Ostraka - Forum di archeologia

Perù: scoperti sacrifici massivi di bambini

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view post Posted on 17/1/2019, 18:20
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ricerche nel Perù settentrionale, finanziate dal NationalGeographic, stanno portando a scoperte decisamente inaspettate.
Già nell'aprile 2018 un sito nel dipartimento settentrionale de La libertad aveva restituito i resti di un sacrificio massivo di 140 bambini e 206 giovani llamas
http://www.nationalgeographic.it/wallpaper...assa-3957732/1/

Negli ultimi giorni, un sito a soli 1,5 km dal precedente ha restituito i resti di un sacrificio massivo di 132 bambini, 3 adulti e 260 giovani llamas
https://www.abc.es/cultura/abci-nuevos-res...31_noticia.html
https://www.elnuevodia.com/ciencia/ciencia...enperu-2471247/

Successivamente, è stato rinvenuto un interessantissimo coltello sacrificale, molto differente dai classici tumi. Era avvolto in piume e penne di ara macao e presenta un crepitacolo sul tallone dell'impugnatura
qui foto del coltello
https://www.nationalgeographic.com/magazin...nife-rattle.jpg

qui l'intero articolo, scorrendolo per un po', subito dopo la foto di cui sopra c'è un breve filmato con sonoro, si sente il suono del crepitacolo
https://www.nationalgeographic.com/magazin...=&sf205975636=1


Non bastasse, anche un altro sito situato circa 500 km più a nord, quasi al confine con l'Ecuador, ha restituito i resti di un sacrificio massivo di bambini. Il numero per ora accertato è di 111, ma si pensa possano essere molti di più dato che gli scavi non sono ancora terminati
https://www.efe.com/efe/america/sociedad/u...0000013-3648625
 
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view post Posted on 11/2/2019, 15:07
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Un lungo, documentato e ben illustrato articolo in merito ai due siti e alle ricerche fin qui condotte. Ovviamente, si fa per dire, è in inglese

https://www.nationalgeographic.com/magazin...::rid=694686279
 
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alb_curioso
view post Posted on 14/2/2019, 18:23




Ho letto solo adesso l'articolo che hai allegato e devo dire che l'ho trovato chiaro.
é ovvio che per i nostri occhi tutto questo appare assurdamente incompresibile. Ma proprio come ha scritto Righel nell'altra discussione è un grave errore concettuale guardare le cose con gli occhi di oggi. Per quelle popolazioni non c'era nulla di assurdo e incomprensibile, evidentemente.

Però c'era una scala dei valori "di importanza" nei sacrifici? Un bambino "valeva di più o di meno" di un adulto?
E una donna rispetto ad un uomo? E un umano rispetto ad un animale utile.
Ricordo la prima volta che visitai i Sassi di Matera, pochi anni fa, la guida raccontava le difficoltà e la durezza delle persone che vivevano lì. E che il loro massimo valore era l'asino senza il quale la vita sarebbe stata ancora più dura, dato tutte le funzioni a cui era necessario. La guida disse una frase (d'accordo un po' enfatica e molto per turisti...): "l'asino valeva più di un bambino, perchè se l'asino moriva era una dramma, dato che ci voleva moltissimo lavoro o denaro per ricompralo, mentre se moriva il bambino, pazienza, se ne poteva sempre fare un altro."
E d'altro canto mi sembra di aver letto che in alcune società i bambini non venivano considerati veri umani già alla nascita, ma solo dopo una certa età, un certo numero di mesi o anni (presumerei che anche, la spesso terribile, mortalità infantile avesse avuto il suo peso)

è applicabile un ragionamento del genere qui?
Cioè i bambini sacrificati erano così tanti perchè in fondo valevano poco e dunque era necessario un grande numero oppure, al contrario, questo sacrificio era straordinariamente importante perchè furono immolati così tanti bambini?
Evidentemente non è banale rispondere a questo quesito.
Infatti già gli autori dell'articolo scrivono che non si sa se i bambini provenissero da famiglie dell'elite o da famiglie povere.
Almeno sembra che ci sia stato il compassionevole atto di drogare o comunque stordire i bambini prima della cerimonia. Il che forse potrebbe suggerire che vevivano proprio dalla comunità e che non fossero schiavi o prigionieri o rapiti da altre zone.


