Ostraka - Forum di archeologia

Collaudo software archeologico

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archaeologica
view post Posted on 17/2/2018, 16:43




Buon giorno a tutti.

Ho scritto un software per dispositivi Android finalizzato a gestire i dati di campo di un intervento archeologico.
In poche parole, il programma permette il registro dettagliato di US e l'esportazione della documentazione in un file html formattato, che può essere incluso direttamente nella relazione di scavo. Gestisce anche le immagini. Per il momento è in inglese, castigliano, catalano e italiano.

L'applicazione include una serie di meccanismi che facilitano ed ottimizzano l'inserimento delle informazioni (per fare alcuni esempi, l'immissione automatica di relazioni inverse, il ricorso ai sensori del telefono, il controllo della coerenza dei dati...), e permette le più basilari operazioni di filtraggio o di statistica.

Si tratta, però, di una versione "alfa": sto cercando volontari per provarla e trovare gli inevitabili errori e "bugs". Mi interessano anche opinioni circa l'utilità e l'usabilità del programma, soprattutto in riferimento alla pratica di scavo in Italia.
L'ideale sarebbe qualcuno che scavi, in modo da provarlo su un piccolo controllo archeologico, per esempio. Però chiunque può dare la sua opinione, se il tema gli interessa.
Se per caso i volontari fossero abbondanti (non credo, vista l'esperienza in altri Paesi), premetto che l'idea è di iniziare con pochi collaudatori e poi incrementarli poco a poco.

Funziona a partire dalla versione 4 di Android, anche se è raccomandabile usarne una un po' più recente.
Chi fosse interessato mi dovrebbe contattare privatamente e fornirmi un indirizzo Gmail, in modo da abilitarlo a scaricare l'applicazione dal Google Play (le versioni "alfa" non sono visibili al pubblico in generale). A mia volta io gli manderei una mail con ulteriori dettagli.

Grazie dell'attenzione!
 
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view post Posted on 19/2/2018, 11:53

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Confesso che oltre trent'anni fa ci credevo poco a queste cose (e nondimeno credo di essere stato fra i primissimi ad utilizzare basi di dati elettroniche sui cantieri archeologici e a sperimentare precocemente disegno e fotografia digitali), oggi alla luce di vari esperimenti soprattutto stranieri -in particolare anglosassoni- credo proprio che sia il versante sbagliato dal quale prendere la cosa. Prima -secondo me- bisognerebbe riprendere rigorosamente a mano la questione metodologica e gli standard catalografici stando stretti stetti alle norme ICCD e ai principi MoLAS del "single context planning".
Cose che oggi che io sappia in Italia -in questo momento- nessuno fa.
In parole povere: forse prima di sviluppare una applicazione per trattare sul cantiere le Unità Stratigrafiche, non dovremmo essere scientificamente d'accordo su cosa sia una Unità Stratigrafica, in quale momento del processo di scavo e a quali condizioni la possiamo scientificamente individuare, quali tipi di Unità Stratigrafiche esistono e ciascun tipo di Unità quali tipi di azione stratigrafica può esercitare o subire rispetto alle altre?
Sennò cosa stiamo facendo?

Quindi la mia prima domanda potrebbe essere: che finestra di dialogo è stata adottata? possiamo vederne uno screenshot su questo Forum?
 
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archaeologica
view post Posted on 19/2/2018, 23:04




Ti ho mandato le immagini per mp, non posso mettere links in quanto utente novello. Se le puoi allegare tu, mi fai un piacere.

Dubbi più che legittimi, i tuoi, e giustificati. “Riprendere rigorosamente a mano la questione metodologica” sarebbe interessante e, d’altra parte, il programma nasce soprattutto da questo tipo di riflessioni. Come sai, è però un argomento ampiamente discusso e - spero di non essere frainteso - non sono sicuro che il mio precedente messaggio giustifichi uno sforzo di sintesi tale.
D’altra parte, chi fosse interessato (e in questo senso è vero che le immagini che mi hai richiesto possono in qualche modo incentivare) potrebbe prima provare il programma e dedurne facilmente i presupposti metodologici. A partire da qui, uno può decidere di lasciar perdere, perché il software non lo convince e non gli conviene perderci del tempo; in caso contrario, qualsiasi discussione sarebbe comunque più snella e sarebbe più facile focalizzare le opinioni e gli apporti su punti specifici. Discussione che peraltro io non farei in un forum, ma per vie più dirette e private.

