Ostraka - Forum di archeologia

Cin: cannabis in una sepoltura di 2500 anni fa

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view post Posted on 23/10/2016, 07:31
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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In un'oasi della depressione del bacino del Turfan, o Turpan come si legge nell'articolo, situata nello Xinjiang Uyghur, attualmente regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese anche se non ha mai fatto parte della Cina propriamente detta, è venuta alla luce una interessante sepoltura, che testimonia nella regione l'utilizzo della cannabis almeno da 2500 anni
http://news.nationalgeographic.com/2016/10...tm_rd=694686279

Dato che su 240 sepolture finora indagate, solo in questa erano presenti piante di cannabis, tra l'altro disposte in maniera molto particolare, mi vien da pensare che l'utilizzo della marijuana in quella società fosse riservato ad individui particolari, forse shamani/sacerdoti/indovini.
 
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view post Posted on 23/10/2016, 11:36
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Grazie della segnalazione! Scorrendo rapidamente l'articolo ho visto che si tratta d'un uindividuo dalle caratteristiche caucasiche.

Che ci fssero scopi rituali è non improvabile, in diverse culture sostanze psicotrope sono usate a scopi religiosi, cultuali e via dicendo, dall'ammanita muscaria dei vichinghi all'uso della mescalina e peyotl nelle culture pre (e post-)colombiane.
 
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view post Posted on 23/10/2016, 18:33
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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CITAZIONE (dceg @ 23/10/2016, 12:36) 
Grazie della segnalazione! Scorrendo rapidamente l'articolo ho visto che si tratta d'un uindividuo dalle caratteristiche caucasiche.

Se non erro è la zona in cui erano stanziati i Tocari .
 
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view post Posted on 23/10/2016, 19:30
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 23/10/2016, 12:36) 
all'uso della mescalina e peyotl nelle culture pre (e post-)colombiane.

I Maya praticavano anche l'enema utilizzando macerati di erbe, allo scopo di provocare la cosiddetta "visione del serpente".
Inoltre, nell'America centrale non solo prima di Colombo ma ancora oggi si utilizza il fungo psilocybe mexicana, ricchissimo di psilocibina e psilocina, che gli Aztechi chiamavano teonanácatl, cioè "fungo degli dei" dal nahuatl teotl, "dio" e nanácatl, "fungo."

Inoltre, in tutta la Mesoamerica e nelle isole del Caribe si utilizzava e si utilizza ancora oggi qualcosa che a noi sembra strano: il fumo della nicotiana rustica, la specie cugina del "normale" tabacco, nicotiana tabacum.
L'attuale pianta coltivata del tabacco non è più la pianta originaria, attraverso la selezione gli è stata fatta perdere molta della sua "aggressività". Ma la nicotiana rustica ha una concentrazione altissima di nicotina, circa nove volte più alta del tabacco.
Oltre ad essere utilizzata per il macerato dell'enema, veniva mescolata alle foglie di un cugino del cacao, un'altra Theobroma molto ricca di caffeina e teobromina, per accentuarne gli effetti.

L'elenco non termina certo qui, tanto per dire in America meridionale veniva e viene utilizzata l'ayahuasca, oltre alle foglie di coca mescolate a calce spenta.

etc. etc.

I Tocari propriamente detti erano stanziati più a ovest, nella zona del Taklamakan, che è al confine tra Xinjiang, Pakistan, Tjikistan e Kirgizistan.
Il Turfan è una zona a circa 160mt sotto il livello del mare, il Taklamakan, come il Lop Nur che si interpone tra esso e il Turfan, è un "basso" altopiano, la cui altezza media va da 400 ai 600 mt.
Le tombe di cui si parla sono pertinenti alla cultura Gushi, un'altra popolazione caucasica che pare parlasse una lingua del gruppo tocarico
https://en.wikipedia.org/wiki/Gushi_culture
https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_Gushi
www.britannica.com/place/Turfan
 
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view post Posted on 4/12/2016, 16:36

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CITAZIONE (Usékar @ 23/10/2016, 07:31) 
In un'oasi della depressione del bacino del Turfan, o Turpan come si legge nell'articolo, situata nello Xinjiang Uyghur, attualmente regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese anche se non ha mai fatto parte della Cina propriamente detta, è venuta alla luce una interessante sepoltura, che testimonia nella regione l'utilizzo della cannabis almeno da 2500 anni
http://news.nationalgeographic.com/2016/10...tm_rd=694686279

Siamo seri.
Ma veramente pensiamo di riconoscere la benché minima dignità scientifica ad un dato di scavo raccolto in questo modo?

Non sembra anche a voi che ci siano un paio di cosette (o anche tre) che proprio non funzionano in ciò che mostrano le rarissime immagini fotografiche diffuse sul web?

01_pot_burial.adapt.1190.1

Non sarebbe piuttosto il caso di condannare fermamente - nella comunità scientifica internazionale e magari anche in sede UNESCO- la disinvoltura con cui viene dipinta per essere una grande scoperta quella che invece ha l'aspetto di una sciagurata operazione di tombarolaggio?

Perché nessuno mi pare ci abbia raccontato realmente il contesto del ritrovamento e noi quindi non sappiamo di cosa realmente si tratta: se questa è la foto di una operazione di polizia finalizzata al contrasto ai crimini contro il patrimonio culturale, quel che si vede ci sta. Ma se no proprio no.

Osservando bene ha tutta l'aria di trattarsi di un ritrovamento effettuato più o meno casualmente scavando un buco qualsiasi dove sarebbe stato meglio non farlo (direi inizialmente nella zona del bacino), lasciando il tutto a lungo abbandonato ed esposto e poi allargando lo scavo senza nessuna competenza stratigrafica e semplicemente conservando ossa e oggetti che si trovavano: alcuni sfacciatamente rimossi e poi alla meno peggio rimessi dentro. Disinteressandosi comunque della individuazione dei limiti del taglio di posa originario e del piano di calpestio in fase. Un po' di frammenti di reperti e di ossa sembrano addirittura ributtati dentro assieme ad un po' di terra per mascherare parzialmente l'effetto dello scavo iniziale.

Il livello di competenza oggi raggiunto dall'archeologia cinese merita migliori e ben più onorevoli esempi.

Bello il metro flessibile. Mettiamola così.
 
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