Ostraka - Forum di archeologia

Esperienza horror in uno scavo archeologico

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view post Posted on 25/3/2019, 15:03
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Buongiorno a tutti!
Voevo cominciare a scrivere qualcosa e, come farsi conoscere meglio, in un gruppo di archeologia, se non parlando della propria esperienza di scavo? ahahahha
Il primo scavo che ho fatto, e per ora l'unico, è stato un bellissimo scavo fenicio-punico sull'Isola di San Pantaleo, comunemente conosciuta come Mozia. Il sito è davvero spettacolare, un mare spettacolare, paesaggi spettacolari, dopo le sei e mezza di pomeriggio sei veramente tagliato fuori dal mondo, perchè, dopo quell'ora, parte l'ultimo traghetto per la terra ferma e non ce ne sono altri se non alle nove e mezza dieci del giorno dopo: un paradiso! Poi io scelsi di rimanere un mese, forse un po' troppo, però ne è valsa la pena.
Di solito, nonostante sia una persona socievole, chiacchierona, forse un po' troppo, ho anche bisogno di ritagliarmi dei piccoli spazi per me, perchè, essendo figlio unico, non sono abituato a stare molto tempo con le persone, per lo meno non tutto il giorno; così, ero solito, la sera farmi una passeggiata per il lungo mare e passeggiare per i cantieri. Essendo, poi, un'isolotto di qualche ettaro (forse pure meno), con nessuna abitazione, nessun abitante, al di fuori dei tre custodi, non c'era nè inquinamento luminoso nè uditivo, quindi riuscivo a godermi le stelle con di sottofondo il rumore del mare: una cosa spettacolare!
A Mozia, essendo un sito fenicio-punico, c'è il tofet, il cimitero dei bambini, che secondo voci di cantiere, se ci passi la sera riesci a sentire i pianti dei bambini morti, sepolti nel tofet. Io, essendo persona che non crede molto a queste storie, non mi preoccupavo, più di tanto, di dove andassi, andavo un po' senza meta.
Una sera, andando sempre senza meta, mi ritrovai al tofet, proprio la sera prima si era parlato di questa diceria e lì per lì non mi preoccupai più di tanto. Ora, non so se è stata suggestione, o se è stato veramente un fenomeno paranormale, io quella sera sentii, distintamente, dei passi tra l'erba alta. Uno potrebbe pensare a un animale o a qualche lucertola o ramarro abbastanza grande, ma io ero e sono tutt'ora sicuro di aver sentito dei passi umani, e ero altrettanto sicuro che non ci fosse nessuno, oltre me, in quella zona, perchè tutti quanti o stavano per andare a dormire o stavano aiutando a mettere a posto il post cena.
È inutile dire che volevo scappare, ma, al tempo stesso, non volevo neanche far mangiare la foglia agli altri, quindi me ne andai di fretta, ma non troppo, stile passo di marcia, con la sola luce della torcia, verso casa missioni ahahhaahahha
Da quel giorno feci abbastanza attenzione a dove andavo e mi limitai a girare per il lungo mare, senza spingermi troppo nell'entroterra hahahaha
Voi avete mai avuto esperienze "paranormali" nei vostri scavi?
 
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view post Posted on 25/3/2019, 16:06
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Cominciamo con il precisare che l'unico "scavatore" e vero archeologo che attualmente frequenta il forum è Lavori Archeologici, gli altri frequentatori abituali sono appassionati cultori, ma né archeologi né "scavatori".

Ah, è archeologo anche Perseo87, ma ormai compare solo quando lo si chiama in soccorso direttamente, perché è occupatissimo con la stesura della tesi di dottorato post laurea e con impegni di lavoro.

In realtà, quand'ero nella prima adolescenza ho partecipato ad uno scavo in un riparo vicino a Verona, abitato o frequentato nel Paleolitico.
Erano i tempi in cui vagheggiavo di diventare paleoantropologo, poi la febbre mi è passata e sono guarito :P infettato da un'altra, quella della matematica applicata ai computer, al tempo ancora allo stato di colossali ammassi di ferraglia, da cui il termine hardware.

