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| Mi perdonerete la schematicità, ma sono di corsa.
Sono piuttosto sicuro del fatto che nella scultura romanica ci siano un numero non illimitato di soggetti che ritornano sempre con iconografie tendenzialmente costanti, praticamente come se seguissero dei "cartoni" che circolavano bellamente su e giù fra Italia e Francia (e oltre, per esempio Spagna pirenaica).
Non so citare a memoria ma assolutamente esistono degli studi specifici a riguardo (e nemmeno solo tanto recenti, è un filone della storia dell'arte piuttosto tradizionale).
Gli ignudi, come è stato già suggerito, li vedrei bene come Adamo e Noè. Ma cercando accuratamente si potrebbero credo trovare dei confronti più precisi in altri complessi di simile orizzonte cronologico (senza andare genericamente in ambiti storico-artistici diversi).
L'altra figura al momento mi sfugge, ma sono convinto che non sia generica: è palesemente una allusione ad un personaggio preciso. Focalizzerei sull'oggetto che ha in una mano e sul gesto molto particolare che sta facendo con l'altra. Non è detto che stia per forza offrendo qualcosa, potrebbe semplicemente portarlo, potrebbe essere un attributo iconografico, un richiamo simbolico alla sua storia anche non necessariamente collegato al gesto di offrire. Comunque se qualcuno mi dicesse Melchisedec non mi impressionerei, ma tutto sta andare a trovare un buon repertorio di iconografia scultorea romanica.
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