Ostraka - Forum di archeologia

Un sacrificio di cane nella Spagna romana?, Riflessioni sul ruolo del cane nel Mediterraneo antico

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view post Posted on 3/4/2020, 18:11

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CITAZIONE (Perseo87 @ 3/4/2020, 18:50) 
. . . quelli che io ho letto come leopardi fossero invece più probabilmente ghepardi (almeno, nei prototipi di partenza). Ma si tratta di creature ormai in buona parte idealizzate (o certi cui fenotipi si mischiano e si confondono magari con quelli dei leopardi). Per parte mia, confesso che non ero a conoscenza del fatto che, fino a tempi abbastanza recenti, i ghepardi fossero ancora ampiamente presenti anche in Nord Africa, e nel Vicino e Medio Oriente (mentre la popolazione oggi appare estremamente ridotta, e perlopiù circoscritta ad alcune aree del continente africano).

Sarà O.T. ma potrebbe piacerti questa bestiaccia da Castenaso (Bologna): http://www.archeobologna.beniculturali.it/...li/scavo_07.htm
 
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view post Posted on 3/4/2020, 19:08
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Beh, se proprio dobbiamo essere OT, val la pena di analizzare questo di Göbekli Tepe, che è un tantino più antico (Neolitico Preceramico): https://i.pinimg.com/originals/3f/1f/51/3f...0435b0a6133.jpg E' un leone o che cosa?
 
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Ah, beati ragazzi, allora lo fate apposta, a digredire! :lol: :rolleyes:
 
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view post Posted on 3/4/2020, 20:09
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Benché siano solo le 21 passate da poco, per me è ora di andare a cuccia :P ;) , dato che normalmente mi alzo tra le 4:30 e le 5 del mattino.
Quindi, termino le operazioni di scandaglio della rete con questo lavoro, consultabile su academia.edu

https://www.academia.edu/34240175/Il_Sacri...%C3%A0_Classica

Leggete da pag. 52 in avanti, credo troverete notizie e considerazioni interessanti riguardo l'argomento da cui siamo partiti.
La necropoli di cui si tratta è datata non prima del 450 d.C., quindi in epoca fine impero, le pratiche testimoniano la sopravvivenza nella zona del medio Tevere di pratiche legate alle forme religiose precedenti la cristianizzazione.
Ripeto che sarebbe interessante conoscere la datazione della deposizione e della necropoli spagnole.

Appena possibile, riprenderò le ricerche in rete.
Buonanotte.
 
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view post Posted on 4/4/2020, 16:30
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Scusate l'attesa, eccomi qui in risposta ai post che mi sono perso ieri!

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 3/4/2020, 16:16)
CITAZIONE (Perseo87 @ 3/4/2020, 15:48) 
. . . a parte il fatto che la morte di quella cagna nella necropoli spagnola è stata attribuita alla rottura del collo (e non al fracassamento del cranio), non è tanto . . .
e dire che anche nei Lupercali i Romani sacrificavano cani di piccola taglia spezzandogli il collo con una bastonata?
Di questo rito praticato a Roma dai Luperci sappiamo solo che prevedeva il sacrificio di "un cane": nessuna fonte, a quanto mi pare di constatare, ha mai specificato che tipo di cani si sacrificasse (e se ci fosse un tipo ricorrente), né come questo cane venisse effettivamente sacrificato. . .

Dalle immagini dei resti la frattura del collo è sì individuabile, ma ancora di più si vede qualcosa sul cranio che sembra proprio quello che ci aspetterebbe come effetto del gesto (e strumento) rappresentato nell'iconografia milanese.
Però, vuoi mai. Sarebbe da chiedere se la lesione sulla parte anteriore del teschio possa essere post-deposizionale.

Hai quotato la mia domanda, ma continui a non darle una risposta.
Io non sono interessato tanto a questa cagna spagnola: quello che mi preme di capire è su che base quel rilievo perduto potrebbe aver rappresentato un Luperco nell'atto di sacrificare un cane (che nei fenotipi è senza dubbio un leone).