Comunque, cercando di agganciarmi ad alcuni dei punti che hai citato, pur con il rischio di fare solo accenni superficiali:
- le relazioni sono quelle canoniche. Di solito il programma avverte delle sviste più comuni, come quando si tenta di fargli credere che una US negativa taglia una sua omologa.
- il programma riduce tutte le US a positive o negative. Non contempla quelle che Harris definiva "interfacce orizzontali" (azioni di distruzione o asporto - da non confondere, se non ricordo male, con le interfacce di Carandini) che, nel caso si vogliano registrare - e si dovrebbe! - si includono senza problemi tra le "negative", giacché, per natura, si applicano loro esattamente le stesse relazioni.
- benché la scheda di US sia in gran parte debitrice della scheda di US italiana (con aggiunte desunte da altre schede, sempre quando queste non sostituiscano i campi dell'ICCD), il programma non include schede USR né USM. I dati contemplati da queste schede si possono includere senza traumi nella scheda US positiva, perché sono oggetti e soggetti degli stessi tipi di relazioni fisiche.

Non so però se queste soluzioni siano compatibili con lo scavo in Italia, per questo chiedevo opinioni locali.
La versione del programma attuale è già stata usata nella produzione di documentazione archeologica reale in posti, però, dove non esiste l'esigenza, da parte dell'Amministrazione, di attenersi a una scheda istituzionale. Di solito, si richiede una scheda con un livello minimo di dettaglio e coerenza, oltre il quale si è abbastanza liberi. La scheda del programma è, comunque, più dettagliata della maggior parte di quelle con cui ho lavorato.
 
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view post Posted on 20/2/2018, 07:43

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Capisco.

Il vantaggio di una applicazione guidata dovrebbe stare nel vincolare il personale dipendente a seguire il sistema senza esitazioni, e qui però si aprono subito questioni metodologicamente insolute (per esempio -appunto- sulla legittimità o meno di una scheda differenziata per la USM o sul dubbio -e a questo forse non ci avevate pensato- che le US siano solo positive e negative e non anche di altro tipo) o solitamente sottovalutate (prevedere quali siano le US possibili e -a parte giustamente non permettere al taglio di tagliare un taglio- chiedersi quali siano le azioni accettabili per esempio da parte di una struttura: la struttura taglia?)

Appena ho un momento ci guardo per bene.

Non subito perché sono un po' subissato al momento.
 
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view post Posted on 20/2/2018, 16:48

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Inserisco le immagini di screenshot ricevute mediante messaggistica privata. Se c'è qualcosa che non torna ditemi.


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archaeologica
view post Posted on 20/2/2018, 23:34




Grazie mille, per l'inserimento e per le riflessioni.

Certo, la maggiore utilità di questo genere di applicazioni risiede nella possibilità di adottare uno standard, a livello di ditta o oltre. Ma è un'impresa difficile, per molteplici ragioni che, in base alle osservazioni che hai fatto, mi sembra che tu abbia più che chiare.
Però c'è un altro vantaggio, minore ma più immediato e alla portata del singolo archeologo, se dotato di un po' di autonomia: dovrebbe agevolare e velocizzare il lavoro. Si finisce lo scavo, si preme un tasto e si ottiene un documento formattato da allegare direttamente alla relazione. E si lavora meno in ufficio, magari investendo il tempo guadagnato in ricerca.

Questo in generale. Nel particolare, lasciamo perdere, almeno per il momento, il discorso sulla convenienza delle USM; per quanto riguarda gli altri punti:

- "prevedere quali siano le US possibili": se ti riferisci a una sorta di "definizione di US", forse in un futuro, ma si vedrà; i thesauri sono sempre un arma a doppio taglio. Per il momento, testo libero, con la caratteristica che il programma ricorda le entrate precedenti e le suggerisce di volta in volta sulla base delle prime lettere immesse.

