Ostraka - Forum di archeologia

Notre Dame in fiamme!

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icon5  view post Posted on 15/4/2019, 21:54
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Buonasera a tutti,
come sicuramente avrete sentito, vedendo i telegiornali o leggendo su internet, oggi, alle 18:50, è divampato un incendio sul tetto di Notre Dame che tutt'ora brucia ed ha fatto crollare tutto il tetto e la guglia... Che tristezza immensa... Come sarà divampato un incendio del genere? In televisione dicono che spesso, durante i restauri, divampino degli incendi, come mai?
Vi allego l'articolo di Repubblica e la live su YouTube, spero davvero che riescano a ricostruirla e a darle una parvenza di com'era una volta.
Un abbraccione!
Qui c'è l'articolo e qui la live/video dell'incendio (in italiano), questa è la live della CBS, con anche degli ospiti, e non ci sono i commenti italiani, che alcuni sono di una pochezza disarmanti...

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view post Posted on 16/4/2019, 07:10

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Beh di archeologico sperabilmente non dovrebbe esserci nulla o quasi nulla che possa essere stato raggiunto dalle fiamme, dico bene?

Perché incendi nei cantieri?
In effetti sono più frequenti di quanto si potrebbe pensare.
A parte considerazioni poco lusighiere sul QI mediamente riscontrabile fra gli operatori edili (e per carità non risalgo la linea gerarchica di progettisti, appaltanti etc.) va fatta mente locale su cosa comporta andare a lavorare in certi contesti in termini di impiantistica provvisoria, attrezzature per applicazioni a caldo, stoccaggio di materiali isolanti o impermeabilizzanti, per il trattamento dei legni esistenti etc. etc.
A poche decine di metri dal mio ufficio qualche anno fa andò a fuoco un importante palazzo storico nel mentre che sul coperto si stavano rifacendo le guaine di impermeabilizzazione bituminose (applicandole a fiamma, neanche a dirlo): ci fu un minimo principio di incendio verso la fine della giornata di lavoro, ma sembrava che tutto fosse stato messo a posto, poi in serata partì un incendio che divenne immediatamente incontrollabile nonostante l'intervento rapidissimo di autobotti ed elicottero.

Quando al tuo primo impiego ti diranno che devi fare per forza il noiosissimo (e costoso per il tuo datore di lavoro) corso antincendio e ripeterlo periodicamente, per una categoria di rischio che ti sembrerà esagerata, con tanto di esercitazione di spegnimento della bombola in fiamme, impiego dell'idrante e amenità di questo genere, pensaci che nel cantiere non ci sei solo tu con attrezzi oggettivamente innocui e con materiali che ben difficilmente prendono fuoco.
 
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view post Posted on 16/4/2019, 10:56
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L'incendio sembra essere spento, il timore di una perdita totale della sostanza sembra scongiurato, ma la stabilità di quanto è rimasto va naturaalmente controllata, e ci vorrà del tempo. La ricostruzione sarà lunga e difficile, anche perché trovare maestranze che padroneggino le tecniche necessarie non sarà di certo un'impresa da poco. Le reliquie conservate nella cattedrale (la corona di spine di Cristo, un chiodo e frammeenti della croce, la tunica di San Luigi) sono salve nel municipio di Parigi e verranno trasferite al Louvre. Perse sono le strutture del tetto, in parte risalenti al XIII secolo in legno di quercia.
Oltre ai danni del fuoco ci sono, come sempre inevitabilmente in questi casi, quelli dovuti all'acqua, ad esempio ai dipinti presenti nella cattedrale.
 
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view post Posted on 16/4/2019, 11:08
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L'incendio che ha devastato Notre Dame è stato senza dubbio un episodio di tremenda gravità, a prescindere da quali siano state le parti interessate dalle fiamme, e quali invece quelle risparmiate.

