Ostraka - Forum di archeologia

Fine della Cultura Clovis e impatto cometario

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view post Posted on 4/12/2018, 16:33
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Ho vagamente il ricordo di aver letto da poco da qualche parte, ma non so più assolutamente dove, forse era proprio su ostraka, che il ricordo di eventi anche catastrofici scompare dalla memoria comune dopo relativamente poche generazioni.
 
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view post Posted on 5/12/2018, 00:55
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CITAZIONE (alb_curioso @ 4/12/2018, 10:55) 
Se non sbaglio, gli antichi astronomi greci, Tolomeo su tutti, avevano osservato il fenomeno anche se non so se ne avessero calcolato esattamente la periodicità (cosa che probabilmente è più difficile). Quindi direi che di per sè non è impossibile dedurre questo movimento terrestre con strumenti e osservazioni semplici e quindi assolutamente alla portata dei Maya. Non penso che occorrano osservazioni celesti per un tempo enormemente lungo, secoli o migliaia di anni. Probabilmente bastano pochi decenni.

E'meglio mettere in chiaro che i Greci [Tolomeo su tutti. Cit.] hanno codificato osservazioni astronomiche che già da secoli erano patrimonio dei Babilonesi; a questi ultimi è attribuita la conoscenza dello spostamento delle costellazioni rispetto a un nord definito in maniera calcolata perché, proprio a causa della precessione, non esisteva alcuna stella, a quei tempi, che indicasse con sufficiente approssimazione il polo nord celeste.
Tuttavia la navigazione si svolgeva con la consapevolezza che, tenendo a sinistra l'Orsa (maggiore) ci si sarebbe diretti a oriente. Ne fa fede Omero (Odissea, V, 271-277). Comunque il gruppo delle Orse negli ultimi tre millenni, o forse più, si è mantenuto nell'ambito delle stelle circumpolari (Od. cit.) e quindi poteva essere utilizzato per indicare, approssimativamente, il nord.
L'esistenza e la collocazione degli altri punti cardinali ne veniva di conseguenza.
CITAZIONE
Dopo un semiciclo il solstizio estivo si sposta dal perielio all'afelio (ovviamente in modo invertito per i due emisferi nord e sud). Quindi ad una differenza climatica molto netta. Del resto una delle ragioni principali delle glaciazioni va proprio ricercata nelle lente variazioni dell'orbita terreste che portano ad un diverso irraggiamento solare. Però non vorrei spingere troppo il là le elucubrazioni

Non capisco che cosa vuoi dire. Perielio ed Afelio sono i punti dell'orbita terrestre in cui la Terra si trova rispettivamente più vicina o più lontana dal Sole. Ma l'orbita della Terra non risente dello spostamento dell'asse terrestre, quindi - salvo altre cause - resta costante.
Quanto all'ipotesi che le glaciazioni siano in qualche modo correlate con la precessione degli equinozi... beh, mi sembra che non ci siano motivi (almeno a me noti) per dimostrarlo. E' invece probabile che risentano dall'attività solare che però è legata alla continua trasformazione dell'idrogeno in elio, ma questi sono fatti suoi :lol: , del Sole intendo, che ha altro a cui pensare che non a dove gli girano i suoi pianeti :wub:.
Inoltre da quello che scrivi si ha l'impressione che tu attribuisca l'estate nell'emisfero boreale alla maggior vicinanza della Terra al Sole (perielio). In tal caso mi dispiace doverti deludere: è esattamente il contrario.
 
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view post Posted on 5/12/2018, 01:22
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CITAZIONE (alb_curioso @ 4/12/2018, 11:34) 
Dopo quanto tempo la zona ai piedi del Vesuvio ha cominciato ad essere di nuovo popolata? Nel Medioevo? Evidentemente i nuovi abitanti non sapevano più del pericolo sopra le loro teste. Quelli delle aree dei Campi Flegrei non hanno visto eruzioni vere prima di quella che giustamente citi tu. Quindi potevano non sapere di quanto sia pericoloso quello che hanno sotto i piedi (allora. non saperlo oggi è più grave.) L'eruzione in sè non è stata così terribile da non far tornare le persone lì, dopo che terminò.

