Ora ci sono. Avrei potuto arrivarci da solo, in effetti...
Ribadisco che non c'è niente di simile nel software. La messa in fase è un processo estremamente complicato dal punto di vista concettuale, e non avevo neppure pensato a come rappresentarlo in modo grafico nel programma. Soprattutto perché - nonostante sia un processo mentale che uno ha "costantemente presente" e deve "ripetutamente prendere a mano nei passaggi più cruciali" - personalmente non lo affronto in modo sistematico se non, per l'appunto, a fine scavo.
Vi sono agevolazioni, come la possibilità di interrogare la base di dati, per esempio, a proposito della "US immediatamente prima della US x", o chiedendogli di visualizzare una lista di "tutte le evidenze in relazione - o con un determinato tipo di relazione - con l'US x", ma questi non sono che tasselli minimi e preliminari nel processo a cui tu ti riferisci.
QUOTE
credo che con una prospettiva del genere persino io finirei col decidere che su uno scavo i rapporti stratigrafici li scrive una persona sola, il che fa un po' a pugni con la mia idea di "democrazia" del lavoro in Archeologia (...) Lo so benissimo che invece una parte importante dell'Archeologia europea sta franando nella direzione di scavi archeologici fatti da un superprofessionista iperspecializzato o presunto tale
Hai colto nel segno, sotto due punti di vista differenti.
Il primo, informatico. Il permettere a più persone di lavorare contemporaneamente sulla stessa documentazione è uno dei prossimi obbiettivi benché, probabilmente, a lungo termine. Pone tutta una serie di problemi, ma andrà fatto. Non mi piace dipendere da un collegamento con un server in cui sia alloggiata la base di dati, per esempio. Forse scambiandosi periodicamente i dati per bluetooth... uff, non mi ci far pensare che sarà un lavoraccio.
Il secondo, dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro. Ed in effetti in Catalogna la tendenza è quella a cui ti riferisci. Senza entrare nel merito dei pro (pochi) e dei contro di questa soluzione, il motivo sta anche nella normativa (in teoria, è obbligatorio un solo archeologo per cantiere) e nelle differenze salariali tra le categorie di archeologi, quando il buon senso impone che si superi questo obbligo minimo. La differenza contrattuale tra "direttore" (il "responsabile di scavo" italiano), "tecnico" (che si occupa della documentazione settoriale, ma è una comunque una specie in via di estinzione), ed infine "ausiliare" (scavatore), fa sì che i ruoli tendano a non confondersi.