| Lato Nord, colonna 15 dici? Mmh, non sono molto d'accordo.
Certo che -a maggior ragione disponendo di uno strumento online del genere- sarebbe molto opportuno cercare dove possano essere nel complesso architettonico -se ve ne sono- capitelli con lo stesso stile e magari con qualche argomento per proporre di riconoscere addirittura una mano simile (con la complicazione che noi qui su questo Forum non conosciamo il meccanismo di commessa per quel contesto non possiamo prevedere a priori se la stessa mano possa corrispondere o meno a stili differenti in conseguenza della imposizione di un cartone preciso da parte del Committente, che tra l'altro nemmeno abbiamo idea se fosse uno o tanti . Però intanto ci andrei molto, molto piano a parlare di maestri e di aiutanti finché non fosse chiaro anche lo schema organizzativo e di commessa di quell'antico cantiere (e magari anche l'excursus cronologico complessivo, perché è evidente che alcuni capitelli seguono una moda più antica ed altri più moderna, alcuni una maggiore idealizzazione fantastica, altri una cura nella rappresentazione naturalistica, ma queste cose capitano nel Romanico, chissà se qui riflettono anche distinzioni cronologiche oppure no). Cautela! Io qui onestamente una speciale relazione fra i due capitelli in esame come mia prima impressione non ce la vedo. Sì, c'è in comune lo schema dell'inserimento delle immagini entro un intrico vegetale, ma è proprio pochino, anche perché -che io sappia- non è una grande particolarità nella miniature, nei mosaici e in parte nelle sculture di questo periodo. Dal confronto a me sembrano al contrario prevalere gli aspetti di forte distinzione fra i due manufatti , sia nella resa dei dettagli minuti (quasi da scultura minore Milledue), sia soprattutto nel coraggio quanto a gestione dei sottosquadri, che caratterizzano il capitello 15 lato Nord rispetto al 2 lato Est del quale parlavamo prima.
Se vuoi fare il lodevole lavorone di scorrere gli altri capitelli del chiostro alla ricerca di confronti, secondo me dovresti prima scriverti su un pezzo di carta (a tuo personale uso e anche da correggere volendo strada facendo, ma che poi potrebbe diventare una bella nota metodologica al tuo lavoro) quali sono gli aspetti che, alla luce della tua conoscenza della storia dell'arte di quel periodo, ritieni significativi: la gestione del minore o maggiore rilievo, fino al sottosquadro? il maggiore o minore uso di ritocchi minuti sulla superficie finale? più a trapano o più a scalpello? il modo particolare di risolvere qualche difficoltà ricorrente, gli occhi per esempio? l'eventuale presenza o meno di tracce di finiture o piccole applicazioni metalliche, a piombo per esempio? etc. etc.
Anche il giudizio di artigianalità (in senso di minor levatura artistica) lo terrei per il momento sotto chiave: non sappiamo ancora abbastanza e alla fine del nostro ragionamento potremmo dover decidere che in realtà erano molte maestranze e tutte ugualmente artigiane, esecutrici di modelli iconografici selezionati da altri. Non sto affermando sin d'ora che sia così per forza, ma lo vedo come uno dei possibili esiti del tuo studio, rispetto al quale ancora servono argomenti a favore o contrari.
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