Credo che, per quanto concerne il concetto di "bene archeologico", si debba ragionare non solo in relazione all'immediato presente, ma anche in prospettiva futura, dal momento che quello che oggi non ha valore archeologico, magari fra 100/200/300 anni potrebbe avercelo. La stessa archeologia, per come la intendiamo noi, del resto, è nata essenzialmente come studio del mondo classico e preistorico, ma poi si è progressivamente estesa al medioevo e al rinascimento (archeologia post-medievale), fino ad arrivare a toccare i secc. XVIII-XIX (come nel caso dell'archeologia industriale).

Ieri sera sono rimasto basito per le parole di Vittorio Sgarbi, che ai microfoni del Tg1 ha sostenuto che la perdita della guglia e di altre partizioni architettoniche non costituisca un dramma eccessivo, in quanto si trattava di strutture realizzate nella seconda metà dell'Ottocento. Un ragionamento che lascia di stucco (soprattutto se formulato da uno storico dell'arte), dal momento che quelle "ricostruzioni moderne" erano comunque parte integrante dell'immagine e della storia dell'edificio, ed espressione di una concezione del restauro che, seppure oggi non più condivisa, era ormai essa stessa un elemento storicizzato. Oltre al fatto che ai lavori per la ricostruzione della cattedrale di Notre Dame prese parte anche Viollet-le-Duc, che, pur con tutte le sue contraddizioni, è stato (e rimane) uno dei capisaldi nel campo della teoria del restauro del XIX secolo.

Detto questo, la fortuna di Notre Dame (e nostra) credo risieda negli attuali mezzi tecnologici a nostra disposizione: ho letto infatti che la cattedrale era stata recentemente "mappata" per intero con l'ausilio dei laser scan, al punto da poterla ricostruire tale e quale, fin nel dettaglio, in forma di modello 3D. Questa straordinaria tecnologia, unita all'ampia documentazione fotografica e archivistica oggi esistente, potrebbe permettere di ricreare le parti andate distrutte esattamente così com'erano fino a l'altro ieri. Ci vorranno certo molto tempo (e molti fondi)... ma per un simbolo del Patrimonio UNESCO come Notre Dame credo che non sarà difficile mettere insieme le risorse necessarie.
 
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view post Posted on 16/4/2019, 11:12
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Che tristezza... Si, hai ragione Lavori Archeologici, purtroppo, molto probabilmente, non si sono resi conto di star lavorando su un pezzo di storia di Francia e d'Europa ed avranno fatto le cose un po' grossolanamente... La cosa che fa ridere è che proprio la mattina stessa o il giorno prima avevano intervistato l'architetto che sovrintendeva ai lavori di restauro e diceva "stiamo facendo tutto a norma di legge con le maggiori norme di sicurezza", purtroppo il tempo gli ha dato torto... Fortunatamente l'incendio non è stato distruttivo come si pensava in un primo momento e non ci sono stati nè morti nè feriti, resta il fatto che il tetto e la guglia sono andati persi...


Foto fatta dai pompieri dell'interno di Notre Dame subito dopo lo spegnimento dell'incendio

È anche vero che, purtroppo, Notre Dame era davvero abbandonata a se stessa; sono andato recentemente a Parigi, con l'università, per visitare il Louvre, ed ho avuto la fortuna di entrare per una mezz'oretta a Notre Dame, ma era davvero davvero lasciata a se stessa, fili elettrici penzolanti e attaccati con lo scotch a terra, certe pareti, dove erano poggiati quella specie di candelabri per le offerte, neri da far paura, infatti mi stupii di come tenessero con poca cura un monumento del genere, alla fine stamattina si è scoperto che avevano tagliato i fondi per il mantenimento e aspettavano da diversi anni i 150 milioni per il restauro...
 
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view post Posted on 16/4/2019, 11:33
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CITAZIONE
Ieri sera sono rimasto basito per le parole di Vittorio Sgarbi, che ai microfoni del Tg1 ha sostenuto che la perdita della guglia e di altre partizioni architettoniche non costituisca un dramma eccessivo, in quanto si trattava di strutture realizzate nella seconda metà dell'Ottocento.

