Ostraka - Forum di archeologia

Ain Dara, Truppe turche provocano gravi danni al tempio.

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view post Posted on 31/1/2018, 15:22
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Le truppe turche impiegate nell'offensiva contro i cudi nel nord della Siria hanno provocato, a quanto riferito, gravi danni, paragonabili a quelli dell IS a Palmira al tempio di Ain Dara risalente all'età del ferro.
La notizia:
https://news.artnet.com/art-world/destruct...wsletter%20List
 
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view post Posted on 1/2/2018, 08:13

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Credo di capire che si sia trattato di raid aerei.

Personalmente trovo certo giornalismo alquanto ipocrita: in quei luoghi stanno accadendo cose assai più gravi della distruzione di un'area archeologica, per quanto essa possa apparire importante e scenografica. Tanto più che nulla dice che si sia trattato di una distruzione diversamente che accidentale, o per dirla così "collaterale" (e questo nel mio modo di vedere porrebbe una differenza sostanziale rispetto alla ragionevolezza di una specifica condanna "culturale" di azioni distruttive condotte per preciso presupposto ideologico).

Se è vero, come al momento sembra, che non ci sia un obiettivo preciso nella distruzione di quel patrimonio culturale, io preferirei che gli Archeologi e l'opinione pubblica culturalmente sensibile internazionali non si prestassero a stracciarsi le vesti per il fatto in sè (continuando intanto accuratamente ad ignorare la gravità del contesto), quanto piuttosto contribuissero insieme a tutte le coscienze politiche a chiedersi cosa sta accadendo in quei territori e perché e cosa ci sia da fare affinché la situazione si normalizzi.
 
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view post Posted on 1/2/2018, 10:34

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Tra l'altro vi faccio notare una cosa che a me sembra importante.
Se andate sulla attuale versione di GoogleMaps (attenzione perchè nei prossimi mesi il documento potrebbe essere aggiornato come avviene periodicamente) e cercate il sito di Ain Dara (A'en Darah) lo trovate con una certa facilità ed ancora intatto all'epoca delle riprese satellitari, che direi potrebbero essere di forse qualche settimana fa (anche questo è normale): https://www.google.it/maps/@36.4605334,36....#33;3m1!1e3

Il sito si riconosce proprio bene ed è possibile apprezzarne la particolare collocazione topografica in termini di strategia insediativa antica.

Se però per un attimo smettiamo di ragionare da Archeologi, secondo me dovrebbe subito saltare agli occhi il fatto che a sì e no cento o centocinquanta metri di distanza in direzione NordEst la rappresentazione satellitare di GoogleMaps è vistosamente censurata. Vi assicuro che questa invece non è una cosa normale.

Ora per curiosità sono andato a controllare su altro strumento satellitare online per cercare di capire cosa poteva esserci sotto alla censura. Questa è la rappresentazione satellitare offerta da ZoomEarth: https://zoom.earth/#36.459622,36.852817,18z,map . Ebbene in quel medesimo pianoro che GoogleMaps censura, ZoomEarth (che evidentemente riporta immagini riprese in un momento leggermente differente) riporta solo terreno spoglio, senza un bel niente che meriti una censura.

Ora io mi domando e dico: che tipo di presenza giustifica una censura su una versione di immagine satellitare mentre in altra versione (evidentemente di epoca leggermente diversa) non c'è un bel nulla? La butto là: magari una postazione militare di tipo mobile? Magari una batteria antiaerea con, sia chiaro che sto tirando ad indovinare, dei missili terra-aria? E soprattutto: chi ha nel mondo il potere di far censurare così grossolanamente e in gran fretta una zona delle riprese di Google che potrebbe aver inquadrato un obiettivo forse militare in un territorio nel quale sono in corso conflitti?
Non credo il regime "ufficiale" siriano e nemmeno il governo turco, no? Oserei dire nemmeno gli insorti Curdi.
Ma magari qualche potenza che li sta sostenendo sì.
 
