Ostraka - Forum di archeologia

Dal CERN: l'Universo non dovrebbe esistere

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view post Posted on 9/11/2017, 23:28

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CITAZIONE (dceg @ 9/11/2017, 21:14) 
Ma si espanderebbe all'infinito essendo già infinito in partenza? O da infinitamente piccolo e denso diventerebbe infinitamente grande e diluito?

Inoltre, per la fisica, lo spazio e il tempo sono generati dalla materia, non è che l'Universo si espande o si contrae in uno spazio vuoto infinito. Anzi, per taluni fisici teorici (come Carlo Rovelli), il tempo non esiste, esistono solo i cambiamenti. Che il tempo non esiste a me è sempre sembrato ovvio, quindi quando ho letto "L'ordine del tempo" di Carlo Rovelli mi è sembrato di leggere un intero libro su un'ovvietà. Evidentemente non è proprio così, dato che Rovelli dice che molti fisici teorici di altissimo livello la pensano diversamente (probabilmente è perchè non sono un fisico).

Avevo precedentemente letto "La fine del tempo" di Julian Barbour, un fisico teorico atipico (ha sempre lavorato a casa per conto suo, senza mai appartenere a nessuna istituzione), inglese ed amico di Rovelli, che sostiene che il tempo non esiste. Barbour sostiene anche che il movimento non esiste, è anch'esso un'illusione, e questo mi sembra molto meno ovvio.

Dobbiamo sempre tenere presente che la realtà come la percepiamo è una rappresentazione fatta dal nostro cervello che elabora stimoli esterni, per cui non ha senso la domanda "cos'è l'Universo di per sè?". Il tempo è una costruzione del nostro cervello, e quindi è divenuto oggetto di studio della fisica. Newton credeva che il tempo avesse una sua esistenza propria indipendente, fino ad Einstein che invece lo ha rappresentato come la quarta dimensione dello spazio, ed anch'esso influenzato dalla gravità.

Quindi anche dire che l'Universo è sempre esistito non ha un reale significato, in quanto sempre contiene il concetto di tempo, che è una nostra illusione.

Il nostro cervello non riesce a rappresentare quello che è estraneo alla nostra esperienza. Infatti noi non riusciamo ad immaginare un colore diverso da quelli che già conosciamo, così come non riusciamo a visualizzare uno spazio con più di tre dimensioni, ed infatti i testi che spiegano la relatività di Einstein in modo divulgativo mostrano uno spazio-tempo raffigurato con soltanto tre dimensioni.

Nell'infinitamente piccolo, esistono entità che sono estranee alla nostra esperienza, come le cosidette particelle, ed è per questo che la meccanica quantistica è così difficile da capire (anche per i fisici quantistici). Dire che si comportano come particelle o come onde significa che noi possiamo studiarle applicando equazioni matematiche che abbiamo inizialmente concepito per studiare le palline oppure le onde dell'acqua. Le equazioni funzionano e sono utili, ma noi non possiamo veramente capire perchè.
 
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view post Posted on 10/11/2017, 06:57
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Grazie, Mario, mi è sembrato di tornare all'esame di fisica superiore...

C'è da aggiungere che l'Universo, come è concepito dalla teoria del Big Bang, non è infinito, tanto che appunto è in espansione (come può essere infinito se si sta espandendo?) e non lo fa in uno spazio vuoto infinito, come ai osservato tu, bensì "crea lo spazio" mentre si espande.

Ciò che, per la nostra mente, lo rende simile a qualcosa di concettualmente infinito è il fatto che, per le leggi della fisica che pensiamo ne regolino l'espansione e la nostra possibilità di esaminarlo, noi non possiamo arrivare a "vedere" il suo attuale limite, che comunque continua a spostarsi.
Possiamo arrivare a scrutarne una certa parte, tra l'altro con ritardi via via più grandi mano a mano che ci spingiamo "spazialmente" più in là nell'esame (le onde elettromagnetiche e gravitazionali impiegano comunque un tempo finito a raggiungerci), ma non possiamo né potremo arrivare in prossimità del limite.