No mi piace ripetermi perché rischio di diventare noioso, ma sulla questione del cane nei Lupercalia mi pare di poter rilevare al momento le seguenti evidenze:
a) non sappiamo che tipo di cane si sacrificasse, né se dal rito fosse richiesto un tipo particolare di cane (e quindi l'idea che i Romani optassero per un cucciolo o comunque per un cagnolino di piccola taglia, modello volpino, è in realtà tutta da dimostrare);
b) non sappiamo come si sacrificasse questo cane (e quindi l'idea che venisse ucciso mediante un colpo di bastone/corno sulla testa è parimenti tutta da dimostrare);
c) tutti i Luperci fino a ora segnalati in questa discussione sembrano essere nudi, o al massimo con solo un gonnellino di pelle stretto intorno alla vita, e con stringhe di pelle nelle mani usate come fruste (dunque un tantino diversi da quello dell'immagine santambrosiana).

Senza il supporto delle fonti e di altre iconografie che siano più sicure, secondo me è un po' rischioso pensare di aver trovato l'unica rappresentazione di un sacrificio di cane (fatto oltretutto decisamente male...) nell'ambito dei Lupercalia, in un rilievo collocato fuori dalla città di Roma, di epoca e contesto incerti, e oggi noto inoltre solo da schizzi e disegni, perché perduto in originale. Tutto poi può essere eh... ma, personalmente, un azzardo del genere in una pubblicazione scientifica non lo farei (questo, ovviamente, è solo lo spassionato parere di un collega che si è occupato di cani nel mondo antico).

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 3/4/2020, 18:53)
Che il manufatto sia (o sia stato) in lingua italiana moderna una statua, non credo. Il termine latino statua in un contesto postclassico bisognerebbe controllare meglio cosa significhi, ma io ho l'impressione che possa forse passare semplicemente per "opera scultorea"; credo piuttosto che si tratti di un rilievo, vuoi sotto forma di lastra o vuoi come originariamente appartenente ad un sarcofago.

Su questo concordo con LA.
Non ne sono sicuro, ma ho la sensazione che statua possa aver fatto davvero riferimento in generale a un'opera scultorea. Anche perché una statua stricto sensu difficilmente si sarebbe conservata così bene (a meno che non avesse subìto una qualche interpraetatio christiana, che però non mi pare di aver mai trovato nella storia di questo reperto). Di sculture in pietra o marmo reimpiegate come materiale da costruzione se ne possono trovare a bizzeffe in letteratura... ma di solito queste opere inserite nelle murature sono perlopiù torsi acefali, teste o membra erratiche (mentre questa qui avrebbe oggettivamente mostrato, al contrario, troppi fragili dettagli ben conservati).

Mi viene in mente fra l'altro un testo di uno storico della mia zona, redatto nella seconda metà del XIX secolo, che a un certo punto registrava la scoperta di un (perduto) rilievo dell'imperatore Traiano, definendolo "una statua, o, a meglio dire, una effige a basso rilievo" - precisazione, questa, che mi fa pensare che, ancora all'epoca, il primo termine potesse forse risultare equivoco.

CITAZIONE (Usékar @ 3/4/2020, 21:09) 
Leggete da pag. 52 in avanti, credo troverete notizie e considerazioni interessanti riguardo l'argomento da cui siamo partiti.
La necropoli di cui si tratta è datata non prima del 450 d.C., quindi in epoca fine impero, le pratiche testimoniano la sopravvivenza nella zona del medio Tevere di pratiche legate alle forme religiose precedenti la cristianizzazione.

Esatto è questo il sito di cui dicevo all'inizio: Lugnano in Teverina.
Qui, tuttavia, in relazione al sacrificio, si vede bene che si tratta di cuccioli (tutti perlopiù di età inferiore ai 6 mesi), e al massimo di un esemplare più "grande" (1 anno), associati a tombe di infanti e bambini; nel caso della Spagna, invece, la cagna era già adulta, con un'età stimata fra 2 e 4 anni, e in piena gravidanza.

Peraltro, facendo una rapida ispezione nel pdf per parole chiave, alla ricerca di "volpino", "pomerana", "spitz", "maltese", non mi pare venga fuori proprio niente.

Sono comunque molto interessanti i dati che lo studio riporta (anche in relazione alla questione del possibile sacrificio di cuccioli presso i Romani): negli ambiti sacrali, i dati disponibili, relativi ai numerosi siti di scavo considerati, indicano infatti, in generale, una presenza pari di cuccioli e adulti (17% entrambi - Tab. 1), mentre nelle necropoli si rileva addirittura una preferenza per gli esemplari adulti (55%, contro il 15% di cuccioli - Tab. 3). Se poi si osservano le attestazioni conclusive, si nota che, nel complesso, appena il 25% dei cani sacrificati sono cuccioli, contro un 67% di esemplari adulti (Tab. 6).

