Ostraka - Forum di archeologia

Nazca: novità da un team di ricercatori italiani del CNR

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view post Posted on 19/6/2017, 15:17
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Le ultime novità sulla pampa di Nazca arrivano da esami effettuati su foto aeree, condotti da un team di ricercatori italiani del CNR.
Pare che alcune di queste linee conducano verso un gruppo di piramidi, indagate da Orefici, che distano una ventina di km.

La lettura non è tanto facile, perché i caratteri sono piccoli e le foto difficili da interpretare, a parte quella "ritoccata" con le linee evidenziate in colore.
Alla fine di ciascuna pagina cliccare sul bottone "Continua" per passare a quella successiva, sono 4 in tutto

http://www.nationalgeographic.it/wallpaper...485155/2/#media
 
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view post Posted on 19/6/2017, 17:17
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Grazie dell'interessante segnalazione!
 
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view post Posted on 20/6/2017, 06:45

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bello e interessante;
la fotointerpretazione è, non solo in campo geologico, un potente mezzo di indagine;
devo però dire, da geologo, che la somiglianza che i due ricercatori ravvisano tra il groviglio di linee ed il paesaggio fluviale (“Nell'insieme, questi geoglifi rappresentavano un paesaggio fluviale..."), mi lascia un po' perplesso...io non la vedo affatto...

buona giornata
 
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view post Posted on 20/6/2017, 07:48
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Leggendo l'articolo, non è molto chiaro che non si tratta solo di fotointerpretazione: il gruppo ha lavorato anche sul campo, dal 2007 al 2011 almeno (ma credo continui ancora oggi), con una missione dell'IBAM CNR chiamata ITACA.
Lo si capisce all'inizio della terza pagina, dove è scritto
CITAZIONE
"Nel corso della campagna di ricerca sono stati fatti anche diversi rilievi aerei con droni", quindi è chiaro che di campagna si è trattato, seguita evidentemente dall'analisi dei dati e delle foto.

Qui, alcune informazioni
http://archeologos.ibam.cnr.it/missione-it...ogico-di-nazca/

Probabilmente, è confrontando le immagini prese dall'alto con i dati di campagna che gli archeogeofisici si sono potuti rendere conto che le linee seguivano, almeno in alcuni casi, l'andamento di quelle formazioni chiamate localmente huaicos
CITAZIONE
“Abbiamo scoperto che alcune linee seguono il percorso di antichi huaicos, tracce di antiche inondazioni” continua Masini

Qui, notizie dirette, cliccare sui titoli degli interventi
http://archeologos.ibam.cnr.it/tag/missione-itaca/
 
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view post Posted on 21/6/2017, 06:22

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Si certo, Usekar,
c’è sicuramente stato un rilievo a terra, ci mancherebbe;
a me sembra però che, a parte il caso particolare degli huaicos (tra l’altro se ne dovrebbero intravedere due, recenti, nell’ultima foto dell’astronauta), la somiglianza a cui i due ricercatori si riferivano fosse più ampia, e che si riferisse ad una sorta di riproduzione idealizzata di un reticolo idrografico ;
in proposito devo dire che l’aspetto generale delle linee tracciate non ricorda granché il pattern di reticolo idrografico che i Nazca dovevano avere davanti ai loro occhi come “modello”, questo https://www.google.it/search?q=braided+riv...raided+channels

forse qui http://www.repubblica.it/scienze/2016/05/0...zca_-139087885/
si capisce meglio la natura della scoperta: la relazione tra un reticolo idraulico di captazione (di cui i puquios costituivano i punti nevralgici) e le linee di Nazca.

buona giornata
 
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view post Posted on 21/6/2017, 09:28
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Non conoscevo l'ultimo articolo di cui hai trascritto l'indirizzo: praticamente, era un sistema analogo a quello nato in Persia più di 3000 anni fa, noto come kārīz/qanāt e con molti nomi perché diffusosi poi lungo la via della seta e in tutti i paesi arabi.