Mentre in linea di massima sono d'accordo con te circa la caducità della memoria umana, voglio rassicurarti sulle vicende delle popolazioni che vivevano nell'area vesuviana: non si sono mai mosse da lì.
Fin dove sono arrivati lava, lapilli e ceneri il territorio è rimasto disabitato per qualche decennio. Ma appena raffreddato il suolo hanno ricominciato la loro pericolosa vita. Inoltre i venti dominanti di quei giorni hanno spinto i materiali aerei verso sud-est, credo fin oltre Salerno. Mentre la zona occidentale se l'è cavata con un po' di tremarella, questo sì, ma i Napoletani hanno continuato a vivere dove sono sempre stati.
CITAZIONE
Ho letto che in questi giorni il Vesuvio "borbotta" un po' speriamo che si tranquilizzi rapidamente

Tranquillo! il Vesuvio se l'è presa un po' per un paio di pareggi di troppo della squadra di calcio.
Ma poi gli è passata. Una splendida giornata di novembre ti rimette di buon umore.

CITAZIONE (dceg @ 4/12/2018, 16:33) 
Ho vagamente il ricordo di aver letto da poco da qualche parte, ma non so più assolutamente dove, forse era proprio su ostraka, che il ricordo di eventi anche catastrofici scompare dalla memoria comune dopo relativamente poche generazioni.

Per quel che so della storia della mia Terra è certamente così.
Tuttavia posso assicurarti che, ancor prima della scomparsa della memoria, la gente impara a "digerire" i ricordi e a conviverci senza crearsi troppi problemi.
D'altra parte, di solito, la maggior parte di loro non ha alternative.
 
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view post Posted on 5/12/2018, 07:03

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CITAZIONE (Righel @ 5/12/2018, 00:55) 
Quanto all'ipotesi che le glaciazioni siano in qualche modo correlate con la precessione degli equinozi... beh, mi sembra che non ci siano motivi (almeno a me noti) per dimostrarlo. E' invece probabile che risentano dall'attività solare che però è legata alla continua trasformazione dell'idrogeno in elio, ma questi sono fatti suoi :lol: , del Sole intendo, che ha altro a cui pensare che non a dove gli girano i suoi pianeti :wub:.
Inoltre da quello che scrivi si ha l'impressione che tu attribuisca l'estate nell'emisfero boreale alla maggior vicinanza della Terra al Sole (perielio). In tal caso mi dispiace doverti deludere: è esattamente il contrario.

no, no righel;
mentre sulla seconda hai perfettamente ragione (ma non credo che curioso abbia voluto intendere quello), sul fatto che la combinazione e la sovrapposizione ciclica degli effetti dei moti a periodicità millenaria (variazione dell'eccentricità dell'orbita, variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre, precessione degli equinozi) determini l'alternanza di periodi glaciali ed interglaciali ci sono pochi dubbi ormai;

https://it.wikipedia.org/wiki/Cicli_di_Milankovi%C4%87

buona giornata
 
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alb_curioso
view post Posted on 5/12/2018, 13:50