---

P.S.

CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 3/4/2020, 19:11)
Sarà O.T. ma potrebbe piacerti questa bestiaccia da Castenaso (Bologna)

CITAZIONE (Righel @ 3/4/2020, 20:08) 
Beh, se proprio dobbiamo essere OT, val la pena di analizzare questo di Göbekli Tepe, che è un tantino più antico (Neolitico Preceramico) (...) E' un leone o che cosa?

Ringrazio entrambi per le segnalazioni, ma mi accoderei a Usèkar per tentare di rimanere quantomeno nell'ambito dei cani. Queste immagini sono verosimilmente di felidi; ma, se già le raffinate raffigurazioni ellenistiche e romane non si mostrano pienamente attendibili, cercare di determinare cosa fossero questi esemplari, data la qualità dei rilievi, sarebbe assai arduo.
 
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view post Posted on 4/4/2020, 16:53
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In effetti, cercando nel testo citato, non si trovano citazioni dei termini utilizzati da Perseo, però si trovano citazioni di somiglianze dei resti di canidi rinvenuti nelle tombe con fox terrier (h. meno di 39 cm, peso max 8kg, secondo i canoni fissati dai regolamenti in materia di razze) e bassotto (nel canone non è indicata una altezza massima, il riferimento è la circonferenza toracica al garrese, ma indubbiamente tutti e 3 i tipi di bassotto sono alti non più di 25 cm, anche se sono relativamente lunghi, e un bassotto in forma non supera i 9kg di peso)
 
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CITAZIONE (Usékar @ 4/4/2020, 17:53) 
In effetti, cercando nel testo citato, non si trovano citazioni dei termini utilizzati da Perseo, però si trovano citazioni di somiglianze dei resti di canidi rinvenuti nelle tombe con fox terrier (h. meno di 39 cm, peso max 8kg, secondo i canoni fissati dai regolamenti in materia di razze) e bassotto (nel canone non è indicata una altezza massima, il riferimento è la circonferenza toracica al garrese, ma indubbiamente tutti e 3 i tipi di bassotto sono alti non più di 25 cm, anche se sono relativamente lunghi, e un bassotto in forma non supera i 9kg di peso)

Non sono tipi che ho studiato nell'ambito delle produzioni attiche, ma l'esistenza di questi cani nell'antichità mi era comunque nota quantomeno da fonti iconografiche: ricordo almeno un bronzetto di cane dalla Gran Bretagna romana, che nei tratti poteva ricordare un moderno terrier, e un affresco funerario egizio con un cane dalle zampe molto corte e dal corpo allungato, che è ritenuto la possibile rappresentazione di un bassotto.
Il problema dell'attribuzione degli scheletri, come dicevo, sta poi nella perdita dei tessuti molli e di tutti i fenotipi etnici degli esemplari ritrovati (tartufo, pelo, orecchie etc.): una volta stimati (ove possibile) sesso ed età alla morte, si procede spesso per confronto di dimensioni delle ossa e di proporzioni generali del corpo e delle articolazioni, e si cerca di inquadrare l'esemplare rispetto a una tipologia più o meno definibile (avendo sempre ben chiaro in questo che più o meno tutte le razze di cane sono state oggetto di selezione continuata nei secoli).
 
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view post Posted on 4/4/2020, 17:48

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CITAZIONE (Perseo87 @ 4/4/2020, 17:30) 
Hai quotato la mia domanda, ma continui a non darle una risposta.
Io non sono interessato tanto a questa cagna spagnola: quello che mi preme di capire è su che base quel rilievo perduto potrebbe aver rappresentato un Luperco nell'atto di sacrificare un cane . . .
a) non sappiamo che tipo di cane si sacrificasse, né se dal rito fosse richiesto un tipo particolare di cane (e quindi l'idea che i Romani optassero per un cucciolo o comunque per un cagnolino di piccola taglia, modello volpino, è in realtà tutta da dimostrare);
b) non sappiamo come si sacrificasse questo cane (e quindi l'idea che venisse ucciso mediante un colpo di bastone/corno sulla testa è parimenti tutta da dimostrare);
c) tutti i Luperci fino a ora segnalati in questa discussione sembrano essere nudi, o al massimo con solo un gonnellino di pelle stretto intorno alla vita, e con stringhe di pelle nelle mani usate come fruste (dunque un tantino diversi da quello dell'immagine santambrosiana).

