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La creazione dell'uomo per i Maya del Periodo Classico - versione semplice

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view post Posted on 21/11/2019, 20:18
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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La creazione dell’Uomo secondo i Maya del Periodo Classico – versione semplice

Il racconto completo dei fatti che portarono alla creazione dell’uomo, secondo i Maya del Periodo Classico (200 a.C. – 900 d.C.), è molto lungo e complesso. Inoltre, ne esistono molte versioni, che aggiungo o tolgono passaggi e “novelle”, anche se non toccano l’essenziale.
Le numerose versioni esistenti sono dovute al fatto che il mito nasce nel Periodo Preclassico e si tratta di un racconto probabilmente molto semplice. Via via che la società Maya si faceva sempre più complessa e il racconto passava di bocca in bocca, vennero aggiunti nuovi episodi e nuovi adattamenti, questi ultimi per soddisfare le esigenze politiche e dinastiche delle famiglie dei nobili e soprattutto dei sovrani.
Ho quindi pensato di scriverne una versione succinta, con i fatti salienti, per non annoiare chi non è veramente interessato a conoscerne l’intero svolgimento.


I Maya credevano che il tempo fosse ciclico, secondo la loro cosmologia prima del “nostro” tempo ci furono 4 “ere”, ciascuna durata 1.872.000 giorni, pari a qualche mese in più di 5125 anni solari, intervallati da un periodo altrettanto lungo.
All’inizio di ciascuna era, il Grande Creatore, che nel Periodo Classico non ebbe mai un nome preciso, separò il cielo dalle acque, creò l’Universo e la Terra e tutta la sua corte di divinità.

A turno, una di queste divinità creò un essere vivente sulla Terra, essere che, nelle intenzioni della divinità creatrice, avrebbe dovuto nutrire gli dei.
A causa dell’inefficienza dei quattro esseri creati durante le prime quattro ere, ogni volta il Grande Creatore provocò immani catastrofi, distruggendo ciascuno di essi.

Passati nuovamente 1.872.000 dalla quarta distruzione, il Grande Creatore si rimise all’opera, separò il Cielo dalle Acque, fece sorgere la Sacra Tartaruga che avrebbe sorretto la Terra, identificata nelle tre stelle di quella che noi chiamiamo Cintura di Orione, fece posizionare nel Cielo le tre Sacre Pietre del Primo Focolare, identificate nel triangolo stellare Rigel, Alnitak e Saiph, fece accendere tra quelle pietre il Primo Sacro Fuoco, dal quale si levò il Primo Sacro Fumo, identificato con la nebulosa M42, e fece nascere nel Cielo la coppia primigenia, la Prima Madre e il Primo Padre, identificate in 2 stelle della costellazione dei Gemelli.

Dalla coppia primigenia nacquero due gemelli, Hun Hunahpu e Vucub Hunahpu, che erano abilissimi giocatori di palla.
Essi si trasferirono nei Mondi Inferiori, sui quali regnava l’uccello Vucub Caquix, un grande pappagallo ara macao, molto vanitoso e collerico.

Questo pappagallo (inizialmente veniva chiamati Itzam Ye, lett. Vucub Caquix significa Sette Ara Macao, probabilmente da identificare con le sette stelle del Grande Carro/Orsa Maggiore, il cui asterismo suggeriva ai Maya la forma della testa di un pappagallo, appunto, vedi più avanti commento a proposito del dipinto che lo raffigura mentre viene colpito) pretendeva di essere bellissimo, essendosi costruito una dentiera di denti d’oro, e si vantava di essere contemporaneamente il Sole e la Luna, che ancora non erano comparsi nel Cielo.

Una volta arrivati nel Mondo Inferiore dominato dal pappagallo, i due gemelli costruirono un campo per il gioco della palla e si misero a giocare.
Essi erano veramente bravissimi, ma durante il gioco, producevano un incredibile strepito, che disturbava Vucub Caquix durante le sue sieste sull’albero sul quale stava appollaiato e dei cui frutti era molto ghiotto.

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il campo per il gioco della palla, nel sito della città di Coba (Quintana Roo, Messico)

https://excursionesenlarivieramaya.com/wp-...pelota-coba.jpg
scorcio dello stesso campo, sono ben visibili gli anelli attraverso i quali si doveva far passare la palla, per “fare gol”, per così dire

Dai e dai, il pappagallo si adirò per il continuo strepito e uccise i due gemelli, smembrandone i corpi.
La testa di Hun Hunahpu riuscì a rotolare ai piedi di una pianta che aveva frutti simili a una testa umana, salì sulla pianta e si mimetizzò fra i suoi frutti (di che pianta si tratti, è materia di discussione, nei racconti viene detto che si tratta di una zucca che si arrampicava su un albero, nelle pitture sui vasi sembra una pianta di cacao).

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dopo la decapitazione, la testa di Hun Hunahpu si appende ad un albero di cacao, mentre due divinità dei Mondi Sotterranei ricevono ospiti

Un giorno passò sotto la pianta la giovane e vergine figlia di Xquic, una delle 9 divinità dei Mondi Inferiori. Prontamente, la testa di Hun Hunahpu sputò al suo indirizzo un grano di giada, che la giovane fanciulla raccolse al volo nelle sue mani. E in questo modo, venne fecondata e rimase incinta.
Quando suo padre, il dio Xquic, se ne accorse, la cacciò dal suo mondo ed essa si rifugiò presso la Prima Madre e il Primo Padre, che la accolsero amorevolmente.