- Che esistano altri tipi di US oltre alle positive e negative... ribadisco che Harris attribuisce i crolli (e forse le erosioni, ora non ricordo, ma per logica...) a un tipo particolare, per esempio. E qui mi rendo conto che smentire Harris può sembrare di cattivo gusto, quanto meno, o direttamente una sbruffonata. Ma nella mia umile opinione - e di quelli che hanno collaborato - direi che un giacimento si può ridurre ad azioni di apporto ed asporto: positive e negative. Anzi, forse Carandini lo dice proprio così. Consumi un pavimento e alla lunga lo assottigli? Negativa, e se vuoi aggiungici "progressiva" per differenziarla da un buco fatto con una pala.
Però non escludo che ci potrebbe essere sfuggito qualcosa, e mi interessa sempre sentire opinioni al riguardo.

- Sulle relazioni, invece, non mi farei problemi. In teoria non ci dovrebbe essere margine di dubbio, perché dipende dalla Fisica, no? Una positiva non taglia, perché è il risultato di un'azione di apporto. Prima, se sarà il caso, sarà stata preceduta da un'azione di taglio.
 
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view post Posted on 21/2/2018, 07:54

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CITAZIONE (archaeologica @ 20/2/2018, 23:34) 
- Che esistano altri tipi di US oltre alle positive e negative... ribadisco che Harris attribuisce i crolli (e forse le erosioni, ora non ricordo, ma per logica...) a un tipo particolare, per esempio. E qui mi rendo conto che smentire Harris può sembrare di cattivo gusto, quanto meno, o direttamente una sbruffonata. Ma nella mia umile opinione - e di quelli che hanno collaborato - direi che un giacimento si può ridurre ad azioni di apporto ed asporto: positive e negative. Anzi, forse Carandini lo dice proprio così. Consumi un pavimento e alla lunga lo assottigli? Negativa, e se vuoi aggiungici "progressiva" per differenziarla da un buco fatto con una pala.
Però non escludo che ci potrebbe essere sfuggito qualcosa, e mi interessa sempre sentire opinioni al riguardo.

Quando troverò un po' di tempo ed una sede scientifica adeguata forse scriverò un articolo sulle "Unità Stratigrafiche del Terzo Tipo", da tempo penso seriamente di farlo, perché l'esperienza insegna che non esistono solo evidenze positive ed evidenze negative, ma esiste anche qualcosa d'altro, che non è nè propriamente positivo nè veramente negativo.
Non bisogna avere paura di riprendere il filo del discorso lasciato a mezzo da Harris: molte cose (che in qualche modo potrebbero riguardare i criteri di individuazione della singola Unità stratigrafica) non erano chiare nella sua prima edizione, tant'è che dovette ritornarci diversamente nella seconda. E ancora non ci siamo proprio del tutto (molti Colleghi sulla lettura soprattutto del primo Harris pensano che una Unità Stratigrafica si distingua sulla base delle tre "C" colore consistenza composizione, ma sbagliano ad esprimersi perché in realtà essi stessi distinguono sulla base dell'apprezzamento di una superficie di discontinuità di colore consistenza e composizione. La pretesa stessa da parte di Harris -ancora in anni recenti ribadita- di voler rappresentare il tempo attraverso una graficizzazione che in realtà è solamente una sequenza è un vero e proprio errore.
A proposito, non mi sembra di vedere nell'applicazione un risalto alla distinzione fra rapporti stratigrafici diretti o indiretti (ovvero ridondanti): mentre compilo la mia registrazione, come evidenzio in quale parte della sequenza stratigrafica mi trovo? Intendo dire che se sto ancora scavando la "messa in fase" della singola Unità Stratigrafica potrebbe ancora essere una questione non risolta e se io ho qualche certezza o sulla datazione oppure al contrario non direttamente sulla datazione bensì sulla analogia di comportamento stratigrafico con altre Unità, questo "aggancio" dovrebbe essere un importante aspetto da sottolineare per andare gradualmente a costruire una "messa in fase".