Esperienze "paranormali" in quella piccola grotta? Zero, ma molto divertimento e molti microliti in selce.

"Normalissimo paranormale", invece, l'ho vissuto nei contatti che ebbi con alcuni shamani Bribri della Talamanca (è la zona montuosa e forestata a cavallo tra Costa Rica e Panamà, vedi il mio avatar.)
Scrivo "normalissimo paranormale" perché per loro, parafrasando un verso di Disperato erotico stomp di Lucio Dalla, non è impresa eccezionale entrare nel paranormale. Ovviamente, me lo aspettavo, sarei rimasto molto sorpreso (e deluso) del contrario.
Per carità, niente di eclatante, robetta, anche perché lo shamano si rivela veramente solo ai suoi più fedeli allievi, solo quel tanto che bastò per darmi la conferma che... funziona! ;)

Dimenticavo: funzionò così, naturalmente, solo per la presenza dello shamano, della sua e della mia aura, niente funghetti, cactus, beveroni...
Certo, se poi vuoi "aprire le porte della percezione" (The Doors...) allora serve un lunghissimo periodo di apprendimento e allenamento alle pratiche del controllo della respirazione, del pensiero, delle emozioni, del cervello rettiliano etc. etc. etc.
 
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view post Posted on 25/3/2019, 16:59
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Ah, ho capito ho capito.
Uh, dev'essere stato bellissimo lo scavo paleolitico! In un primo momento ero anche io tentato dal fare una scavo preistorico-protostorico, ma poi, piano piano, facendo altri esami, mi sono appassionato di più all'archeologia orientale (vorrei specializzarmi in egittologia, ma sono solo all'inizio del mio percorso e non voglio rovinarmi il piacere di scoprire nuove materie che mi potrebbero piacere quanto e forse di più d'egittologia ahahhahaha), ma molti miei compagi di corso che hanno fatto lo scavo preistorico me ne hanno parlato benissimo, lo scavo era nei pressi di Arcevia, nelle Marche.
Spettacolare il "normalissimo paranormale" in Talamanca! Mi piacrebbe molto anche studiare l'archeologia, la storia e la cultura delle americhe (anche di altre culture, come quella cinese, giapponese, russa, un po' tutte quelle ad oriente rispetto all'Italia ahahahahhah), ma purtroppo, da quanto si sa, il professore andò in pensione e nessuno prese la sua accatedra :(
Se ti posso chiedere, in cosa consistette l'episodio paranormale? (ti posso dare del tu?)
Mi consiglieresti qualche libro in particolare per iniziare un po' a masticare qualcosa sull'archeologia americana?
 
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view post Posted on 25/3/2019, 18:05
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Qui non esistono formalità, il tu è la norma ;)

La vera casa dello shamano è accessibile solo agli iniziati, io non lo ero, quindi mi sono dovuto accontentare di contatti più formali, avvenuti nella casa della famiglia che mi ospitava.
Anzitutto, è necessario un sia pur breve periodo di "acclimatamento" reciproco, per così dire.
Da tempo ero ospite della famiglia del capovillaggio, quindi già ero un ospite considerato importante, come era importante lo shamano (usékar, nella lingua Talamanca) che venne a farci visita.
Ci sono vari livelli di shamano, quello di cui sto parlando era del più alto, quindi all'inizio nemmeno parlava direttamente con noi, sussurrava domande nella sua lingua madre all'orecchio dell'allievo che lo accompagnava, il quale poi traduceva in spagnolo, ad alta voce, per tutti noi. Non era permesso fare domande.
Sono stati necessari 3 incontri preliminari, prima che venisse meno la funzione del "mediatore culturale", pur sempre presente. E a questo punto ho potuto fare anche io delle domande all'usékar.