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view post Posted on 1/2/2018, 10:52
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Sì, tutto vero.
 
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view post Posted on 1/2/2018, 15:13

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Suggerirei di ampliare il quadro con la lettura di questo recente articolo di attualità sul sito web di Radio France Internationale (la Francia è al momento l'unico paese europeo che sta concretamente ponendo la questione dei curdi siriani al tavolo delle Nazioni Unite): http://www.rfi.fr/moyen-orient/20180201-tu...n-macron-kurdes .
Sottolinerei particolarmente la frase (riferita alle motivazioni di parte turca, vere o false che siano) " . . . empêcher les tirs de roquette depuis le territoire syrien sur les villes frontalières en Turquie".
 
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view post Posted on 2/2/2018, 08:43

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. . . e per completare la complessità della situazione possiamo considerare che sin dall'anno passato ma ancora in questi giorni è in corso una operazione militare in ambito NATO lungo quel confine turco-siriano con la partecipazione di un contingente italiano armato di dispositivi di lancio di missili anti-missile. Credo che l'abbiamo chiamata "Operazione Sagitta".

Ora, neanche a dirlo i nostri sono schierati dalla parte turca (essendo la Turchia un paese NATO), mentre la Francia (altro paese NATO oltre che UE) sta ponendo la questione dell'eccessiva attività turca contro la regione confinante curdo-siriana.

Da quanto riportato in questo sito istituzionale del nostro Ministero della Difesa oltre ad un maggiore dettaglio della notizia emergono anche alcune immagini dalle quale ci si può fare una idea di come appaia in condizioni operative e di quanto facilmente possa essere spostata una batteria missilistica mobile: www.difesa.it/OperazioniMilitari/o...nd-LANDCOM.aspx .

Sempre da sito istituzionale abbiamo la piena conferma che l'operazione militare italiana era ancora pienamente in corso in questi giorni, dal momento che il 17 gennaio 2018 si è registrato un avvicendamento nel comando: www.difesa.it/OperazioniMilitari/o...ne_sagitta.aspx

Che anche i Curdi siriani siano in possesso di armi pesanti anche di tipo missilistico è confermato da più parti, tanto che alle lamentele turche gli USA hanno dovuto recentemente promettere una cessazione dei rifornimenti: http://sicurezzainternazionale.luiss.it/20...-curdi-siriani/ .

Non so se mi sono spiegato, ma ricapitolando gli ingredienti qui sono: un paio di autocrati vecchia maniera, un popolo massacrato da cento anni di ingiustizie (e più recentemente concretamente massacrato da chiunque sia passato di lì) oggi esasperatamente sensibile a qualsiasi ideologia che gli prospetti il recupero di una identità nazionale, forze NATO su fronti opposti (anche italiane) ed interessi statunitensi a fornire armi a questo o a quello . . . e noi stiamo ben bene sordi e muti salvo scandalizzarci se questa volta ci è finita di mezzo un'area archeologica?
 
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view post Posted on 2/2/2018, 08:48
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Certo, il danno è notevole, ma c'è da dire che la cosa ha fatto notizia solo perché l'informazione occidentale è focalizzata su quell'area per chiari ed evidenti motivi politici, nel merito dei quali non mi sembra il caso di entrare.
Ricordo solo che certi "interventi" dei turchi sono ricorrenti, con giustificazioni semplicemente ridicole, vedi caso degli Armeni, di cui ancora una volta solo la Francia sembra conservare memoria, forse perché gli emigrati armeni in Francia sono moltissimi e quindi il loro elettorato ha un certo peso... E sempre la Francia ha avuto notevoli interessi in Siria, che assieme al Libano e a una piccola parte della Turchia, fu mandato francese dalla fine della I GM al 1943.

Tornando al danneggiamento dei siti archeologici, porto solo qualche esempio di indifferenza pressoché generale.