CITAZIONE (archaeologica @ 20/2/2018, 23:34) 
- Sulle relazioni, invece, non mi farei problemi. In teoria non ci dovrebbe essere margine di dubbio, perché dipende dalla Fisica, no? Una positiva non taglia, perché è il risultato di un'azione di apporto. Prima, se sarà il caso, sarà stata preceduta da un'azione di taglio.

Già, la Fisica. Ma non c'è solo la Fisica a questo mondo, c'è -per esempio- anche la Chimica.
 
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archaeologica
view post Posted on 22/2/2018, 09:48




QUOTE
A proposito, non mi sembra di vedere nell'applicazione un risalto alla distinzione fra rapporti stratigrafici diretti o indiretti (ovvero ridondanti): mentre compilo la mia registrazione, come evidenzio in quale parte della sequenza stratigrafica mi trovo? Intendo dire che se sto ancora scavando la "messa in fase" della singola Unità Stratigrafica potrebbe ancora essere una questione non risolta e se io ho qualche certezza o sulla datazione oppure al contrario non direttamente sulla datazione bensì sulla analogia di comportamento stratigrafico con altre Unità, questo "aggancio" dovrebbe essere un importante aspetto da sottolineare per andare gradualmente a costruire una "messa in fase".

Questo non lo capisco del tutto, e quindi è probabile che la risposta sia no, la caratteristica di cui chiedi non è inclusa.
Non mi è chiara, in questo contesto, l'espressione "mettere in fase". Però premetto che sono secoli che non scavo in patria, e probabilmente ho dimenticato alcuni concetti tipici, nonché molto vocabolario tecnico

Quello che c'è nel software è una sezione per le relazioni fisiche (delle quali la maggior parte saranno ridondanti) e un paio di campi per "posteriore/anteriore a". In questi ultimi - forse relativi a quelle che tu chiami "relazioni dirette" - si inserisce una sola US per ciascuna relazione cronologica. Detto tra parentesi, i software esistenti per compilare automaticamente il Matrix devono essere alimentati con file di dati univoci, senza relazioni ridondanti: in un futuro, se questa possibilità verrà inclusa nell'applicazione (cosa peraltro difficile tecnicamente), i valori dei campi "posteriore/anteriore" saranno quelli immessi nella routine corrispondente.

Per quanto riguarda eventuali "appunti stratigrafici" provvisori, che forse sono impliciti nel tuo discorso, cosa c'è di buono è che il programma aggiorna automaticamente tutte le relazioni fisiche. Non solo se gli dici che 1 copre 2 lui capisce che 2 è coperta da 1, ma se cambi una relazione nella scheda di una US, tutte le altre US implicate rifletteranno i cambi. Solo le fisiche, non le cronologiche perché la faccenda è più complessa dal punto di vista della logica di programmazione. Maxime per un programmatore umanista.
 
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view post Posted on 22/2/2018, 13:40

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Intendevo dire che procedendo in uno scavo con il buon metodo "single context" tu stai disassemblando la stratigrafia fin nelle sue unità, documentandole solo nel dettaglio e mai in insieme (perché gli "scavi in fase" nei quali hai fuori contemporaneamente solo cose che appartengono alla medesima epoca sono solo un caso limite di solito con finalità didattiche e comunque pensabili esclusivamente di fronte a situazioni veramente molto semplici).

Per "messa in fase" intendo quindi quella annotazione di quelle fra tutte le unità stratigrafiche documentate isolatamente che in un mondo totalmente ideale avremmo forse potuto scavare contemporaneamente fra loro in quanto rinterpretativamente appartenenti ad un simile orizzonte storico (ma nella normalità dei casi questo noi lo impariamo solo dopo), e che all'atto pratico rientreranno nella planimetria interpretativa "di fase" di ciò che alla fine avremo capito appartenere ad un determinato periodo storico uniforme.

Per capirci un po' alla buona intendo cioè quella parte del lavoro nella quale se hai tenuto una sequenza matrix (o altro accorgimento simile) cerchi di tirarci delle linee (o quanto meno degli allineamenti) orizzontali valutando quali Unità Stratigrafiche "funzionino" insieme. Di solito si tratta di una operazione che, a parte averla costantemente presente, devi ripetutamente prendere a mano nei passaggi più cruciali dello scavo, demandandone nondimeno una versione definitiva ad un momento di post-scavo, alla luce anche degli esiti dei primi inventari dei materiali e possibilmente di qualche analisi di laboratorio.