In seguito, ho assistito a cerimonie di cura di malati.
Secondo le culture shamaniche la malattia dipende da uno squilibrio nei livelli energetici del malato, concetto che esiste in molte culture orientali, a cominciare dallo yoga che pratico ormai da quasi 50 anni. Quindi, ero in grado di capire il concetto, anche se poi le pratiche "curative" furono bizzarre.
Si trattò di fumigazioni fatte con il fumo aspirato da sigari realizzati con una varietà di tabacco molto forte e di aspersioni con guaro, un rum molto forte e di bassa qualità, aspersioni realizzate utilizzando frasche di particolari piante.
Il tutto venne condotto dall'aiutante, lo shamano iniziò la pratica cantando sommessamente, poi si sedette a terra e iniziò a concentrarsi, entrando in trance.
In pratica, l'idea di base è quella di riequilibrare le energie del malato attraverso le sue (dello shamano) energie: per questo lo shamano è persona che raramente sembra in salute, egli "trasferisce" su di sé gli squilibri degli altri, addirittura se e quando necessario quelli di tutta la comunità.
Le fumigazioni e le aspersioni, con alla fine la decollazione di una gallina, servono solo ad attirare sulle pratiche stesse l'attenzione di familiari e presenti, distogliendola dalla "semplice" pratica dello shamano.
E tutto funziona benissimo, i malati ci credono e guariscono, o almeno riacquistano la loro vitalità.

Passando a "esperimenti" più personali, durante un colloquio a due mi disse che io avevo un'aura molto forte, percepiva molto chiaramente la mia energia.
Dato che non ero convintissimo, mi fece fare alcuni "esperimenti" assieme a lui, descrivo il più semplice.
Ci sedemmo a terra (loro non usano mai sedie o sgabelli, si siedono sul pavimento di terra battuta, è importante mantenere il contatto con la Madre Terra), mi disse di concentrarmi, di non pensare, di regolare il respiro mentre lui procedeva nella stessa maniera.
Dopo un po' mi fece alzare una mano aperta e iniziò ad avvicinare il suo palmo al mio.
A circa 30 cm di distanza iniziai a sentire una decisa pressione sul mio palmo, che aumentava al diminuire della distanza dal suo. Arrivati a circa 5 cm di distanza, la pressione era così forte che la mia mano iniziò a indietreggiare, non ostante cercassi di oppormi con forza. Ed era evidente che anche lui ce la stava mettendo tutta, per così dire.
Insomma, non riuscimmo a far aderire le due palme, oltre quella distanza non si andava.

Mi sottopose ad altre prove, più complicate, che comportarono per es. l'uso di tecniche di iperventilazione polmonare, da parte di entrambi, con la conseguente sperimentazioni di stati di trance e visioni luminosissime.
Conosco da molti anni queste pratiche, sono tipiche del pranayama yoga, ma non mi ero mai spinto così in là, né lo farò mai più, è assolutamente necessaria la presenza di una valida guida per arrivarci e soprattutto tornare indietro, io l'ho avuta solo in quella occasione.

Dopo circa 3 mesi di soggiorno costaggiù sono tornato al paesino nel quale vivevo, sulla costa del Pacifico, spiaggia a mezzaluna, 7km, praticamente deserta, ospite di un pescatore, piccola barca, sveglia alle 4 del mattino, fuori a pesca fino a mezzogiorno...
E adesso basta, mi vien nostalgia, comunque fra un mese riparto, anche se solo per un breve periodo...
 
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view post Posted on 27/3/2019, 23:43
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Grazie mille davvero, mi ha fatto molto piacere leggere questa tua esperienza che hai avuto in questo villaggio.
Penso che, certe pratiche mediche antiche, che ora vengono bollate come magie o alchimie, se sono state utilizzate per millenni, significa che, alla fine, funzionavano e che il loro funzionamento non fosse imputabile a un grande "effetto placebo" o all'ignoranza (medica) delle persone: se ti fa male il braccio (scusami se utilizzo un esempio forse troppo estremizzato) e anche dopo la tecnica miracolosa decantata dallo shamano il braccio continua a farti male, non c'è effetto placebo o ignoranza congenita che tenga, il braccio continua a farti male. Poi, si sa, gli antichi utilizzavano piante "miracolose", quando invece erano semplici piante medicinali (mi viene in mente il caso di Otzi, la mummia naturale trovata sulle Alpi nel '91, che aveva con se, tra le tante cose, un fungo [o una pianta, ora non ricordo] medicamentosa che in realtà aveva veramente delle doti antisettiche e antibiotiche, spacciata sicuramente, all'epoca, come una pianta dalle doti curative inimmaginabili!).
In ogni caso mi ha davvero stupefatto l'esperienza del palmo della mano :o:
Nel post dici
CITAZIONE (Usékar @ 25/3/2019, 18:05) 
i malati ci credono e guariscono, o almeno riacquistano la loro vitalità.