Ciao

Si ammetto che non sono stato chiaro. Le glaciazioni non dipendono dalla precessione degli equinozi da sola. Ma, allo stesso tempo, non è nemmeno vero che la precessione non abbia nessun effetto
La climatologia è una delle scienze più difficili perchè studia effetti che dipendono da svariate cause che a loro volta possono essere influenzate da stessi effetti che generano (feedback, dicono gli esperti).
Nonostante ciò, le cause legate alla meccanica celeste sono tra le più importanti. Come giustamente ha fatto notare MAurizio, il rapporto tra il clima e i parametri dell'orbita terreste sono stati studiati a fondo e si è compreso lo stretto rapporto che li lega.
Quello della precessione degli equinozi è solo uno dei moti della terra, e tolti rotazione e rivoluzione, addirittura uno dei più rapidi. La combinazione di tutti i moti possibili può portare ad enormi differenze climatiche.
Attualmente l'orbita terreste ha un'eccecentricità bassissima, in pratica è quasi circolare, ma nonostante ciò tra la distanza sole - terra quando essa è al perelio o all'afelio ci ballano 5 milioni di km. L'orbita può essere molto più ellitica di così, con un periodo di circa 100000 anni (mese più mese meno :lol: :lol: :lol: ) e la differenza può aumentare di molto. Allora l'irraggimento solare, che alla fine è il motore primo del clima terrestre, e quindi l'energia che il pianeta riceve tra la posizione di maggior vicinanza e quella maggior distanza cambia tantissimo.
Al tempo presente, la terra raggiunge la posizione del solstizio di inverno in prossimità del suo perielio, che viene raggiunto a gennaio. Ma non è sempre così. Se si prende come riferimento l'anno in cui il solstizio d'inverno coincide esattamente con il perielio, dopo mezzo ciclo di precessione, sarà il solstizio d'estate ad essere al perielio.
Il fatto che sia inverno o estate, non dipende dalla distanza dal sole, ovvero estate quando si è vicini e inverno quando si è lontani, ma dalla durata del giorno (cioè dal numero delle ore di luce): questo è pacifico.
Però quando è inverno e CONTEMPORANEAMENTE la terra è lontana dal sole, si possono attendere mediamente temperature più basse. E considerando anche la distribuzione delle terre emerse che non è simmetrica, ma maggiormente distribuite in quello settentrionale, penso che si possa ritenere che una serie (lunga) di inverni freddi possa portare alle influenze sul clima.

Poi è altrettanto vero che i Cicli di Milanković non bastano da soli a spiegare le sequenze glaciali, che dovrebbero essere molto più regolari. In particolare non bastano a comprendere il passaggio tra stadi freddi e caldi che spesso sono repentini. Entrano in gioco molti altri fattori alcuni dei quali possono avere una natura casuale: ad esempio eruzioni vulcani più forti della norma, impatti cometari, esplosioni di raggi cosmici (che possono alterare fortemente la chimica dell'atmosfera), variazioni delle circolazioni termoaline ect ect. Penso che si possa dire che comprendiamo il quadro generale, ma non che conosciamo perfettamente tutti i dettagli.

Il sole stesso può cambiare. Il sole è una stella tranquilla, di classe G (G2, per fare i pignoli) quindi estremamente stabile a differenza di giganti e nane rosse. Ma ciò non vuol dire che sia SEMPRE uguale. In fondo su di esso abbiamo ancora tantissimo da imparare. PErò si sa che anch'esso ha i suoi cicli. Alcuni brevi, quello undecennale delle macchie solari (che poi sarebbe di 22 anni, considerando la polarità del campo). Oggi si suppone con ragionevole sicurezza che quando il sole ha poche macchie è mediamente più freddo (di poco ovviamente) e che quando ne ha tante la sua attività magnetica è molto maggiore. e molti pensano che a forte attività solare corrispondando dinamiche dell'atmosfera terrestre di difficile comprensione.
Ma poi oltre al ciclo delle macchie, ce ne sono altri di scala secolare, che riguardano il loro numero che in taluni casi possono scomparire del tutto per secoli. Ma sembra che queste variazioni siano solo le più rapide e che ne siano altre di periodicità molto maggiore, dell'ordine delle migliaia di anni. E anche il raggio solare stesso cambia, ovviamente per la sua dinamica interna, di pochissimo, molto meno dell'uno percento di solito, ma cambia. E si sa che diametro maggiore significa temperatura solare minore.
E quindi, si, la climatologia è un gran... è difficile.

Non volevo assolutamente dare ad intendere precessione = glaciazione. Non sono stato chiaro e me ne scuso

Edited by alb_curioso - 5/12/2018, 15:24
 
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alb_curioso
view post Posted on 5/12/2018, 14:07




CITAZIONE (Righel @ 5/12/2018, 01:22) 
CITAZIONE (alb_curioso @ 4/12/2018, 11:34) 
Dopo quanto tempo la zona ai piedi del Vesuvio ha cominciato ad essere di nuovo popolata? Nel Medioevo? Evidentemente i nuovi abitanti non sapevano più del pericolo sopra le loro teste. Quelli delle aree dei Campi Flegrei non hanno visto eruzioni vere prima di quella che giustamente citi tu. Quindi potevano non sapere di quanto sia pericoloso quello che hanno sotto i piedi (allora. non saperlo oggi è più grave.) L'eruzione in sè non è stata così terribile da non far tornare le persone lì, dopo che terminò.