In quest'ottica, se io mi ricordo bene, la vecchia idea di Harris era forse quella di suggerire una iniziale compilazione di tutti i rapporti stratigrafici che coinvolgono una US, tranne poi sopprimere dalla visualizzazione quei rapporti che -benché signignificativi di una sovrapposizione fisica vera- sono ininfluenti ai fini della sequenza degli eventi in quanto meglio rappresentati da un rapporto mediato attraverso una o più ulteriori unità stratigrafiche.
Nella pratica dell'ultimo quarto di secolo credo che praticamente tutti i Colleghi abbiano trovato necessario anticipare questi tipi di valutazione già in scheda di US, distinguendo sin da subito i rapporti solo fisici da quelli stratigraficamente diretti (nel senso di non mediati attraverso altra Unità) e possibilmente annotando analogie, allineamenti planimetrici etc. che suggeriscono interpretativamente di ascrivere US separate (e quindi da trattare singolarmente) ad una medesima fase.

In fine quanto a certi automatismi del sistema, per esempio riguardo al cambiamento del rapporto stratigrafico, non so in definitiva cosa dire: l'idea di un sistema elegante e pulito che tenga con efficienza in ordine le cose è indubbiamente accattivante, ma -oltre alla personalizzazione dello strumento per la documentazione- che una modifica a posteriori possa andare a ricadere su altre Unità non nascondo che qualche personalissima preoccupazione un po' me la da: credo che con una prospettiva del genere persino io finirei col decidere che su uno scavo i rapporti stratigrafici li scrive una persona sola, il che fa un po' a pugni con la mia idea di "democrazia" del lavoro in Archeologia (una espressione molto in voga ai tempi in cui avevo cominciato io) o per dirla in un altro modo (che però a propria volta tradisce che qualche annetto è ahimè passato) uno schema di gioco "all'olandese": a me piacerebbe che sullo scavo tutti facessero tutto, ognuno si numera e si scheda man mano la propria buchetta senza aspettare un responsabile, tutti a sbadilare se c'è bisogno, ma anche tutti a dividersi pezzi di un disegno se la documentazione urgente di qualcosa rischia di tenere bloccato il cantiere .
Lo so benissimo che invece una parte importante dell'Archeologia europea sta franando nella direzione di scavi archeologici fatti da un superprofessionista iperspecializzato o presunto tale idealmente con caschetto coloniale in testa e tanti "schiavi" che puliscono e muovono terra (magari anche laureati, ma sempre di fatto "schiavi"). A parte l'idealismo, il problema è che in questo modo si tagliano le gambe a qualsiasi forma di crescita individuale e di trasmissione dell'esperienza attraverso le generazioni.
L'alternativa ad una app moderna ed efficiente? Sì, triste e poverella. Fare come chiede la Soprintendenza della Liguria: un bel foglio elettronico con esattamente le voci della vecchia orrida scheda ICCD (che tra l'altro in Italia dovrebbe essere ancora oggi almeno sotto il profilo amministrativo uno standard vincolante, che io sappia). In attesa di una stagione di ripensamento metodologico sempre più necessaria.

Chiaro che voi non avete nessunissima colpa in questo mio personale brontolamento: il desiderio di tenere le cose in ordine è ben altra e ben più lodevole istanza.
 
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archaeologica
view post Posted on 23/2/2018, 12:18




Ora ci sono. Avrei potuto arrivarci da solo, in effetti...

Ribadisco che non c'è niente di simile nel software. La messa in fase è un processo estremamente complicato dal punto di vista concettuale, e non avevo neppure pensato a come rappresentarlo in modo grafico nel programma. Soprattutto perché - nonostante sia un processo mentale che uno ha "costantemente presente" e deve "ripetutamente prendere a mano nei passaggi più cruciali" - personalmente non lo affronto in modo sistematico se non, per l'appunto, a fine scavo.

