosco ma grattando fra le scarse reminiscenze del mio tedesco posso immaginare che qual "bau" faccia riferimento al termine "Baum", albero. Albero del nord e albero del sud, però, non mi sembrano adatti alla situazione. Allora mi è venuto in mente "Bauten", edifici, quindi Edificio settentrionale ed Edificio meridionale.
OK, tuttavia non mi sembra linguisticamente corretto, visto che (a memoria) mi pare che Bauten sia un pluralia tantum.
Qui necessita il dotto intervento di dceg.

Andiamo avanti.
Dalla Sassu si trae l'impressione che le divinità Hera, Zeus, Afrodite, Hermes e la misteriosa Euaggellis fossero già codificate con tutte le loro caratteristiche e i loro nomi fin dall'VIII / VII secolo a.C.
Capisco Zeus, derivato dal precedente indo-europeo Dyauş, ma non mi spiego gli altri.
Ho interpretato male io?
C'è (o c'è stato) in questo forum un esperto di mitologia greca? e se c'è (o c'è stato) è possibile raggiungerlo?
Lo chiedo perché la faccenda mi interessa particolarmente.

Infine (per ora :rolleyes: )
La migliore rappresentazione dell'area sacra che sono riuscito a trovare è questa:
www.samosin.gr/wp-content/uploads/...ground_plan.jpg
dove però l'hecatompedon 1 è raffigurato al n.3 m non compare nella planimetria generale proposta dalla Sassu, mentre spicca nettamente il tempio principale (n.1) con un numero pari di colonne nella parte frontale della peristasi.

All'indirizzo citato è presente (a fine pagina) un video con la ricostruzione di un tempio che probabilmente è di fantasia, con nove colonne ma periptero.
CITAZIONE
Come ben sai, non sono un esperto in materia, mi devo affidare a quanto trovo sul web...

A chi lo dici !!!
Ma che fine ha fatto Perseo87?
 
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Purtroppo, Perseo è impegnatissimo con iniziative nella sua città natale e con i suoi incarichi a progetto c/o Uffizi... vedo di contattarlo
 
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Nordbau = costruzione, edificio settentrionale
Südbau = id. meridionale
 
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Nordbau e Südbau sono le denominazioni con le quali vengono indicati rispettivamente l'edificio nord e l'edificio sud, vedi questo indice sotto la voce Heraion, alla destra https://books.google.it/books?id=5fSXW4Xam...nordbau&f=false

Poi guarda qui, tesi della Sassu, pag. 267 Nordbau e pag. 268 Südbau
http://padis.uniroma1.it/bitstream/10805/2...initiva%203.pdf

Ho appena contattato Perseo, in qs momento è occupato, cercherà di farsi vivo nel pomeriggio.
 
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59 replies since 15/9/2016, 08:49   1357 views
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