Certo l'immagine generale fa davvero molta molta impressione



A presto
 
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view post Posted on 14/2/2019, 20:50
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Nemmeno gli antropologhi culturali sanno rispondere ai tuoi quesiti, figurati io che della cultura chimù conosco praticamente niente...

Posso fare una solo osservazione: se, come pare, tutti quei bambini sono stati sacrificati nello stesso periodo, che pare essere stato un lungo periodo siccitoso causato da un "niño" particolarmente intenso, ebbene è stata sacrificata praticamente una intera generazione.
Credo quindi che questo sacrificio sia stato straordinariamente importante, non che i bambini valessero poco e di conseguenza ne occorressero tanti.
 
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view post Posted on 15/2/2019, 14:08
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Chiedo immediatamente scusa per queste considerazioni che vanno certamente fuori tema, OT come si dice oggi.

I bambini possono avere, quantomeno in determinate situazioni, un valore non solo affettivo ma un valore commerciale, in quanto futuri sostentatori della generazione precedente, un valore venale insomma, che può giustificare il loro sacrificio, almeno parziale. Mi riferisco alla pratica della castrazione dei fanciulli nella speranza, che si realizzava solo raramente, di farne cantori che con i loro guadagni avrebbero poi mantenuto le loro famiglie d'origine. Cecilia Bartoli, cantante che apprezzo moltissimo, ha intitolato appunto Sacrificium l'album in cui ha raccolto le sue interpretazioni di brani musicali scritti un tempo per castrati. Esiste un documento sonoro dell'ultimo castrato, Alessandro Moreschi, che malgrado la qualità della registrazione dell'inizio del XX secolo, ci dà un'idea della particolare voce degli evirati cantori. Che poi all'altare dell'arte si compiessero tali sacrifici sino oltre la metà del XIX secolo è un un altro discorso, ma dovrebbe far pensare quando si considerano eventi del passato o di culture diverse.
 
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alb_curioso
view post Posted on 15/2/2019, 14:34




Ciao


Si certo, me ne rendo conto perfettamente. é una domanda a cui è impossibile rispondere davvero. In più c'è la complicazione dovuta al fatto che non c'è nessun tipo di scrittura.

Come semplice opinione personale, anch'io penserei come te che questo atto sia stato un qualcosa di straordinario e di assolutamente fondamentale, una extrema ratio, necessaria perchè la situazione era disperata.
E penso anche vissuto con dolore. Certamente non potremo mai saperlo, ma credo che sia così.
C'è l'impressione che quei corpi siano stati deposti con delicatezza e cura nelle loro tombe.

D'altro canto, però il fatto che non tutte le vittime dei rituali fossero "equivalenti" è probabile.


A presto

PS.
Avevo cominciato a scrivere il mio ultimo messaggio prima di quello di Dceg, ma avevo dovuto interrompere e poi quando l'ho finito c'era appunto il suo in mezzo (che non ho ancora letto). In realtà mi rivolgevo a Usekar, giusto per chiarezza ed evitare confusioni

CITAZIONE (dceg @ 15/2/2019, 14:08) 
Chiedo immediatamente scusa per queste considerazioni che vanno certamente fuori tema, OT come si dice oggi.

I bambini possono avere, quantomeno in determinate situazioni, un valore non solo affettivo ma un valore commerciale, in quanto futuri sostentatori della generazione precedente, un valore venale insomma, che può giustificare il loro sacrificio, almeno parziale. Mi riferisco alla pratica della castrazione dei fanciulli nella speranza, che si realizzava solo raramente, di farne cantori che con i loro guadagni avrebbero poi mantenuto le loro famiglie d'origine. Cecilia Bartoli, cantante che apprezzo moltissimo, ha intitolato appunto Sacrificium l'album in cui ha raccolto le sue interpretazioni di brani musicali scritti un tempo per castrati. Esiste un documento sonoro dell'ultimo castrato, Alessandro Moreschi, che malgrado la qualità della registrazione dell'inizio del XX secolo, ci dà un'idea della particolare voce degli evirati cantori. Che poi all'altare dell'arte si compiessero tali sacrifici sino oltre la metà del XIX secolo è un un altro discorso, ma dovrebbe far pensare quando si considerano eventi del passato o di culture diverse.

Vero in modo assoluto.
 
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5 replies since 17/1/2019, 18:20   96 views
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