Vi sono agevolazioni, come la possibilità di interrogare la base di dati, per esempio, a proposito della "US immediatamente prima della US x", o chiedendogli di visualizzare una lista di "tutte le evidenze in relazione - o con un determinato tipo di relazione - con l'US x", ma questi non sono che tasselli minimi e preliminari nel processo a cui tu ti riferisci.

QUOTE
credo che con una prospettiva del genere persino io finirei col decidere che su uno scavo i rapporti stratigrafici li scrive una persona sola, il che fa un po' a pugni con la mia idea di "democrazia" del lavoro in Archeologia (...) Lo so benissimo che invece una parte importante dell'Archeologia europea sta franando nella direzione di scavi archeologici fatti da un superprofessionista iperspecializzato o presunto tale

Hai colto nel segno, sotto due punti di vista differenti.
Il primo, informatico. Il permettere a più persone di lavorare contemporaneamente sulla stessa documentazione è uno dei prossimi obbiettivi benché, probabilmente, a lungo termine. Pone tutta una serie di problemi, ma andrà fatto. Non mi piace dipendere da un collegamento con un server in cui sia alloggiata la base di dati, per esempio. Forse scambiandosi periodicamente i dati per bluetooth... uff, non mi ci far pensare che sarà un lavoraccio.

Il secondo, dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro. Ed in effetti in Catalogna la tendenza è quella a cui ti riferisci. Senza entrare nel merito dei pro (pochi) e dei contro di questa soluzione, il motivo sta anche nella normativa (in teoria, è obbligatorio un solo archeologo per cantiere) e nelle differenze salariali tra le categorie di archeologi, quando il buon senso impone che si superi questo obbligo minimo. La differenza contrattuale tra "direttore" (il "responsabile di scavo" italiano), "tecnico" (che si occupa della documentazione settoriale, ma è una comunque una specie in via di estinzione), ed infine "ausiliare" (scavatore), fa sì che i ruoli tendano a non confondersi.
 
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archaeologica
view post Posted on 23/2/2018, 12:44




QUOTE
Vi sono agevolazioni, come la possibilità di interrogare la base di dati, per esempio, a proposito della "US immediatamente prima della US x", o chiedendogli di visualizzare una lista di "tutte le evidenze in relazione - o con un determinato tipo di relazione - con l'US x", ma questi non sono che tasselli minimi e preliminari nel processo a cui tu ti riferisci.

Aspetta, aspetta. Ora che ci penso, puoi chiedere al programma: "cercami tutte le US che abbiano relazione con la US tale, E che inoltre siano della tale cronologia (espressa testualmente - II dC - o con un intervallo terminus post quem /ante quem)" o semplicemente "cercami tutte le US di tale cronologia". Ecco, combinare i filtri è già più utile per la messa in fase.
 
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view post Posted on 23/2/2018, 13:24

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O.K., ma io ne facevo più una questione di interfaccia di immissione dei dati (anche per favorire che certi dati siano immessi, lo siano al momento in cui rappresentano una situazione evidente e non una affannosa ricostruzione del giorno dopo, e lo siano per quanto possibile sin da subito correttamente) che non di capacità successiva di estrapolarli ed elaborarli.

Per cercare di spiegarmi meglio faccio riferimento ad un esempio di scheda di US proposta ad illustrazione di un noto scritto di Adrian Chadwick.
(all'epoca Research School of Archaeology and Archaeological Science
University of Sheffield) http://archaeologydataservice.ac.uk/archiv...ml/3/3chad.html

Si tratta di una scheda di US sviluppata dall’Autore, se non sbaglio circa nella prima metà degli anni Novanta (tra parentesi esattamente nel periodo in cui nasce con intenti e soluzioni grafiche quasi identiche la mia scheda aziendale, nel mio caso elaborata sulla base di una personale esperienza di un decennio di scavi urbani in Lombardia e in Veneto, senza che –potrei giurarlo- io e Chadwick abbiamo mai avuto la benché minima occasione di conoscerci):

fig6


Nella parte centrale della prima facciata di quella scheda si vede bene nella grafica lo sforzo di annotare separatamente i rapporti fisici (registrati alla vecchia maniera, allo stesso modo che nella scheda italiana dell’ICCD) e quelli “diretti”, i soli ad essere significativi dal punto di vista della sequenza harrisiana, i quali vengono scritti in una sorta di schematico pezzetto di dettaglio di matrix.
 