Ero al corrente solo delle opere idrauliche realizzate dalle popolazioni preincaiche sul versante ovest delle montagne del nord del Perù, per trasportare acqua nella sottostante pianura desertica del Sechura e più in generale nella fascia semidesertica costiera del Perù.
Pur essendo appunto semidesertiche, queste zone erano abbastanza densamente popolate, e gli abitanti (Moche, per es.) dovevano essere anche ricchi a sufficienza da poter dotare i loro regnanti di corredi del tipo di quello del Signore di Sipán, nella valle di Lambayeque.
Negli anni '50, mio padre visse per più di 10 anni a Piura, città situata al confine meridionale del Sechura circa 250 km più a nord di Lamayeque.
Il fiume che attraversa la città, e che ha lo stesso nome, era in secca per 11 mesi all'anno, solo nel mese di marzo l'acqua arrivava in città.
Mi raccontava che nel giorno in cui l'acqua lentamente cominciava ad arrivare, essa era preceduta dalla popolazione in festa, con in testa la banda municipale... :)
Oggi non è più così, le dighe sul Chira, fiume molto più grande che scorre quasi tutto in Ecuador, alimentano nei periodi di maggior secca anche il Piura, il che è causa anche di disastrose inondazioni, è successo anche quest'anno, il 29 marzo...

Per quanto riguarda gli huaicos, credo si tratti di qualcosa di diverso da quello che illustrano le foto all'indirizzo che hai trascritto.
Da quel che capisco, non si tratta di letti di fiumi di quel tipo, con acqua corrente, fiumi le cui acque in periodi di piena possono invadere zone golenali molto ampie, mentre in periodi di magra restano confinate in zone molto più ristrette, dando origine ad un intreccio di zone di acqua corrente, come in questo caso

http://2.bp.blogspot.com/-_YxyoUENgXM/UShL...0/p13049gns.jpg

Piuttosto, sempre da quel che capisco io leggendo l'articolo iniziale, il modello che seguivano gli abitanti della zona di Nazca (o Nasca come ultimamente si è preso a scrivere, la pronuncia in spagnolo è identica) era quello di distruttive colate di fango, come quella che colpì Sarno e Quindici nel 1998, cioè qualcosa di simile a questo www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2011/10/Sarno.jpg.

Queste colate non erano legate all'esistenza di un fiume più o meno stabile.
Sempre se capisco bene, violente intense piogge, improvvise e "casuali", sulle montagne immediatamente ad est della zona causavano il distacco di masse di terreno instabile, trasformandole in colate di fango semiliquido che precipitava velocemente a valle, travolgendo quanto incontrava sul percorso e causando, di conseguenza, gravi danni a colture e insediamenti umani.
Per piogge improvvise e casuali intendo il fatto che erano piogge che si verificavano a distanza di lunghi periodi di tempo l'una dall'altra, in ambienti che normalmente erano secchi e quindi, avendo il carattere della casualità, non potevano alimentare un corso d'acqua più o meno costante come quello di un fiume, anche se a carattere torrentizio (vedi fiumare calabre, per intenderci).
 
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view post Posted on 21/6/2017, 10:13
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CITAZIONE (Usékar @ 21/6/2017, 10:28) 
era un sistema analogo a quello nato in Persia più di 3000 anni fa, noto come kārīz/qanāt e con molti nomi perché diffusosi poi lungo la via della seta e in tutti i paesi arabi.

Analogo ma con una differenza fondamentale: il sistema realizzato in Persia attingeva l'acqua con uno o più pozzi scavati sino ad una profondità,in casi particolari, di 300 metri, e poi la trasportava, anche a grandi distanze tramite un canale con una pendenza assai lieve (1 o 2 0/00) prima sotterraneo, poi superficiale ma coperto e all fine aperto. A distanza di 5 sino 50 metri vi era un pozzo verticale che permetteva l'areazione durante lo scavo e la manutenzione, essenziale per mantenere funzionante il sistema.
 
