| A proposito di Mantegna.
Sono appena tornato dalla natia Verona, per l'ennesima volta sono andato ad ammirare il trittico del Mantegna (1456/1459) sull'altar maggiore della Basilica di San Zeno... prima opera pienamente rinascimentale dipinta nell'Italia settentrionale, che nel 1815 Antonio Canova riportò al suo posto, dopo che Napoleone l'aveva fatta trasportare a Parigi, al Musée Napoléon, futuro Louvre (ma non ci hanno restituito le 3 predelle, quelle che si vedono oggi sono copie realizzate da un bravo artista veronese della metà del XIX sec.)
Poi, un giro per altre antiche chiese con una indigestione di affreschi di Pisanello, un paio di pale di Tiziano, la grande vasca monolitica del Battistero di S. Giovanni in Fonte, le incredibili tarsie dell'Olivetano Fra Giovanni da Verona nel coro e nella sacrestia di S.ta Maria in Organo, tra le quali sono praticamente cresciuto, dato che fu per più di 25 anni mia chiesa parrocchiale...
Visite che ancora mancavano a mia moglie, incantata dalle citate tarsie, dal soffitto ligneo a triplice carena di nave della gotica e francescana Basilica di San Fermo maggiore (1260 - 1350) e dall'atmosfera mistica della sottostante romanica e benedettina Basilica inferiore (1065 - 1140).
Infine, abbiamo percorso il tracciato del Serraglio Scaligero, la fortificazione con vallo allagabile fatta costruire nel XIII-XIV sec. dagli Scaligeri signori di Verona, lunga circa 16 km, che da Nogarole Rocca arriva a toccare il Mincio nella piccola frazione di Borghetto, e i suoi 3 superstiti monumentali castelli, Gazolo, Villafranca, Valeggio + il distrutto Castello della Gherla, per terminare con il Ponte Visconteo che attraversa il Mincio a Borghetto, lungo 650 mt e largo 21, un'opera colossale per i tempi (1395).
Se avrai l'occasione di passare per Verona, un giorno, avvisami... un calice di Soave della cantina Pieropan ce lo gusteremo penso volentieri e una visita sia pur breve agli aspetti meno conosciuti della città merita.
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