Lekythos a fondo bianco

Personalmente faccio molta fatica a chiamare "tenia" l'oggetto rappresentato. Troppo lunga e temo anche funzionalmente incongrua.
Del resto, che diamine, siamo in un contesto iconografico molto specifico, che poi è tipicamente rappresentato proprio su quel particolare tipo di ceramica: presumo che la cosa più seria da fare sarebbe prendere a mano il Corpus e qualche repertorio e cercare dei confronti sull'insieme e su singoli dettagli. Non partirei in quarta cercando di indovinare, ma mi costruirei una casistica di immagini e di loro descrizioni da parte di studiosi.
Tra l'altro fra le primissime cose forse partirei con l'informarmi per bene circa la provenienza del manufatto. Poi dedicherei un attimo di attenzione ai cromatismi nelle sovradipinture (e su questo affinerei la sensibilità nella ricerca del confronto).

E poi confronti, confronti e ancora confronti.

A parte la freschezza (che può forse un po' anche dipendere da fattori casuali) sono proprio le tonalità cromatiche adottate ad essere molto particolari. Da qualche parte c'è anche uno strano color rosa.
Meritano delle considerazioni anche cronologiche, che secondo me sorgerebbero abbastanza spontanee se si partisse con santa pazienza ad una ricognizione dei principali confronti (sulla classe, sui soggetti e magari ad un certo momento anche un minimo sulle tecniche).
Tra l'altro personaggi così spettinati non se ne vedono spesso nella ceramica greca. Anche la capigliatura potrebbe essere uno spunto. E poi i profili, vogliamo parlare dei profili?

Ad ogni modo la domandona "da dove viene?" la terrei sempre bella bella in evidenza.

Boh, non dico nè sì nè no, dico che siamo sempre alle solite: quali sono gli oggetti solitamente ricorrenti in questo particolare ambito iconografico?
E di cosa sono significativi? Di qualcosa di metafisico, di uno status, di un . . . genere?
Partiamo da quelli per i quali si trovano confronti, poi se il confronto manca vediamo di allargare il ragionamento ad altri che fossero in qualche modo coerenti secondo criteri di analogia e di buon senso.

Il personaggio di sinistra tiene una matassa di filo, una benda o una ghirlanda?

Se partiamo in quarta a buon senso, ciao.

Insomma: non mettiamoci per forza a cercare sin da subito il mito, se mito c'è l'abbondante bibliografia lo avrà già evidenziato no? Solo alla fine lasciamoci un piccolissimo spazio critico e/o innovativo per proposte del tutto nostre, altrimenti diventa un po' come le macchie di Rorschach, non stiamo tirando fuori quello che una mano passata potrebbe aver voluto mettere sulla ceramica ma quello che c'è nella nostra testa .

Rimane comunque sempre sul tavolo la mia domandona.

Ma no, perché mai?

Ma io dico -tanto più visto che si tratta di un esercizio didattico del primo anno di studi- procediamo con ordine: lo strumento a corde è ricorrente in queste ceramiche? Direi proprio di sì, basta una scorsa online per sincerarsene. Sappiamo così citare qualche esempio? Bene, citiamolo.
E' tale strumento tipico dell'ambito funerario? Da dove lo sappiamo? E' un buon confronto, prendiamone nota nella nostra analisi e cerchiamo ulteriori confronti.

E per tornare alla navetta: è attestata nella ceramica antica? Di epoca e contesto culturale congrui? E nello specifico in questo tipo di ceramica? Sappiamo citare qualche caso? E dove compare abbiamo motivi per ritenere che sia un simbolo di trapasso piuttosto -vuoi mai- di un genere o di qualcos'altro?

Aiutiamoci sfogliando qualche importante repertorio e leggendo come hanno descritto immagini simili i più importanti autori. Alla fine esercitiamo il nostro senso critico, elaboriamo ed eventualmente proponiamo (prudentemente magari, tanto più prudentemente e problematicamente possibile quanto più si è giovani) .

Ah, già che ci sono a proposito di doveroso atteggiamento problematico.

Suggerirei di soppesare per quali motivi si presuppone che il manufatto in esame si debba ascrivere alla produzione "Attic White Ground", magari procurandosene una definizione autorevole ed esaminando brevemente in base a cosa ci si starebbe dentro (anche alla luce della mia domandona di cui sopra).

Basta che con la tua sicurezza non trasmetti un imprinting di pericolosa baldanza alla attuale matricola (la quale invece nel mondo accademico umanistico sarà per lungo tempo giudicata ed apprezzata soprattutto per la sapiente capacità di non cadere nelle false sicurezze).

Non vedo le immagini...not found...