Eccomi qui, come promesso
Non so quanto questo breve excursus sulle figure di Perseo e Medusa possa essere d'aiuto alla discussione, ma della questione dell'iconografia di questo episodio mitologico mi ero occupato, come dicevo, diversi anni fa, e mi risulta che questo soggetto sia stato uno fra i più apprezzati nel mondo greco (e magnogreco) d'età arcaica, così come anche uno fra i più controversi per gli studiosi del settore. Le iconografie adottate dagli artisti greci, che io mi ricordi, privilegiano solitamente lo scontro fra Perseo e Medusa, oppure la fuga dell'eroe dalle Gorgoni, mentre non concedono molto spazio alle atmosfere certo più serene e distese di Perseo e Andromeda, alla fine delle loro avventure, che invece si nota in alcune pitture romane (come per esempio quella, celeberrima, già segnalata da Righel).
Il tema di Andromeda, peraltro, credo sia abbastanza più raro nell'arte greca (soprattutto quella più antica), dove al momento ho in mente solo un paio di esemplari vascolari che raffigurano la principessa etiope - peraltro rappresentata, nella ceramica corinzia a figure nere, con il tipico stratagemma della pelle bianca (indicativa dei personaggi femminili), che tuttavia mal si sarebbe adattata, nella realtà, a una donna di origini di fatto africane:
https://it.wikipedia.org/wiki/Andromeda_(m...a_and_Ketos.jpg. Ma l'argomento, come dicevo, lo conosco meno, quindi mi manterrei sull'episodio di Perseo e Medusa.
Fra le più antiche raffigurazioni della vicenda mitologica c'è un bel
pithos cicladico, di proprietà del Louvre, datato verso la metà del VII secolo a.C., che mostra la decapitazione della Gorgone Medusa da parte di Perseo:
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pe...ouvre_CA795.jpg.
Perseo è raffigurato, come da buona tradizione, con tutti i suoi attributi identificativi: i sandali "alati" (qui resi con appena due riccioli laterali), la magica
kibisis (la sacca dove contenere la testa decapitata del mostro) appesa al fianco, l'
harpe dorata (ossia la lama ricurva, che qui pare più una spada) e la
kynee, il copricapo di Ade (spesso presentato come una sorta di elmetto o di petaso, che garantiva l'invisibilità a chiunque lo indossasse). L'eroe argivo ha la testa rivolta indietro, mentre con una mano afferra la chioma del mostro, e con l'altra si prepara a decapitarlo, senza fissarlo negli occhi. La Gorgone, per contro, appare in una soluzione iconografica molto insolita (che personalmente ho riscontrato solo su alcuni scarabei greco-orientali), e che la mostra con il corpo di un cavallo. Alcuni studiosi hanno creduto di leggere in questa iconografia una anticipazione della nascita di Pegaso, ma per me questa idea è alquanto bizzarra: a ben vedere, infatti, il motivo a zigzag sulla veste di Medusa prosegue anche su tutto il corpo del cavallo, senza soluzione di continuità (come se effettivamente i due elementi fossero una cosa sola). Inoltre, secondo il mito Pegaso nacque dal collo decapitato di Medusa, in accordo con quanto già narrato da Esiodo (VIII secolo a.C.) e raffigurato in seguito, specialmente sulla ceramica a figure nere. Dunque, per spiegare questa iconografia, occorre cercare altrove una possibile risposta.
Immagini solo in apparenza più "normali" - ma in realtà per certi aspetti sempre controverse - si trovano anche nella scultura in pietra. Verso il 600 a.C., sul frontone occidentale del tempio di Artemide a Corfù (uno dei più antichi esempi di tempio greco totalmente in pietra - se non il più antico in assoluto), è stata raffigurata l'immagine di una gigantesca Medusa, nello schema detto
Knielauf ("corsa in ginocchio", tipica delle figure alate d'età arcaica), con il figlio Pegaso alla sua destra (oggi quasi totalmente perduto) e una figura maschile, lacunosa, alla sua sinistra, variamente interpretata dalla critica come Perseo o come Crisaore (altro figlio di Medusa, fratello di Pegaso):
https://commons.wikimedia.org/wiki/Categor...le_in_Corfu.jpg.