Pochissima rilevanza è stata data al fatto che qualche giorno fa un camion ha gravemente danneggiato 3 geoglifi di Nasca http://www.rds.it/rds-tv/video-news/peru-u...linee-di-nazca/
Da quando la Dakar passa in quella zona e nelle limitrofe zone della Bolivia e del Cile, parecchi siti archeologici sono stati danneggiati e nel 2015 un concorrente motociclista italiano è stato arrestato dalla polizia cilena per questo motivo. E la stampa specializzata italiana, quella dedicata al motociclismo, l'unica che ne ha dato notizia, se ne è scandalizzata https://www.insella.it/news/dakar-2015-cas...rilasciato-cile
Ma non è l'unico caso, relativo alla Dakar https://www.direttanews.it/2012/01/03/rall...o-sudamericano/
In particolare, le stesse linee di Nasca sono state danneggiate, per fortuna in maniera non grave, dagli automezzi degli spettatori...

La relazione annuale dell'UNESCO riferisce di continui danneggiamenti a siti archeologici, dell'ordine tra i 150 e i 200 ogni anno, ma la notizia ha scarsissimo risalto sui mezzi di comunicazione di massa.
Per esempio, la costruzione di grandi sbarramenti sui fiumi per dare origine a bacini che alimentano centrali idroelettriche causa la scomparsa di molti siti archeologici.
A parte il caso famosissimo della diga di Assuan, mi vengono in mente casi molto più recenti, come la diga sul Reventazón in Costa Rica, il cui bacino ha sommerso un bel po' di siti precolombiani, e la diga delle 3 gole, sullo Yángzĭ in Cina, il cui immenso bacino, il più grande mai realizzato, non solo ha sommerso una quantità di siti archeologici, ma pare stia anche causando terremoti e cambiamenti nel clima della zona.

Con questo, non voglio certo giustificare il caso in oggetto, solo riportarlo alle sue corrette dimensioni nell'ambito del panorama mondiale, nel quale non ultima è l'Italia, vuoi per incuria, vuoi per dolo (vedi recente caso di incendio del sito pugliese di Faragola, che fa il paio con quello altrettanto recente del sito precolombiano di Ventarrón, nel Perù settentrionale).
 
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view post Posted on 2/2/2018, 09:15

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Qui c'è una guerra in corso, alla quale senza che l'opinione pubblica italiana voglia sentirselo dire stiamo partecipando anche noi. Una guerra che non può essere dichiarata perché vede forze NATO in ordine sparso su entrambi i fronti contrapposti, nondimeno non una burletta o una bega locale combattutra con qualche AK-47 arrugginito, ma una guerra con batterie missilistiche nuove di zecca (che non mi stupirebbe avessero in comune il produttore) in grado di spostarsi facilmente da una collinetta ad un'altra di ciascun fronte, di occupare zone "segrete" fatte appositamente censurare da GoogleMaps o di camuffarsi chissà quante in mezzo alle case.
E noi sordi e muti.
Però scandalo e articoloni giornalistici se ci va di mezzo un'area archeologica?
 
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view post Posted on 2/2/2018, 11:12
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ecco, appunto... e poi, solo per questa area, guarda caso...
 
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view post Posted on 26/4/2018, 07:19

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Segnalo su sito ANSA notizia di alcuni giorni fa:
Italiano torna da Afrin, 'un inferno'
http://www.ansa.it/puglia/notizie/2018/04/...97dd30abc1.html


10c2dea85dac96249e8cdd43850383ac

Foto copyright ANSA
 
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view post Posted on 29/4/2018, 19:49

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Un riepilogo molto dettagliato ed imparziale di quanto fino ad ora emerso è stato elaborato, sulla base della interpretazione di immagini e di filmati diffusi da organizzazioni umanitarie e dalla stampa e mediante analisi aerofotointerpretativa di immagini satellitari, dalla ASOR, American Schools of Oriental Research, Cultural Heritage Initiatives, www.asor.org , organizzazione statunitense che si propone di sostenere la difesa del patrimonio culturale anche in contesti di conflitto mediante documentazione dei danni, sensibilizzazione dell’opinione pubblica internazionale ed elaborazione di pianificazioni di tutela tanto in corso dell’emergenza quanto nella prospettiva post-bellica.