Senza il supporto delle fonti e di altre iconografie che siano più sicure, secondo me è un po' rischioso pensare di aver trovato l'unica rappresentazione di un sacrificio di cane

Per chi ci leggesse un domani posso dire che, per mie conoscenze e anche grazie alla discussione sviluppatasi qui su questo Forum:
- mi risulta che il volpino sia il tipo di cane che sta cominciando a ricorrere da una ventina di anni a questa parte dalle analisi zooarcheologiche nei casi di attestazioni in scavo di resti di cani o parti di essi in contesti di valenza possibilmente rituale o apotropaica o simili;
- mi risulta che nei lupercalia alcuni protagonisti vestissero pelli di capridi o simili;
- mi risulta che l'oggetto nelle mani della figura rappresentata sul perduto rilievo milanese corrisponda ad un oggetto iconograficamente tipico del lupercale;
- non mi risulta che l'oggetto nelle mani della figura rappresentata sul perduto rilievo milanese corrisponda ad un oggetto iconograficamente tipico del rituale dionisiaco;
- non mi risulta che l'oggetto nelle mani della figura rappresentata sul perduto rilievo milanese corrisponda ad un oggetto iconograficamente associabile alla immagine di un felide;
- non mi risulta che l'animale rappresentato sul perduto rilievo milanese corrisponda, da un confronto dei disegni e delle incisioni a stampa disponibili, ad un animale univocamente riconoscibile.

Tutte premesse che in un discorso fra amici affermo io semplicemente andando a braccio: d'accordo che in un approccio scientifico formale sarebbero per prima cosa da verificare una per una con confronti e bibliografia.
D'accordo, sempre prudenza nel saltare alle conclusioni, sono io il primo a dirlo, sempre disponibilità nell'affrontare uno studio serio alla eventualità di raggiungere una conclusione non in linea con l'idea iniziale, ma non è che siamo di fronte a premesse poi così assurdamente campate in aria.

Stai a vedere che l'unica attestazione iconografica di un sacrificio di cane forse l'abbiamo trovata nella documentazione di un rilievo romano materialmente in questo momento non più disponibile. Forse sì, forse no; ma mi sembra che alla luce delle premesse (da verificare) valga la pena di tenere presente l'eventualità.
E fino a qui ci metto la firma.

(Marco De Donno)
 
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Nell'antica Roma non erano poche le ricorrenze nelle quali veniva praticato il sacrificio di uno o più cani.

In particolare, in questa discussione potrebbe interessare il passo in Plinio, Nat. Hist. XXIX, 57-58, nel quale descrive due sacrifici:

- nel 57, il sacrificio di un cane (per via di non essersi accorti dei Galli, all'epoca delle oche del Campidoglio, suppongo da quanto Livio scrive subito prima), nel quale si appendevano cani alla forca di un ramo di sambuco, tra il tempio della Gioventù e quuello di Summano;

- nel 58, scrive che ritenevano cuccioli lattanti puri, per via del cibo, e li utilizzavano per placare gli dei, al posto delle vittime (suppongo intenda umane). In particolare, ne utilizzavano uno per il sacrificio in onore di Genita Mana (divinità legata al ciclo mestruale e, più in generale, alla fertilità) e anche ai suoi tempi era costume offrire agli dei, come cibo, carne di cane (tutto questo mi sembra in contrasto con affermazioni che ho letto più volte, circa il fatto che i Romani considerassero il cane un animale impuro). Scrive poi che le commedie di Plauto sono un indizio del fatto che la carne di cane fosse apprezzata anche nei banchetti inaugurali (aditialibus, cioè quelli offerti da una persona che entrava in carica come magistrato). E considervano il sangue di cane il miglior rimedio contro i veleni.

Resti di cani, presumibilmente sacrificati, sono stati rinvenuti nelle fondamenta di antiche mura cittadine di epoca romana, quelli rinvenuti sotto le mura di Ariminum sono stati giudicati resti di un cane molto simile al volpino, vedi www.persee.fr/doc/ecelt_0373-1928_1990_num_27_1_2237 che riporta il titolo dello studio pubblicato in merito.