Proprio sulla lettura di quest'ultimo personaggio si è acceso in passato il maggior dibattito fra gli esperti di arte greca (fra cui Gerhart Rodenwalt, Ronald Hampe, Sandro Stucchi etc.), incerti se leggere il soggetto come Crisaore con la mano armata di spada (Χρυσάωρ, in greco, significa infatti "spada d'oro"), pronto a difendere la madre dall'assalitore, oppure come Perseo, nell'atto di assaltare la Gorgone alla gola con un colpo della sua
harpe. In entrambi i casi resta difficile spiegare la presenza sulla scena dei figli di Medusa (o comunque del solo Pegaso) prima della morte generatrice del mostro, ma va ricordato comunque che iconografie in cui la Gorgone appaia "in gloria" fra i suoi figli sono note, in età arcaica, anche per certi ambienti magnogreci e sicelioti, come nel caso della rinomata placca in terracotta dall'
Athenaion di Siracusa (di poco successiva al frontone di Corfù), o ancora nel caso di un'ara in terracotta da Gela, degli inizi del V secolo a.C., con rappresentato sopra sempre lo stesso soggetto.
Qui potete vedere in particolare l'ara di Gela:
www.my-favourite-planet.de/images/p...orgon-altar.jpg.
Non mancano comunque le scene in cui la morte generatrice di Medusa sia stata effigiata come da tradizione mitologica - ossia con il corpo decapitato che si accascia a terra, e dal cui collo un cavallino alato (occasionalmente in coppia con un giovane in miniatura) salta fuori:
www.theoi.com/Gallery/P23.19.html.
Molto interessante negli studi sulla definizione dell'iconografia dell'episodio (e della Gorgone in particolare) è poi anche un'anfora del Pittore di Polifemo, artista protoattico che, sempre nell'ambito del VII secolo a.C., per realizzare l'immagine delle Gorgoni su un'anfora funeraria rinvenuta a Eleusi, sembra essersi ispirato ai calderoni in bronzo diffusi in età orientalizzante, caratterizzati da un corpo rotondeggiante e decorati lungo tutto l'orlo con una serie di protomi ferine (serpente, leone, grifo etc.).
Qui il dettaglio delle sorelle di Medusa sull'anfora di Eleusi:
https://commons.wikimedia.org/wiki/Categor...sis,_Elem03.jpg.
Qui un tipico calderone in bronzo, oggi esposto al Museo Nazionale di Villa Giulia:
https://i.pinimg.com/originals/cd/11/a2/cd...af8bc6b1214.jpg.
Ci sarebbero una miriade di altri esempi interessanti, che tuttavia, per ragioni di tempo e di spazio, non posso discutere uno per uno (sennò altro che OT!). Con il procedere verso l'età classica, l'iconografia di Perseo va poi sempre più stabilizzandosi, canonizzando l'immagine di un giovane solitamente sbarbato, con gli attributi già ricordati in precedenza, mentre quella Gorgone acquista una forma progressivamente più umana, mantenendo le ali, ma perdendo i tratti ferini che caratterizzavano il suo volto nel VII e VI secolo a.C. (es. occhi sporgenti, naso porcino, zanne appuntite, lingua pendente etc.):
www.beazley.ox.ac.uk/dictionary/Dict/image/perseus4.jpg.
Ancora in età ellenistica troviamo ormai effigi della Medusa in cui il volto reciso è praticamente quello di una giovane donna, con la chioma decorata da qualche serpente e occasionalmente coronata da una coppia di alette laterali. A partire da un uso già diffuso all'epoca di Alessandro Magno, i sovrani ellenistici (e in particolare i Tolomei d'Egitto) adotteranno proprio la testa di Medusa - il
Gorgoneion - come loro simbolo araldico, al punto che, quando Augusto sconfiggerà Cleopatra, farà raffigurare sulle lastre decorative del tempio di Apollo sul Palatino anche l'episodio (dal sapore qui indubbiamente propagandistico) della consegna della testa decapitata di Medusa a Minerva da parte di Perseo - chiara allusione alla caduta della dispotica regina egizia, che il futuro imperatore aveva sconfitto nel 31 a.C. con il favore di Apollo.
Vi chiedo scusa se questa rassegna possa apparirvi un po' caotica o incompleta, ma l'argomento è davvero vastissimo, e si presta a una serie notevole di approfondimenti.
Gli interessati possono trovare un buon compendio delle varie versioni letterarie (in traduzione) riguardanti il mito di Perseo e Medusa qui sopra:
www.theoi.com/Heros/Perseus.html.
Similmente, per chiunque volesse farsi una bella ricerca iconografica e approfondire il tema da me introdotto, c'è sempre il buon sito del Beazley Archive, dove poter esaminare un numero spropositato di ceramiche (a vernice nera e rossa), usando filtri per soggetto, forma vascolare, datazione, autore e collezione museale:
www.beazley.ox.ac.uk/pottery/default.htm.
Resto ovviamente a disposizione per qualsiasi curiosità sull'argomento
Edited by Perseo87 - 7/3/2020, 16:02