Mentre in linea di massima sono d'accordo con te circa la caducità della memoria umana, voglio rassicurarti sulle vicende delle popolazioni che vivevano nell'area vesuviana: non si sono mai mosse da lì.
Fin dove sono arrivati lava, lapilli e ceneri il territorio è rimasto disabitato per qualche decennio. Ma appena raffreddato il suolo hanno ricominciato la loro pericolosa vita. Inoltre i venti dominanti di quei giorni hanno spinto i materiali aerei verso sud-est, credo fin oltre Salerno. Mentre la zona occidentale se l'è cavata con un po' di tremarella, questo sì, ma i Napoletani hanno continuato a vivere dove sono sempre stati.
CITAZIONE
Ho letto che in questi giorni il Vesuvio "borbotta" un po' speriamo che si tranquilizzi rapidamente

Tranquillo! il Vesuvio se l'è presa un po' per un paio di pareggi di troppo della squadra di calcio.
Ma poi gli è passata. Una splendida giornata di novembre ti rimette di buon umore.

CITAZIONE (dceg @ 4/12/2018, 16:33) 
Ho vagamente il ricordo di aver letto da poco da qualche parte, ma non so più assolutamente dove, forse era proprio su ostraka, che il ricordo di eventi anche catastrofici scompare dalla memoria comune dopo relativamente poche generazioni.

Per quel che so della storia della mia Terra è certamente così.
Tuttavia posso assicurarti che, ancor prima della scomparsa della memoria, la gente impara a "digerire" i ricordi e a conviverci senza crearsi troppi problemi.
D'altra parte, di solito, la maggior parte di loro non ha alternative.

Ciao di nuovo

Sono d'accordo che Napoli e dintorni e, a maggior ragione, Capua, non sono state toccate dall'eruzione e che quindi lì la vita sia proseguita più o meno regolarmente (anche se io tanto tranquillo non sarei stato lo stesso...), ma proprio a i piedi del Vulcano in quella che oggi chiameremmo la zona rossa cosa è successo?
Io avevo letto su wikipedia, che non è nemmeno lontanamente la Bibbia, che la zona colpita dalla catastrofe sia rimasta disabitata a lungo. Non conosco l'argomento e quindi al massimo a wikipedia posso riferirmi, ma è ovviamente solo una conoscenza superficiale.
Vado a memoria, ma mi sembra che si parlasse di un piccolo insediamento di epoca bizantina a Pompei e comunque di un territorio abbandonato tra il Vesuvio e la costa, regredito a selva fino a non troppi secoli fa.
In effetti non ho idea, ma quando sono state fondate Torre del Greco, Torre Annuziata, Boscotrecase e le altre città che sono lì? Hanno "semplicemente" cambiato nome rispetto alle loro controparti antiche?
 
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view post Posted on 8/12/2018, 21:50
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CITAZIONE (alb_curioso @ 5/12/2018, 14:07) 
In effetti non ho idea, ma quando sono state fondate Torre del Greco, Torre Annuziata, Boscotrecase e le altre città che sono lì? Hanno "semplicemente" cambiato nome rispetto alle loro controparti antiche?