Nella necropoli di via Basiliano, Roma, è stata rinvenuta la sepoltura, non connessa a una sepoltura umana, di un cane il cui scheletro, intero e in connessione anatomica, è stato giudicato molto simile a quello di un chihuahua, vedi qui, pagg. 368 -369 www.persee.fr/doc/mefr_0223-5102_2003_num_115_1_10735

Non parla di attribuzioni a specie in particolare, ma qualche considerazione finale è interessante www.academia.edu/12166057/1.15-Spe...rte_forthcoming

Non sono riuscito a trovare di più...

Edited by Usékar - 5/4/2020, 06:20
 
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view post Posted on 4/4/2020, 19:45
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CITAZIONE (Perseo87 @ 4/4/2020, 17:30) 
[Se poi si osservano le attestazioni conclusive, si nota che, nel complesso, appena il 25% dei cani sacrificati sono cuccioli, contro un 67% di esemplari adulti (Tab. 6).]

Scusa Perseo, ma a questo punto mi sono perso.
25+67=92
Che fine hanno fatto gli altri 8?
Se non sono cuccioli o adulti che cosa sono?
Che cosa mi è sfuggito?
Grazie.

Edited by Usékar - 5/4/2020, 05:52
 
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view post Posted on 6/4/2020, 14:33
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CITAZIONE (Righel @ 4/4/2020, 20:45) 
Scusa Perseo, ma a questo punto mi sono perso.
25+67=92
Che fine hanno fatto gli altri 8?
Se non sono cuccioli o adulti che cosa sono?
Che cosa mi è sfuggito?
Grazie.

Questi sono i dati riferiti ai cani totali analizzati, che si trovano alla Tab. 6 dello studio linkato da Usèkar.

Riguardando la tabella, mi sono reso conto di aver copiato senza accorgermene i numeri degli esemplari, e non le relative percentuali (che quindi calano in proporzione per entrambe le voci):

- 16% cuccioli;
- 46% adulti.

In tutto siamo quindi al 62% del totale dei campioni analizzati. I casi restanti sono ripartiti fra feti, esemplari giovani, sub-adulti, anziani e indeterminati.
 
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In relazione all'ultimo post di LA, vorrei aggiungere una riflessione scaturita da un nuovo dato, in cui mi sono imbattuto giusto ieri sera, e che finalmente mi permette di porre, con una certa sicurezza, la parola "fine" alla vexata quaestio dell'identificazione del personaggio sul rilievo santambrosiano.

Come ho detto, sulla scorta di studi iconografici effettuati da altri antichisti già sul finire del XIX secolo, nel 1986 il Franzoni aveva affermato che il rilievo del cd. "Ercole" dovesse in realtà raffigurare un soggetto dionisiaco, ossia un Satiro, vestito di pelle di capra, che afferra una pantera per la coda e si accinge a percuoterla con un pedum.

Ebbene, penso proprio di aver trovato il tipo iconografico a cui questi studiosi rimandavano: www.kmkg-mrah.be/satyr-teasing-panther.

La scultura in oggetto è un'opera della prima metà del II secolo d.C., ispirata a un originale ellenistico perduto (II secolo a.C.), e raffigura proprio un soggetto pressoché identico a quello di cui si discute da ormai diverse pagine: un Satiro dalla forma umana, con piede sinistro arretrato come in un passo di danza e vestito di una pelle di capra (con tanto di testa dell'animale proprio sul petto della figura), mentre con la mano sinistra afferra una piccola pantera per la coda e si appresta ad alzarla da terra, e ancora con la destra alza dietro il capo un bastone (qui dicono lagobolon, ma, per la forma arcuata, io direi forse più propriamente pedum), con cui sembra voler colpire il piccolo felide.

Faccio notare, in primo luogo, che l'opera è tutta originale - ricomposta da frammenti, come dice anche la scheda del sito, ma senza integrazioni aggiunte dai restauratori moderni (dunque tutti gli attributi e le caratteristiche rispecchiano quelle volute dallo scultore romano).
Questo non è comunque l'unico esemplare: ne avevo trovato anche un altro, pressoché identico, dove si vede ancora meglio il dettaglio della pantera alzata per la coda: https://phoenixancientart.com/work-of-art/...sing-a-panther/. Fino a ieri sera il link funzionava, oggi dà problemi; tuttavia, se cercate tramite Google Immagini, lo potete facilmente rintracciare (si tratta di una copia analoga a quella del primo link, solo datata al I secolo d.C.).

