Non conoscevo l'ultimo articolo di cui hai trascritto l'indirizzo: praticamente, era un sistema analogo a quello nato in Persia più di 3000 anni fa, noto come kārīz/qanāt e con molti nomi perché diffusosi poi lungo la via della seta e in tutti i paesi arabi.
Ero al corrente solo delle opere idrauliche realizzate dalle popolazioni preincaiche sul versante ovest delle montagne del nord del Perù, per trasportare acqua nella sottostante pianura desertica del Sechura e più in generale nella fascia semidesertica costiera del Perù.
Pur essendo appunto semidesertiche, queste zone erano abbastanza densamente popolate, e gli abitanti (Moche, per es.) dovevano essere anche ricchi a sufficienza da poter dotare i loro regnanti di corredi del tipo di quello del Signore di Sipán, nella valle di Lambayeque.
Negli anni '50, mio padre visse per più di 10 anni a Piura, città situata al confine meridionale del Sechura circa 250 km più a nord di Lamayeque.
Il fiume che attraversa la città, e che ha lo stesso nome, era in secca per 11 mesi all'anno, solo nel mese di marzo l'acqua arrivava in città.
Mi raccontava che nel giorno in cui l'acqua lentamente cominciava ad arrivare, essa era preceduta dalla popolazione in festa, con in testa la banda municipale...
Oggi non è più così, le dighe sul Chira, fiume molto più grande che scorre quasi tutto in Ecuador, alimentano nei periodi di maggior secca anche il Piura, il che è causa anche di disastrose inondazioni, è successo anche quest'anno, il 29 marzo...
Per quanto riguarda gli huaicos, credo si tratti di qualcosa di diverso da quello che illustrano le foto all'indirizzo che hai trascritto.
Da quel che capisco, non si tratta di letti di fiumi di quel tipo, con acqua corrente, fiumi le cui acque in periodi di piena possono invadere zone golenali molto ampie, mentre in periodi di magra restano confinate in zone molto più ristrette, dando origine ad un intreccio di zone di acqua corrente, come in questo caso
http://2.bp.blogspot.com/-_YxyoUENgXM/UShL...0/p13049gns.jpgPiuttosto, sempre da quel che capisco io leggendo l'articolo iniziale, il modello che seguivano gli abitanti della zona di Nazca (o Nasca come ultimamente si è preso a scrivere, la pronuncia in spagnolo è identica) era quello di distruttive colate di fango, come quella che colpì Sarno e Quindici nel 1998, cioè qualcosa di simile a questo
www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2011/10/Sarno.jpg.
Queste colate non erano legate all'esistenza di un fiume più o meno stabile.
Sempre se capisco bene, violente intense piogge, improvvise e "casuali", sulle montagne immediatamente ad est della zona causavano il distacco di masse di terreno instabile, trasformandole in colate di fango semiliquido che precipitava velocemente a valle, travolgendo quanto incontrava sul percorso e causando, di conseguenza, gravi danni a colture e insediamenti umani.
Per piogge improvvise e casuali intendo il fatto che erano piogge che si verificavano a distanza di lunghi periodi di tempo l'una dall'altra, in ambienti che normalmente erano secchi e quindi, avendo il carattere della casualità, non potevano alimentare un corso d'acqua più o meno costante come quello di un fiume, anche se a carattere torrentizio (vedi fiumare calabre, per intenderci).