Nei siti dei comuni (ma non solo) si può trovare qualche notizia sulla storia delle cittadine:
www.comune.ercolano.na.it/le-origini
www.comune.pompei.na.it/la-citta-e-la-storia-it.html
www.comune.torreannunziata.na.it/zf/index.php/storia-comune/
http://www.comune.castellammare-di-stabia....ti-archeologici
https://www.vesuviolive.it/cultura-napolet...icato-del-nome/

Comunque siamo OT ed è meglio ritornare all'argomento della discussione.
Mi pare che ad oggi non esistano ancora prove decisive a favere della tesi dell'impatto cometario, inoltre da ciò che Usekar ha riassunto è evidente che la cultura Clovis non si è affatto estinta, ma molto meno drammaticamente si è evoluta in altra, o altre culture.
Certo è che se la scoperta del (presunto) cratere da impatto in Groenlandia fosse avvenuta una ventina di anni fa, quando erano molto popolari teorie più o meno ardite o strampalate sulle civiltà perdute, l'effetto mediatico sarebbe stato diverso. Immagino, ad esempio, che qualcuno avrebbe quasi sicuramente citato l'ingegner Otto Muck e la sua teoria dell'impatto di un asteroide nell'oceano Atlantico ;)
Ma noi siamo scienza, non fantascienza, recitava una vecchia pubblicità :)
 
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alb_curioso
view post Posted on 9/12/2018, 16:05




Ti ringrazio
è molto interessante. Quindi si potrebbe concludere che l'area sia stata totalmente spopolata solo nell'immediato dopo l'eruzione, ma che per alcuni secoli la popolazione è rimasta molto poca. Solo dopo altri secoli ha ripreso a crescere. Ma del resto, come giustamente fa notare Righel, non che molti avessero tante alternative: lì erano e lì restavano. Il che comunque è coerente con il discorso fatto che il ricordo può sopravvivere solo poche generazioni
Comunque hai ragione, la distanza tra la Groenlandia e il Golfo di Napoli è tanta :P e siamo andati decisamente fuori topic.

Tornando all'argomento iniziale, secondo me si possono fare alcune considerazioni.
A) non è detto che il cratere risalga proprio a quel periodo, (immagino che in futuro si possa determinarne l'epoca con maggiore precisione), b) anche ammettendo che l'evento risalga proprio a quel momento, non è detto che abbia avuto conseguenze così drammatiche, come si lascia intendere. Perlomeno, le avrà avute ma bisogna vedere a che scala: locale: sicuramente, regionale: possibile, continentale: difficile.
c) questo impatto potrebbe avere forse portato alcune specie animali sull'orlo dell'estinzione (e anche qui, non è mica detto), ma non ci sono evidenze che le abbia avute sugli uomini. Di, nuovo è possibile che localmente la popolazione abbia avuto un forte decremento, ma non sembra che ciò possa essere avvenuto nell'intero continente.

Io mi sentirei di dire che magari è possibile che l'impatto sia avvenuto proprio in quel periodo, ma invece che essere la causa prima di tutti questi cambiamenti anche in luoghi distantissimi sia piuttosto stato uno dei tanti fattori in gioco o al massimo la prima pedina del domino che una votla messo in moto abbia proseguito in modo autonomo.
In effetti, l'impatto sarebbe avvenuto più o meno all'inizio di un periodo molto freddo, il dryas recente, quasi un ultimo colpo di coda della glaciazione. Di solito si indica come causa di questo stadio freddo una variazione della circolazione termoalina, a sua volta casuata dal riversarsi nell'Oceano Atlantico di una grossa quantità di acqua dolce. Magari il grosso impatto può avere accelerato o peggiorato il fenomeno. I mammuth e gli altri grossi animali potrebbero non essere riusciti a sopravvivere a questo in una situazione di "difficoltà" a causa della pressione umana. (caccia) E a loro volta le popolazioni umane una volta trovatesi senza più certe prede sono state costrette a modificare le proprie abitudini venatorie e quindi in un certo senso a modificare la propria società. Ovviamente tutto questo è plausibile, ma speculativo e di sicuro non provato.

Diciamo che nella teoria iniziale c'è un po' di spettacolarizzazione. :lol:
 
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view post Posted on 9/12/2018, 17:47
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La spettacolarizzazione è un brutto male che nei nostri tempi dilaga.

Quesito: potrebbe essere la presupposta gran massa d'acqua dolce riversatasi nell'Atlantico dovuta all'impatto che creò il cratere sciogliendo i ghiacci?
 