Quando venne il momento, la giovane diede alla luce una coppia di gemelli, che i nonni chiamarono Hunahpu (lett. Primo Capo, nel senso di primo comandante e anche prima testa) e Ix Balam (lett. Lei Giaguaro, cioè Signora Giaguaro, vedremo più avanti perché).

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una donna con in braccio Hun Nal Ye (vedi oltre) parla con Hunahpu, dietro il quale si vede Ix Balam (le x cerchiate sul suo corpo sono le macchie del manto del giaguaro mentre i punti neri sul corpo di Hunahpu indicano il fatto che si tratta di un defunto resuscitato, vedi oltre), mentre, in posizione più elevata, sul trono siede Hun Hunahpu divinizzato (lo si capisce dai segni che porta sul braccio, sulla coscia e al centro della schiena)

I due gemelli si dimostrarono anch’essi abilissimi giocatori di palla e, venuti a sapere della fine toccata al padre, decisero di trasferirsi nel mondo di Vucub Caquix, per cercarne il corpo.
Arrivati costaggiù, riuscirono a trovare tutti i pezzi del corpo del padre e a riassemblarli, nascondendo tutto sotto terra, mentre il teschio ormai scarnificato lo avvolsero nel caucciù, creando una palla con la quale presero a giocare nel campo costruito a suo tempo, dal padre e dallo zio.

Di nuovo, Vucub Caquix si adirò per lo strepito che facevano i due gemelli vociando e strappò un braccio a Hunahpu, ma Ix Balam chiese soccorso ai nonni, che intervennero e glielo riattaccarono.
Allora Vucub Caquix aggredì di nuovo Hunahpu e gli staccò di netto la testa, che rotolò in un angolo del campo di gioco.
Stavolta Ix Balam si arrangiò da solo: raccolse una zucca, la intagliò e la pose sul collo del corpo di Hunahpu, che riprese vigore e i due si rimisero a giocare.
Il pappagallo tornò sul suo albero, a mangiarne i frutti, cosicché Ix Balam, non visto, recuperò la testa di Hunahpu rotolata in un canto, staccò la zucca e rimise la testa al suo posto.

Oltre che abilissimo giocatore di palla, Hunahpu era anche un bravissimo cacciatore con la cerbottana.
Raggiunta la base dell’albero su cui stava Vucub Caquix, lanciò contro di lui una delle sue pallottole di argilla e lo tramortì.

http://research.mayavase.com/uploads/mayavase/hires/1226.jpg
Mentre Vucub Caquix se ne sta appollaiato sul suo albero (divinizzato, vedi il viso alla sua base, probabilmente si tratta dell’Albero Cosmico, l’asse dell’Universo, per i Maya la Via Lattea) Hunahpu gli “spara” contro un proiettile di argilla, utilizzando la sua lunga cerbottana. Notare la zampa di giaguaro che esce dal ronco dell’albero, indicando la presenza di Ix Balam

Velocemente, aiutato dal gemello, tolse la testa del padre dall’involucro di caucciù, disseppellirono il resto del corpo, posero la testa sulle sue spalle e versarono abbondante e purissima acqua su di lui.
In forza di questa cura, Hun Hunahpu resuscitò sotto le spoglie di Hun Nal Ye, il dio giovane del mais (lett. Uno Pannocchia Pianta, cioè Prima Pianta del Mais).

http://research.mayavase.com/kerrmaya_hires.php?vase=1892
Il cosiddetto Piatto della Resurrezione: Hun Hunahpu risorge da un solco praticato nel carapace delle Grande Sacra Trataruga/Terra, innaffiato da Ix Balam, mentre Hunahpu gli porge qualcosa che non si riesce a distinguere a causa della consunzione del piatto

In virtù dell’opera da loro compiuta, i due gemelli vennero trasformati in due divinità, che compaiono periodicamente nel cielo, una durante il giorno, l’altra durante la notte: Huanhpu divenne il Sole, Ix Balam divenne la Luna (ecco spiegato il perché del suo nome, Signora Giaguaro: la Luna è sempre stata per tutti i popoli la divinità protettrice del lato femminiledell’essere umano, mentre il manto maculato del giaguaro, animale prevalentemente notturno, per i Maya rappresentava i cielo stellato).

Una volta resuscitato, Hun Nal Ye, ubbidendo ad un ordine “genetico”, intrise con il suo sangue la farina ricavata dalla pannocchia e creò con questa pasta i primi umani.
Per questo i Maya si soprannominavano “figli del mais”, che era il loro alimento principale, e dovevano periodicamente praticare sacrifici di sangue, in genere autosalassi praticati dai sovrani e dai nobili, per nutrire gli dei, in cambio della loro creazione.
Dato che gli dei si ritennero del tutto soddisfatti del risultato ottenuto con la creazione del quinto Universo e dell’essere che li nutriva con il proprio sangue, l’Universo dell’era attuale non avrà mai fine.

Coloro che si sono “inventati” la fine del Mondo il giorno 20.12.2012 non conoscevano la vera cosmogonia Maya, in particolare il fatto che l’Umanità attuale sia costituita da esseri “perfetti” per il compito loro assegnato, oppure hanno “giocato” sulla ignoranza e credulità dei cosiddetti new agers, per trarne qualche profitto (vendere libri, raccogliere adepti ai quali estorcere denaro…)
 
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