Sul loro sito è pubblicato un rapporto del marzo 2018 a firma di Michael D. Danti, Darren P. Ashby, Marina Gabriel, and Susan Penacho dal titolo “Current Status of the Tell Ain Dara Temple”.

http://www.asor-syrianheritage.org/special...ain-dara-temple
www.asor-syrianheritage.org/update-ain-dara/

In estrema sintesi esso giunge alla conclusione che
. . . geospatial analysis indicates that an attack damaged the Ain Dara temple in northwest Syria . . . ASOR CHI analysis demonstrates that widespread attributions of the damage to a Turkish airstrike are credible. The attack likely occurred between January 20, 2018, the beginning of airstrikes in connection with Operation Olive Branch, and January 22, 2018. The presence of two distinct craters indicates the use of multiple weapons in the attack . . . ASOR CHI is currently unable to determine whether the temple itself or someone/something in the area of the temple was the intended target . . .

Tra le altre cose la loro analisi aerofotografica sottolinea, come anche noi avevamo immediatamente sospettato, che nelle immediatissime vicinanze del monumento archeologico devono da vari indizi essere state recentemente realizzate attività assai estese di carattere sconosciuto.

Qui il rapporto completo: http://www.asor-syrianheritage.org/wp-cont...ted-March-7.pdf


05_CHI_0049_2018_01_22

Vista satellitare con individuazione dei crateri da esplosione all’interno del tempio di Ain Dara (DigitalGlobe NextView; 22 gennaio 2018)



07_CHI_0002_2016_04_17-768x803

Vista satellitare di nuove costruzioni, terrapieni etc. realizzati soprattutto sulla collinetta orientale in località Ain Dara (DigitalGlobe NextView)



09_Danti-2010-Ain-Dara-General-Photo-768x514

Veduta del tempio di Ain Dara nel 2010 (foto Michael Danti; giugno 2010)



9b_Screen-Shot-2018-01-29-at-9.00.16-AM-768x431

Immagine di come appariva l’ingresso del tempio dopo l'attacco (da filmato ANHA; 27 gennaio 2018)



11_Screen-Shot-2018-01-29-at-9.00.31-AM-768x429

Immagine di come appariva l’ingresso del tempio dopo l'attacco (da filmato ANHA; 27 gennaio 2018)



37_Screen-Shot-2018-01-29-at-8.54.19-AM-768x429

Frammento di aletta di un particolare modello di “bomba intelligente” sul luogo dell’esplosione
(da filmato ANHA; January 27, 2018)



40_gbu-38_041123-n-4308o-075

Un esempio per confronto del medesimo tipo di ordigno, in dotazione a varie forze armate fra le quali quelle statunitensi e quelle turche (copyright Global Security)


Immagini ASOR-CHI, licenza CC NC-SA 4.0
 
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view post Posted on 7/5/2018, 06:51

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Wikipedia mette a disposizione una ricostruzione articolatamente documentata dei fatti che hanno portato tra gennaio e marzo 2018 alla occupazione a tempo indeterminato di territori curdo-siriani a Nord di Aleppo da parte di truppe turche in concomitanza dell'avanzata anche di reparti del governo siriano:

https://en.wikipedia.org/wiki/Turkish_mili...ration_in_Afrin
 
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view post Posted on 18/5/2018, 10:24

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Segnalo anche: IL POST (sabato 21 aprile 2018), "Chi sta combattendo in Siria, e contro chi. Una guida per capire cos'è oggi la guerra siriana".

http://customer32985.img.musvc1.net/static...ontro%20chi.pdf

FONTE: www.ilpost.it
 
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view post Posted on 18/5/2018, 11:57
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Molto interessante!
 
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alb_curioso
view post Posted on 18/5/2018, 14:33




verissimo
 
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14 replies since 31/1/2018, 15:22   303 views
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