Purtroppo, a Sgarbi, piace essere sempre contro corrente e dire quello che gli pare per la testa; io sono dell'idea, che purtroppo, certe volte, venga preso in ostaggio dal suo personaggio e lo Sgarbi storico dell'arte si vada a fare quattro passi nel suo sub-conscio... Dire che la guglia era sacrificabile perchè era "moderna" significa dire che qualsiasi aggiunta o rifacimento a qualsiasi edificio o opera d'arte dall'Ottocento in poi è sacrificabile...
Ho molto di più apprezzato il commento di Philippe Daverio, molto pacato, come nel suo essere, che ha detto che l'incendio di Notre Dame non è solo doloroso perchè abbiamo assistito impotenti alla distruzione di una parte di storia, ma anche perchè ci ha fatto capire quanto siano fragili le opere d'arte e i monumenti che noi reputiamo indistruttibili e inalterabili dal corso degli eventi; riflettendoci su, Notre Dame vive dal 1182, ha visto re di Francia, guerre, la Rivoluzione, due Guerre Mondiali, ne è uscita, vuoi o non vuoi, sempre abbastanza inalterata, ora, nel 2019, proprio per preservarla, si è incendiata.
Vi allego l'intervista a Philippe fatta dal Corriere
 
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view post Posted on 16/4/2019, 11:54
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Quanto riferito su Sgarbi non fa che confermare l'opinione che ho di lui.

Si può sperare che dei rifacimenti e delle parti in genere ottocentesche esistano piani dettagliati, per cui la ricostruzione potrebbe essere meno difficile. Comunque ricostruire è una cosa, gli originali sono un'altra. Per quanto fedele sia la ricostruzione la perdita dell'originale è irreparabile.

Quanto alla discussione sull'originalità delle chiese gotiche ben poche (credo solo quella di Friburgo in Brisgovia o quasi) furono terminate in età medioevale. Anche il Duomo di Colonia rimase incompiuto per circa tre secoli e fu terminato negli anni '80 del XIX secolo. A Colonia dopo la guerra si scelsero due strade: una parte delle chiese venne ricostruita totalmente, come il duomo, altre vennero ricostruite solo in parte, lasciando evidenti i segni e le perdite, altre ancor vennero consolidate ma non ricostruite e restano come rovine con anche funzione di monito. Tre vie diverse, ognuna con la sua legittimità, a mio avviso.
 
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view post Posted on 16/4/2019, 12:22
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CITAZIONE (dceg @ 16/4/2019, 12:54) 
Comunque ricostruire è una cosa, gli originali sono un'altra. Per quanto fedele sia la ricostruzione la perdita dell'originale è irreparabile.

Assolutamente d'accordo.
La ricostruzione è un modo per le persone di riappropriarsi di qualcosa che è andato perduto.
Fermo restando, appunto, che l'originale è purtroppo irrecuperabile.

CITAZIONE (dceg @ 16/4/2019, 12:54) 
Quanto alla discussione sull'originalità delle chiese gotiche ben poche (credo solo quella di Friburgo in Brisgovia o quasi) furono terminate in età medioevale.

Mi riferivo proprio a questo: la pratica del "completamento in stile", diffusa soprattutto nella seconda metà del XIX secolo, e che vide in Viollet-le-Duc uno dei suoi massimi sostenitori (in opposizione al suo omolgo inglese, John Ruskin, che invece sosteneva che non si dovesse affatto intervenire sui ruderi, né sugli edifici rimasti incompleti, lasciando tutto esattamente così com'era).
 
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view post Posted on 16/4/2019, 15:32
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CITAZIONE (Perseo87 @ 16/4/2019, 13:22) 
Mi riferivo proprio a questo: la pratica del "completamento in stile", diffusa soprattutto nella seconda metà del XIX secolo, e che vide in Viollet-le-Duc uno dei suoi massimi sostenitori (in opposizione al suo omolgo inglese, John Ruskin, che invece sosteneva che non si dovesse affatto intervenire sui ruderi, né sugli edifici rimasti incompleti, lasciando tutto esattamente così com'era).

