Tantissimi dubbi..

E' una cosa scomoda (soprattutto se già nella città di sede nominale tu fossi via da casa, molto meno se casualmente proprio quella fosse l'Università del tuo territorio), ma d'altra parte non c'è dubbio che in ogni caso rappresenti un aspetto di alta qualità (e di apertura di orizzonti sotto il profilo della crescita personale).
Poi vedi tu: ognuno può avere i problemi più vari a spostarsi e questi possono arrivare ad essere i più seri e i più gravi; in ogni caso alternative più tradizionali per una Magistrale con una attenzione alla Preistoria credo proprio che esistano. A quali regioni stai pensando?

Aggiungo che la mia opinione -come ho detto in altre occasioni- resta che il passaggio da Beni Culturali ad Archeologia sia non privo di problemi quanto alla costruzione di un buon curriculum e che la cosa più logica dopo una Triennale in Beni Culturali sarebbe una Magistrale ancora in Beni Culturali, peraltro con tutti i limiti di sbocchi lavorativi che ciò comporta, ma visto che non è di questo che stiamo parlando non insisterò sull'aspetto.


Le sedi di Specializzazione (dopo la Magistrale) sono indubbiamente meno che le sedi di corso di laurea, ma direi che salvo eccezioni una per regione la trovi. Poi effettivamente non ho avuto occasione di recente di verificare come sia la situazione stringendo il campo allo specifico della Preistoria (temo che come tendenza di questi anni la diversificazione dell'offerta formtiva sia ovunque in forte regresso), ma con un po' di pazienza sicuramente meglio delle mie chiacchiere riesci a trovare tu stessa online le informazioni che ti servono direttamente sui siti istituzionali . Piuttosto -fermo restando che l'Università che hai inizialmente ipotizzato ha una buonissima reputazione anche per come dico io- pensa bene se ha davvero senso restringere troppo specialisticamente le proprie competenze già a livello di Magistrale o se non sia meglio a quel livello mantenere un profilo ancora un po' sul generale, per poi stringere nel passaggio o nei passaggi successivi (pensa solo al fatto che l'accesso alla Specializzazione è sulla base di bandi locali per un numero di posti predeterminato, se tu esci dalla Magistrale con una preparazione eccessivamente orientata e non vinci al primo colpo l'accesso alla Specializzazione che ti immaginavi, cosa fai, aspetti un anno per riprovarci?)

In ogni caso dopo la Magistrale devi mettere nel conto la necessità di un biennio di Specializzazione oppure un triennio di Dottorato. Considera anche che nel mentre che tu arrivi in fondo a questo percorso potrebbe venir imposta l'obbligatorietà di un ulteriore biennio di "alta formazione" presso il Ministero (se ne sta solo parlando per il momento, ma diciamo che è la possibile novità che bolle in pentola). In definitiva oggi siamo ad uno schema 3+2+2(oppure 3), ma potrebbe in futuro diventare 3+2+2(oppure 3)+2.

E' un'altra Università con una buonissima reputazione (anche se già da qualche anno sto cominciando a sentire dire che non sia più "come una volta", ma quanto a questo credo che bisogna rassegnarsi un po' per tutte e sopperire con l'iniziativa individuale ad un certo affanno che ormai è generalizzato nelle nostre materie).
Comunque sì, secondo me muovendoti oculatamente fra quegli insegnamenti potresti costruirti un curriculum al tempo stesso ancora abbastanza generalista da non limitarti troppo al momento del passaggio alla Specializzazione, ma al tempo stesso con qualche elemento di approfondimento che vada ben più in là della rimasticatura di cose già viste nel triennio precedente e che conferisca qualche aspetto di eccellenza e di caratterizzazione individuale alla tua formazione.

Sia chiaro che il mio ragionamento non vale solo per Torino: facendo attenzione la stessa cosa si riesce a farla anche a Ferrara o altrove.

Quali altri atenei sono consigliabili? E' triste ammetterlo, ma temo che se si escludono alcuni pochissimi casi di università private particolarmente squallide dalle quali ha decisamente senso tenersi alla larga, il quadro generale -diciamo pure quello delle Statali- nel non essere esaltante è anche abbastanza omogeneo (solo differenze nella ricchezza o nella povertà della varietà dei corsi effettivamente attivati, ma quando si arriva a guardarci pragmaticamente questo potrebbe non essere poi determinantissimo). D'altra parte chi si iscrive ad un biennio magistrale è ormai al punto che si suppone sappia -e voglia- metterci del proprio e che non si aspetti di semplicemente ricevere qualcosa facendosi del tutto prendere per mano dall'Istituzione ma abbia un po' di propensione e qualche idea in testa per partecipare attivamente alla costruzione del proprio percorso (eventualmente persino guardando poi anche fuori dalla singola Università).
Insomma non sopravvaluterei esageratamente l'importanza della scelta di dove andare ad iscriversi geograficamente parlando.