Io credo che una riprova più precisa di questa sia oggettivamente impossibile da scovare, almeno in questo frangente, senza poter accedere ai volumi del LIMC o ad altri corpora di sarcofagi e collezioni di statue romane.

Il dato del leone (non cane) nella mano del Satiro potrebbe trovare due banalissime spiegazioni:
a) chi ha ridisegnato l'animale potrebbe aver scambiato la pantera per un leone (ad esempio, in forza del dettaglio del ciuffo di pelo sulla coda, sempre accentuato in tutti i disegni e in effetti tipico dei leoni);
b) l'artista romano che realizzò il rilievo santambrosiano potrebbe aver liberamente scolpito un piccolo leone, in luogo di una pantera.
Quest'ultima ipotesi, fra l'altro, è meno peregrina di quanto non si possa immaginare, poiché è risaputo che i copisti romani non si limitavano mai a rifare gli originali greci tout court, ma spesso li rielaboravano in alcuni dettagli originali (e, come già detto, il leone è comunque un animale tipico dell'ambiente dionisiaco, tanto quanto la pantera e la tigre).

Resta il dettaglio del pedum, che LA dice essere un corno, non tipico dei contesti dionisiaci, ma presente nelle celebrazioni dei Lupercalia: premesso che di quest'ultimo aspetto io non ho trovato traccia nelle fonti (e quindi, se ci sono indicazioni in senso contrario, si prega di renderle note a tutti), faccio notare che, anche ammettendo che di un corno si tratti, il corno è comunque uno strumento presente nei riti dionisiaci.
Qui confesso la mia ignoranza in materia: infatti, non mi sono mai occupato di questo tipo di iconografie; tuttavia, a cercare online, per esempio ancora fra i repertori della ceramica attica, si scovano diversi casi di Satiri che impugnano corni. Un esempio lo trovate qui: www.theoi.com/Gallery/T60.3.html. Non si tratta comunque di un unicum o di un caso particolarmente raro: dal solo sito di theoi.com se ne trovano infatti almeno altre 6 o 7 di queste raffigurazioni.

A questo punto, in accordo con chi già mi ha preceduto nell'analisi iconografica, ritengo di poter affermare (stavolta con una buona dose di sicurezza) che l'artista romano che scolpì il rilievo santambrosiano avesse plausibilmente in mente un soggetto dionisiaco, e che abbia forse voluto replicare un'opera ben nota al pubblico romano, consistente in un Satiro che con un bastone (o corno) minaccia (o semplicemente provoca) una pantera - o comunque un felide del corteo dionisiaco. E con questo, almeno per quel che mi riguarda, reputo chiusa la parentesi del cd. "Ercole santambrosiano".

Edited by Perseo87 - 6/4/2020, 20:30
 
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view post Posted on 6/4/2020, 19:48

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Mi ha beccato il corno nell'iconografia satiresca greca. Senza altre parole: è demonio quest'uomo :)
 
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view post Posted on 31/1/2021, 17:35

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Accodo qui, perché con le debite differenze (in particolare mi salta subito agli occhi la differenza di taglia del cane) mi pare possa aggiungere qualcosa ai preceenti ragionamenti.
Sepoltura di età romana di bambino con cane ed altri oggetti di corredo (e per la particolarmente attenta conduzione dello scavo anche possibili aspetti di rito funerario, per esempio quanto a distinzione fra corredo interno ed esterno) a Clermont-Ferrand (Francia) https://www.inrap.fr/une-sepulture-antique...auvergne-15447#
 
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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 31/1/2021, 17:35) 
Sepoltura di età romana di bambino con cane ed altri oggetti di corredo (e per la particolarmente attenta conduzione dello scavo anche possibili aspetti di rito funerario, per esempio quanto a distinzione fra corredo interno ed esterno) a Clermont-Ferrand (Francia)

Sì, avevo letto anch'io. Questa era un'altra delle scoperte che mi ero segnato per riportarle poi sul forum, ma che non avevo ancora pubblicato. Un caso in più che si può aggiungere alla discussione già iniziata.
 
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