[Non so come si quota hahaahah spero che non venga fuori un mappazone hahahaha], pensi che sia solo un effeto placebo e che il malato in realtà non guarisca ma si senta solo meglio?
Tanto per parlare di altre pratiche mediche (anche se non è propriamente medica come pratica) faccio un esempio, che non mi sono mai riuscito a spiegare, che esula dai principi base della chimica e della fisica: tutti noi sappiamo che un liquido oleoso galleggia sull'acqua, e non potrà mai creare un composto omogeneo con l'acqua, perchè l'olio, il grasso, il petrolio, quel che si vuole, è idrofobico e non si solubilizza in acqua. C'è però una pratica, non so se la conosci, per togliere il malocchio, che sfrutta questo principio fisico, ma in un modo del tutto suo: si fanno cadere delle piccole gocce di olio in un piatto pieno d'acqua, se queste gocce "scompaiono" e non si riesce a vedere distintamente l'olio nell'acqua, la persona è affetta da malocchio, se invece l'olio rimane visibile, il malocchio non c'è. Come fa l'olio a creare, in alcuni casi, un composto omogeneo e in altri un composto eterogeneo? Il principio, basandosi su una base scientifica solida, dovrebbe ripetersi inalterato sempre, però così non è. È solo suggestione o c'è davvero qualcos'altro?
Un abbraccione!
P.s: scusami se ti rispondo solo ora, ma l'inizio settimana mi prende sempre a badilate in testa... :wacko:
 
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view post Posted on 28/3/2019, 08:34
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Questa delle gocce d'olio mi mancava!

A quotare ci sei riuscito benissimo, non mi pare poi difficile... :lol:

Per quanto sono riuscito a capirci delle pratiche shamaniche, sulle quali non è che abbia svolto studi approfonditi, si deve fare un distinguo.
Come ho scritto, ci sono vari livelli e "specializzazioni" di usékares/usékoles, come li chiamano costaggiù, ovvero shamani come li chiamano i Tungusi.
Qualunque livello, tuttavia, non può prescindere dalla pratica di base che è quella del riequilibrio delle energie, che è più o meno efficace a seconda del livello raggiunto dallo shamano.
Ci sono quindi soggetti che intervengono con erbe e preparati a base di queste, altri che lo fanno utilizzando pietre e legni, altri ancora che utilizzano le mani (quelli che noi chiamiamo, a seconda dei casi, fisioterapisti, osteopati e soprattutto pranoterapeuti) e infine quelli al massimo livello, che lavorano direttamente sull'energia, senza alcun contatto fisico col paziente.

Ecco, questi ultimi in genere agiscono nei casi in cui le altre pratiche sono già state utilizzate e non hanno sortito gli effetti sperati.
E secondo me in questo caso, se si assiste ad un miglioramento dello stato generale del paziente, non vuol dire che ci sia stata una completa guarigione, probabilmente ha ricevuto una "ricarica" energetica e si sente meglio.

Tieni presente che, parlando della cultura delle popolazioni aborigene dell'America centrale, Bribri, Brunkas, Chorotega, Nicarao etc., gli usékares di questo livello sono i massimi psicopompi, cioè gli unici "autorizzati" ad accompagnare nel trapasso il corpo energetico di grandi capi, mentre una corte di shamani di livello inferiore danza e balla attorno al corpo dell'importante defunto.
Questo perché il corpo energetico di ogni defunto, noi diremmo lo spirito/anima, è potenzialmente pericoloso per la comunità e deve essere convenientemente "istradato" verso il suo luogo nell'aldilà. Maggiore era il grado sociale in vita del defunto, più pericoloso può essere il suo corpo energetico e quindi più potente deve essere l'energia di chi lo "aiuta" a trovare la sua strada.
 
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5 replies since 25/3/2019, 15:03   273 views
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