CITAZIONE (Usékar @ 10/11/2017, 06:57)
C'è da aggiungere che l'Universo, come è concepito dalla teoria del Big Bang, non è infinito, tanto che appunto è in espansione (come può essere infinito se si sta espandendo?) e non lo fa in uno spazio vuoto infinito, come ai osservato tu, bensì "crea lo spazio" mentre si espande.
Giusta osservazione.
D'altra parte l'infinità dell'universo l'avevo già spiegata io quindici secoli fa.
Beh, non proprio io, in realtà quel tale filosofo greco che costituisce il mio avatar
Diceva più o meno:
"Immaginiamo che l'Universo abbia un limite. Io arrivo fin lì e sporgo un braccio al di fuori.
Dov'è il mio braccio"?
Comunque oggi, in cosmologia, abbiamo abbandonato tanto l'ipotesi di un universo "pulsante" quanto quella dello stato stazionario, tanto cara al vecchio, simpatico Fred Hoyle, a favore di un unico Big Bang (termine creato dallo stesso Hoyle) e di un'espansione continua, eterna, e per di più in costante accelerazione.
Quanto poi alla questione "materia/antimateria"... mi viene in mente il paradosso di Olbers che non c'entra niente ma dimostra che se si affronta un problema dal punto di vista sbagliato ne conseguono conclusioni impossibili.
CITAZIONE
Quindi, agli "occhi" del nostro cervello, del nostro modo di pensare, per la nostra logica, il concetto che più si avvicina alla descrizione di un simile fenomeno è quello di infinito, che pure è un concetto che la nostra mente non riesce a spiegare bene, direi quasi che non lo accetta.
Sono pienamente d'accordo con te.
Il concetto di infinito, come quello di eternità, sfugge alla nostra comprensione, anzi irrazionalmente lo rifiutiamo. Così come il concetto limitatezza della velocità:
"Se viaggio su un'astronave che si muove alla velocità della luce (limite massimo ipotizzato) e mi muovo da poppa verso prua, allora mi sposto ad una velocità ancora maggiore, seppur di poco."
Ovviamente la questione è priva di significato a causa delle equazioni di Maxwell e di Lorentz, che sono alla base della teoria della Relatività ristretta.
CITAZIONE
La conclusione è che tutto questo castello che stiamo costruendo potrebbe essere nient'altro che māyā माया, la grande illusione dei sensi, per dirla con i Ṛgveda, le Upaniṣad e Schopenauer (Il Mondo come volontà e rappresentazione).
Certo. माया è ancora al di fuori della nostra comprensione.
Ma le cose stanno cambiando: il rilevamento delle onde gravitazionali sta cominciando a prendere a calci alcuni paletti su cui si fondano le nostre quasi-certezze fisico/matematiche.
Vedrai che entro una decina di anni molti castelli in aria franeranno e scopriremo certi aspetti imprevedibili della realtà, proprio a cominciare da quell'antipatica "c" che limita la nostra fantasia.
E finalmente arriverà la rivelazione che farà di noi tanti "
buddha": "La nostra ignoranza è molto maggiore di quanto temessimo!"