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view post Posted on 21/6/2017, 22:17

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CITAZIONE (Usékar @ 21/6/2017, 10:28) 
Per quanto riguarda gli huaicos, credo si tratti di qualcosa di diverso da quello che illustrano le foto all'indirizzo che hai trascritto.

si, certo;
mi riferivo alla piana sottostante che si intravede, ad esempio, ai piedi del rilievo con la raffigurazione antropomorfa "dell'astronauta";
il termine huaicos è in qualche misura intraducibile, potrebbe corrispondere a uno o più dei seguenti: colata di fango, debris flow, mud flow, surging flow, colata di detrito...

...la mia impressione, comunque, è che una relazione tra il sistema di drenaggio sotterraneo delle acque e quello "superficiale" delle "linee" ancora ci sfugge , ammesso che ne esista una...
qui, ad esempio, non mi sembra che le venga dato particolare rilievo http://www.corriere.it/scienze/16_aprile_2...8c10eafcf.shtml
 
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view post Posted on 22/6/2017, 05:07
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (maurizio66geo @ 21/6/2017, 23:17) 
...la mia impressione, comunque, è che una relazione tra il sistema di drenaggio sotterraneo delle acque e quello "superficiale" delle "linee" ancora ci sfugge , ammesso che ne esista una...
qui, ad esempio, non mi sembra che le venga dato particolare rilievo www.corriere.it/scienze/16_aprile_2...8c10eafcf.shtml

Questo articolo è molto breve e sommario, anche se rovo strano che non vi si trovi accenno alle linee, visto che l'intervistata fa parte del team dell'IBAM CNR.

C'è anche un'altra differenza, tra le dichiarazioni di Lasaponara rese in questo ultimo articolo, e quanto riportato dagli altri a proposito dei puquios.
Lasaponara parla di pozzi collegati da canali sotterranei in lieve pendenza, negli altri articoli si parlava di pozzi che intercettano acque scorrenti sotterranee.

Mah, bisognerebbe leggere, se sono state pubblicate, le relazioni del team, mi sa tanto che i giornalisti hanno tagliato e riassunto un po' troppo...
 
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view post Posted on 22/6/2017, 06:55

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CITAZIONE (Usékar @ 22/6/2017, 06:07) 
mi sa tanto che i giornalisti hanno tagliato e riassunto un po' troppo...

stessa impressione;
buona giornata
 
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view post Posted on 22/6/2017, 07:16
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Grazie, altrettanto a te.
 
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view post Posted on 22/6/2017, 07:20
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Se e non ho letto male i canali di collegamento tra i pozzi non sono citati dalla studiosa, ma dai giornalisti riferendosi ai qanat, facendo una certa confusione.
 
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view post Posted on 22/6/2017, 07:39
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Copio e incollo dall'ultimo articolo, doppie parentesi a freccia comprese

«I puquios dei Nasca», dichiara Lasaponara, «funzionavano in maniera simile ai quanat, un sistema sviluppato dagli antichi Persiani e poi diffuso presso molte civiltà antiche, basato su una serie di pozzi verticali collegati tra loro da un canale sotterraneo in lieve pendenza. Gestire l’acqua era strategico»

Se il giornalista è stato corretto, attribuisce a Lasaponara il paragone con i qanāt-quanat o come li si voglia chiamare (qanāt credo sia una parola araba, chissà come li chiamavano i persiani di 3000 anni fa, kārīz è un vocabolo in uso attualmente in Iran ma non credo sia quello antico...).

Non so come funzionino le cose per articoli così stringati come questo, immagino che sia stato fatto leggere a Lasaponara prima della pubblicazione e sia stato da lei approvato, ma non posso esserne sicuro, magari lei si è fidata della serietà del giornalista e/o della redazione del giornale, che gode fama di una certa serietà...

Buona giornata, dceg, a te e a tutti i nostri 24 lettori!
 