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alb_curioso
view post Posted on 10/12/2018, 00:15




Ciao

Bella domanda. A cui però è difficile dare una risposta.
Di solito si indica come sorgente di questa acqua dolce lo scomparso lago Agassiz, di origine glaciale, che doveva essere immenso, una sorta di mare interno

https://it.wikipedia.org/wiki/Lago_Agassiz

la pagina inglese è più accurata

https://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Agassiz

Dato che le dimensioni di tale lago, il volume di acqua drenata in mare deve essere stato incredibile.
Però L'impatto in Groelandia deve avere prodotto un effetto non trascurabile. é più probabile che i ghiacci più fondersi siano direttamente evaporati, ma l'acqua in eccesso nell'atmosfera prima o poi deve essere condensata e piovuta... Inoltre se l'oggetto fosse stato una cometa va anche considerato che esse sono formate in buona parte da ghiaccio e quindi anche quel volume andrebbe aggiunto al conto. Tuttavia, non penso che l'intera Groenlandia sia stata privata della sua fredda coltre. Non ricordo esattamente di quanto, ma sono abbastanza sicuro che i carotaggi siano arrivati a fare prelievi in profondità che corrispondono a ghiacci molto più antichi di 12000 anni fa.
è più probabile, sempre rimanendo nel caso delle ipotesi, che l'eventuale scoglimento del ghiaccio groenlandese abbia dato un forte contributo, ma non sia stato una causa diretta.
 
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view post Posted on 10/12/2018, 11:04
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Qui i risultati dell'indagine NGRIP 2 - North Greenland Ice Core Project 2

https://en.wikipedia.org/wiki/North_Greenl...ce_Core_Project

che confermano quanto scritto da alb in fatto di datazione del ghiaccio groenlandese, ottenuta studiando le colonne di ghiaccio da carotaggi che hanno raggiunto i 3000 mt di profondità
 
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view post Posted on 16/12/2018, 14:07
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Torno brevemente sulle ere dei Maya, tanto per fare qualche osservazione.

Partiamo da un dato accettato da tutti gli studiosi del campo: come cultura, i Maya nascono attorno al 600 a.C., quindi la loro cultura non è molto antica, benché i prodromi di questa cultura risalgano più o meno al 2000 a.C. Stando a quanto scrivono gli archeologi, si tratta dei primi insediamenti di genti che nella futura area Maya classica cominciano a praticare agricoltura stanziale, non di una cultura vera e propria che nascerà appunto molto più tardi.

Gli archeologi pensano che i dati astronomici riportati nei (pochi) codici Maya superstiti siano il frutto di centinaia di anni di osservazioni, registrate e trasmesse attraverso le generazioni.
Ci sono prove concrete (vari brandelli di murales) che lo testimoniano, mostrando anche che loro calcoli hanno subito correzioni nel corso dei secoli, correzioni che si suppone siano dovute appunto al perdurare delle loro osservazioni.

Non sembra quindi accettabile la tesi che le loro conoscenze nel campo astronomico siano derivate dalla trasmissione orale di un sapere antichissimo.

È la stessa cosa che si verifica nella loro matematica, che ereditarono probabilmente dagli Olmechi.
La notazione di base, cioè l'esprimere tutto secondo una numerazione vigesimale, scritta attraverso l'uso di punti per indicare le unità e barre per indicare le cinquine, subì una netta evoluzione con l'introduzione di un simbolo che indicava lo zero posizionale, cosa che avvenne forse attorno al 200 a.C. (anche in India avvenne la stessa cosa, ma almeno 800 anni più tardi).
L'introduzione dello zero posizionale permise loro di sviluppare ulteriormente la notazione con il sistema del Computo Lungo, altra notazione che ereditarono probabilmente dagli Olmechi, i quali però non conoscevano lo zero ragion per cui le loro (presunte, per ora) notazioni calendariali risultano molto meno comprensibili e più controverse.

