| Buonasera a tutti,
sono uno studente di Archeologia con un dubbio che definirei "esistenziale" (accademicamente parlando).
Mi sono laureato in Conservazione dei Beni Culturali (triennale, L-1) nell'Università degli Studi della Tuscia (Viterbo).
In quest'università mi sono trovato bene ma dopo essermi laureato ho sentito il bisogno di cercare (o almeno dare un' occhiata) ad altri "lidi" dove poter iniziare una magistrale. Il desiderio è dovuto a diversi fattori: all'aspirazione di cercare qualcosa di diverso, la voglia di imparare e conoscere nuovi personaggi e punti di vista. Dopo un'accorta analisi, le opzioni sono ricadute più volte sugli atenei emiliani, in particolare Bologna/Ravenna dove ho appreso, sia per le classiche "voci orali", sia leggendo in giro, che comunque risulterebbero selezioni alquanto valide e dignitose. Unico problema dii questa discussione, comune a molti studenti credo, è insito nel ragionevole dubbio dell'errore, nel incertezza di stare per compiere compiere un folle volo di Icaro, sicuramente avvalorato da una mancata conoscenza di qualsiasi altro ateneo rispetto al mio.
A chiunque abbia voglia di rispondere, ma sopratutto a ex frequentanti degli atenei sovracitati, dunque, chiedo:
1. Una recensione della loro esperienza all'ateneo di Bologna e/o Ravenna (e essenzialmente anche la non chiarissima differenza tra i due, dal momento che si tratta di due corsi diversi)
2. In merito alla vostra, probabilmente più sicura esperienza, secondo voi, conviene abbandonare una strada molto "facile", abbastanza spianata, ricca di esperienze positive e di rapporti umani già saldamente instaurati, per conseguire una magistrale in un ateneo di cui non si conosce praticamente nulla (e nessuno), per il solo (ma forte) interesse a alcune discipline e per seguire il "capriccio" di voler conoscere con nuovi e freschi punti di vista?
A chiunque, voglia anche dire qualcosa, dico grazie.
ps. Seppur non espresso, credo convenga svelare che l'ambito di ricerca in cui mi vorrei specializzare è quello romano, con uno sguardo al tardo-antico
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