| Il 10 novembre scorso ho presenziato al MIC (Museo Internazionale della Ceramica) di Faenza alla presentazione della mostra Aztechi, Maya, Inca e le culture dell'antica America. La mostra è stata presentata dai due curatori della stessa, Antonio Aimi, americanista dell'Università di Milano, Dipartimento di Scienze del Linguaggio, che lavora all'interpretazione delle fonti, e Antonio Guarnotta, lo storico che ha condotto la schedatura scientifica dei materiali precolombiani del MIC e di altri musei dell’Emilia-Romagna.
Dopo la presentazione, ho potuto visitare la mostra, che è veramente interessante. Sono esposti 300 pezzi, 240 dei quali di proprietà del MIC e in gran parte mai esposti al pubblico per ragioni di spazio, e 60 provenienti da altri musei italiani e da alcune collezioni private. In particolare, alcuni pezzi sono veramente importanti: un vaso Maya del tipo "codice", veramente splendido, prestato dalla Fondazione Ligabue, la yupana (abaco chimù-inca) prestito del MUDEC di Milano, due rarissimi propulsori (atlatl) di cultura Mixteca, in legno di cedro laminato in oro, prestito del Museo Pigorini di Roma, e tutta una serie di materiali del MIC mai esposti prima, tra cui vari tessili dalla necropoli peruviana di Paracas, alcuni quipus incaici, una rara statuetta in terracotta della cultura Veracruz, raffigurante una divinità legata alle donne morte di parto, e un raro "metate de panel colgante" costaricense.
Il metate è la pietra su cui venivano macinati i semi di mais, cacao e altre piante, con la espressione "de panel colgante", in inglese "flying-panel metate", si intende un grande metate cerimoniale, il cui piatto è sostenuto da un pannello scolpito con complessa iconografia riguardante il passaggio dalla vita alla morte.
Il biglietto di ingresso alla mostra è lo stesso che consente anche l'ingresso a tutto il museo (non c'è sovrapprezzo) e questo permette la visita a una serie di raccolte di ceramiche semplicemente incredibile. Da vedere!
La mostra chiude il 28 aprile 2019.
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