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view post Posted on 23/2/2018, 17:49

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Per confronto, vedere a pag 26 delle "Norme" ICCD come la medesima questione era stata già prefigurata dalla scheda di US italiana nella versione del 1984, che dovrebbe almeno amministrativamente essere ancora oggi standard vincolante in Italia https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&es...RbxWjwBaHZzeOI0

Vado a memoria, ma prima di questa era esistita una vecchia scheda sperimentale dell'allora Ministero Beni Culturali (a cavallo fra i primissimi anni Ottanta e mi pare di ricordare -ma potrei sbagliarmi- forse già gli ultimissimi Settanta ogiù di lì) nella quale la medesima questione era gestita embrionalmente tramite due caselle da compilare (aggiuntive rispetto a quelle dei rapporti stratigrafici) intitolate infelicissimamente (perché di interpretazione pericolosamente ambigua) "anteriorità" e "posteriorità". Purtroppo oggigiorno non ne trovo più nessun esempio da nessuna parte.
 
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archaeologica
view post Posted on 25/2/2018, 19:28




Dunque, non mi ero saputo spiegare. I campi per le relazioni dirette sì che ci sono, nel programma, proprio perché la scheda è ispirata, in gran parte, a quella dell'ICCD.

Rifacendosi all'esempio della figura seguente:
Screenshot_2018_02_25_12_03_05
E prendendo come riferimento la US 3, qui sotto l'immissione delle relazioni fisiche (a sin) e cronologiche (o dirette, a dx in basso)...
Screenshot_2018_02_25_12_09_23 Screenshot_2018_02_25_18_16_46

... e qui sotto la scheda esportata in HTML (perdonatemi alcuni errori di concordanza, sto ancora lavorando alla traduzione):
scheda_US_esempio_esportata_red_0

Però mi rendo conto adesso, a seguito della nostra conversazione, che devo migliorare la forma in cui registrarli.
In particolare, ovviamente sbagliavo quando ho detto, riferendomi ai campi posteriore/anteriore:
QUOTE
In questi ultimi - forse relativi a quelle che tu chiami "relazioni dirette" - si inserisce una sola US per ciascuna relazione cronologica.

Ciò che è solo una semplificazione, tipo quella alle p. 23-24 delle norme da te citate, ma non corrisponde alla maggior parte dei casi reali.
E si badi che, per fortuna, il programma sì che permette inserire più relazioni dirette (diverse anteriori e diverse posteriori, come fa il MoLAS), ma per una serie di ragioni su cui ora non vale la pena dilungarsi, non le sfrutta appieno.

Per cui, grazie!!
 
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view post Posted on 26/2/2018, 07:52

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Ma no, era chiaro.
Bene, ma dove ti annoti se scavando hai già capito -rifacciamoci all'esempio della figura di prima- che US 6 non è affatto in fase con US 3, ma appartiene ad una fase intermedia fra US 1 ed US 2 ?

Nella scheda che riportavo di Chadwick (solo un esempio qualsiasi facilmente reperibile sul web di uno dei modi in cui è stato gestito il problema nell'ultimo quarto di secolo) ci si immagina di anticipare al momento della registrazione della US un pezzetto di sequenza (non è propriamente un matrix di Harris, anche se ci va vicino, guarda infatti alla possibilità di tracciare linee orizzontali che colleghino oppure no le caselle delle US o di non mettere affatto linee verticali fra particolari caselle).
E' una ideona, direi, e anche se apre qualche grosso problema di carattere sia metodologico che pratico intanto fa il suo bravo effetto, soprattutto perché l'annotazione non si riduce nell'indicazione di "posteriore a" ed "anteriore a" ma permette di stabilire delle delle indicazioni di US a pari livello (direi di messa in fase per quanto provvisoria).
Si può probabilmente fare in qualche altro modo, rinunciare a qualcosa per avere altro genere di immediatezza grafica, io stesso ho provato ad escogitare una soluzione in parte metodologicamente differente, in ogni caso la questione è importante. E tanto più importante quanto più complesso è lo scavo, direi.
 
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