Questo è uno degli aspetti della questione. Quanto meno per quel che riguarda il Duomo di Colonia vi è anche un aspetto politico. La costruzione delle parti mancanti del Duomo cattolico a partire da circa la metà del secolo XIX fu sostenuta dal re di Prussia (Colonia era allora prussiana), dal 1871 imperatore della Germania, protestante, come simbolo unificante della nazione. In effetti questo intento si può dire riuscito. Posso immaginare una funzione analoga anche per Notre-Dame, dato che i lavori, tra cui la guglia sulla crocera, furono eseguiti all'epoca di Napoleone III.

Edited by dceg - 16/4/2019, 21:55
 
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view post Posted on 16/4/2019, 20:05

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CITAZIONE (Perseo87 @ 16/4/2019, 12:08) 
. . .
Credo che, per quanto concerne il concetto di "bene archeologico", si debba ragionare non solo in relazione all'immediato presente, ma anche in prospettiva futura, dal momento che quello che oggi non ha valore archeologico, magari fra 100/200/300 anni potrebbe avercelo. La stessa archeologia, per come la intendiamo noi, del resto, è nata essenzialmente come studio del mondo classico e preistorico, ma poi si è progressivamente estesa al medioevo e al rinascimento (archeologia post-medievale), fino ad arrivare a toccare i secc. XVIII-XIX (come nel caso dell'archeologia industriale).
. . .

Nel mio precedente intervento (e ne facevo una questione di topic non invece di egoistico disinteresse) presupponevo da lontani ricordi che praticamente tutte le strutture ed i complessi decorati più su del primo livello -ma anche altrove- fossero abbondantemente di XIX se non anche di XX secolo, ma credo che tanto il seguito di questa discussione qui su questo Forum sia quello che comprensibilmente tutto il web sta freneticamente rilanciando rifletta informazioni senz'altro migliori delle mie. Non escluderei nemmeno che mi stessi anche un po' confondendo tra cattedrale e cattedrale di grandi città europee: in fondo i miei studi sull'argomento vanno assai indietro nello scorso millennio :o: .
 
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view post Posted on 16/4/2019, 22:06
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No, questo non lo doveva dire!
Macron ha detto: « Nous rebâtirons la cathédrale Notre-Dame plus belle encore »

La sottolineatura è mia.

Fonte: Le Monde
 
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view post Posted on 17/4/2019, 07:01

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CITAZIONE (dceg @ 16/4/2019, 23:06) 
No, questo non lo doveva dire!
. . .

- . . . rinascerà più bella e più superba che pria.
- Bravo!
- Grazie.
( . . . Lo vedi, il popolo quando se abitua a di' che sei bravo, pure che nun fai gnente sei sempre bravo . . .)


:rolleyes:
 
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view post Posted on 17/4/2019, 08:58
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Abbiamo avuto la stessa idea; io non volevo dirlo, ma oramai tu l'hai fatto e quindi....



Però nel caso di Macron, a differenza di quell'altro M. cui Petrolini s'ispirò, mi pare che il popolo non sia abituato a dire che sia bravo...
 
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view post Posted on 17/4/2019, 19:51
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Certo che è, comunque, un bel colpo per la grandeur francese...
 
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view post Posted on 17/4/2019, 20:17
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CITAZIONE (auxelugatu @ 17/4/2019, 20:51) 
Certo che è, comunque, un bel colpo per la grandeur francese...

Al momento direi tutt'altro! La Francia sembra trovare nella catastrofe di Notre-Dame quell'unità e quell'orgoglio che sembravano perduti. Macron coglie persino l'occasione per ricostruire la cattedrale ancor più bella. Questo è quanto meno il quadro che media e politici comunicano. Se poi corrisponda, e in che misura e per quanto tempo, alla realtà è altra cosa.
 
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