Quindi, agli "occhi" del nostro cervello, del nostro modo di pensare, per la nostra logica, il concetto che più si avvicina alla descrizione di un simile fenomeno è quello di infinito, che pure è un concetto che la nostra mente non riesce a spiegare bene, direi quasi che non lo accetta.

E sono d'accordo con gli ultimi 2 capoversi dell'intervento di Mario.

La conclusione è che tutto questo castello che stiamo costruendo potrebbe essere nient'altro che māyā माया, la grande illusione dei sensi, per dirla con i Ṛgveda, le Upaniṣad e Schopenauer (Il Mondo come volontà e rappresentazione).
 
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view post Posted on 12/11/2017, 22:28
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CITAZIONE (Usékar @ 10/11/2017, 06:57) 
C'è da aggiungere che l'Universo, come è concepito dalla teoria del Big Bang, non è infinito, tanto che appunto è in espansione (come può essere infinito se si sta espandendo?) e non lo fa in uno spazio vuoto infinito, come ai osservato tu, bensì "crea lo spazio" mentre si espande.

Giusta osservazione.
D'altra parte l'infinità dell'universo l'avevo già spiegata io quindici secoli fa.
Beh, non proprio io, in realtà quel tale filosofo greco che costituisce il mio avatar ;)
Diceva più o meno:
"Immaginiamo che l'Universo abbia un limite. Io arrivo fin lì e sporgo un braccio al di fuori.
Dov'è il mio braccio"
?

Comunque oggi, in cosmologia, abbiamo abbandonato tanto l'ipotesi di un universo "pulsante" quanto quella dello stato stazionario, tanto cara al vecchio, simpatico Fred Hoyle, a favore di un unico Big Bang (termine creato dallo stesso Hoyle) e di un'espansione continua, eterna, e per di più in costante accelerazione.

Quanto poi alla questione "materia/antimateria"... mi viene in mente il paradosso di Olbers che non c'entra niente ma dimostra che se si affronta un problema dal punto di vista sbagliato ne conseguono conclusioni impossibili.

CITAZIONE
Quindi, agli "occhi" del nostro cervello, del nostro modo di pensare, per la nostra logica, il concetto che più si avvicina alla descrizione di un simile fenomeno è quello di infinito, che pure è un concetto che la nostra mente non riesce a spiegare bene, direi quasi che non lo accetta.

Sono pienamente d'accordo con te.
Il concetto di infinito, come quello di eternità, sfugge alla nostra comprensione, anzi irrazionalmente lo rifiutiamo. Così come il concetto limitatezza della velocità:
"Se viaggio su un'astronave che si muove alla velocità della luce (limite massimo ipotizzato) e mi muovo da poppa verso prua, allora mi sposto ad una velocità ancora maggiore, seppur di poco."
Ovviamente la questione è priva di significato a causa delle equazioni di Maxwell e di Lorentz, che sono alla base della teoria della Relatività ristretta.

CITAZIONE
La conclusione è che tutto questo castello che stiamo costruendo potrebbe essere nient'altro che māyā माया, la grande illusione dei sensi, per dirla con i Ṛgveda, le Upaniṣad e Schopenauer (Il Mondo come volontà e rappresentazione).

Certo. माया è ancora al di fuori della nostra comprensione.
Ma le cose stanno cambiando: il rilevamento delle onde gravitazionali sta cominciando a prendere a calci alcuni paletti su cui si fondano le nostre quasi-certezze fisico/matematiche.
Vedrai che entro una decina di anni molti castelli in aria franeranno e scopriremo certi aspetti imprevedibili della realtà, proprio a cominciare da quell'antipatica "c" che limita la nostra fantasia.
E finalmente arriverà la rivelazione che farà di noi tanti "buddha": "La nostra ignoranza è molto maggiore di quanto temessimo!" :angry:
 
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17 replies since 1/11/2017, 08:49   210 views
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