Venendo al dunque

- visto che per quanto a noi noto i calcoli registrati dai Maya si basarono solo su osservazioni condotte dai loro sacerdoti-astronomi, i quali facevano uso solo dei loro sensi, per quanto molto più acuti dei nostri
- visto che la vita media di un Maya del periodo classico viene stimata attorno ai 40 anni
- visto che 1 grado di spostamento dei punti equinoziali equivale a circa 72 anni tropici terrestri (Righel, correggimi se sbaglio)

è possibile che si siano resi conto della precessione?

Bisogna tener presente che solo il Popol Vuh ci dice che le 5 ere/soli hanno la stessa durata e il Popol Vuh è stato scritto probabilmente nel XVIII sec., quando i Maya, volenti o nolenti, avevano subito già una notevole contaminazione culturale da parte degli spagnoli.

Tanto per dire, che il 21.12.2012 corrisponda ad una presunta "fine del mondo" ci viene da una errata lettura della stele 6 del Tortuguero unita alla interpretazione di alcuni passi dello stesso Popol Vuh.
Date registrate con il sistema del Computo Lungo dai Maya su murales del periodo classico, che termina attorno al X sec., sembrano in contraddizione con quanto affermato dal Popol Vuh, le ultime date decifrate sembrano portare all'ipotesi che considerassero questo sole destinato a non morire, come era successo invece ai precedenti 4.


Ho già trattato delle notazioni calendariali dei Maya in altre discussioni qui su Ostraka, credo che riprenderò in mano a breve l'argomento, aprendo una ulteriore discussione/trattatello, per dirla con dceg.

Edited by Usékar - 16/12/2018, 14:29
 
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view post Posted on 16/12/2018, 23:08
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Grazie per le precisazioni e attendiamo quindi il prossimo "trattatello"! :)
 
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view post Posted on 19/12/2018, 16:33
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CITAZIONE (Usékar @ 16/12/2018, 14:07) 
- visto che 1 grado di spostamento dei punti equinoziali equivale a circa 72 anni tropici terrestri (Righel, correggimi se sbaglio)

E' approssimativamente corretto... sempre che la precessione si mantenga costante per decine di migliaia di anni: non conosciamo ancora con precisione tutti i movimenti della Terra.
CITAZIONE
è possibile che si siano resi conto della precessione?

Credo di sì.

Bene, ora sei pronto per occuparti anche di Archeoastronomia a tempo pieno.
CITAZIONE
Ho già trattato delle notazioni calendariali dei Maya in altre discussioni qui su Ostraka, credo che riprenderò in mano a breve l'argomento, aprendo una ulteriore discussione/trattatello, per dirla con dceg.

Appunto!
 
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alb_curioso
view post Posted on 3/1/2019, 13:13




Salve

segnalo questa notizia apparsa anche sui quotidiani qualche settimana fa.

https://www.repubblica.it/scienze/2018/12/...nova-214364920/

Ovviamente, non c'entra nulla con quello che stavamo discutendo, però leggendola mi è venuto un pensiero
Se si può ipotizzare che una supernova possa indurre estinzioni di massa o quasi sulla terra (ovviamente, io non ho alcun mezzo, modo o competenza per dire se è plausibile o meno: sono solo un semplice lettore e come tale, altrettanto ovviamente, discutere la plausibilità di tali ipotesi non spetta a me. Se l'articolo è stato tuttavia pubblicato su una rivista scientifica evidentemente è stato ritenuto degno da esperti del settore).
Come lettore mi posso permettere delle libertà e delle associazioni che autori scientifici non possono, proprio per il loro ruolo.
L'esplosione della supernova fornisce un "surplus" di energia, che non si riversa solo negli oceani, ma di sicuro anche nell'atmosfera e le conseguenze di ciò possono essere complicate da predire e valutare. La chimica e la composizione possono essere state alterare.
Non sto dicendo che le glaciazioni sono cominciate per effetto di questo evento cosmico, ma allo stesso tempo se fosse successo non sarebbe stato incompresibile.
nella sequenza periodi caldi periodi freddi, ci sono stati anche dei fattori casuali, che si possono sommare a quelli, più regolari, dei cicli astronomici.
Il che rende ovviamente più difficile fare previsioni per il futuro e comprendere pienamente il passato

A presto!
 
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