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view post Posted on 22/6/2017, 07:42
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Vero, sembra come dici, ma resta un certo dubbio.
Quel che comunque è accertato è l'esistenza di un sistema Idrico.
 
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view post Posted on 23/6/2017, 07:02

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Leggendo quanto reperibile in rete penso si possa dire qualcosa in più e chiarire alcuni punti della questione:

1) l’aspetto simile ad un reticolo idrografico (“paesaggio fluviale” lo chiamano impropriamente i ricercatori – o i giornalisti) non è ovviamente quello delle “linee di Nazca” (ed era la mia perplessità), ma il disegno complessivo degli allineamenti dei pozzi (piquios); e qui, devo dire, c’è un po’ un rovesciamento della logica, ovvero del rapporto causa-effetto: la costruzione di questo reticolo di captazione per le acque della falda di subalveo, segue necessariamente il reticolo sepolto dei cosiddetti “paleoalvei” della pianura, ovvero l’intreccio di canali abbandonati (spesso a lag ciottoloso) al di sotto delle alluvioni più recenti; questi paleolvei, infatti, costituiscono delle linee preferenziali per il drenaggio delle acque in falda; questo avviene in tutte le pianure alluvionali, anche in ambiti climatici diversi: di fatto, anche nelle nostre pianure alluvionali, se si ricostruisce la morfologia piezometrica della falda sulla base dei pozzi di captazione, si ottengono delle linee di drenaggio che ricalcano (e consentono di individuare) i paleoalvei sepolti; detto diversamente: i Nazca non hanno ricostruito volontariamente un “paesaggio fluviale”, è che l’individuazione delle “linee di drenaggio” più produttive ricalca necessariamente una sorta di reticolo idrografico sepolto, per quanto discontinuo e frammentato; questo spiega anche la corrispondenza, in alcuni tratti, tra gli allineamenti di piquios e gli huaicos;
2) la cosa che mi ha sorpreso, e penso abbia sorpreso anche gli studiosi del fenomeno, è il grande numero di pozzi lungo un certo allineamento http://www.corriere.it/foto-gallery/scienz...romArticle=true
3) in alcuni casi la distanza tra due pozzi adiacenti non supera i 50-100 m; per quale motivo? Se fossero semplicemente pozzi di attingimento o di ispezione della rete sotterranea ne sarebbero sufficienti molto meno;
4) la forma dei puquios è singolare: spiraliforme; di primo acchito questa forma sembra ovvia e necessariamente adattata per una discesa alla tavola d’acqua o, in alternativa, necessaria in fase di costruzione per evitare che le pareti scavate nel detrito secco e poco cementato di superficie frani impedendo lo scavo in profondità;

ma se si mettono assieme le ultime due “singolarità” che caratterizzano queste strutture, ecco la cosa che veramente mi ha fatto saltare sulla sedia, se fosse vera; riporto la frase citando da questi due link www.go4travelblog.com/puquios-ancient-water-pumps/
https://www.ilmeteo.it/notizie/peru-il-seg...os?refresh_cens
After research only possible with the advent of satellite imaging, scientists at the Institute of Methodologies for Environmental Analysis in Italy have concluded the puquios ‘served as part of a vast hydraulic system that carried water in underground canals to where it was needed—either to water crops or into populated areas as drinking water
They believe the prevailing winds blowing up the valley across the holes, spiralled downwards pushing the liquid through the system allowing people to access it at the bottom of the wells all year round. Some of these Puquios ancient water pumps are still working, causing me to wonder at the unknown genius who thought the idea up in this grim unyielding place.”

"Il Puquios era costituito da una serie di canali che portava l'acqua, intrappolata sottoterra, nelle zone in cui era necessaria. Quindi, per facilitarne lo scorrimento, venivano scavati alcuni fori sopra i canali a forma di imbuto: questi imbuti a loro volta, lasciavano che il vento entrasse nei canali, spingendo così l'acqua verso il sistema."


buona giornata
 
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